lunedì 15 agosto 2022

Stroncature di una notte di mezza estate





Doctor Strange nel Multiverso della Follia

Sono esagerato se dico che film come questo sono la morte del cinema?
No. Sono solo sincero. Non credo a chi dice che è grazie a lavori come questo se poi possono essere finanziate delle pellicole indipendenti e coraggiose. Il successo dei titoli del Marvel Cinematic Universe contribuisce solo alla continuazione all'infinito di questo franchise e basta. Il successo di un film come Everything Everywhere All at Once contribuisce invece alla realizzazione di pellicole indipendenti e coraggiose e fa inoltre capire che con il concetto di Multiverso si possono realizzare dei prodotti ricchi di idee. E non solo delle boiate.

"Ho visitato tutti gli universi possibili, e in ognuno di essi questo film fa cagare"

Idee. Quelle che mancano al pasticciato Doctor Strange nel Multiverso della Follia, dove l'unica follia l'ha fatta Sam Raimi quando ha accettato di dirigerlo. Le scene migliori sono quelle in cui il regista de La casa gira nel suo stile, anche se sembrano più che altro una parodia del suo stile. Per il resto, ovvero per il 99% della sua eccessiva durata, questo film avrebbe potuto dirigerlo qualsiasi mestierante intercambiabile di Hollywood e nessuno avrebbe notato la differenza.

"Sam, perché hai accettato di fare questo film?"
"Per lo stesso motivo per cui hai accettato tu, Benedict."
"Ah, quindi per amore dell'arte!"

La colpa peggiore di questo film scempio?
Avere rovinato del tutto un personaggio come Wanda Maximoff / Scarlet Witch, interpretata da una sprecatissima Elizabeth Olsen. Quanto di buono visto nella serie WandaVision qui è stato buttato tutto nel cesso e la chiusura della sua storyline è banale e deludente.

"Interessante questo film... vi spiace se mi faccio un attimo un pisolino?"

Comunque non è nemmeno colpa del film. È solo colpa mia se mi aspetto che il Marvel Cinematic Universe possa buttare fuori ancora qualcosa di un briciolo originale e decente. WandaVision è stata un'eccezione e il finale di serie, che rientrava nei soliti binari standard dell'MCU, già doveva farmelo capire.
(voto 3/10)


The Northman
"Sì, sto indossando lo stesso abito di Dwayne Johnson in Hercules, e allora?"

Perché noi di The Northman ce l'abbiamo duro.
Negli USA l'estrema destra ha visto il nuovo film di Robert Eggers come un manifesto cinematografico della sua ideologia. Non so se sia davvero così. Si potrebbero aprire discussioni infinite al riguardo e sinceramente non c'ho voglia di aprirle. Anche perché il problema di questa pellicola, più che a livello ideologico, va ricercato nella scontatezza della sua vicenda da revenge movie, prevedibili plot twist compresi, e nell'incapacità di coinvolgimento del protagonista interpretato da un Alexander Skarsgård forse troppo vecchio in là con gli anni per il ruolo di un ragazzo in cerca di vendetta. Sembra un episodio scarso di Vikings, o un episodio noioso di Game of Thrones. Quindi un episodio medio di Game of Thrones.


I patiti di mitologia scandinava probabilmente impazziranno per questo film, così come qualche estremista di destra, che abbia o meno ragione di farlo. Io che invece sono patito soltanto di Anya Taylor-Joy non ho trovato una joy nemmeno nella sua interpretazione, per carità non malvagia ma parecchio al di sotto delle sue ultime pazzesche performance, complice un personaggio scarsino e che riesce a ritagliarsi poco spazio, come pure quelli di Björk, Willem Dafoe, Ethan Hawke e Nicole Kidman. Cast stellare, film molto meno.
(voto 5/10)

"Pensieri Cannibali che parla male di un mio film? Non ci credo, non voglio vedere."


Men

Una donna decide di andare a passare le sue vacanze non a Ibiza, non alle Hawaii, non in Salento bensì in un'inquietante villa in un paesino inglese sperduto in mezzo al nulla. In culo ai lupi o, come (forse) dicono gli inglesi, in the ass of the wolves. Il classico inizio per un classico horror?

"Un film intitolato Men che ha per protagonista una donna?
Che storia è mai questa?"

Per certi versi sì, per altri no. Men è un folk horror con una trama non particolarmente originale, con lampi deliranti che mi hanno lasciato a dir poco... basito. Non credo di aver mai usato questa parola prima, ma in questo caso credo sia perfetta. Men è una pellicola che sembra sempre sul punto di decollare, senza farlo, e poi nella parte finale svacca del tutto. Il nuovo film di Alex Garland, regista degli splendidi Ex Machina e Annientamento, interpretato dalla sempre valida Jessie Buckley e da un molteplice Rory Kinnear, sa stupire e sorprendere. Solo, non in positivo.
(voto 5/10)


The Princess

The Princess è stato salutato da alcuni come un film quasi rivoluzionario. Finalmente un action dove una donna mena. Ehm, scusate, ma non l'avete visto Kill Bill, uscito nel 2003/2004? E prima di allora ce ne sono stati altri, credo, e dopo ne sono arrivati sicuramente parecchi altri, quindi la novità 'ndo sta?

"Sono una principessa moderna: meno, rutto, scoreggio e adesso mi vado a vedere una partita di calcio amichevole tra due squadre di serie C!"

L'idea che una donna per farsi rispettare debba comportarsi come un uomo, un uomo violento, mi sembra poi una visione del femminismo alquanto distorta e discutibile. Non a caso The Princess è scritto e diretto da uomini, proprio come questa recensione. Quindi, di cosa stiamo parlando?

Certo, vedere il personaggio di una principessa lontano dalla solita principessa Disney del passato di per sé è una cosa positiva, ma anche su questo The Princess arriva con un paio di decenni di ritardo. Hello, nessuno ricorda la principessa Fiona di Shrek?!?
(voto 4/10)


Troppo cattivi

Troppo cattivi aveva l'aria di quel film d'animazione anti-Disneyano e perfido di quelli che piacciono a me. Sbagliavo. Dietro la pseudo-cattiveria dei personaggi in realtà si nasconde la solita morale buonista tipica della peggior Disney, o di robette tipo Cattivissimo me. È proprio vero: non ci sono più i cattivi di una volta. Almeno al cinema.
(voto 5/10)


America Latina

Li si ama o li si odia. I fratelli D'Innocenzo avevano diviso pubblico e critica con il loro precedente lavoro, Favolacce, che personalmente avevo trovato notevole, per quanto imperfetto. Le aspettative per il loro film successivo erano quindi alle stelle, specie dopo aver saputo che i Verdena si sarebbero occupati della colonna sonora. È quindi con un forte rammarico che devo ammettere che America Latina è un film... tremendo. E sono ancora buono.


I fratelli D'Innocenzo li si ama o li si odia e a questo giro li ho odiati. Gli ingredienti di partenza non sono poi nemmeno tanto distanti da quelli di Favolacce. Nonostante il titolo ingannevole, America Latina non è ambientato nell'America Latina, bensì nella provincia di Latina, con un'ambientazione laziale vicina e quella di Favolacce, così com'è simile la storia raccontata, che sembra presa da un articolo di cronaca nera. Solo che a questo giro niente funziona. La vicenda sa di già visto e non ha la minima presa. La regia "artistica" appare più fastidiosa che necessaria. Elio Germano viaggia al di sotto dei suoi standard. Il colpo di scena finale è tutto fuorché inaspettato. Persino la soundtrack dei Verdena, utilizzata poco e male, non riesce a spiccare particolarmente.

L'unica soddisfazione regalata da questo film: i Verdena ai David di Donatello.

Nonostante il titolo, America Latina non ha niente a che fare con la musica reggaeton. A parte che fa schifo uguale.
(voto 4/10)

"Ciao Cannibal, tranquillo. Le critiche noi le prendiamo bene, non stiamo assolutamente venendo a menarti, no no."




1 commento:

  1. Io vorrei che per un anno, solo un piccolo e rilassante anno, si mettesse in pausa ogni progetto Marvel. Basta santoddio!! Un anno senza queste cazzate allucinanti spesso elevati a film sensazionali che fan pure lì soldi. E sì invece a film come Everything Everywhere All at Once. Concordo anche su The Northman, che se non fosse stato firmato e filmato da Robert Eggers sarebbe un film da ripescare nel cestone di DVD del supermercato. Concordo anche su... Cosa? No!! Per me Men è un film pazzesco. Per me è il miglior film di Alex Garland. The Princess poi mi ha divertito moltissimo e quindi lo promuovo in pieno. Ed ora cosa vuoi stroncare? Come in uno specchio di Bergman? Ti aspetto.

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