lunedì 16 gennaio 2023

Bones and All: dura la vita dei poveri cannibali indifesi





Bones and All

Nessuno pensa mai a noi poveri cannibali. Quando ci vedono, tutti pensano solo a salvare la propria pelle e a scappare via dal terrore. Pensano: "Uh, aiuto. Vogliono mangiarci. Ci uccideranno tutti. Che paura. Aiuto". Tiratevela di meno. Magari non avete manco un buon gusto. E poi non è che noi cannibali tutti i santi giorni abbiamo voglia di azzannare le vostre chiappe. Tranquilli.

Nessuno mai invece che si chiede come ci sentiamo. Com'è per noi doverci cibare di carne umana. Essere costretti a farlo, di tanto in tanto. Il resto del tempo lo passiamo a mangiare al McDonald's, cosa credete?


Nessuno mai che si chiede com'è la nostra vita. Finora. Luca Guadagnino in Bones and All mostra com'è la vita di una persona cannibale. È una vita dura, ecco com'è. Una vita solitaria, anche. Almeno fino a che non si incontrano degli altri cannibali. Perché noi cannibali siamo più di quanti potreste immaginare. Non ci sono soltanto Hannibal Lecter e quel Dahmerino. Quelli sono solo i più famosi. Le celebrità cannibali. Ci sono però anche muratori cannibali, elettricisti cannibali, geometri cannibali, professori cannibali, bidelli cannibali. Ci sono pure cannibali che aprono dei blog, perché no?

"Noi cannibali non ascoltiamo solo i Cannibal Corpse, ma un po' di tutto.
A parte il reggaeton, e non ditemi che vi piace che vi mordo subito"

Siamo tanti, insomma. Non tantissimi. Non è che mo' si incontra un cannibale ogni giorno, però di tanto in tanto può capitare. A volte ti va male, ti becchi quello un po' stalker e fuori di testa. D'altra parte non è che adesso tutti i cannibali possono essere completamente sani di mente.


Se ti va bene, però, puoi incrociare anche qualche cannibale con cui stare bene insieme. Qualcuno con cui poter chiacchierare. Qualcuno tipo Timothée Chalamet.


Di cosa si parla tra cannibali? Di cose normali. Ad esempio ci si racconta la prima volta. La prima volta che hai mangiato una persona. Cose normali di questo tipo.


Qualcuno ha definito Bones and All un horror. A me non sembra proprio. Mi sembra più un documentario sulla vera vita di noi cannibali, un documentario artistico con un tocco d'autore. Probabilmente però è meglio considerarlo un on the road movie esistenzialista. Di quelli tipo Into the Wild, Nomadland e Una storia vera, con l'aggiunta di un pizzico di romanticismo. Ecco, Bones and All è Una storia vera che incontra Romeo + Juliet in salsa cannibale. Da leccarsi i baffi.
(voto 8/10)


P.S. Prima che facciate partire le denunce e i mandati di cattura internazionali, preciso che questo post è ironico, NON sono davvero un cannibale e nessun essere umano è stato mangiato durante la sua lavorazione




6 commenti:

  1. Dal trailer mi ricorda Doom Generation

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  2. Non potevi che amare un film che racconta la storia della tua stirpe e lo fa -almeno inizialmente- così bene.
    Mi è dispiaciuto che nel terzo atto si cambino toni e ritmo, con la sceneggiatura senza più "mordente" :)
    Una delusione proprio perché ci speravo e ci stavo credendo.

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  3. Uno dei film più brutti visti di recente. Non ho empatizzato in nulla e ad un certo punto, giusto per migliorare le cose, la regia diventa un pregevole esercizio del vuoto.

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  4. Affascinante, ma mi ha lasciato pochissimo.

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