domenica 26 febbraio 2023

Nun te preoccupa’ guaglio’, ce stanno e' serie for e' Febbraio 2023





Serie del mese

Mare fuori
(stagione 1)

MARCO
12 ore prima dell'arresto

Com'è che tutti i giovani parlano di questa serie italiana, Mare fuori, e io non l'ho mai vista?
Sono diventato un vecchio? Non sono più al passo coi tempi? Non lo sono mai stato? Sto per essere rinchiuso in una RSA?

Decido allora di partire con il recuperone di Mare fuori, giunta già alla terza stagione. Comincio a vederla e, al netto di qualche esagerazione, di qualche stereotipo e di uno stile Rai Fiction che fa capolino qua e là, mi prende bene. Benissimo. Al punto che mi chiedo come ca**o abbia fatto finora a vivere senza.

Non ci troviamo di fronte a un capolavoro, ma a una serie con tanto core, che appassiona clamorosamente e riesce a farti entrare nel suo mondo, un po' come Sons of Anarchy. In questo caso ti scaraventa in un carcere minorile di Napoli in cui episodio dopo episodio ti ritrovi a combattere le battaglie di sopravvivenza dei suoi protagonisti come se fossi uno di loro e a un certo punto ti rendi conto di conoscere e memoria la sigla "'O Mar For" di Stefano Lentini e quando parte ti metti a cantarla con la mano sul core manco fosse l'inno nazionale.


Finita la maratona della prima stagione, prendo una breve pausa prima di mettermi a vedere anche le stagioni 2 e 3, scendo per strada e c'è un gruppo di ragazzini che discute proprio di Mare fuori. Uno di loro dice: "Ma io tutto 'sto successo di 'sta serie mica lo capisco: è sopravvalutata!".


Io faccio: "Cooosa? T'accido infame!" e cerco di tirargli uno schiaffo alla Will Smith. Non avendo mai fatto a botte in vita mia, finisco per prenderle di brutto. Quando la polizia arriva però mette le manette a me, perché ho iniziato una rissa con dei minorenni e non è una cosa proprio ben vista.


Mi sbattono in carcere (non minorile), mi rendo conto che ora sta fuori per Mare fuori ma sto dentro dopo aver visto Mare fuori, e mi mettono in cella insieme a Blanco, reo di aggressione alle rose di Sanremo. Ci guardiamo tristi, consapevoli di dover pagare dietro le sbarre le conseguenze delle nostre cazzate, e poi con gli occhi lucidi ci mettiamo a cantare: "Nun te preoccupa' guaglio', ce sta 'o mar for, ce sta 'o mar for, ce sta 'o mar for".
(voto 8/10)


Cunk on Earth
(stagione 1)

Alberto Angela, fatti più in là. Mi spiace dovertelo dire, ma è arrivato un divulgatore scientifico più preparato e coinvolgente di te. Una divulgatrice scientifica, Philomena Cunk. Non la conosci?


Beh, sono sconvolto dalla tua sconvolgente ignoranza, ma puoi rimediare subito guardando Cunk on Earth, la serie in cui in 5 episodi Philomena Cunk ci racconta la vera storia del mondo. Come sono andate realmente le cose, e non ce lo dicevano. Era dai tempi di Superfantozzi che non vedevo una rappresentazione tanto realistica e profonda dell'umanità dalle origini fino a oggi. Mi ha quasi fatto venire voglia di aprire un libro di Storia. Quasi, poi per fortuna ho resistito alla tentazione, perché tanto i libri sono pieni di menzogne e inoltre, come tutti sanno, leggere è noioso. Meglio affidarsi a Philomena Cunk, la mia unica vera fonte di verità in questo mondo di bugiardi.
(voto 7,5/10)


Fleishman a pezzi
(miniserie)

Fleishman a pezzi racconta di un uomo che dopo il divorzio si iscrive a una app di appuntamenti e comincia a sco**re in giro a più non posso. Non mi pare che sia poi così a pezzi...


Man mano che il racconto procede, scopriamo altri pezzi del puzzle e ci accorgiamo che il Dr. Toby Fleishman (interpretato da Mark Zuckerber... ehm, Jesse Eisenberg) non è l'unico protagonista della vicenda. C'è anche l'ex moglie, una Claire Danes ancora più allucinata del solito.


E la sua ex migliore amica con cui riallaccia i rapporti (interpretata da Lizzy Caplan), che è anche la narratrice della storia e forse la vera protagonista.


Poi compare anche Adam Brody nei panni di un personaggio che si chiama Seth e non puoi fare a meno di associarlo a Seth Cohen di The O.C., in più scopri che alla regia ci sono Valerie Faris e Jonathan Dayton (quelli di Little Miss Sunshine, Ruby Sparks e di alcuni memorabili videoclip degli Smashing Pumpkins) e sei già pronto a tuffarti in un nuovo cult televisivo.

"Chissà che fine hanno fatto Ryan, Summer e Marissa...
Ah già, Marissa mi sa che non è messa tanto bene"

In realtà così non è. La serie ideata da Taffy Brodesser-Akner e ispirata al suo stesso omonimo libro ha il suo fascino, ma è persino troppo letteraria. Hai la sensazione che il romanzo dev'essere probabilmente notevole, mentre nell'adattamento qualcosa sembra andato perso. Il fatto che i personaggi non siano proprio il massimo della simpatia, per usare un eufemismo, non aiuta. Il fatto che un po' ti ci ritrovi in loro inoltre ti preoccupa abbastanza. Fleishman non è poi così a pezzi, noi spettatori a fine visione un po' sì.
(voto 6/10)


Cotta del mese
Sarah Michelle Gellar (Wolf Pack)

La pandemia è (più o meno) finita, Ultimo non ha vinto il Festival di Sanremo e ha annunciato che non parteciperà più, Sarah Michelle Gellar è tornata a recitare in una serie teen dalle tinte soprannaturali, Wolf Pack, che anche se non è Buffy l'ammazzavampiri è una visione piacevole, e tutto nel mondo va di nuovo bene. Magari non proprio tutto tutto, ma per il momento ce lo facciamo bastare.


Guilty Pleasure del mese
La legge di Lidia Poët

Light crime. Un genere che in genere non mi entusiasma troppo. Come la Coca Light. Perché berla, quando puoi bere la Coca-Cola Normale?

Eppure a volte ci può stare. La legge di Lidia Poët racconta la storia, credo leggermente romanzata, della prima avvocatessa d'Italia. Più che davanti a una serie legal, ci troviamo però appunto di fronte a un light crime, un giallo leggero leggero impreziosito da una buona componente umoristica, che mi ricorda Enola Holmes con Millie Bobby Brown e anche L'allieva con Alessandra Mastronardi (con cui non a caso condivide alcuni membri del cast).


Nei panni della protagonista troviamo qui una Matilda De Angelis decisamente a suo agio nei panni di una femminista ante litteram dotata di una gran determinazione e una notevole dose d'ironia. Una avvocatessa più detective che avvocatessa, a dirla tutta, che più che per le indagini appassiona per le sue vicende personali di donna di fine Ottocento impegnata in un mondo dominato dagli uomini. Non poi così diverso da quello di oggi.
(voto 6,5/10)




9 commenti:

  1. Le serie in napoletano senza sottotitoli anche basta. Però pure Matilda/Lidia sussurrato e sbiascicato non si comprende bene.. insomma mi fate capire qualcosa pure a meee?!

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  2. Nemmeno io ho mai visto Mare Fuori, ma almeno non mi arrestano... Credo...

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  3. Molto caruccia Mare Fuori che si lascia ben guardare anche nella seconda serie e pure nella terza (anche se i salti dello squalo non mancano e vira un po' troppo verso West Side Story). Devo recuperare Cunk oh Earth perché molta gente che stimo, tra cui tu, ne parla bene.

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  4. Mi sa che sono fuori target sia per il Mare fuori che per Lidia, non mi picchiare. Magari se le inizio ci casco dentro anch'io, ma ho paura di arrivare con troppi pregiudizi.
    Meglio se vado di Fleishman, che finalmente è arrivato comodo comodo su Disney+.

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