Serie del mese
La caduta della casa degli Usher
(miniserie)
Cosa mi aspettavo da una serie intitolata La caduta della casa degli Usher
Com'è in realtà
Mike Flaganan l'ha fatto di nuovo?
Sì, ha realizzato un'altra ottima serie, anche se a dirla tutta non sono d'accordo con chi l'ha definita il suo capolavoro. Quel titolo resta sicuro nella cassaforte di The Haunting of Hill House, e personalmente ho preferito anche le sottovalutate e più emozionanti The Haunting of Bly Manor e The Midnight Club, che mi hanno fatto versare fiumi di lacrime, e la forse un po' lenta ma parecchio originale Midnight Mass.
La caduta della casa degli Usher è forse la serie più "commerciale" di Mike Flanagan, quella destinata ad arrivare a un pubblico più vasto. Oltre ad essere un omaggio all'opera di Edgar Allan Poe, può essere vista anche come un compendio delle serie precedenti di Flanagan e del suo immaginario tutto. Non a caso, pure questa volta si è circondato dei suoi attori e attrici feticcio.
A partire dall'immancabile Kate Siegel, sua moglie nella vita reale.
Passando per Carla Gugino, già in The Haunting e Il gioco di Gerald, più un'apparizione in Midnight Mass.
Bruce Greenwood, pure lui ne Il gioco di Gerald.
Un più che mai odioso Henry Thomas, indimenticabile Elliott in E.T. l'extra-terrestre, e già al lavoro con Mike Flanagan in varie occasioni, da The Haunting a Midnight Mass.
T'Nia Miller e Rahul Kohli, già visti in The Haunting of Bly Manor, e lui pure in Midnight Mass.
L'ottima Samantha Sloyan, che si era fatta notare anche in Midnight Mass e The Midnight Club.
E Ruth Codd, idola di The Midnight Club.
C'è inoltre qualche new entry nel magico e orrorifico mondo di Flanagan, tra cui spiccano una bravissima Willa Fitzgerald.
E un quasi irriconoscibile Mark Hamill, storico Luke Skywalker della saga di Star Wars, qui passato al Lato Oscuro della Forza.
La caduta della casa degli Usher può essere anche visto come un Succession in versione horror. Notevole, inquietante, con alcuni monologhi strepitosi (su tutti quello sui limoni di Roderick Usher e quello nel finale di Madeline Usher), ed è perfetta come visione da binge watching. Però no, per quanto bella, per quanto mi riguarda non è il top dei top di Mike Flanagan.
(voto 7,5/10)
American Horror Story: Delicate
(stagione 12, episodi 1-5)
La cosa più sorprendente, e allo stesso tempo terrificante, della nuova stagione di American Horror Story?
Kim Kardashian sa recitare!
Nella parte della manager stronzetta e senza scrupoli se la cava alla grande. Ebbene sì. Non c'avrebbe scommesso nessuno, manco Tonali, Zaniolo e Fagioli, ma la cosa migliore di American Horror Story: Delicate è proprio lei.
"Ma che davero?" |
Per il resto, siamo alle solite. Ogni anno ci credo, ci voglio credere, che American Horror Story possa tornare ai livelli dei primi tempi, o quasi. Ogni anno resto inevitabilmente deluso e anche questa volta mi sa che andrà a finire così. L'inizio della nuova Delicate sa tanto di versione contemporanea di Rosemary's Baby e, pur non brillando per originalità, fa (quasi) ben sperare. Dal terzo episodio in poi invece si degenera e, in attesa della seconda parte, che dovrebbe arrivare nel 2024, comincia a sentirsi una certa puzza. Non perché me la sono fatta sotto dalla paura, bensì puzza di delusione.
(voto 5,5/10)
Gen V
(stagione 1, episodi 1-7)
Gen V è lo spin-off teen, pardon universitario di The Boys, e della serie "madre" possiede pregi quanto difetti. Tra i pregi ci sono una bella dose di ironia e un gusto per l'estremo parecchio splatter. O forse è meglio dire un gusto per lo splatter parecchio estremo?
Tra i pregi c'è anche qualche personaggio irresistibile, su tutti Emma Meyer / Little Cricket interpretata da Lizze Broadway, una Supe con la capacità di rimpicciolirsi o ingigantirsi (più o meno) a suo piacimento.
Tra i difetti c'è purtroppo l'incapacità di proporre della trame che vadano oltre i soliti complotti e macchinazioni già visti in altre serie e film. Quindi, proprio come The Boys, Gen V diverte, senza però riuscire a fare il salto di qualità definitivo ed essere qualcosa di davvero nuovo e memorabile, come ai tempi sullo stesso tema era stata Misfits.
(voto 6,5/10)
Bargain - Trattativa mortale
Squid Game che incontra Birdman. Un survival folle ed estremo, girato con un piano sequenza e a ritmo di jazz. Un viaggio nella disperazione che tra prostituzione, commercio di organi, terremoto, ultraviolenza a pacchi e vari colpi di scena assortiti scatena l'inferno e non concede un attimo di tregua. Non proprio una passeggiata, non proprio una comedy da ridereheheh, ma tutto sommato riesce a essere, per quanto possibile visti i temi trattati e le atmosfere claustrofobiche, un intrattenimento di ottimo livello, a tratti oserei direi persino divertente. Una serie da bere tutta d'un fiato, pardon, tutta d'un binge watching.
(voto 7/10)
Everything Now
(stagione 1)
Dopo l'iconica e ad oggi insuperata Skins, e dopo le più recenti Sex Education e Heartstopper, ecco a voi una nuova serie teen made in Britain da tenere d'occhio. Everything Now si inserisce nel filone seguendo le orme dei titoli appena citati, ma si distingue per un focus particolare sull'anoressia e i disturbi alimentari, affrontati col personaggio interpretato da Sophie Wilde, l'attrice rivelazione dell'horror Talk to Me.
Se temete un'indigestione di pesantezza, però, non preoccupatevi, perché Everything Now contiene anche la sua buona dose di momenti leggeri e di intrecci sentimentali. Proponendosi così come un piatto a metà strada tra un guilty pleasure sfizioso e una serie nutriente capace di far riflettere ed emozionare.
(voto 7+/10)
Beckham
(docuserie)
Un autentico tuffo (al cuore) negli anni '90, nell'epoca del Britpop e delle Spice Girls. Nell'epoca di Beckham. Un calciatore che, al di là delle capacità dimostrate sul campo, ha avuto un peso sulla cultura pop britannica (e non solo) come pochi altri. Per questo Beckham la docuserie non è consigliata solo ai più patiti di football soccer, ma un po' a tutti, sia a chi ha vissuto quel periodo "in diretta", che chi ai tempi non era manco ancora nato. Questa non è solo la storia di un giocatore qualunque, questa è Storia recente. E se non è un The Last Dance ambientato nel mondo del calcio, poco ci manca.
(voto 7,5/10)
Un'estate fa
(miniserie)
Con o senza guanciale?
Nella pasta non saprei dire, ma le serie direi che sono sicuramente meglio senza Guanciale. Lino Guanciale. Per carità, è un bell'uomo, mi sta simpatico e in L'allieva mi faceva morire dal ridere, però quando fa l'attore serio e serioso, con quella sua recitazione sospirata che non riesce a scrollarsi di dosso, proprio nun je la faccio a prenderlo sul serio.
Lino Guanciale a parte, gli altri attori del cast di Un'estate fa, soprattutto quelli più giovani, se la cavano e la miniserie riesce a convincere, più che per una parte thriller non proprio fenomenale, per la sua componente nostalgica e per l'ambientazione (con tanto di azzeccata colonna sonora) nell'estate del 1990. Sì, quella di Notti magiche. Quella in cui abbiamo vinto i Mondiali in casa...
Ah, no.
(voto 6+/10)
I leoni di Sicilia
(stagione 1, episodio 1)
Non dico sia inguardabile, perché comunque bene o male mi sono sorbito tutto il primo episodio, anche se soltanto nella speranza che prima o poi apparisse la Madonna, ovvero Miriam Leone. Invece niente. Dovevano dirlo prima, così evitavo di sprecare un'ora della mia vita che avrei potuto impiegare meglio. Ad esempio guardando la pagina Instagram di Miriam Leone. Che dite, devo continuare per vedere se almeno dal secondo episodio compare?
(voto 4/10)
Everybody Loves Diamonds
(stagione 1, episodio 1)
Everybody Loves Diamonds. Tutti amano i diamanti, ma non tutti amano Everybody Loves Diamonds, la serie. Io no di sicuro. Ho provato a vederla sia in italiano, che in inglese, ma niente, non fa differenza alcuna: è tremenda comunque.
(voto 3/10)
"Ma che cazz0 sta a scrive, questo Pensieri Cannibali?" |
Cotta del mese
Antonia Thomas (Still Up)
Ammetto di avere una celebrity crush pesante per Antonia Thomas sin dai tempi di Misfits, quindi parliamo del periodo intorno al 2009.
Cotta poi proseguita anche con Lovesick e The Good Doctor e ora tornata con Still Up, nuova serie comedy notturna che, pur non riuscendo ad essere un nuovo cult, è una visione gradevole che vi terrà compagnia nelle vostre notti, e dove oltre ad Antonia Thomas è un piacere ritrovare anche Craig Roberts, quello di Submarine e Red Oaks.
(voto alla prima stagione della serie 6+/10)
Guilty Pleasure del mese
Big Mouth
(stagione 7)
Ci sono serie che mi stufano dopo 1 episodio o 2, altre dopo 1 stagione o 2, figuriamoci dopo 7 stagioni 7. Seppure inevitabilmente e fisiologicamente non riesca più a essere esilarante e sorprendente come i primi tempi, Big Mouth tiene botta e ci regala una settima stagione valida e spassosa, per quanto appaia di transizione. Il tutto in attesa dell'ottava e conclusiva stagione, che renderà Big Mouth la serie originale Netflix più longeva di sempre. Chi l'avrebbe detto? E chi l'avrebbe detto che le avventure sporcaccione di questi ragazzini delle medie ora diventati neo liceali non mi avrebbero ancora stufato dopo tutto questo tempo?
(voto alla settima stagione 6,5/10)
"Questa recensione mi ha eccitato tantissimo!" "Perché, esiste qualcosa che non ti ecciti?" |
Serie vergogna del mese
Proprio come Big Mouth, anche Élite è giunta alla settima stagione ed è già stata confermata per un'ottava e conclusiva stagione. A differenza di Big Mouth, c'è però da notare che Élite è invecchiata un pequeño peggio. Sarà che l'unico personaggio rimasto della prima stagione (Omar) è anche quello più insopportabile, e sarà che nemmeno gran parte dei personaggi introdotti in seguito non ci sono più.
Ormai Élite è arrivata alla sua terza, o forse quarta, generazione di personaggi. A questo giro c'è comunque da riconoscergli il merito di averci introdotti a una nuova queen, Mirela Balić nella parte di Chloe.
E di averci regalato un'apparizione della cantante brasiliana Anitta in versione attrice.
Ok, forse probabilmente Élite non sa davvero più che pesci pigliare, tanto che a questo giro si gioca persino la carta dell'incesto. Ebbene sì. Questa serie però è la mia droga, la mia ludopatia. So che mi fa male, ma non riesco a smettere.
(voto alla settima stagione 5/10)
Meraviglioso Flanagan.
RispondiEliminaStill Up adorabile, finito l'altro ieri.
Non so se fidarmi di te per le serie Netflix, che le coreane e le adolescenziale tendono a ripetersi... Visto che ho parecchio da recuperare le lascio lì. Coma farai a trovare il tempo anche per l'ennesima stagione di Elite non lo capisco :)
RispondiEliminaSe gli Usher convincono a metà, spero di rifarmi con Beckham.
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"The Boys" is an American television series created by Eric Kripke for Amazon Prime Video. It follows a group of ordinary people fighting corrupt and abusive superheroes led by Billy Butcher. The series is well-written, well-reviewed, and has an excellent distribution. The show has a strong, original, and captivating plot, with complex and interesting character development. However, it may be too violent and spooky for some viewers. semi truck driver accident
RispondiEliminaAmelia Conducción imprudente
RispondiEliminaLo siento, pero no tengo información específica sobre casos de conducción imprudente relacionados con una persona llamada "Amelia". Además, para proteger la privacidad y la confidencialidad, no se deben proporcionar detalles específicos sobre personas sin su consentimiento.
Si tienes preguntas generales sobre conducción imprudente, leyes de tráfico o necesitas información legal en esa área, estaré encantado de ayudarte en la medida de lo posible. Para obtener información específica sobre casos o situaciones actuales, te recomendaría consultar con un profesional legal o buscar información actualizada en fuentes confiables.
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