La musica di Febbraio 2024: oltre Sanremo, la tuta gold e i cileni ripieni di zucchero c'è di più

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Oltre Sanremo e i 5 cellulari nella tuta gold (e i cileni ripieni di zucchero) c'è di più?

Forse. O forse no.

Album del mese

The Last Dinner Party "Prelude to Ecstasy"

"Don't believe the hype" dicevano i Public Enemy qualche anno fa e spesso c'avevano ragione. In questo caso però non credete ai Public Enemy. L'hype nei confronti dei primi singoli delle britanniche The Last Dinner Party era giustificato, così come i premi di nuove promesse della musica britannica, come ben si può sentire dal loro album d'esordio. "Prelude to Ecstasy" è un disco ricco di momenti da ecstasy, tra epicità e teatralità vagamente alla Florence + the Machine, ma con uno stile tutto loro. La cosa migliore è che questo è soltanto un preludio, le prove generali di grandezza, e le ragazze hanno tutto il potenziale per fare ancora di meglio.

(voto 8/10)

Gli altri album

Mahmood "Nei letti degli altri"

Mahmood spacca sempre a Sanremo, ma sulla lunga distanza degli album in passato ha fatto più fatica a raccogliere uguali consensi. Giunto al suo terzo disco "Nei letti degli altri", Alessandro Mahmoud prova a capitalizzare i suoi lati più apprezzati dal pubblico, quello più urban di "Soldi" e della sua nuova megahit "Tuta gold" (ma pure del suo secondo sottovalutato album "Ghettolimpo"), e quello più intimista dei brividi brividi brividiii.

Il risultato è un album breve e coinciso, che passa con disinvoltura tra questi suoi due lati, tra queste sue due sonorità, cercando di dimostrare che oltre Sanremo e i 5 cellulari nella tuta gold (e i cileni ripieni di zucchero) c'è di più. E così è.

(voto 7/10)

Clara "Primo"

Clara Soccini, per amici e fan soltanto Clara, arriva al suo album d'esordio vantando una doppia vetrina mica da poco. Una è quella di Mare fuori, serie in cui ha la parte di Crazy J e qui rappresentata dalla hit "Origami all'alba" e dalla nuova "Ragazzi fuori". L'altra è quella sanremese, qui rappresentata da "Boulevard", con cui ha vinto Sanremo Giovani, e da "Diamanti grezzi", con cui ha partecipato in gara piazzandosi soltanto 24ª (su 30). Il resto del disco propone altri potenziali singoli per una raccolta pop-trap molto adolescenziale che non si pone certo l'obiettivo di cambiare il corso della Musica, ma che per la GenZ potrebbe rappresentare l'equivalente contemporaneo di quanto fatto negli anni '90 da "T'appartengo", il debutto di Ambra Angolini. Un futuro cult, o un futuro scult?

(voto 6/10)

Kanye West, Ty Dolla $ign "VULTURES 1"

Genio o mostro?

Kanye West negli ultimi anni ce l'ha messa tutta per distruggere quanto di buono fatto in passato. Con le sue dichiarazioni improponibili e anche con della musica lontana dai fasti de 'na vorta. Adesso sarà tornato in sé, almeno da un punto di vista musicale?

Il suo nuovo e come al solito più volte rimandato album "VULTURES 1", realizzato in collaborazione con il rapper Ty Dolla $ign (e in un paio di tracce pure con la partecipazione della Curva Nord dell'Inter, proprio così), è il primo capitolo di una trilogia che, se Dio Kanye vuole, sarà completata tra marzo e aprile. A tratti nella produzione si intravede il suo tocco magico di un tempo, come in "Talking / Once Again", accompagnato da un video diretto dai fratelli D'Innocenzo e che vede il debutto come rapper di North West, la figlia avuta da Kanye con Kim Kardashian. Tanto per la cronaca, oggi se la cava meglio lei a rappare a 10 anni del padre 46enne, e pure di tanti rapper italiani che perepè qua qua, qua qua perepè.

In altri tratti l'ascolto invece procede un po' meno bene e spesso il disco gira a vuoto, ma un Kanye West che convince a metà è pur sempre meglio di un Kanye West che non convince per niente.

(voto 6/10)

IDLES "TANGK"

Gli IDLES sono un gruppo noto per le sonorità punk e post-punk, che però oggi sembra essersi stufato di suonare punk e post-punk a tutti i costi. Segnali evidenti in tal senso si erano già intravisti nel precedente "CRAWLER" e sono ora confermati nel nuovo "TANGK". Il problema è che la voce "sgraziata" e potente del cantante è perfetta per i brani dal tiro punk, meno quando prova a suonare più tenera e intimista. Il risultato quindi a tratti esce straniante, ma non privo di fascino, ed è difficile capire se sia convincente o meno. Come in maniera molto azzecata scrive Nicola Stufano sul sito Sentire Ascoltare: "Forse solo tra dieci anni saremo in grado di dire se abbiamo tra le mani un capolavoro, a un disco riuscito a metà o a un’autentica cagata".

(voto 7, ma da qui ai prossimi dieci anni potrebbe cambiare parecchio)

Intanto, più ancora che il disco, a far parlare ci pensa il video di "Grace", che ricrea l'iconico videoclip di "Yellow" dei Coldplay. Solo che questa volta, "grazie" all'intelligenza artificiale, Chris Martin (che ha dato la sua approvazione e il suo aiuto) canta il pezzo degli IDLES anziché quello dei Coldplay. Anche in questo caso l'effetto straniante è garantito.

Molly Lewis "On the Lips"

"Morriconiano". Se ci pensiamo, non molti altri compositori di musica da cinema si sono trasformati in aggettivi. Forse nessun altro, nemmeno John Williams dall'alto del suo miliardo di nomination agli Oscar. Avete per caso mai sentito dire "williamsiano"?

Questo per dire che l'album d'esordio della musicista australiana Molly Lewis, specialista nei fischi (e non intendo come quelli dell'Ariston a Geolier), è probabilmente quanto di più morriconiano possiate sentire oggigiorno. Nemmeno lo stesso Ennio Morricone è mai suonato così tanto morriconiano.

(voto 7,5/10)

Kula Shaker "Natural Magick"

Dopo gli Shed Seven a gennaio, ecco il nuovo disco che tutti i nostalgici del Britpop anni '90 non possono farsi mancare a febbraio: il ritorno dei Kula Shaker (ma sono tornati pure i Cast con il piuttosto valido "Love Is the Call"). E a questo punto spero che questo revival vada avanti così tutto l'anno.

(voto 6+/10)

Canzoni Top

#4 Beyoncé "Texas Hold 'Em"

Dopo averci offerto la sua personale visione della musica dance e disco con il precedente "Renaissance", con il secondo atto della sua nuova era Beyoncé ci dirà invece la sua sul genere country. Cosa c'azzecca Beyoncé col country?

Lo scopriremo il 29 marzo quando arriverà l'album "Renaissance Act II". Nel frattempo il primo accattivante assaggio "Texas Hold 'Em" promette bene.

#3 Ghali "Casa mia"

Una delle canzoni di Sanremo 2024 che sono cresciute di più nel post-Festival. Come polemiche e titoli sui giornali, ma anche a livello musicale. Subito subito la presenza di troppe melodie diverse e di più stacchi tra strofa, bridge, pre-ritornello e ritornello mi avevano un po' spiazzato e incasinato il cervello, però con gli ascolti tutto assume un senso e il testo è una vera... bomba.

 

#2 Vampire Weekend "Capricorn"

Quando i Vampire Weekend tirano fuori della nuova musica, il mondo diventa, o almeno sembra diventare per qualche minuto, un posto migliore.

#1 Beth Gibbons "Floating on a Moment"

Il miglior antidoto ai balli del qua qua e a tutto il trash di Sanremo 2024?

La voce di Beth Gibbons, la cantante dei Portishead, al suo debutto da solista vero e proprio, dopo il disco realizzato in collaborazione con Rustin Man nel 2002. Il 17 maggio 2024 arriva l'album "Lives Outgrown"e nel frattempo ci possiamo finalmente rigodere la sua voce unica nel primo singolo da brividi sulla pelle "Floating on a Moment".

Canzone flop

Pearl Jam "Dark Matter"

La buona notizia è che i Pearl Jam sono tornati alle sonorità heavy.

Quella cattiva è che forse era meglio se non lo facevano.

Cotta del mese

Emma

Durante l'ultimo Sanremo si è parlato troppo poco di Emma. Un peccato, visto che la sua "Apnea" è una delle canzoni più carine e che rimangono incollate in testa della kermesse. E poi lei diventa sempre più bella, cosa che non guasta.

Guilty Pleasure del mese

Angelina Mango "La noia"

Come guilty pleasure musicale, a febbraio inevitabilmente ci sono le canzoni di Sanremo. Anche i più insospettabili, anche quelli che non lo ammetteranno mai, in questi giorni volenti o nolenti hanno (almeno) uno dei pezzi sanremesi che non se ne va più via dalla testa. Nel mio caso ce ne sono diversi, su tutti la cumbia della noia della vincitrice Angelina Mango. La preferita dalla sala stampa e da questo blog. Non la preferita dal televoto, ma pazienza. D'altra parte, l'unica volta in cui gli italiani hanno votato per una donna negli ultimi anni, era anche l'unica volta in cui non avrebbero dovuto farlo.

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