Gloria!
Gloria! mancavi tu nell'aria del cinema italiano!
Ci esaltiamo sempre, io per primo, per qualche nuovo presunto fenomeno del cinema internazionale e snobbiamo i talenti di casa nostra. Come Margherita Vicario. Il lungometraggio d'esordio della cantautrice, attrice e regista 36enne è una folgorazione, eppure in pochi se ne sono accorti.
Gloria nell'alto dei cieli, ma non c'è pace quaggiù, dove sì, il film ha ricevuto un'accoglienza piuttosto positiva alla Berlinale e da parte della critica, ma al box-office ha incassato appena mezzo milione di euro. Un peccato, perché è una pellicola che, nonostante una forte impronta autoriale e uno spirito indie, penso possa piacere e arrivare a un pubblico vasto. Potenzialmente molto vasto.
Gloria! è così, è un film giocato sui contrasti, come il pianoforte, o fortepiano come viene chiamato inizialmente da alcuni personaggi della pellicola. Uno strumento che assume qui un ruolo centrale, così come la musica in generale. Gloria! è un piccolo grande film musicale, molto musicale, ma attenzione non è un musical. C'è dentro tanta musica classica, eppure il tutto è messo in scena con un'attitudine per certi versi pop e per altri jazz.
Gloria! è ambientato nell'Ottocento, eppure è un film molto moderno. Il tempo a quei tempi si misurava con la clessidra (gulp!), ma il film possiede un grande senso del tempo, un ottimo ritmo. C'è il sacro e il profano. C'è l'alto e il basso. Uno sguardo da cinema d'autore unito a una storia universale e a personaggi nazional-popolari. Come nel cinema di Federico Fellini e in quello di Paolo Sorrentino. Come nel cinema di Alba Rohrwacher e in quello di Paola Cortellesi.
Gloria! allora a Margherita Vicario, in grado di seguire il sentiero tracciato dal migliore cinema italiano di ieri e di oggi, rinnovandolo con una personalità tutta sua. Ad aiutare questa cineasta emergente, che però in ambito musicale è in circolazione già da diversi anni, ci pensa un cast variegato e anch'esso parecchio musicale, che comprende tra gli altri Veronica Lucchesi, la voce de La Rappresentante di Lista, che ha iniziato il suo percorso artistico come attrice teatrale, ancor prima che come cantante.
C'è poi Elio, che compare in poche scene ma quando lo fa sa farsi notare.
"Si capisce che sono il cantante, frontman e leader degli Elio e le Storie Tese, o no?" |
C'è Paolo Rossi in un ruolo che più detestabile non si potrebbe.
Ci sono inoltre diverse giovani attrici dal futuro promettente, come Galatéa Bellugi.
E come Carlotta Gamba. Davvero in gamba, lasciatemelo dire.
Un futuro promettente è anche quello che si spalanca davanti a Margherita Vicario, musicista e cineasta talentuosa e pure ambiziosa che può ancora regalarci grandi soddisfazioni. Non vedo l'ora di scoprire quale sarà il prossimo progetto in cui si avventurerà, ma sono sicuro che sarà glorioso.
(voto 8/10)
L'ho trovato curatissimo, ma alla fine un po' innocuo. Brava Margherita, ma la prossima volta con una sceneggiatura migliore.
RispondiEliminaConcordo. Gran film. Potevo scrivere qualcosa di più profondo ma sono a lavoro, e questo fa riflettere sul mondo del lavoro.
RispondiEliminaAssieme a Vermiglio la più bella sorpresa italiana di quest'anno.
RispondiEliminaDiversi, ma femminili e d'epoca, uno più pop l'altro più classico, ma che begli sguardi.
Margherita mi piace più da regista che da musicista, spero di rivederla presto in sala.