domenica 12 gennaio 2025

M. Il figlio di P. del secolo





M. Il figlio del secolo
(miniserie, episodi 1-2)

M. è stato il figlio di P. del secolo. Qualcuno dirà che Adolfo del #TeamNazi lo supera, ma per me se la giocano ad armi pesanti pari e comunque, per spirito nazionalista, per fare un po' di sano patriottismo, io dico che il figlio di P. del secolo ce l'abbiamo avuto noi in casa: M. del #TeamFasci. Un gran pezzo di M., anzi, un pezzo di M. è meno disgustoso e merita più rispetto di M.. Ha fatto anche cose buone?
Beh, sì. Ha ispirato la realizzazione di questa strepitosa miniserie, questo non lo si può negare. Non mi vengono in mente altre cose buone.


Giorgia, non ti offendere se insulto il tuo idolo adolescenziale (non potevano esserlo i Nirvana o al limite i Take That come per gli altri ragazzi normali della tua età?), e forse anche attuale, ma certo è che non era proprio una bella persona. Né tantomeno un buon politico, come tu affermavi quando eri ancora una giovane di belle (?) speranze.


M. non era solo un pezzo di M.. Era proprio una gigantesca M., o almeno questo è quanto emerge dalla miniserie M. Il figlio del secolo. D'altra parte, cosa ci si poteva aspettare dal gran visir di tutti i fasci?

Che poi, paradossalmente, per quanto questa sia credo una miniserie antifascista, credo che almeno in parte possa piacere persino ai fascisti che sì, avranno anche cambiato nome – di certo non fiamma – però sono ancora tra noi. Lo dice la miniserie, subito all'inizio quindi non è nemmeno uno spoiler, mica io.


Credo possa piacere pure a loro perché qui troveranno un'interpretazione dirompente di M. da parte di Luca Marinelli, uno dei massimi esemplari di superuomo italico e asso della recitazione, che prende a mazzate quella loffia di Duccio Camerini nel recente sceneggiato Rai La lunga notte - La caduta del Duce. E credo che, nella loro distorta visione del mondo al contrario – sì, intendo a testa in giù –, si possano esaltare per alcune scene di violenza e per vari atteggiamenti e discorsi di M., per quanto qui rappresentati in maniera sarcastica e grottesca.


I fascisti che la guarderanno senza pregiudizi, senza criticarla ancora prima di averla vista, potrebbero apprezzarla. Peccato solo che non esistano fascisti senza pregiudizi, o forse sono io che ho pregiudizi nei confronti di sta rottura de coj0ni dei fascisti?

Se vi può interessare, Giorgia non sarà tra gli spettatori della serie: "Se vedrò la serie su Mussolini? Non vedo una serie televisiva e purtroppo non riesco a leggere un libro che non sia il PNRR da più di due anni, mi capirete se ho altre priorità", ha dichiarato durante la sua recente conferenza stampa.

Priorità centrali per la vita quotidiana del popolo italiano come la riforma del premierato. O incontrare più volte Musk. O trascorrere le vacanze in un resort da 8 mila euro a notte. O raccontarci i fatti della sua vita privata su Instagram. O assistere agli spettacoli di Pio e Amedeo, quella sì che è cultura e per loro sì che ha il tempo, ma leggere libri e guardare serie giammai. O far funzionare utilissimi centri per migranti in Albania. O tagliare le accise. Ah no, quello non l'ha fatto, anzi, le ha aumentate. E sapete chi ha introdotto la prima accisa sui carburanti nella storia d'Italia?
Esatto, il signore qui sotto.

"Secondo me Giorgia ha fatto anche cose buone, tipo scaricare Giambruno via Instagram"

Ci voleva una serie così in Italia e pazienza se c'è voluto un regista britannico come Joe Wright, talentuoso artefice di film come Espiazione, Hanna, Anna Karenina e L'ora più buia qui in autentico stato di grazia, per metterci di fronte in maniera dura e cruda, ma non priva di pungente ironia, agli orrori del periodo più buio pesto del nostro pease. Alla faccia del dux mea lux.


Al di là della potenza della storia, che volenti o nolenti è parte non solo del nostro passato ma ahinoi anche del nostro presente, M. Il figlio del secolo è qualcosa di straordinario a livello registico. A livello di pura messa in scena, che unisce trovate prese in prestito dal cinema delle origini e dal futurismo a un ritmo indiavolato e a una colonna sonora techno composta da Tom Rowlands dei Chemical Brothers, tra atmosfere retrò per fortuna non nostalgiche e una narrazione contemporanea.

L'effetto complessivo è quello di una miniserie fuori dal tempo, che parla di ieri con uno sguardo all'oggi e pure al domani. Una miniserie che meriterebbe di vincere tutti i premi di questo mondo. Vincere, e vinceremo!
(voto ai primi due episodi 9/10)




2 commenti:

  1. Ottima, davvero ottima. La tua analisi o la serie? Lo scopriremo solo vivendo come dicevano i Rage Against the Machine.

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