sabato 31 maggio 2025

Thank you for the music - La musica di Maggio 2025: con Elodie, Salmo, Damiano David e molti altri






Prima di partire con la selezione di album e canzoni del mese, ecco la playlist di questo maggio. In occasione del ritorno sulla scena di band con cantanti femminili con la "cazzimma" (intesa come espressione napoletana non maschilista) come Garbage, Skunk Anansie e Wolf Alice, ecco una playlist dedicata alle Rebel Girls della musica di ieri e di oggi. Buon ascolto a tutti e soprattutto a tutte.


Album del mese

Erika de Casier "Lifetime"

Quando si comincia a diventare vecchi - pardon, anziani - come me, che ho 43 fo**utissimi anni, non capita tutti i giorni di entusiasmarsi ancora veramente ascoltando un disco nuovo. Un po' è forse perché hai l'impressione che gli album più importanti, quelli "della vita", siano già usciti e farai sempre più fatica a trovarne altri che per te significhino altrettanto. Un po' perché con Spotify ogni settimana con il suo New Music Friday puoi sentirti così tanti nuovi dischi potenzialmente interessanti che non riesci a dare a ognuno l'attenzione che si meriterebbe.

La cantante danese di origini portoghesi Erika de Casier ha deciso di "fregare" il New Music Friday e rilasciare il suo nuovo album "Lifetime", da lei interamente interpretato, scritto, e prodotto in maniera indipendente, in un tranquillo giovedì. Oh, benissimo, così me lo sono potuto ascoltare senza altri pensieri e senza altri suoni per la testa, e me lo sono proprio goduto. Come di recente mi è capitato di fare forse solo con il nuovo de I Cani, guarda caso anch'esso arrivato del tutto a sorpresa in un giovedì qualunque. Thursday is the new Friday?

Ma, soprattutto, com'è a livello musicale?
Per farla breve, visto che mi sono già dilungato abbastanza coi miei pipponi mentali, "Lifetime" è un disco trip hop. Un disco trip hop come sarebbe potuto uscire negli anni '90, un po' Sneakers Pimps e un po' Massive Attack. Un lavoro dallo spirito casalingo e dal suono avvolgente. Esattamente la musica che avevo bisogno in questo momento, senza nemmeno che lo sapessi.
(voto 8,5/10)



Gli altri album

Damiano David "FUNNY little FEARS"

Nessuno è profeta in patria, a parte giusto Francesco Totti e pochi altri. Ai Måneskin non è mai stato perdonato il fatto di essere stati il primo gruppo rock italiano a sfondare in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito. Certo, non saranno il miglior gruppo rock del mondo o della Storia, ma in giro c'è di ben peggio a livello nazionale e pure a livello di rock internazionale (Greta Van Fleet, Nickelback, The Darkness, Sleep Token o Imagine Dragons, per dirne alcuni). Inoltre, comunque la si veda, la loro "Zitti e buoni" è tra le canzoni più fighe ad aver vinto Sanremo e l'Eurovision. Non venitemi a dire che i Måneskin sono peggio di Olly, Il Volo, Valerio Scanu, Simone Cristicchi, Povia o della maggior parte delle euroschifezze sentite in gara quest'anno all'Eurovision Song Contest, Lucio Corsi escluso.

La "pausa" della band romana è stata accolta con entusiasmo dai loro haters, che già sognano una loro rottura definitiva. Nel frattempo, mentre il chitarrista Thomas Raggi e il batterista Ethan Torchio sono spariti, probabilmente per dedicarsi alla loro vita privata e farsi una manciata di cavoli loro, la bassista Victoria De Angelis ha avviato una (discutibile) carriera da DJ e da producer di musica techno tamarra che potrebbe fare la sua figura giusto all'Eurovision.

E poi è toccato al cantante Damiano David debuttare da solista e le critiche preventive, fin da subito, non sono mancate. Anche lui se le è andate a cercare. Il suo esordio è avvenuto con "Silverlines", un pezzo da musical disneyano tutt'altro che indimenticabile e nelle sue corde. Dopodiché è passato allo spiazzante pop sbarazzino di "Born with a Broken Heart", con cui il nostro ha cercato di ritagliarsi, senza troppo successo a dirla tutta, il titolo di nuovo Harry Styles. Non sono mancate nemmeno le ospitate televisive...


Ora è arrivato il suo primo album solista "FUNNY little FEARS" e l'impressione data dai variegati e confusi singoli che lo hanno anticipato è fondamentalmente confermata. Damiano David vaga alla ricerca di un suo suono, di una sua identità, e non sembra ancora averli trovati. I momenti più leggeri come "Tango" in particolare non sembrano molto adatti a lui. Pur non raggiungendo enormi picchi, c'è comunque da notare che il disco non ha nemmeno enormi cadute di stile e possiede un sound meno plasticoso rispetto ad altre produzioni pop contemporanee.

Il ragazzo ha 26 anni, la voce e la faccia giuste le ha, prima o poi troverà anche una sua cifra stilistica. Per il momento la sua prima prova da solo non incide e non convince granché. State però zitti e buoni con le critiche eccessive, che in giro c'è di peggio.
(voto 5/10)



Salmo "RANCH"

C'è chi non vede l'ora di diventare famoso e poi quando smarrisce il successo per recuperarlo fa di tutto, persino partecipare a dei reality umilianti per se stessi e per il pubblico. C'è invece chi della fama se ne sbatte, come Salmo, che negli ultimi tempi ha deciso di vivere da semirecluso lontano dalla folla e lontano dai social in un ranch nella sua Sardegna, dove ha composto e realizzato il suo nuovo album intitolato guardacaso proprio "RANCH". Un disco molto personale, vero, "Sincero", per dirla con il titolo di una canzone dal tiro rock presente. Rock?


Ebbene sì. Proseguendo con le sperimentazioni già accennate nei suoi precedenti lavori, Salmo continua a giocare coi generi, tra pezzi più cantautorali in cui confessa la dura storia vera della sua famiglia (in "Crudele") e persino una scorribanda nella techno-hardcore ("Fuori controllo"), regalandoci un album parecchio variegato a livello musicale, ma in cui a colpire sono soprattutto le sue parole, ancora più taglienti e sentite che in passato. In un panorama hiphopparo italiano sempre più affollato da giovani rapperini tutti apparenza, Salmo insieme a Marracash e Fabri Fibra conferma che la old school nostrana è maturata molto bene ed è tutta sostanza.
(voto 7/10)


Elodie "MI AMI MI ODI"

Elodie, io continuo ad amarti, però per il tuo nuovo album se devo essere sincero non è scattato un grande innamoramento. Per buona parte del disco è come se tu andassi alla disperata ricerca di un nuovo tormentone a tutti i costi, con risultati non troppo entusiasmanti. Le cose migliori arrivano invece quando rallenti i ritmi e quando il tuo solito dance-pop, ormai ripetitivo, lascia spazio a sonorità più anni '90, come nell'R&B di "Feeling" feat. Tiziano Ferro che rimanda alle TLC di "No Scrubs", nell'hip hop di "In grado" in cui con umiltà ti fai da parte e lasci i riflettori alla talentuosa rapper emergente Lorenzza e nel gran finale con il trip hop di "Raro", uno dei migliori brani della tua carriera e, almeno per quanto mi riguarda, il migliore di questo disco. L'ottimo finale lascia ancora di più con l'amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere e invece non è stato. Sarà per la prossima, Elodie. Io comunque non ti odierò mai, sia chiaro, e la tua scelta di mostrare liberamente il tuo corpo, femminista o meno che possa essere considerata, l'appoggerò sempre.
(voto 5/10)



Garbage "Let All That We Imagine Be the Light"

"I'm only happy when it rains" cantava Shirley Manson nel 1995, ai tempi di una delle prime hit dei Garbage. Dopo anni di pioggia e di darkitudine, la band statunitense guidata dalla cantante scozzese nel nuovo album "Let All That We Imagine Be the Light" sembra avere trovato qualche raggio di luce. Adesso non aspettatevi un disco di sculettante reggaeton perfetto per le spiagge estive. Così non è per niente, per fortuna. I Garbage propongono ancora un electro-rock che qui si riavvicina alle sonorità del loro album d'esordio, sebbene virato più verso l'elettronica e verso atmosfere cinematografiche. Soprattutto, ci regalano alcune delle loro canzoni più belle da anni a questa parte, su tutte "Sisyphus" e "Radical".

Non può piovere per sempre e non si può essere felici solo quando piove. Strano che a portare qualche raggio di luce e di speranza tra le tenebre del tempo presente in cui viviamo siano proprio dei darkoni come Shirley Manson e compagni, eppure così è.
(voto 7/10)



Arcade Fire "Pink Elephant"

Sbaglio, o il nuovo degli Arcade Fire è abbastanza scarso?
Cioè, non è nemmeno brutto, solo che da loro ci si aspetta qualcosa in più e accettare il loro declino è un boccone duro da digerire. Come direbbero Ruggeri, Morandi e Tozzi a voci unificate: si può dare di più.
(voto 5,5/10)



Skunk Anansie "The Painful Truth"

Ti è piaciuto o non ti è piaciuto?
La risposta è nì. Per quanto mi faccia schifo la parola nì, in questo caso è perfetta. Con gli Skunk Anansie va sempre così. Li ho sempre apprezzati più a livello di singole canzoni (le mie preferite sono "All I Want", "Secretly" e "Charlie Big Potato") che non sulla distanza di un intero album. Discorso che vale pure per il loro nuovo "The Painful Truth". Una metà delle canzoni mi gasa, in particolare quando cercano di deviare un po' dal loro solito suono come nella post-punk jazzata "An Artist Is an Artist" e nella ballata sbilenca "Lost & Found", meno quando ripercorrono sentieri già battuti in passato e cercano l'epicità a tutti i costi. Quindi alla fine è un disco che mi piace a metà. Un disco da nì.
(voto 5,5/10)



Casino Royale "Fumo"

Tutto fumo e niente arrosto?
Assolutamente no. A dispetto del titolo, "Fumo" è un disco ricco di sostanza. Il nuovo dei Casino Royale è un album che funziona nel suo insieme, come una suite in cui ogni momento si incastra alla perfezione con il resto, fino a formare un puzzle stratificato e allo stesso tempo clamorosamente omogeneo. Un disco trip hop nel senso più trip del termine. Fumo sì, e pure arrosto. Cosa vuoi di più dalla vita, un Lucano?
(voto 7,5/10)



Giorgio Poi "Schegge"

Ma poi il nuovo disco di Giorgio Poi poi com'è?
Carino a un primo ascolto, con le sue sonorità francesi alla Phoenix/Air/Daft Punk miste a un cantautorato made in Italy, poi bello a un secondo e poi ancora più bello a un terzo. E poi?
E poi lo scopriremo solo vivendo.
(voto 7+/10)



Canzoni Top del mese

#4 Liberato "Viennarì"

Non è davvero 9 maggio senza un regalo da parte di Liberato. Dopo aver esordito con una canzone intitolata proprio "Nove maggio", il misterioso cantautore napoletano incappucciato celebra questa ricorrenza ogni anno in qualche modo e quest'anno ci ha donato una nuova chicca di canzone e di video: "Viennarì". Italian translation: "Venerdì". E, guarda caso, in che giorno poco dopo ha poi vinto il suo quarto scudetto il Napoli?



#3 Fiona Apple "Pretrial (Let Her Go Home)"

Fiona Apple è sempre di un altro livello e di un altro pianeta. Per il suo primo pezzo inedito da cinque anni a questa parte ha deciso di parlare di un tema che le sta molto a cuore: le donne americane che restano in prigione in attesa di processo perché non possono permettersi di pagare la cauzione. Un brano impegnato che riesce a suo modo ad essere pure accattivante. Canzone (e video) da non perdere.



#2 Wolf Alice "Bloom Baby Bloom"

È bello che in giro ci siano ancora gruppi come i Fontaines D.C. e gli Arctic Monkeys. Gruppi che, seguendo la tradizione di Radiohead e Blur, pur partendo da una classica formazione rock, con ogni album sanno stupire prendendo direzioni sempre diverse e imprevedibili. Tra queste band ci sono anche i Wolf Alice, che si preparano per tornare il 29 agosto con il loro quarto album "The Clearing" con un primo singolo spiazzante e allo stesso tempo convincente. Diverso da quanto hanno fatto in passato, con una direzione più danzereccia e anni '70, eppure caratterizzato da una notevole carica rock. Bentornati.



#1 Andrea Laszlo De Simone "La notte"

Da anni Andrea Laszlo De Simone è uno dei più talentuosi e misteriosi cantautori italiani, uno dei nomi cult della nostra scena indie, ma è ancora praticamente sconosciuto al grande pubblico. Ad anticipare il suo nuovo album, annunciato in arrivo alla fine dell'estate, ci pensa "La notte", che con le sue sonorità uacci-uari-uari frizzanti e quasi allegre in un mondo ideale diventerebbe la canzone dell'estate, mentre in questo probabilmente si dovrà accontentare del suo solito ristretto seguito indie. Poi un giorno, chissà, come Lucio Corsi anche Andrea Laszlo De Simone salirà su quel dannato palco dell'Ariston e pure l'italiano medio si accorgerà della sua esistenza. Fino ad allora, ce lo godiamo felici noi quattro gatti.



Canzoni Flop del mese

#3 Annalisa "Maschio"

Mi spiace dirlo, visto che amo Annalisa quanto amo Elodie, cioè ahimè solo platonicamente, però la sua nuova canzone è piuttosto imbarazzante. Sembra quasi la parodia di un vecchio pezzo di Raffaella Carrà o Renato Zero e il suo testo può essere considerato trasgressivo o addirittura blasfemo giusto da uno come Pillon. Non vorrei suonare transfobico quanto quella babbana di J. K. Rowling, ma lasciatemelo dire: Annalisa la preferivo femmina, non maschio.



#2 Olly "Depresso fortunato"

Dopo aver vinto Sanremo con "Balorda nostalgia", Olly è tornato con un pezzo intitolato "Depresso fortunato". Questo ragazzo di 24 anni non sta bene, qualcuno lo salvi. E qualcuno salvi noi da questo strazio di musica che sembra (e forse non solo sembra) cantata da un ubriaco, ma che purtroppo per chi la ascolta subisce non diventa bella manco se si è ubriachi fradici.



#1 JJ "Wasted Love"

A distanza di diversi giorni dalla fine dell'Eurovision 2025, non mi sono ancora ripreso psicologicamente dalla bruttezza della canzone vincitrice. E temo che le mie orecchie non si riprenderanno mai.



Cotta del mese
Clara

Ci tengo a precisare che la mia cotta del mese è Clara. Solo Clara, non Fedez con cui ha girato il video del loro nuovo singolo "Scelte stupide". Lo dico non tanto perché è un uomo, ma perché è Fedez.



Guilty Pleasure del mese
Robbie Williams "Rocket"

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Robbie Williams è uno dei miei ascolti guilty pleasure (sia inteso nell'accezione più positiva possibile) preferiti fin dagli anni '90 e lo è ancora oggi. Specie dopo l'emozionante visione dell'originale biopic Better Man. Il suo nuovo album in arrivo in autunno lo adoro già a partire dal titolo, "Britpop", e il primo singolo "Rocket" impreziosito dalla chitarra di Tony Iommi dei Black Sabbath è una bella botta di britpop. Mica tanto pop.





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