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sabato 7 marzo 2015

THE TOWN THAT ECCETERA ECCETERA





The Town That Dreaded Sundown
(USA 2014)
Regia: Alfonso Gomez-Rejon
Sceneggiatura: Roberto Aguirre-Sacasa
Cast: Addison Timlin, Spencer Treat Clark, Travis Tope, Anthony Anderson, Joshua Leonard, Veronica Cartwright, Edward Herrmann, Gary Cole, Ed Lauter, Arabella Field, Denis O'Hare, Wes Chatham, Jaren Mitchell
Genere: meta-sequel
Se ti piace guarda anche: La città che aveva paura, Non aprite quella porta

Non si fanno più nemmeno i remake di una volta. Appurato che ormai nel cinema americano le idee originali vengono rifiutate a priopri – i giustamente osannati Boyhood e Birdman esclusi – bisogna constatare che se non altro c'è una certa fantasia nel rielaboraree le idee degli altri.
The Town That Dreaded Sundown non è allora un semplice remake o un semplice seguito della pellicola omonima del 1976 a cui con grande fantasia ha rubato il titolo (diventato in Italia La città che aveva paura), ma è una specie di omaggio nei suoi confronti o, per dirla con Wikipedia, un meta-sequel. Cosa che significa che il film del 2014 cita e si riferisce in maniera esplicita alla pellicola del 1976 come elemento interno alla sua narrazione. Un modo un minimo creativo di scopiazzare un vecchio film, detto in altre parole.
Si può apprezzare questo sforzo di realizzare un remake/sequel leggermente differente dal solito, oppure considerare come il cinema horror americano sia davvero alla frutta e debba inventarsi nuovi modi per riciclare il passato, piuttosto che cercare di creare storie nuove a partire da zero.

mercoledì 3 settembre 2014

QUEL FILMETTO IMBARAZZANTE





Quel momento imbarazzante
(USA 2014)
Titolo originale: That Awkward Moment
Regia: Tom Gormican
Sceneggiatura: Tom Gormican
Cast: Zac Efron, Michael B. Jordan, Miles Teller, Imogen Poots, Jessica Lucas, Mackenzie Davis, Addison Timlin, Emily Meade, Josh Pais, Lola Glaudini, Alysia Reiner, D.B. Woodside
Genere: tardoadolescenziale
Se ti piace guarda anche: Amici, amanti e…, The First Time, American Pie, Gossip Girl, Sex and the City

Ci sono cose che sono imbarazzanti da ammettere. Io ad esempio mi vergogno un pochetto a confessare che, se fossi una donna, aprirei le gambe all’istante a uno come lo Zac Efron di Quel momento imbarazzante. È quel tipo di ragazzo che ha la battuta sempre pronta. Non la battuta piaciona, di quelle che infastidiscono più che far ridere, o la battuta volgare alla Berlusconi, bensì la battuta efficace e inaspettata. È inoltre quel tipo di ragazzo che sembra a suo agio in qualsiasi situazione, anche quando a una festa elegante si presenta vestito con un pene in lattice di fuori. È quel tipo di ragazzo in pratica che non prova mai imbarazzo.

Io invece provo un po’ di vergogna a confessare che Quel momento imbarazzante mi è piaciuto. Ok, piaciuto è una parola esagerata. Non è che lo abbia adorato o chessò io, però l’ho moderatamente apprezzato. Ci sono filmoni d’autore che mi fanno venire due palle così, tanto per dirne uno su tutti La conversazione di Francis Ford Coppola, e invece un filmetto innocuo, già visto e banalotto come questo me lo sono gustato dall’inizio alla fine senza annoiarmi per un solo istante. Ciò è abbastanza imbarazzante, soprattutto per uno come me che tiene un blog prevalentemente cinematografico, e mi fa capire come la visione di troppa Gossip Girl abbia nuociuto gravemente al mio cervello.
Ho citato Gossip Girl perché per certi versi la rappresentazione della vita a New York City messa in scena da questa pellicola me l’ha ricordata. In Quel momento imbarazzante non c’è una visione della Grande Mela vicina a quella intellettualoide di Woody Allen, a quella hipster della serie Girls o a quella grottesca di Louie. In Quel momento imbarazzante siamo dalle parti, oltre che di Gossip Girl, anche di un Sex and the City virato al maschile. Più che altro assistiamo semplicemente a una girandola di appuntamenti, situazioni più o meno romantiche e gag in stile American Pie. Proprio come in quest’ultima pellicola, anche qui i protagonisti fanno un patto, in questo caso decidono di rimanere single per solidarietà nei confronti di uno di loro, che sta affrontando il divorzio dalla moglie.
Divorzio?
Proprio così. Nonostante i protagonisti siano circa 20/25enni al massimo, uno di loro sta già affrontando una separazione. Nel ruolo del promesso divorziato troviamo Michael B. Jordan, ottimo giovane attore già visto in Friday Night Lights, Chronicle e Prossima fermata Fruitvale Station che però pare parecchio più a suo agio sul fronte drama che non qui in quello comedy.

"Hey, non è vero che sono l'ex idolo delle teenagers. Sono ancora il loro idolo!"
Troviamo poi il già menzionato Zac Efron, che continua la sua marcia di allontanamento dal film che gli ha regalato il grande successo, High School Musical. Se oggi scrivessi una tesi di laurea, probabilmente la farei sugli idoli adolescenziali che cercano di costruirsi una carriera dopo essere diventati delle icone per i teen. C’è chi ce l’ha fatta alla grande, come Leonardo DiCaprio o Justin Timberlake, e c’è chi ha affrontato la cosa in maniera piuttosto traumatica, come Macaulay Culkin, Lindsay Lohan od oggi Justin Bieber. E c’è poi invece chi ce la sta facendo in maniera traumatica ma di successo, come Miley Cyrus. Se dovessi dare un consiglio ai ggiovani d’oggi direi loro di non laurearsi, però se proprio vogliono farlo che non scelgano Scienze della Comunicazione, però se proprio la scelgono questo potrebbe essere un buon argomento per una tesi. Il mio consiglio l'ho dato, poi fate come volete...
Chiusa questa non richiesta parentesi universitaria, Zac Efron tutto sommato la sta sfangando. Una buona mossa per un giovane attore ex idolo delle ragazzine crescendo è quella di cercare di accattivarsi le simpatie del pubblico maschile. Zac Efron grazie a ruoli come questo o a quello nel successo dell’estate americana Cattivi vicini ci sta riuscendo. A questo punto gli manca giusto l’appoggio di un regista di alto livello, come capitato a DiCaprio con Martin Scorsese, e la trasformazione dell’ex Troy Bolton di High School Musical in un attore rispettabile può dirsi completata.

"Ma tu sei la tipa sull'header di Pensieri Cannibali?"
"Sì, proprio io. Anche se lì sono in un'imbarazzante versione nerd..."
L’altro protagonista del terzetto con Zac Efron e Michael B. Jordan è infine Miles Teller, che mi sembra un po’ la versione aggiornata di Joshua Jackson, il Pacey Witter di Dawson’s Creek, un’eterna promessa adolescenziale di quelle che non sono destinate a esplodere mai completamente.
Se il terzetto di protagonisti maschili tutto sommato funziona bene, con la parte femminile del cast va ancora meglio. Non provo imbarazzo a dire che ho una cotta per quasi tutte le attrici di questo film, esclusa la solita insopportabile Jessica Lucas, già vista nelle serie Life as We Know It e Melrose Place 2.0. Innanzitutto c’è Imogen Poots, la nuova Scarlett Johansson, una che di recente sto vedendo dappertutto (Non buttiamoci giù, Need for Speed, Il lercio, Una fragile armonia, Fright Night, etc.) e non ho capito se è perché lei sta girando un sacco di film o se è perché io guardo un film proprio quando so che c’è lei. In Quel momento imbarazzante compaiono poi anche la sexyssima Addison Timlin, più Emily Meade, una delle attrici dell’imperdibile serie estiva di HBO The Leftovers, e la mia nuova idola Mackenzie Davis della serie Halt and Catch Fire.
Non guardate Halt and Catch Fire?
Questo sì che è davvero imbarazzante. Così come è imbarazzante che io promuova questo film dalle scarse pretese. Se mi conoscete, dovreste però sapere che in questo genere di pellicoline teen ci sguazzo e, se dentro ci mettete un bel cast di giovani attori promettenti, una piacevole colonna sonora in cui spiccano gli Horrors, più una serie di dialoghi vagamente decenti, il gioco è fatto. E poi, tra i miei film vergogna, ci sono robe ben più imbarazzanti di questa…
(voto 6/10)

domenica 23 marzo 2014

ODD THOMAS, IL POCO STRANO FILM SULLO STRANO THOMAS




Odd Thomas
(USA 2013)
Regia: Stephen Sommers
Sceneggiatura: Stephen Sommers
Tratto dal romanzo: Il luogo delle ombre di Dean R. Kootz
Cast: Anton Yelchin, Addison Timlin, Gugu Mbatha-Raw, Willem Dafoe, Melissa Ordway, Nico Tortorella, Kyle McKeever, Patton Oswalt
Genere: senitivo
Se ti piace guarda anche: Il sesto senso, Ghost Whisperer, Donnie Darko, R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà

Vedo la gente morta.
Pure tu? Ormai siete in tanti.
Odd Thomas è chiamato così per un errore all’anagrafe, in teoria avrebbe dovuto chiamarsi Todd, e anche perché è un tipo strano. È strano perché vede i morti… Ma, scusate un po’, che c’è di tanto strano?
Ormai è più fuori dal comune trovare come protagonista di un film uno che non li vede. Per tutta la durata della pellicola, i personaggi non fanno poi altro che dire quanto sia strano Thomas, lui per primo, solo che non è così strano. A parte il piccolo fatto di vedere i fantasmi, anzi i bodach, così vengono chiamati gli spiriti in questo film per fare un po’ gli originali, Odd Thomas è un ragazzo piuttosto normale. Anziché considerarlo un freak, un fenomeno da baraccone, un tipo fuori di testa, un povero malato di mente, tutti lo ritengono parecchio cool. Le ragazze gli sbavano dietro: ha una tipa stragnocca, più una biondazza che non vede l’ora di farselo. I ragazzi anziché riempirlo di botte tutto il giorno o sfotterlo, come ParaNorman ad esempio, lo rispettano e i poliziotti si fidano persino di lui. Invece di volerlo rinchiudere in un manicomio, il detective Willem Dafoe pende letteralmente dalle sue labbra.
Insomma, Odd Thomas non è un disadattato come Donnie Darko o il bambino de Il sesto senso, che nel frattempo è diventato così…


Odd Thomas è l’idolo paranormale locale, nella cittadina californiana in cui vive. Nonostante questo, tutti continuano a ripetergli: “Oh, certo però che sei strano,” e “Che cose strane che dici, però ti dobbiamo lo stesso dare ascolto”. E a forza di dirlo e a ridirlo pure lui si convince di essere strano, ma tanto tanto strano.
La sceneggiatura del film ripete la parola strano più volte di quanto lo stia facendo io in questo post. Strano, vero?

"Perché me ne sto qui su in cima a una collina con un'aria misteriosa?
Perché fa tanto strano. O fa solo scemo?"
E mentre tutti gli ripetono che è strano forte, anche noi spettatori cominciamo a credere che questo Thomas lo sia. Il film invece è ben poco strano. È la solita pellicola dai toni teen fantasy di quelle che negli ultimi tempi vanno per la maggiore e vorrebbe forse diventare l’erede di Donnie Darko, mentre il risultato finale va più dalle parti di Donnie Darko 2, ma anche peggio. Mi ha ricordato persino la versione cinematografica di Dylan Dog. Nel caso abbiate dei dubbi in proposito, non è un complimento. E mi ha fatto venire in mente pure il recente R.I.P.D. – Poliziotti dall’aldilà, che al confronto appare quasi come un film divertente.
Ma chi è l’artefice di una simile porcheria?

Odd Thomas è il personaggio protagonista di un paio di libri dello scrittore americano Dean Koontz: Il luogo delle ombre e Nel labirinto delle ombre, cosa che mi fa temere nella possibilità di un sequel anche al cinema. Ipotesi al momento per fortuna remota, visto che il film mi pare sia stato a mala pena distribuito nei cinema americani e in Italia ovviamente non è manco arrivato. I libri magari sono anche fighissimi. Magari sono persino davvero strani. La versione cinematografica è invece atroce e andando a scoprire il nome di chi si è occupato dell'adattamento non stupisce più di tanto. A produrre, sceneggiare e a dirigere il film vi è Stephen Sommers, già regista dei due La mummia, mediocri ma ancora decenti, e di due robacce inguardabili come Van Helsing e G.I. Joe – La nascita dei cobra. Dopo queste grandi produzioni, fa piacere vedere che il Sommers si è avventurato a girare una pellicola più piccola. Dopo aver visto il film, non fa più piacere.

"Hai girato questo film solo per recitare con me, vero?"
"Più che al recitare, veramente pensavo di fare con te qualcos'altro..."
La trama del film risulta assurda persino all’interno di un contesto fantasy, i dialoghi sono ridicoli, tra i peggiori ascoltati di recente (The Counselor a parte), i personaggi macchiettistici, ogni tanto arrivano improvvise zuccherose dosi di romanticismo che nemmeno in Twilight, gli effetti speciali sono onnipresenti e fastidiosi e la regia di Stephen Sommers, ci fosse il bisogno di sottolinearlo, è tutt’altro che fenomenale.
L’unica cosa positiva da segnalare in pratica è l’ingente quantità di figame presente: Addison Timlin, già fattasi notare in Californication e Uomini di parola, è qualcosa di straordinario, il vero effetto speciale più sorprendente del film. In più ci sono la sexy bionda Melissa Ordway e la notevole Gugu Mbatha-Raw, splendida attrice che purtroppo sceglie di comparire solo in progetti fallimentari come le serie cancellate Touch e Undercovers o il pessimo film di e con Tom Hanks L’amore all’improvviso – Larry Crowne.
Il protagonista maschile è invece uno spento Anton Yelchin, pure lui specialista in pellicole non proprio riuscite come Fright Night – Il vampiro della porta accanto, Mr. Beaver e il nuovissimo Only Lovers Left Alive.
Odd Thomas è allora un teen fantasy bocciatissimo che vorrebbe essere il nuovo Donnie Darko e finisce invece per essere peggio di una puntata di Teen Wolf. Una puntata brutta di Teen Wolf (non che ce ne siamo molte di belle). E, nonostante cerchi di esserlo con tutte le sue forze, non è certo un film strano. Ma manco un po’.
(voto 4/10)

sabato 30 novembre 2013

COTTA ADOLESCENZIALE 2013 – GLI “SCARTI”




In attesa dell’inizio vero e proprio, quest’anno i Cannibal Awards 2013 si aprono con una pre-classifica.
Da domani partirà la ormai tradizionale Top 20 dedicate alle cotte adolescenziali, ovvero le donne/ragazze/fanciulle più amate e apprezzate nel corso degli ultimi 12 mesi da questo blog.
Jennifer Lawrence ce la farà a confermarsi al primo posto, oppure ci saranno novità?
QUI potete recuperarvi la Top 20 del 2012.
Prima di scoprire chi saranno, ecco oggi una decina di star in ascesa che sono rimaste fuori per un soffio dalle prime 20 posizioni ufficiali, ma che comunque una menzione se la meritano tutta.
Che dite? Non sono troppo male, per essere degli “scarti”, no?


Addison Timlin
(USA 1991)
Il suo 2013: Uomini di parola, Odd Thomas, la serie tv Zero Hour
Dicono di lei su twitter

Tetter (il primo social network per commentare la gnocca in un massimo di 140 caratteri)
Hunger Gale @Liam_Hemsworth90
Sarebbe la nuova @JenniferLawrence, se solo non facesse merdate come Odd Thomas o Zero Hour, serie cancellata dopo zero hours. #OddTimlin




Kate Mara
(USA 1983)
Il suo 2013: la serie tv House of Cards, il video “Holding on for Life” dei Broken Bells

Tetter
Amaro Venier @amarovenier
La sorellina @RooneyMara sarà anche + brava a recitare, ma lei l’è la più + porca! #SorellaPorcella




Katheryn Winnick
(Canada 1977)

Tetter
Il Vichingo @vikingsrule
Anvedi la vakkinga! #KatherynWinner


Marco Goi ‏@cannibal_kid
#Vikings batte #GOT pure come fregna. #KatherynWinner


"Sì, mi vesto così anche nella vita di tutti i giorni. Problemi?"


Abigail Spencer
(USA 1981)
Il suo 2013: le serie tv Rectify e Suits, Il grande e potente Oz, Chasing Mavericks

Tetter
Recto In Culo @rectify1977
Come in #Rectify, pena di morte a chi non lovva @AbigailSpencer #Rectifyga




Nicola Peltz
(USA 1995)
Il suo 2013: la serie tv Bates Motel

Tetter
Michele Baia @michaelgay65
Il prossimo anno la vedremo nel nuovo #Transformers. Con quel nome, Nicola, speriamo non si transformi in un uomo #BattuteCheNonFanRidere




Natalie Zea
(USA 1975)
Il suo 2013: le serie tv The Following, Under the Dome, Justified, Californication

Tetter
Joe Carroll follower @freejoecarroll94
La followererei pure io, se fossi un serial social killer come @JoeCarroll di #TheFollowing. Anzi, la followerò lo stesso. #FollowStaCippa




Laura Prepon
(USA 1980)

Tetter
Viva la pussy @sappho_84
Orange is the new apple and lesbo is the new straight. #LauraFigon




Nicole Beharie
(USA 1985)
Il suo 2013: la serie tv Sleepy Hollow, il film sul baseball 42

Tetter
The Real Ichabod Crane @IchabodCrane1761
La serie di Sleepy Hollow fa venire voglia di dormire, ma lei fa venire voglia di qualcos'altro. #SexyHollow



Lizzy Caplan
(USA 1982)
Il suo 2013: la serie tv Masters of Sex

Tetter
Bimbominkia @b1mb0-m1nk1a2004
Ce la vorrei avere pure io, una Master così! #VivaLaSquola




Marine Vacth
(Francia 1990)
Il suo 2013: Giovane e bella
Il suo 2014: girerà il sequel Vecchia e brutta?

Tetter
Gentleman @I_love_gnocc_pardon_women
Giovane è bella? No, giovane e figa! #MarineVacc




mercoledì 17 luglio 2013

VECCHINI DI PAROLA


Uomini di parola
(USA 2012)
Titolo originale: Stand Up Guys
Regia: Fisher Stevens
Sceneggiatura: Noah Haidle
Cast: Al Pacino, Christopher Walken, Alan Arkin, Mark Margolis, Julianna Margulies, Addison Timlin, Lucy Punch, Katheryn Winnick, Vanessa Ferlito, Craig Sheffer, Bill Burr, Courtney Galiano, Weronika Rosati
Genere: old school
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Tre amici all’ultima avventura delle loro vite. Al Pacino, Christopher Walken e Alan Arkin, tutti e tre ormai oltre la soglia dei 70 anni, si ritrovano per combinare ancora qualche casino in giro, come ai vecchi tempi.
Tutti e tre delinquenti esperti, ma solo uno di loro è finito in galera: Al Pacino, per ben 28 anni in cui non ha mai aperto bocca pur di coprire gli amici. Il film è interamente ambientato il giorno in cui finalmente esce di prigione. Dopo tutti quegli anni in gattabuia si ritrova davanti un mondo cambiato, in cui ad esempio le auto non si accendono più con le chiavi e sono quindi ancora più facili da rubare. Un mondo cambiato in cui vuole ancora dire la sua, sebbene solo per una manciata di ore. Il mattino seguente, il suo migliore amico Christopher Walken dovrà infatti ucciderlo. È costretto da un boss interpretato da Mark Margolis (il vecchino inquietante di Breaking Bad) a ucciderlo. Perché? Perché Al Pacino a suo volta e a suo tempo aveva ucciso il figlio del boss, per sbaglio… ma non è questo l’importante. L’importante è l’avventura tutta in una notte di Pacino & Walken, cui più in là si aggrega anche il terzo membro del trio, Alan Arkin, dritto dritto dall’ospizio.

Nonostante l’età, i tre ne combineranno di tutti i colori. Vanno in un bordello, dove Al Pacino avrà bisogno di un’ingente quantità di Viagra per far tornare in piedi il birillo, si sniffano medicinali (oh, sono pur sempre dei vecchietti), sfrecciano a manetta con un’auto nuova fiammante, aiutano una tizia stuprata ad avere la sua tarantiniana vendetta, e non a caso a interpretare la tizia c’è Vanessa Ferlito, quella della lap dance di A prova di morte. E poi, poi ne combinano di tutti i colori.
Uomini di parola (titolo originale Stand Up Guys) è un tutto in una notte molto ben sceneggiato e orchestrato, non ai livelli di un Collateral, certo, però riesce a mantenere l’intrattenimento su buoni livelli dalla prima all’ultima scena. I tre protagonisti, soprattutto un indemoniato e super mangione Al Pacino, sono in gran forma, manco fossero tre giovinetti alla prima uscita alcolica insieme. Diciamo che è una specie di teen movie al contrario; laddove lì vengono raccontate le prime esperienze, qui vengono raccontate le ultime, che sono altrettanto importanti e assumono contorni malinconici.
Possiamo anche vederlo come una versione meno tamarra e action, ma più riflessiva e con dialoghi decisamente migliori, degli Expendables. La vecchia scuola che cerca di dire la sua nel mondo odierno, in una pellicola che è molto più avvicente e profonda di quanto ci si potrebbe aspettare dalla classica comedy criminale. A sorpresa, tutto funziona alla perfezione, sia i momenti riflessivi, mai troppo melensi, che quelli comici, dove, nonostante alcune gag piuttosto prevedibili come quella del Viagra, non si scade troppo nel volgare o nel banale.

Ad accompagnare i tre vecchini all-stars, ci pensa un cast di contorno femminile di pregevola fattura: c’è la già citata Vanessa Ferlito, che ha delle labbrazza che Madonna sono la fine del mondo, c’è la splendida Addison Timlin (Afterschool, Californication), che è la cameriera che vorremmo tutti avere nella tavola calda sotto casa, se solo sotto casa avessimo una tavola calda, la sempre simpatica Lucy Punch (Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, Take Me Home Tonight, Bad Teacher…), la bionda Katheryn Winnick della serie Vikings in versione prostituta mega arrapante e Julianna Margulies della serie tv The Good Wife che qui ritorna a lavorare in un ospedale come ai tempi di E.R.

Da segnalare inoltre la stilosissima colonna sonora, ricca di suoni funk/soul di oggi e soprattutto di ieri, in cui spicca “When Something Is Wrong With My Baby” di Sam & Dave, ballata da Al Pacino insieme a una giovane sgallettata.
Nonostante le illustrissime presenze femminili e le musiche, il motore e il cuore della pellicola restano loro, i tre vecchietti criminali. Tre amici arrivati all’ultima avventura delle loro vite. O chissà? Forse no. Forse non per tutti e tre sarà davvero l’ultima. Il finale non è troppo distante da quello di Spring Breakers, giusto con una differenza d’età tra i protagonisti di una 60ina di anni - ma cosa volete che siano? -, e ci lascia intendere che questi vecchini potrebbero andare avanti ancora. Per sempre.
Stand up forever, guys!
(voto 7/10)

Post pubblicato anche su The Movie Shelter.

"Con tutta la patata che c'è in questo film, non credo di aver mai più bisogno del Viagra!"



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