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lunedì 30 luglio 2012

Lockout, 2079: Odissea trash nello spazio

Lockout
(Francia 2012)
Regia: James Mather, Stephen St. Leger
Cast: Guy Pearce, Maggie Grace, Joseph Gilgun, Peter Stormare, Lennie James, Vincent Regan, Tim Plester, Peter Hudson
Genere: trashata action fantascientifico carceraria
Se ti piace guarda anche: 2013: La fortezza, Cella 211, The Island

Ve lo ricordate 2013: La fortezza, leggendaria trashata di primi anni ’90 con Christopher “Highlander” Lambert? Per quanto io ne conservi un ricordo molto vago, ogni volta che vedo un film carcerario mi ritorna sempre in mente quello, bello come era (?), forse ancor di più. Tutta colpa dell’infanzia. Quando sei bambino, ci sono cose che ti rimangono impresse indelebilmente e che, tuo malgrado, ti rimangono dentro e ti segnano per sempre. 2013: La fortezza per me, ahimé, è una di quelle.
Lockout, nuovo filmetto action in una per una volta azzeccatissima uscita estiva dalle nostre parti (e infatti forse è stato posticipato...), si va a inserire in questo filone e anche in questo caso è ambientato nel futuro. Se al 2013 di christopherlambertiana memoria ormai manca davvero poco, profezie funeste permettendo, questo film si colloca temporalmente ben più in là, nel 2079. E se a voi il genere carcerario farà venire in mente altre pellicole più impegnate, come Cesare deve morire, Cella 211 o Il profeta (che nonostante il titolo non è un film su di me), qui invece siamo proprio dalle parti di 2013: la fortezza, appunto. Ovvero: le parti della trashata action fantascientifico carceraria. Sebbene sia presente anche la tematica della rivolta dei prigionieri, proprio come nello spagnolo Cella 211.

In altre epoche, in altri decenni, un film come Lockout sarebbe potuto diventare un cult totale. A cavallo tra gli anni ’80 e i ’90, diciamo. Oggi è una visione che appare un piacevole tuffo nel passato, rivestito con una veste molto moderna, pure troppo. A livello visivo, sembra infatti spesso il filmato di presentazione di un videogame di ultima generazione, più che cinema vero e proprio. Si veda in proposito la scena all’inizio del fugone in moto del protagonista. Una pacchianata allucinante da far storcere il naso persino ai Wachowski Bros. per eccesso di videoludicità.
Per fortuna, gli effetti speciali nel resto della pellicola sono piuttosto ridotti, probabilmente per ragioni di budget non troppo elevato a disposizione, e Lockout può mettere in mostra i suoi punti di forza. Che ci sono, cosa nient’affatto scontata per siffatto genere di film.
L’originalità?
No, l’originalità non è per niente tra i suoi punti di forza. Lo spunto di partenza del film nasce da un’idea, un’ideona, avuta dal solito Luc Besson, il regista dei vari arcinoti Nikita e Leon e recente autore del soggetto di un’altra (a sorpresa) piacevole tamarrata come From Paris with Love, quella con l’accoppiata Jonathan Rhys Meyers/John Travolta. Un’idea, quella del Besson, già sentita e strasentita: in una prigione di massima sicurezza di nuova concezione, lanciata nello spazio, scoppia una rivolta. In quel momento dentro il carcere, per puro caso, si trova anche la figlia del Presidente degli Stati Uniti in persona, e allora il Governo decide di mandare un condannato a liberarla in cambio della sua, di liberazione. Trama classica classica da trashata action fantascientifico carceraria, avete capito bene.

"Coraggio, a me il sederino!
Ma no, cosa hai capito? Ti devo solo fare una puntura..."
Quello che funziona, e qui finalmente arriviamo al punto di forza cardine della pellicola, è la forte componente di umorismo. Quell’umorismo tipico da action 80s/90s movies con Bruce Willis, soltanto che qui come protagonista nelle inedite vesti di action hero di turno troviamo Guy Pearce.
Guy Pearce è un attore che, a parte Memento, non mi ha mai convinto del tutto e anche qui se non avessimo avuto lui ma un altro al suo posto (basta che non fosse Christopher Lambert), magari le cose sarebbero andate ancora meglio. Chi può dirlo? Però accontentiamoci, perché il Pearce s’è pompato i muscoli e soprattutto ha affilato la lingua con una serie di battute a raffica old-style che lo fanno apparire decisamente appropriato alla parte. Merito suo, oppure di una sceneggiatura parecchio scoppiettante, se non a livello di originalità della trama, almeno per quanto riguarda i dialoghi?

Il protagonista Snow è idolesco e se, come detto prima, il film fosse uscito in un’altra epoca, oggi sarebbe salutato come un nuovo vero mito alla John McClane della Die Hard Saga. E invece è piombato nel tempo sbagliato, sia a livello cinematografico che a livello di trama del film, dove è un (anti)eroe vecchia scuola inviato nello spazio per risolvere l’intricata questione di cui sopra. Come è ovvio che sia, si troverà coinvolto in qualche scaramuccia d’amore/odio con la protagonista femminile, la figlia del Presidente degli USA interpretata dalla Maggie Grace reduce da Lost, dove era Shannon. Finché il suo personaggio è durato, almeno…

"Zitto, non dirle che quei capelli fanno pena. Sai come sono le donne su 'ste cose..."
L’isola di Lost si sta rivelando una bella maledizione per i suoi interpreti. L’unico che si è ritagliato un ruolo da star post-Lost sembra essere per il momento Ian Somerhalder, il vampiro che scatena più urletti dalle fan dopo (e forse ormai nemmeno dopo) Robert Pattinson e che tra l’altro in Lost è durato/sopravvissuto ben poco, ancor meno della sua sorella televisiva Maggie Grace.
Agli altri invece le cose a livello di carriera non è che stiano andando alla grande: Evangeline Lilly s’è ritagliata qualche particina in filmetti come Real Steel, ma attenzione perché presto sarà anche in Lo Hobbit, mentre Matthew Fox s’è preso un periodo di pausa più o meno volontario dalle scene. Josh Holloway sembrava essere il candidato più autorevole al titolo di megastar del post-Lost e invece sta arrancando abbastanza, visto che 5 minuti di presenza circa nell’ultimo Mission: Impossible non è che siano proprio il massimo. Qualcun altro si è riciclato in tv, come Daniel Dae Kim e Terry O’Quinn in Hawaii Five-0, Emilie De Ravin in Once Upon a Time, Michael Emerson in Person of Interest, Henry Ian Cusick in Scandal, Sonya Walger e Dominic Monaghan in FlashForward, Nestor Carbonell in Ringer, Elizabeth Mitchell in V e Jorge Garcia in Alcatraz, queste ultime tutte serie già (giustamente) cancellate.
Maggie Grace non fa eccezione rispetto alla maggioranza dei colleghi: liberatasi dagli impegni di Lost da diversi anni, la sua carriera cinematografica non è ancora decollata, tra una microparte da vampira in Breaking Dawn ed action movie pessimi come Faster o validi come questo, ma nemmeno è precipitata del tutto in un’isola sperduta, come ad esempio per coloro che dopo Lost si sono proprio lost, tipo Naveen Andrews e Yunjin Kim. Qualcuno li ha più visti?

Tra i membri del cast di Lockout, spunta poi fuori un’altra conoscenza telefilmica: Joseph Gilgun, la new-entry Rudy dell’ultima non esaltante stagione dei Misfits che qui nella parte del criminale psicopatico se la cava più che bene.
Alla fine, tutto questo lungo excursus per dire che sì, il cast della pellicola è piuttosto convincente. E sì, questo film mi sento di consigliarlo come buona visione estiva. Per lo meno se siete in vena di una sana trashata action fantascientifico carceraria. E sì, i francesi nello straordinario periodo di forma cinematografico attuale hanno azzeccato pure la trashata action fantascienti-fico carceraria. E sì, la finisco qui.
(voto 6,5/10)

venerdì 27 luglio 2012

Bed Movies o Bad Movies?

Alla faccia del periodo estivo cinematograficamente spento, almeno in Italia, questa settimana arrivano nei nostri cinema un sacco di film interessanti. Certo, alcuni all’estero sono usciti già da un po’ e non sono di primissimo pelo, però se non altro ci sono diverse cose che meritano una visione.
A questo appuntamento arrivo come al solito preparatissimo, avendo già visionato ben 5 delle 6 pellicole presentate, e quindi posso darvi dei consigli fondati e affidabili. Al contrario dei soliti pregiudizi del mio (ahimé) collega di rubrica, Mr. Jaume Ford.

Maledetto Ford! Ma proprio sotto il mio letto devi passare la notte?
Bed Time di Jaume Balaguerò
Il consiglio di Cannibal: andate al cinema, non a dormire
Grande, davvero grande thriller. Ero partito con diffidenza, visto che Jaume Balaguerò, un po’ come Jaume Ford, non mi ha mai convinto molto, eppure mi sono dovuto ricredere. Su Balaguerò, mica su Ford.
Il protagonista è un cattivo-cattivo, non un finto duro in realtà mollaccione dal cuore tenero come Ford, e la vicenda è sviluppata con una costruzione magistrale della tensione.
Thrillerone perfetto per l’estate, nonché visione imperdibile della settimana.
Recensione cannibale in arrivo a breve.
Il consiglio di Ford: bAd time per il Cannibale, con la prossima Blog War in arrivo!
Onestamente non ho mai fatto i salti di gioia per Balaguerò, che ho sempre trovato molto poco spaventevole e molto poco cattivo, per quanto possa mettere agitazione ai bimbetti come il Cucciolo Eroico.
Questo thriller non mi ispirava per nulla, ma date le pressioni di Julez credo che a breve anche in casa Ford lo affronteremo: e sono proprio curioso di scoprire se saranno bottigliate all'ennesima pellicola consigliata dal mio antagonista.

"Questa canzone la dedico a Mr. Ford:
As Long As You Love Me dei Backstreet Boys."
La memoria del cuore di Michael Sucsy
Il consiglio di Cannibal: non un film memorabile, ma potrebbe conquistare il vostro cuore
Dopo una visione perfida come quella dello spagnolo Bed Time, ci sta una pellicola parecchio più romantica e smielata (ma per fortuna non troppo) con due protagonisti in parte, Rachel McAdams e l’amore della vita di Mr. Ford, Channing Tatum.
Un drammone sentimentale americano classico, ma ben realizzato e senza troppi momenti banali. Per quanto mi riguarda, lo consiglio. Così come consiglio di girare al largo dal blog WhiteRussian. Poi, a vostro rischio e pericolo, fate come preferite…
Recensione prossimamente.
Il consiglio di Ford: ricordatevi di diffidare della posta del cuore del Cannibale.
Questo titolo giace da un discreto numero di giorni in attesa di visione, e nonostante la presenza del mio vecchio amico Channing Tatum non riesco a convincermi a fare il passo decisivo e dedicargli una serata.
Ho come l'impressione che sia la classica robetta per finti alternativi in realtà pronti con i loro fazzolettini da piccoli Cullen in erba come il mio antagonista dall'ego spropositato.
Potrei anche sbagliarmi, ma sento molta, molta puzza di bruciato: e non sono le ceneri dei Pensieri Cannibali.

"Vuoi dei buoni consigli sui film da vedere? Smettila di perdere tempo
su quel WhiteRussian e vai subito su Pensieri Cannibali!"
Contraband di Baltasar Kormákur
Il consiglio di Cannibal: un film che non passa la dogana
Un po’ thriller, un po’ storia criminale, un po’ heist movie, questa pellicolina con Mark Wahlberg vaga in varie direzioni, ma finisce per girare a vuoto. Come le parole di Ford che sembrano aver esaurito la benzina.
(Ford, un consiglio, in alcuni distributori di cui non faccio il nome perché purtroppo non mi hanno pagato nel weekend si risparmia!)
Non un film inguardabile, per carità, però allo stesso tempo se ve lo perdete, non vi perdete nulla.
Recensione cannibale contrabbandata nei prossimi giorni.
Il consiglio di Ford: meglio un Ford di contrabbando, che un Cannibale legalizzato!
Nonostante le deliranti opinioni del mio rivale, mi trovo abbastanza tranquillamente a consigliarvi questo film che non sarà la visione dell'anno ma porta a casa la pagnotta - tecnicamente e non solo - e si configura come una perfetta pellicola senza impegno da affrontare in questo periodo in cui la voglia di mettercisi fino in fondo tende a latitare.
Se ve l'eravate persa, qui trovate la mia recensione.

"Ciao Ford, sono il tuo nuovo vicino di casa. Hai del dentifricio da prestarmi?"
Lockout di James Mather, Stephen St. Leger
Il consiglio di Cannibal: Ford è out, questo film è in
Lockout è una discreta figata, oh yeah!
Cannibal che consiglia un film d’azione tamarro? Succede anche questo, sul sempre imprevedibile Pensieri Cannibali, cosa che significa che probabilmente a Ford non piacerà. O magari sì, in fondo è un action vecchio stile, quindi per una volta potrebbe non fare troppo lo schizzinoso per l’assenza dei suoi preferiti Schwarzy, Sly, JCVD e altri fantasmi dell’action passato e godersi questo filmetto che, pur non presentando certo una trama molto originale, fa il suo porco dovere grazie a una bella dose di ironia. Sì, ironia, quella parola che è stata stracciata via dal dizionario fordiano. E lo dico senza ironia ahahah :)
Recensione coming soon.
Il consiglio di Ford: rinchiudete il Cannibale in cantina, e poi partite pure per le vacanze lasciandolo senza cibo né acqua.
Film che non è ancora passato sugli schermi di casa Ford, ma che promette bene, considerato il consiglio in merito non tanto del giovane Katniss Kid quanto di Frank Manila, che da buon lupo di mare ed Expendable onorario ha promosso questa pellicola come fracassona e tamarra.
E quando c'è qualcosa di fracassone e tamarro, non posso certo esimermi dal consigliarlo!

"Bonjour. Non cercavo un film in particolare, mi basta me ne diate uno
sconsigliato fortemente da Mr. Ford. Sono certa che sarà magnifico."
Travolti dalla cicogna di Rémi Bezançon
Il consiglio di Cannibal: travolgete prima Ford (possibilmente facendogli del male) e poi fatevi travolgere da questo film
Questo è l’unico film della settimana che ancora non ho visto, però gli darei fiducia.
Innanzitutto, perché alla regia c’è Rémi Bezançon, autore dello splendido Le premier jour du reste de ta vie uno dei film francesi più belli degli ultimi anni, mai uscito in Italia ma che vi consiglio di recuperare in rete! Qui probabilmente è alle prese con una commedia più “commerciale”, però la curiosità per un suo nuovo lavoro è comunque notevole.
Poi la protagonista è Louise Bourgoin, di recente vista in L’autre monde e L’amore dura tre anni, tra le interpreti più affascinanti e promettenti del nuovo cinema francese.
E poi c’è il fatto che questo film appartiene appunto alla scena del nuovo cinema francese, che negli ultimi tempi è una garanzia di qualità non da poco.
Ultimo motivo per vederlo: a quel rompiscatole di Ford non ispirerà per niente, cosa che dalle mie parti significa: figata in arrivo!
Il consiglio di Ford: travolti dall'insolito destino di seguire gli scellerati consigli del Cannibale.
Nonostante la grande stagione del Cinema francese, questo film mi ispira più o meno quanto una bella secchiata di sabbia dritta negli occhi, tanto per restare in tema estivo.
Sarò ben lieto di ricredermi, ma ho come l'impressione di sentire le bottiglie vibrare al solo pronunciare il titolo.
Se non altro, sarà una buona occasione per rispolverare qualche dibattito interminabile tra i due blog rivali per antonomasia della rete.

"Mmm, per vedere l'uccello di Ford mi sa che mi servirà un microscopio..."
Un anno da leoni di David Frankel
Il consiglio di Cannibal: un anno senza Ford sarebbe un anno da campioni
Owen Wilson + Jack Black + Steve Martin?
Pensate sia un film da ammazzarsi dalle risate, vero? E invece è una commedia dolceamara che non fa ridere granché, anzi per nulla. Per essere una pellicola incentrata sul bird-watching e su tre uomini che si sfidano a chi riesce a guardare più uccelli in un anno, però, non è nemmeno così male. Un film stralunato e guardabile, ma non consiglierei certo di correre al cinema a vederlo.
Mi ha inoltre ricordato vagamente le sfide tra me e Ford. A chi guarda più uccelli? No, quello magari piace a lui. Non lo so, e preferisco non saperlo. La sfida tra noi è a chi guarda e recensisce più film. Questa settimana (ma direi non solo questa), ho vinto io!
Recensione prossimamente in arrivo…
Il consiglio di Ford: meglio un Ford per una notte, che un anno con Cannibale!
Un film sul birdwatching poteva stimolare giusto quello psicopatico del mio antagonista, che ipnotizzato dagli uccellini di Del Piero pare essersi dimenticato che la presenza di Jack Black ultimamente sia una sorta di garanzia per la schifezza atomica ed assolutamente evitabile.
Oltretutto, come al solito, punta alla quantità, più che alla qualità: così lo lascio a raccogliere mazzi di volatili in mezzo ai campi di fiori come una novella Georgie mentre io me ne sto al fresco, in sala, con un bel drink da action hero e qualche pellicola che valga la pena di vedere.

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