lunedì 17 maggio 2010

The Man Who

L’uomo che verrà
(Italia, 2009)
Regia: Giorgio Diritti
Cast: Greta Zuccheri Montanari, Maya Sansa, Claudio Casadio, Alba Rohrwacher

Un altro film sulla II guerra mondiale? In parte sì. In gran parte no. Perché L’uomo che verrà ha il merito di lasciare in un angolo la Storia e le implicazioni politiche per raccontarci la vita e gli effetti della guerra su un paese di contadini di Marzabotto, sull’Appennino bolognese. “La storia? E chissenefrega della Storia e di chi la fa,” dice uno dei contadini. Saggezza popolare allo stato puro.
I poveri semplici contadini protagonisti del film cercano di vivere la loro vita. Poco esaltante finchè si vuole (ma come si faceva a vivere senza Internet?) ma pur sempre un’esistenza più che dignitosa e tranquilla. Almeno fino a che sono costretti loro malgrado ad assistere a nazisti e partigiani che nella loro terra giocano a fare la guerra come i guerrieri della notte.

La vicenda ci viene mostrata per lo più attraverso gli occhi di una bimba muta. Muta, o semplicemente è solo che non le va di parlare. Questo non significa certo che sia un film per bambini. Anzi. Ci sono alcune scene che provocano un dolore fisico nello spettatore (o almeno in me) talmente alto è il livello di ingiustizia a cui le persone più incolpevoli sono sottoposte dal destino. Dal destino e da pazzi della Storia come Hitler, Mussolini e seguaci vari.
Ma si cerca di comprendere anche il comportamento dei “cattivi”. Non si cerca di dare una giustificazione alle barbarie compiute da nazi che meriterebbero di ricevere un bel trattamento dagli Inglorious Basterds di Tarantino, però “Tutti noi siamo ciò che ci hanno insegnato ad essere. È una questione di educazione.” Un film su una comunità rurale che cerca di scavare alle origini del male. Detto così verrebbero in mente Il nastro bianco e The Village, ma lo stile è molto italiano e personale e tali paragoni sfumano lontani come un ricordo.

I contadini parlano un dialetto umanamente incomprensibile e meno male che ci sono i sottotitoli. Notevoli le musiche di accompagnamento che hanno improvvise inattese esplosioni corali ed efficace il cast. Tra i volti noti, Maya Sansa e Alba Rohrwacher recitano in una maniera sottile e non invasiva, mischiandosi mimeticamente al resto dei contadini. Il volto che rimane impresso è però quello della bambina protagonista, tale Greta Zuccheri Montanari, esordiente. Il regista Giorgio Diritti è invece al suo secondo film dopo Il vento fa il suo giro. Fa riflettere che il nuovo cinema italiano arrivi da uno che ha ormai passato i 50 e ha una lunga carriera nel settore alle spalle, ma così vanno le cose in Italia.
Finale da applausi e da lacrime agli occhi. Vincitore meritato (anche se c’era pure La prima cosa bella…) del David di Donatello 2010. Da non perdere. Anche per chi di film sulla II guerra mondiale non ne può più.
(voto 8)

Dopo la vittoria ai David, “L’uomo che verrà” è stato redistribuito in alcune sale, ma lo trovate anche in DVD e pure QUI.

6 commenti:

  1. Un capolavoro emozionante, poetico e doloroso. Per me anche la bambina avrebbe meritato un premio.
    Capisco il problema della lingua, io ho (quasi) fatto a meno dei sottotitoli per parentela col mio dialetto. Ho sentito persone scoraggiarsi per questo motivo: andate tranquillamente perché la forza di questo film sta nelle immagini, nei volti e nel racconto che vola alto, come ho già scritto, al di là di ogni diatriba ideologica.

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  2. commentai da robydick dicendomi vergognosamente in ritardo sulla visione, e purtroppo devo confessare di esserlo ancora: dico così perché credo che in questi casi il film vada visto non solo perché (a quanto pare) stramerita come opera d'arte, ma anche come dovere morale e sociale di tributo alla Memoria.

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  3. Ti dirò, Marco, che questo film non mi invoglia alla visione. Mi pare l'ennesima storia sulla guerra con nazisti cattivissimi e tutto il resto. Abbiamo già visto. Vedo che mi stronchi La città verrà distrutta all'alba, che non ho visto, e Avatar, che ho visto. Mi sembri troppo severo con il film di Cameron che, anche se ripercorre schemi noti e perfino usurati, stimola la fantasia. ciao.

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  4. Scusa Marco spero non ti sfuggirà il mio commento sull'articolo di Alice in the Wonderland (articolo che mi era sfuggito) te lo segnalo qui per non perdere il gusto di essere contraddetto. ciao :-)

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  5. Un film che aiuta a capirci, che scende fino alle radici della nostra Storia. Mi è piaciuto un bel po', ma Il vento fa il suo giro mi era piaciuto ancora di più.

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  6. *lucien
    e poi ci sono sempre i sottotitoli, cosa che molti purtroppo temono..

    *zio scriba
    un documento importante per conoscere fatti che ad esempio io ignoravo. a parte questo elemento non da poco, un film davvero ben realizzato e molto emozionante

    *mio capitano
    anch'io ero partito leggermente prevenuto. perché di film sul tema sono stufo. questo invece ha usato un punto di vista differente dal solito e, non so, mi ha convinto molto

    *mago di oz
    visto. vado a controbattere! ;)

    *eraserhead
    quello invece non l'ho ancora visto, ma vedrò di recuperarmelo

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