Fa male la felicità? È quello che si chiedono gli Hurts con questo “Happiness”, uno degli album d’esordio più attesi dell’anno.
Gli Hurts sono un duo alla Pet Shop Boys, che getta le radici (e forse qualcosa più) del proprio suono negli anni ’80. Dentro ci sono infatti le influenze tra gli altri di Tears for Fears, Talk Talk, New Order, Soft Cell, ABC, Heaven 17, Duran Duran, ma anche Mansun (uno dei gruppi migliori ma più sottovalutati dei 90s), Mika e Robbie Williams.
L’apertura con “Silver lining” è epica e mostra i due ragazzi in tutte le loro ambizioni, senza paura di far la figura degli esagerati. Cosa che forse un po’ sono, mentre “Better than love” è il singolo che già ha impazzato quest’estate pure da noi.
“Happiness” è una raccolta di hit fenomenali, dall’epicità epica di “Evelyn” alla maggiormente dancy “Sunday”, passando per le lacrime dell’inno desperate “Stay”, fino al duetto con la superstar Kylie Minogue in “Devotion”. E così gli Hurts probabilmente venderanno migliaia, milioni, miliardi di copie.
Tornando alla domanda iniziale, fa male la felicità?
Quella degli Hurts no, anzi è assolutamente piacevole (anche se a guardarli sulla copertina del disco non si direbbe) seppure, ed è il principale difetto dell’album, ogni tanto si avverte la sensazione di un eccesso di lamentosità e autocompiacimento nei pezzi.
Quella cantata da Albano & Romina invece, quella sì che fa male. Andiamo, chi cazzo è che si fa un bicchiere di vino con un panino?
(voto 6/7)
Potete trovare il disco QUI
A me fanno impazzire.
RispondiElimina*clorofilla
RispondiEliminagood ;)
Il loro album è perfetto...perfino troppo! Mi piace molto!
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