lunedì 25 aprile 2011

Ci sono più cose nel mio hard-disk, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia

Viviamo nell’era dell’abbondanza. Tutto: ogni film, serie tv, disco, persino quasi ogni persona è a disposizione attraverso un click e l’unica cosa che manca è abbastanza tempo per “consumare” tutto questo ben di Dio.
Comunque, nella moltitudine infinita di tale grandiosa offerta dalla rete, sono andato a pescare alcuni dei dischetti che negli ultimi tempi ascolto, o meglio “sento”, di più.

The Kills “Blood Pressures”
I Kills non deludono mai. Anche noti come Alison Mosshart (pure nei Dead Weather con Jack White) e Jamie Hince (pure futuro marito di Kate Moss per quelle che saranno le VERE nozze dell’anno), i due hanno sfornato un altro ottimo disco. Il loro capolavoro assoluto secondo me ce l’hanno in canna e non l’hanno ancora tirato fuori, però fanno sempre il rock’n’roll più cool in town.
(voto 7,5)


Noah and the Whale “Last night on Earth”
Noah e la balena hanno fatto uno di quei dischetti di canzoni pop irresistibili e “facili”. Ma questo non significa che sia facile farli dischi del genere, anzi. Una volta ci riuscivano i Travis, ad esempio, oggi loro. Non cambieranno la storia della musica, ma forse cambieranno la vostra giornata. O anche la vostra nottata, perché "Tonight’s the kind of night".
(voto 8)



Yelle “Safari Disco Club”
Un disco di pop elettronico francese sbarazzino è quanto di meglio riesco a immaginare per la primavera/estate. E, nonostante il nome dell’artista, potete ascoltarlo tranquillamente: Yelle non porta iella!
(voto 7,5)


Yuck “Yuck”
Il revival dell’alternative rock anni ’90 parte da loro.
E parte bene.
(voto 7/8)


The King Blues “Punk & Poetry”
Si chiamano King Blues, il loro album si chiama “Punk and Poetry”, quindi che razza di musica faranno questi guys from London? Blues? Punk? Faranno poesia di strada?
Direi tutte le cose messe insieme, più un po’ di parlata rap cockney alla The Streets e un pub sound tipicamente british.
Incredibilmente esaltanti, anzi exciting.
(voto 7)

3 commenti:

  1. Secondo me abbiamo anche troppa roba a disposizione e poi finiamo per apprezzarla poco. Per questo ho deciso di concentrarmi su poche cose (poca musica, pochi libri, pochi film ma "sgranocchiati e vissuti" fino in fondo).

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  2. Un vita non basta per fare/vedere/leggere tutto quello che vorremmo.
    Il punto sta nel riuscire a scegliere (o trovare), sprecando meno tempo possibile, ciò che veramente può interessarci e concentrarci su queste cose.

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  3. Uffi, in un post solo hai parlato di due album che volevo parlare in due miei post imminenti. Il disco dei The Kills è fortissimo, però dopo i primi ascolti esaltantissimi credo che stia cominciando a scendere quell'effetto. Per Noé e la Balena invece l'effetto è contrario: cresce pian piano.
    Bellissime le parole di YKA: quanto è difficile concentrarsi si quello che vogliamo/ci piace fare!

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