(Spagna, Italia 2010)
Regia: Christian Molina
Cast: Fergus Riordan, Ben Temple, Andrew Tarbet, Jo Kelly, Robert
Englund, Danny Glover, Valeria Marini
Genere: violence
Se ti piace guarda anche: L’onda,
American History X, Ben X, Bully, Assassini nati - Natural Born Killers,
Arancia Meccanica
Proprio mentre a Roma
scoppiava la guerra o qualcosa del genere, lo scorso weekend è uscito in una
manciata di sale italiane (ma è recuperabile anche in rete) I want to be a
soldier, un piccolo film spagnolo che non sarà certo una nuova pietra miliare
del cinema, ma allo stesso tempo rappresenta comunque una riflessione
interessante sul tema della violenza. Un tema sempre attuale, d’altra parte
l’uomo è un animale violento, ma che soprattutto alla luce dei recenti fatti
nella Capitale aiuta a farsi qualche domanda in più, ao’.
Il film parte come una pellicola quasi spielberghiana, con un’atmosfera a mezza strada tra E.T. e Super 8. Il bambino protagonista Alex ha un amico immaginario astronauta, professione che anche lui nei suoi teenage dreams (anzi tweenage dreams) sogna di fare in futuro, anziché sognare di farsi Katy Perry. Un bambino di 8 anni con la frangetta ingenuo, innocente e felice.
Buon per lui, male per noi
spettatori. Che ce frega di vedere un’infanzia idilliaca?
Tutto cambia però quando i
suoi genitori mettono al mondo due gemellini che gli soffiano l’ambito titolo
di “cocco di casa” e, soprattutto, quando suo padre prende la sciagurata
decisione di accordagli il permesso per avere la televisione in camera. Non l’avesse
mai fatto…
Da lì in poi, Alex si
rimbecillisce. Ma non è come potete pensare. Non guarda il Grande Fratello,
Uomini e donne, Pomeriggio Cinque. I suoi sogni non si trasformano in quelli di
diventare un concorrente dei reality-show o un tronista. Questo no, per
fortuna.
Alex si mette però a
guardare soprattutto notiziari, programmi all news, reportage e film di guerra
e il suo sogno quindi passa dalla conquista dello spazio a quello di diventare
un militare. I want to be a soldier, lo capivate già dal titolo pure senza
questa mia lunga premessa iniziale.
E così Alex ha un nuova
amico immaginario, stavolta un soldato spietato, inoltre tappezza la sua camera
di poster del perfetto guerrafondaio e si rasa a zero, in una scena che ricorda
la “tosatura” di Natalie Portman in V per Vendetta. E a proposito di Natalie,
ché un motivo per tirarla in mezzo ci sta sempre bene, se lei è stata una
giovanissima rivelazione ai tempi di Leon, anche il baby protagonista di questo
film Fergus Riordan è una discreta promessa e qui offre una performance
notevole. Peccato invece per il resto del cast…
Ebbene sì, raga. Se poco
più di un anno fa qualcuno mi avesse detto non solo che avrei visto un film con
Valeria Marini, ma che mi sarebbe pure piaciuto, gli avrei dato del pazzo. E
invece poi è arrivato Somewhere di Sofia Coppola e l’incredibile è diventato
realtà. Ma se qualcuno mi avesse detto che avrei visto un altro film con
Valeria Marini e pure questo mi sarebbe piaciuto, per un 2 su 2 che ha
dell’incredibile, avrei chiamato la neuro per un ricovero per direttissima. E
invece è andata proprio così.
Va specificato comunque
che pure qui la Valeriona nazionale (anche produttrice del film) ha un ruolo
molto marginale, quello di un’insegnante delle elementari, e quindi non fa in
tempo a rovinare la pellicola con le sue enormi doti recitative. Anzi, si
guadagna una scena quasi cult quando il protagonista le dice: “Tu non sembri
una maestra, sembri una puttana!”. Giù applausi a scena aperta per il bambino e
standing ovation.
A completare il cast
decisamente sul trash andante, c’è un resuscitato Robert Englund, mister Freddy
Krueger in persona, che interpreta un allucinato psicologo dalle rigide teorie
educative, più un Danny Glover che non si vedeva sul grande schermo dai tempi
forse di Arma Letale, più più i due genitori spagnoli del protagonista no muy
buenos para recitar cómo mi español no es my bueno.
La regia passa invece dallo
spielberghianesimo iniziale a una cattiveria più alla Oliver Stone
(naturalmente senza raggiungere neanche da lontano i livelli di entrambi), con le immagini del
ragazzino mischiate (in maniera eccessiva) ad altre di guerra di repertorio e
citazioni del colonnello Kilgore di Apocalypse Now. Il livello cinematografico
e recitativo alterna quindi cose buone e altre molto meno, presentando qualche
ingenuità anche in fase di sceneggiatura e qualche momento moralizzatore di
troppo, ma la cosa più rilevante di questo film è come affronta di petto il
tema della violenza. Nonostante il protagonista sia Alex il baby drugo, non
siamo di fronte a un nuovo Arancia Meccanica, Natural Born Killers o American
History X, non si possiede certo la stessa potenza di fuoco di quelli, però spinge a
farsi delle domande.
Da dove arriva l’odio?
Da dove arriva la
violenza?
Guardando ai fatti recenti
di cui si accennava in apertura, sembra che la lettura del Governo sia un po’
troppo facile: eliminiamo ‘sti black bloc, che da dove spuntino fuori non si
sa, li sbattiamo in galera e il problema è bell’e che risolto. Tutto così
semplice? Non è che questo odio nasce proprio da una situazione giunta ormai
oltre ogni limite? Situazione di cui il Governo è in gran parte responsabile? Non
è che i discorsi terroristici anzi peggio dei terroristi e i toni sempre accesi
di un certo presidente siano proprio tra le cause scatenanti?
Da dove arriva la
violenza?
Basta sbattere uno che
chiamano Er Pelliccia dietro le sbarre ed è tutto sparito?
Basta inasprire le pene,
adottare le leggi degli ultrà alle manifestazioni e all’improvviso siamo di
nuovo tutti sereni e in pace?
Io non conosco le risposte
e nemmeno questo film. Però nel nostro piccolo e pur con tutti i nostri difetti
e limiti cerchiamo entrambi di rifletterci su. Perché sì, siamo tutti contro la
violenza e le devastioni che sono una cosa sbagliata e bla bla bla e quack
quack quack ed è facile condannare, sparare sentenze e sparare magari anche
qualcos’altro. La cosa più difficile è invece sforzarsi per cercare di capire.
Soltanto così una società civile può guardare in faccia i suoi problemi e
superarli. Quindi ben venga una pellicola come questa. Hey, un momento: un film
con Valeria Marini in grado di far riflettere?
Viviamo davvero in un
pazzo pazzo mondo!
Gli adulti hanno rovinato il mondo
e adesso sta a me rimetterlo a posto
mi chiedete di non combattere, ma voi non la smettete mai
mi dite che uccidere è sbagliato, ma non la smettete mai di ammazzarvi
per colpa vostra il mondo è diventato un posto schifoso, perciò non capisco che avete da lamentarvi
tutto quello che so, l’ho imparato da voi
(voto 7-/10)
Gli adulti hanno rovinato il mondo
e adesso sta a me rimetterlo a posto
mi chiedete di non combattere, ma voi non la smettete mai
mi dite che uccidere è sbagliato, ma non la smettete mai di ammazzarvi
per colpa vostra il mondo è diventato un posto schifoso, perciò non capisco che avete da lamentarvi
tutto quello che so, l’ho imparato da voi
(voto 7-/10)
Potrebbe essere interessante da recuperare, a meno che non sia la solita "teenata" cannibalesca! ;)
RispondiEliminamha.. non m'ispira che nel cast c'è la Marini (che non posso sopportare..) però.. se lo dici tu! =D
RispondiEliminaHai capito che la Marina ha trovato la sua strada..facendo la comparsa .. E la produttrice.. In ogni caso non mi ispira neanche un po'!
RispondiEliminaLa storia in effetti è interessante, anche se il trailer non mi aveva molto convinto. Prima o poi lo vedrò...
RispondiEliminaMi ispira, me lo guarderò di certo!
RispondiElimina-__-
RispondiEliminaEro sicuro di aver già lasciato un commento... mah...
Comunque mi sa che prima o poi lo vedrò, perché in effetti la storia sembra molto interessante, anche se il trailer ha qualcosa che non mi convince...