lunedì 26 novembre 2012

Destinazione (Vanessa) Paradis

Un mostro a Parigi
(Francia 2011)
Titolo originale: Un monstre à Paris
Regia: Bibo Bergeron
Cast: Lucille, Francoeur, Raoul, Maynott, Maud
Genere: mostruoso
Se ti piace guarda anche: La bella e la bestia, King Kong, Il gobbo di Notre Dame

Ogni nazione ha ciò che si merita. In Francia hanno Vanessa Paradis très chic, noi c’avemo la Arisa, o meglio la Rosalba Pippa, porcoddue.
A ognuno il suo, ahinoi.
Nella scelta del doppiaggio di questa pellicola d’animazione francese, Un mostro a Parigi, possiamo inoltre leggere l’andamento dell’annata cinematografica che volge al termine; un periodo di grande splendore per il cinema d’Oltralpe, un periodo da cancellare per quanto riguarda il cinema nostrano, costellato anche da scelte produttive e distributive ai limiti dell’inspiegabile e del pessimo gusto. Proprio come la scelta dei doppiatori italiani di questo film.

Al doppiaggio della versione francese di Un mostro a Parigi troviamo il “quasi amico” François Cluzet, la femme fatale Ludivine Sagnier, il valido cantante Mathieu Chedid in arte -M-...



"Okay, se non rido forse sono più bella!"
...e poi lei, Vanessa Paradis. L’ormai ex compagna di Johnny Depp, quella diventata famosissima in tenera età per il pezzo pop porno francese anni ’80 Joe le taxi.



Sì proprio lei, Vanessa Paradis, la protagonista dello splendido La ragazza sul ponte.



"Hey, chi ha detto che sono una mostra a Parigi?
E' un oltraggio, perché io non sono mai stata a Parigi!"
Nella versione doppiata in italiano invece chi abbiamo?
Maurizio Mattioli (me cojoni!), Enrico Brignano (li mortacci!) e pure Enzo De Caro (no, è davvero troppo!).
Come presenzona musicale poi ci sono Raf (e cosa c'entra con la musica?!?) e Arisa, ultimamente datasi alla tv con X-Factor e al cinema con il terrificante La peggior settimana della mia vita. Non proprio la Paradis, piuttosto una Infernis.
Ahahah, che battuta degna della peggior settimana della mia vita!

Diciamolo subito. Subito mica tanto, visto che il post è già iniziato da mezz’ora… Diciamolo subito o quasi subito, comunque: Un mostro a Parigi non è un capolavoro. Mi aspettavo una piccola chicca in grado di risollevare un anno poco eccezionale per l’animazione mondiale, considerata la sua natura retrò sognavo un potenziale equivalente animato di The Artist, una visione mostruosa in senso positivo, invece riesce a essere una visione appena passabile, ma che appunto passa e va, senza lasciare il segno. Un film carino caruccio, con una trama poco originale che viaggia dalle parti de La bella e la bestia, King Kong e Il gobbo di Notre Dame, ma che punta più che altro sul versante comedy, anziché cercare il drama.

"Un'immagine dedicata anche a noi protagonisti del film?
Alla buon'ora Cannibal! Ancora un po' e il post finiva..."
Trama time: per un esperimento finito male, una pulce minuscola si trasforma in una pulce gigante e vaga per Parigi gettando la gente nel panico. In realtà, com’è prevedibile che sia, non è affatto un mostro ma è anzi un’anima sensibile. Persino un cantante e musicista sopraffino. Camuffandosi, la nostra pulce passa dall’essere una pulce pulciosa ad esibirsi insieme alla protagonista femminile della pellicola, quella doppiata da Vanessa Paradis nella versione in lingua originale che vi consiglio e da Arisa in quella italiana che vi sconsiglio. Anche perché le canzoni presenti nel corso della pellicola parlano di Parigi, della Senna, non ha davvero senso tradurle. E, soprattutto, non ha senso farle cantare a quella Pippa di Arisa. Così come non ha avuto senso far cantare deturpare i pezzi di Ribelle - The Breve a Noemi.
Che poi poteva anche andarci molto peggio, visto che di cantanti ancora più atroci in Italia ne abbiamo, eccome. Adesso non c’ho nemmeno voglia di citarle, che senno mi cominciano a sanguinare le orecchie. E magari scappa pure qualche denuncia nei miei confronti.

La storia del film è molto basic, poco instinct, le animazioni sono decenti ma certo non strabiliano, anche perché il budget di questa pellicola francese è probabilmente parecchio inferiore rispetto alle grandi produzioni americane Pixar o Dreamworks. Per differenziarsi di più dalla concorrenza USA, questo mostro a Parigi da buon mostro avrebbe dovuto osare di più, invece gioca sul sicuro, stucchevole lieto fine compreso. Qualche buona carta dalla sua parte ce l’ha anche, come un’atmosfera retrò di inizio ‘900 che affascina sempre, soprattutto grazie all’ambientazione parigina, Woody Allen ne sa qualcosa. E poi la colonna sonora. Quella originale, con le canzoni carine carucce cantate da -M- e da Vanessa Paradis, in particolare la contagiosa "La Seine". E' da quando ho visto il film che ce l'ho in testa.



Quanto alla versione italiana non oso nemmeno immaginare cosa ne sia venuto fuori, ma a giudicare dal trailer credo che siano se non altro riusciti a rendere bene il titolo del film. Un mostro a Parigi?
Sì, il doppiaggio italiano a Parigi.
(voto 6/10)


10 commenti:

  1. Ah ah, che ridere che mi fanno le didascalie. Joe le taxì me la ricordo quando è uscita... Era la risposta francese alle teen pop americane (Debbie Gibson, Tracy Spancer)... Era già carina all'epoca (a parte il quarto d'ora a piedi tra gli incisivi).
    Ma spiegami una cosa: vuoi dirmi che Arisa non ha senso nemmeno in versione solo audio? Perchè, di suo, non sarebbe malvagia a cantare... fa canzoni di merda, ma questa è un'altra storia.

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    1. arisa non è nemmeno tanto malaccio come cantante, anche se io preferisco decisamente la paradis, però non ha alcun senso tradurre queste canzoni che sono così profondamente francesi...
      è un po' come se i francesi si mettessero a tradurre o sole mio :)

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  2. i romani non mi sono antipatici... ho anche studiato il latino a scuola... però me li propinano proprio in tutte le salse, nel doppiaggio in particolar modo!

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    1. neanche a me, però che c'azzeccano con un film francese ambientato a parigi, aò?

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  3. Mi pare uno di quei film d'animazione che neppure io, da fan del genere, riesco a digerire.
    Salto a piè pari e senza rimpianti.

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  4. aò nun ce prova! da quello che leggo almeno una visione domenicale coi pupi ce po' sta ! E poi se recensisce in latinorum....

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  5. Non per spezzare una lancia a favore del doppiaggio (ché io la Lancia non ce l'ho), ma se l'hai visto in lingua originale come puoi giudicare i doppiatori italiani?
    E mo' che me risponni a 'sta provocazione?
    (Ho seguito il filone romanesco dei precedenti commenti, non so con che risultati).

    Conosci M? A me l'ha fatto scoprire mio marito! Magari ti può interessare anche Artur H. e Le peuple de l'herbe.

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    1. bella domanda, diabolica domanda! :)
      posso ribatterti dicendo che ho visto il trailer italiano è mi è bastato...
      a parte quello, la scelta dei nomi: grandi attori come cluzet e la sagnier da una parte, mattioli e brignano dall'altra.
      e a livello musicale, poi, io personalmente preferisco paradis + M che arisa + raf
      (M l'ho conosciuto con questo film, ma approfondirò)

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  6. Nonostante ami i film d'animazione, adori Parigi e ciò che è francese in generale, questo non mi ispira x nulla e tu mi confermi che il mio fiuto era esatto.

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