sabato 30 novembre 2013

COTTA ADOLESCENZIALE 2013 – GLI “SCARTI”




In attesa dell’inizio vero e proprio, quest’anno i Cannibal Awards 2013 si aprono con una pre-classifica.
Da domani partirà la ormai tradizionale Top 20 dedicate alle cotte adolescenziali, ovvero le donne/ragazze/fanciulle più amate e apprezzate nel corso degli ultimi 12 mesi da questo blog.
Jennifer Lawrence ce la farà a confermarsi al primo posto, oppure ci saranno novità?
QUI potete recuperarvi la Top 20 del 2012.
Prima di scoprire chi saranno, ecco oggi una decina di star in ascesa che sono rimaste fuori per un soffio dalle prime 20 posizioni ufficiali, ma che comunque una menzione se la meritano tutta.
Che dite? Non sono troppo male, per essere degli “scarti”, no?


Addison Timlin
(USA 1991)
Il suo 2013: Uomini di parola, Odd Thomas, la serie tv Zero Hour
Dicono di lei su twitter

Tetter (il primo social network per commentare la gnocca in un massimo di 140 caratteri)
Hunger Gale @Liam_Hemsworth90
Sarebbe la nuova @JenniferLawrence, se solo non facesse merdate come Odd Thomas o Zero Hour, serie cancellata dopo zero hours. #OddTimlin




Kate Mara
(USA 1983)
Il suo 2013: la serie tv House of Cards, il video “Holding on for Life” dei Broken Bells

Tetter
Amaro Venier @amarovenier
La sorellina @RooneyMara sarà anche + brava a recitare, ma lei l’è la più + porca! #SorellaPorcella




Katheryn Winnick
(Canada 1977)

Tetter
Il Vichingo @vikingsrule
Anvedi la vakkinga! #KatherynWinner


Marco Goi ‏@cannibal_kid
#Vikings batte #GOT pure come fregna. #KatherynWinner


"Sì, mi vesto così anche nella vita di tutti i giorni. Problemi?"


Abigail Spencer
(USA 1981)
Il suo 2013: le serie tv Rectify e Suits, Il grande e potente Oz, Chasing Mavericks

Tetter
Recto In Culo @rectify1977
Come in #Rectify, pena di morte a chi non lovva @AbigailSpencer #Rectifyga




Nicola Peltz
(USA 1995)
Il suo 2013: la serie tv Bates Motel

Tetter
Michele Baia @michaelgay65
Il prossimo anno la vedremo nel nuovo #Transformers. Con quel nome, Nicola, speriamo non si transformi in un uomo #BattuteCheNonFanRidere




Natalie Zea
(USA 1975)
Il suo 2013: le serie tv The Following, Under the Dome, Justified, Californication

Tetter
Joe Carroll follower @freejoecarroll94
La followererei pure io, se fossi un serial social killer come @JoeCarroll di #TheFollowing. Anzi, la followerò lo stesso. #FollowStaCippa




Laura Prepon
(USA 1980)

Tetter
Viva la pussy @sappho_84
Orange is the new apple and lesbo is the new straight. #LauraFigon




Nicole Beharie
(USA 1985)
Il suo 2013: la serie tv Sleepy Hollow, il film sul baseball 42

Tetter
The Real Ichabod Crane @IchabodCrane1761
La serie di Sleepy Hollow fa venire voglia di dormire, ma lei fa venire voglia di qualcos'altro. #SexyHollow



Lizzy Caplan
(USA 1982)
Il suo 2013: la serie tv Masters of Sex

Tetter
Bimbominkia @b1mb0-m1nk1a2004
Ce la vorrei avere pure io, una Master così! #VivaLaSquola




Marine Vacth
(Francia 1990)
Il suo 2013: Giovane e bella
Il suo 2014: girerà il sequel Vecchia e brutta?

Tetter
Gentleman @I_love_gnocc_pardon_women
Giovane è bella? No, giovane e figa! #MarineVacc




venerdì 29 novembre 2013

CANNIBAL AWARDS 2013, COMING VERY SOON




È quasi arrivato il momento tanto atteso da tutti.
Quello in cui Pensieri Cannibali ha deciso di donare premi in gettoni d’oro ai suoi lettori?
No, per quello credo ci sarà da aspettare ancora. Tempo che passi questa maledetta crisi economica. Nel 2050 o giù di lì quindi magari ce la facciamo.
Il momento tanto atteso che sta per arrivare è quello dei Cannibal Awards 2013, i premi al meglio ma anche al peggio dell’annata che sta volgendo al termine.
Tante classifiche, tante liste, tanti awards e tante stro**ate a partire da domani su Pensieri Cannibali.
Non vedete anche voi l’ora?
No, eh?
Proprio per niente?
Manco pu’ cazz?
Ok, sigh, ho capito, ma non c’è bisogno di essere così cattivi. Faccina triste L


JENNIFER LAWRENCE IS IN DA HOUSE, THE POKER HOUSE




The Poker House
(USA 2008)
Regia: Lori Petty
Sceneggiatura: David Alan Grier, Lori Petty
Cast: Jennifer Lawrence, Selma Blair, Chloe Grace Moretz, Sophi Bairley, Bokeem Woodbine, Danielle Campbell
Genere: 70s
Se ti piace guarda anche: Un gelido inverno - Winter’s Bone, Fish Tank

The Poker House è un film tratto da una storia vera.
The Poker House è ambientato negli anni ’70.
The Poker House, nonostante il titolo, non è che parli poi molto di poker. Quasi per nulla.

Tutte queste informazioni non sono importanti. Intendo, in circostanze normali lo sarebbero. Questa però non è una circostanza normale. L’unica informazione davvero rilevante in questa occasione è un’altra.
The Poker House ha per protagonista Jennifer Lawrence, oggi come oggi forse l’attrice più acclamata del mondo, fresca di Oscar e nelle sale mondiali con il mega blockbuster Hunger Games – La ragazza di fuoco. Una giovane già stupenda e già bravissima Jennifer Lawrence in un ruolo non troppo distante da quello che aveva in Un gelido inverno – Winter’s Bone. Questo è tutto ciò che dovete sapere su questo film.

"Fammi vedere per chi sono i cuoricini, su quel tuo diario. Per Gale o Peeta?"
Volete sapere altro?
Volete davvero saperlo?
Non ci credo, ma vabbè. Allora vi dico che oltre a una strepitosa Jennifer Lawrence, in grado di tenere in piedi da sola un film non brutto, ma nemmeno particolarmente incisivo o in alcun modo memorabile, c’è pure un altro gruppetto di interpreti femminili pazzesche. Jennifer Lawrence è una ragazzina che vive insieme alla madre, una tossica alcolizzata prostituta che gestisce una poker house, una casa in cui passano spesso varie persone per bere, drogarsi, fare sesso e poi se avanza del tempo magari anche giocare a poker. La madre della Santa Jennifer non è la Madonna, ma è una prostituta tossica interpretata da una (s)fattissima Selma Blair, che sembra un incrocio tra Asia Argento e Courtney Love dei tempi peggiori, cioè dei tempi migliori.
Come potete immaginare, una madre degenere del genere non è che tiri avanti molto la famiglia e allora più che altro ci pensa la Jenniferona nostra. Le sue due sorelline poi, nonostante la giovanissima età, sono molto indipendenti e badano a loro stesse da sole. Una delle due è Chloe Grace Moretz, la Hit-Girl, la bambina fenomeno del cinema americano che qui tira fuori tutto il suo repertorio di faccine assurde. La seconda delle due è Sophi Bairley, che uno dice “E chi ca**o è?”. E io che ca**o ne so, però è una in grado di reggere i livelli della Lawrence e della Moretz e della Blair, o quasi, quindi tanto di cappello pure a lei.

Al di là di queste 4 performance attoriali degne di nota, il film non ha poi molto altro da offrire. Ci racconta la vita di questa famiglia sui generis e… basta. Non è una di quelle pellicole con una trama particolarmente elaborata. Diciamo che non è una di quelle pellicole con una trama. È più un raccontare la vita di tutti i giorni nel suo svolgersi, senza grandi eventi o accadimenti così degni di nota. Un rivivere la propria problematica adolescenza in maniera molto autobiografica e personale da parte dell’attrice Lori Petty, qui in veste di regista e sceneggiatrice, che i più ricorderanno come protagonista femminile di Point Break.
Questa qui.


"Sono un fenomeno con l'arco, ma come diavolo si usa questa?"
Oltre a questa trama/non-trama non molto stimolante, se non per chi vuole conoscere com’è cresciuta Lori Petty, il problemuccio è che nel film sono inserite persino troppe cose, troppe tematiche e troppi personaggini appena abbozzati. Ci sono gli anni Settanta, la musica degli anni Settanta, la musica black, la cultura black, tutto però viene accennato senza andare granché in profondità. Fino alla svolta drammatica della parte finale, che non vi svelo ma che riesce a svegliare un pochino una pellicola per il resto non dico noiosa, perché comunque la visione di Jennifer Lawrence non è mai noiosa, però a tratti carente di altri enormi motivi di interesse.
The Poker House è così, un piccolo film recitato alla grande. E, soprattutto, è l’occasione per recuperare l’esordio da protagonista sul grande schermo di Jennifer Lawrence. Vi sembra poco?
(voto 6/10)



giovedì 28 novembre 2013

THE STARVING GAMES, GLI HUNGER GAMES DEI MORTI DE FAME




The Starving Games
(USA 2013)
Regia: Jason Friedberg, Aaron Seltzer
Sceneggiatura: Jason Friedberg, Aaron Seltzer
Cast: Maiara Walsh, Brant Daugherty, Cody Christian, Diedrich Bader, Lauren Bowles, Alexandria Deberry, Theodus Crane
Genere: parodistico
Se ti piace guarda anche: Mordimi, Succhiami, Ghost Movie, Epic Movie
Uscita italiana prevista: 16 gennaio 2014

Film parodia. È da un sacco di tempo che non ne vedo uno decente, ma allo stesso tempo non riesco a tenermene alla larga. Adoro le parodie, le prese in giro, gli sberleffi. Se prendono di mira me stesso in prima persona magari non sono proprio il massimo, però quando l’obiettivo sono gli altri il divertimento è assicurato. O quasi. Come detto, negli ultimi tempi non è che siano uscite tutte queste parodie esilaranti, in televisione, in rete così come anche e soprattutto al cinema. La sag(r)a di Scary Movie ormai ha frantumato gli zebedei e i vari Epic Movie, Disaster Movie, Ghost Movie e Sticazzi Movie sono ancora peggio. Eppure, anche se so già che faranno schifo, devo comunque guardarli. Tanto più questo The Starving Games che si prende gioco di Hunger Games, saga teen-fantasy di cui avevo apprezzato il primo capitolo e ancor di più la protagonista Jennifer Lawrence, e appena approdata nelle sale italiane con il secondo capitolo Hunger Games – La ragazza di fuoco, già mega successo negli USA e in tutto il mondo.

Le premesse di The Starving Games non sono delle migliori perché alla regia e sceneggiatura troviamo la sciagurata accoppiata formata da Jason Friedberg e Aaron Seltzer, già autori di cose abominevoli come i sopra citati Epic Movie e Disaster Movie, oltre a 3ciento – Chi l’ha duro… la vince! e Mordimi, recente poco divertente parodia della saga di Twilight, che finiva per risultare parecchio meno comica della serie di pellicole che voleva deridere.
Con questo nuovo The Starving Games le cose vanno un pochino meglio. Sempre di porcatona si tratta, ma almeno qualche risata in più questa volta i due terribili registi/sceneggiatori la regalano. La trama segue in maniera fedele il primo capitolo di Hunger Games, a parte la clamorosa esclusione del personaggio di Woody Harrelson che pure si sarebbe prestato bene alla parodia, quindi per apprezzare (mi rendo conto che il termine apprezzare suona un po’ esagerato) al meglio questo The Starving Games è necessario aver visto l’originale. Non dico aver letto il romanzo da cui è tratto come ho fatto io (il secondo invece colpevolmente non l’ho ancora recuperato), però almeno averlo visto. In questo modo alcune trovate risultano inevitabilmente divertenti, su tutte la mamma catatonica di Katniss Everdeen (qui ribattezzata Kantmiss Evershot), l’idea più spassosa dell’intera pellicola. Attenzione però anche alle parodie di Avengers ed Expendables.

"Pigliare per il culo gli Expendables?
Più facile che sparare sulla Croce Rossa."

Altrove, e non poteva essere altrimenti, la parodia sfocia invece nell’assurdo o semplicemente nell’idiota totale, come la lunga scena dedicata ad Avatar che a quanto pare è un film di merda persino se si prova a prenderlo per i fondelli.



"Jennifer Lawrence mi può baciare le chiappe!
Dico sul serio... penso sarebbe una cosa piacevole."
A livello recitativo poi i livelli non sono proprio da Oscar. Ma va?
La protagonista Maiala Maiara Walsh, vista in Desperate Housewives, non assomiglia granché – diciamo anche per niente – a Jennifer Lawrence, ma per una robetta di filmetto del generetto se la cavetta ancoretta. Di stampo molto televisivo pure il resto del cast, con i nuovi Gale e Peeta che arrivano entrambi da Pretty Little Liars, non proprio una garanzia di grande recitazione: il novello Liam Hemsworth è Brant Daugherty, noto (si fa per dire) per la parte dell’ambiguo Noel Kahn nelle PLL, mentre a sbeffeggiare Josh Hutcherson con una versione parecchio fifona ed effeminata del suo personaggio troviamo Cody Christian, che in Pretty Little Liars è l’insopportabile fratello bimbominkia di Aria. Al posto di Elizabeth Banks (ma non era Lady Gaga?) c’è invece Lauren Bowles, la Holly di True Blood, altra serie che non è certo sinonimo di recitazione di serie A.

Ma quindi questo The Starvest Games una visione la merita, sì o no?
No. Però se siete fans della saga di Hunger Games potreste anche dargli una possibilità, tanto la durata è per fortuna molto bassa (appena 1h e 10min, prima delle immancabili, inutili e per niente comiche scene degli errori sul set). Quattro risate ve le farà fare. Non di più, ma d’altronde era difficile pretendere di più dagli autori di Mordimi.
Certo che i bei tempi de L’aereo più pazzo del mondo, di Hot Shots!, de La pallottola spuntata o dei primi due esilaranti episodi di Scary Movie sono proprio lontani. Ah, in che triste mondo viviamo oggi, non ci sono più manco i cari vecchi film parodia trash de ‘na vorta.
(voto 4+/10)

"4+??? Ma questo è il voto più alto che ci hanno mai dato!"

"Evvai, festeggiamo il votone cannibale!"



HUNGER GAMES – LA POTTAZZA DI FUOCO



Questa settimana c’è un film che va a infuocare le sale italiane, dopo aver già conquistato i botteghini americani e di mezzo mondo. Si tratta di Hunger Games – La Jennifer Lawrence di fuoco, secondo episodio della saga tratta di romanzi di Suzanne Collins. Se ai tempi del primo episodio arrivavo alla visione già preparato dalla lettura del libro, questa volta ammetto di non aver fatto i compiti a casa, non avendo recuperato, non ancora almeno, La ragazza di fuoco il libro.
Ma pazienza. La cosa importante non è tanto il romanzo, non è nemmeno il film, ma solo lei: Jennifer Lawrence. Capace con la sua fiamma di oscurare tutte le altre uscite della settimana e, con facilità imbarazzante, pure i commenti forniti in questa rubrica dal mio blogger-rivale MrFord.

"Heil Ford!"
Hunger Games – La ragazza di fuoco di Jennifer Francis Lawrence
Il consiglio di Cannibal: Ford, la tua casa va a fuoco e sì, sono stato io!
Hunger Games – La ragazza di fuoco merita il successo che sta avendo nel mondo e merita di essere visto per un paio di semplici motivi. Nell’ambito del cinema hollywoodiano commerciale e per teen, il primo episodio rappresentava una bella boccata d’aria fresca. Un film basato non tanto su azione ed effetti speciali, quanto una pellicola lenta, riflessiva e persino politica. Ok, non sarà Orwell, ma meglio di niente.
L’altro motivo è naturalmente lei, la Jennifer Lawrence di fuoco, giovane attrice e giovane donna straordinaria. Le uniche riserve sono sul fatto che si tratta di un secondo episodio ed è pur sempre una saga fantasy commerciale, quindi è difficile aspettarsi un capolavoro, anche considerando che alla regia è stato chiamato il pessimo Francis Lawrence di Constantine e Io sono leggenda, uno che con Jennifer ha in comune solo il cognome, non il talento.
Ford, sappi che ogni parola che dirai contro questo film è un insulto diretto nei confronti della magnifica
Jennifer Lawrence. Non sto nemmeno a perdere tempo a prendere le difese di questa saga, perché tanto la mitica Katniss Kid sa farlo da sola ed è pronta a trafiggerti con le sue frecce!

Il consiglio di Ford: Katniss Kid - La ragazza di fuoco
Ed ecco finalmente sugli schermi il secondo capitolo della biografia del Cannibale, interamente girato a Casale e dedicato agli anni bui dell'adolescenza della gracile protagonista.
Non è un film sul passato di Peppa Kid, dite!? Peccato, perchè sarebbe stato sicuramente più interessante del secondo capitolo della saga più sopravvalutata del passato recente nell'ambito teen, una robetta pseudo commerciale che già con il primo film era riuscita a farmi davvero cagare.
Neppure la sempre splendida Jennifer Lawrence potrà risparmiare a questa roba le peggiori delle bottigliate.

"AAAH! I commenti di Ford mi fan scoppiare la testa!"

"Bello, questo Lost in Translation. Non l'avevo mai visto..."
Don Jon di Joseph Gordon-Levitt
Il consiglio di Cannibal: viva Don Jon, abbasso Don Ford
Attenzione a Don Jon!
Anche in questo caso, il motivo per vederlo è duplice: da una parte c’è la curiosità di vedere Joseph Gordon-Levitt, grandissimo attore e unico vero erede di Heath Ledger, non solo davanti alla macchina da presa ma per la prima volta anche dietro. E poi vabbè, c’è una Scarlett Johansson che in questo film appare in una forma fisica strabordante. Doppie congratulazioni quindi a Joseph Gordon-Levitt: per l’esordio alla regia e per aver ingaggiato come partner femminile la Scarlettona.
Congratulazioni anche a Ford!
Per cosa?
Boh, me lo sono dimenticato…
Il consiglio di Ford: my pimp, my ride, my Ford!
In ritardo di oltre un mese, esce finalmente in sala anche in Italia l'interessante esordio da regista di Joseph Gordon Levitt, senza dubbio il titolo più interessante della settimana - e non solo -.
Se le premesse saranno mantenute, ci troveremo probabilmente di fronte ad una delle commedie romantiche parzialmente indie più interessanti dell'anno, nonchè all'ennesimo trampolino di lancio per uno dei volti più importanti della nuova generazione di attori made in USA.

"Fermi! La nuova Blog War non è ancora iniziata!"
Free Birds – Tacchini in fuga di Ash Brannon
Il consiglio di Cannibal: Free Kids – Cuccioli in fuga da Ford
Pellicola d’animazione che ha il sapore di country e l’odore di bambinata fordianata. Ma questa è la settimana per regredire alla fase da bimbominkia teen per la saga di Hunger Games, non per tornare indietro fino all’infanzia. Lascio quindi ‘sta roba che nel trailer cita persino quell’atrocità di Braveheart a Ford. Io intanto fuggo a gambe levate. Dal film e soprattutto da lui.
Il consiglio di Ford: Free Kid - Un tacchino per il Ringraziamento di Ford
Filmetto d'animazione senza troppe pretese che ricorda - grazie al colpo di genio consueto dei distributori italiani - l'ottimo Galline in fuga di una quindicina d'anni or sono.
Non credo, purtroppo, che si raggiungeranno quei livelli, ma se dovesse capitarmi un'occhiata la darò, non fosse altro che per avere un riempitivo da serata senza impegno.
Per il Cucciolo, invece, non dovrò impegnarmi più di tanto: ormai si è così ammansito da non costarmi neppure lo sforzo di una Blog War come si deve.

"Pizza + film consigliato da Cannibal: questa sì che è vita!"

"Guida Ford...
Non arriverò mai vivo alla prossima estate."
C’era una volta un’estate di Nat Faxon, Jim Rash
Il consiglio di Cannibal: c’era una volta Ford, e purtroppo c’è ancora
Con un tempismo degno del mio blogger rivale, la distribuzione italiana ha scelto il periodo più indicato per fare uscire il super estivo film C’era una volta un’estate! Questa storiella di formazione che racconta le vacanze estive di un ragazzino impreziosito da un discreto cast rappresenterebbe in un altro momento proprio una visione gradevole. Mentre sta arrivando il freddo polare, non sembra invece il massimo.
Magari finirò per guardarlo comunque, anche se potrei preferire aspettare fino alla prossima estate, anche perché per me non ha molto senso vedere un film estivo d’inverno. È un po’ come guardare un film natalizio in piena estate. O come sentire parlare Ford di cinema, in qualunque momento dell’anno.
Il consiglio di Ford: c'era una volta Cannibal. Che un brutto giorno (per lui) incontrò Ford.
Se c'è una cosa che ho sempre detestato è guardare i film completamente fuori stagione.
Sarebbe un delitto guardare Fargo a ferragosto o Point break sotto natale, una cosa senza senso almeno quanto la programmazione delle uscite in sala.
E dunque cosa hanno architettato per noi i consueti, geniali distributori? Fare uscire un film da solleone proprio per festeggiare l'arrivo dell'inverno. Bene, bravi, bis.
La prossima volta deciderò di spararmi Bob Marley o i Mano Negra a dicembre e Berlin di Lou Reed mentre sono in spiaggia.

"Il fratello di James Ford?
Ah sì, Harrison, è una persona molto alla mano."
La mafia uccide solo d’estate di Pif
Il consiglio di Cannibal: …mentre i consigli di Ford uccidono anche d’inverno
Non sono un gran fan dei film sulla Mafia, credo di averlo già detto ma che ci volete fare? L’arterio di MrFord sta ormai contagiando pure me. Quando un personaggio televisivo italiano poi fa il grande salto nel mondo del cinema, un minimo, ma anche non solo un minimo, di diffidenza è necessario. In questo caso si tratta però di una commedia-inchiesta firmata da Pif, l’ex Iena Pif oggi autore del programma documentaristico di Mtv Il testimone, un personaggio intelligente e divertente, quindi il risultato potrebbe anche essere dignitoso. Difficile che si tratti di qualcosa di grandioso a livello cinematografico, ma chissà che non si riveli una sorpresa piacevole e originale all’interno dello stantio panorama nazionale.
Intanto sembra che Pif con il suo prossimo film punti a toccare un tema ancora più scottante della Mafia: il Fordismo.
Il consiglio di Ford: ... mentre le bottigliate piovono su Cannibal trecentosessantacinque giorni l'anno.
Pif mi sta simpatico. Dai tempi de Le iene a Il testimone, l'ho sempre trovato un tipo curioso e sveglio.
Lo ha confermato anche mio fratello, che lo ha intrattenuto da ubriaco - sempre mio fratello, non Pif - una sera alle Colonne di San Lorenzo.
Non mi dispiacerebbe che il suo lavoro si rivelasse una sorpresa, davvero.
Anche se è meglio non nutrire troppe speranze.
Un po’ come quando si apre Pensieri cannibali confidando di avere buoni consigli.

"Invio una lettera di protesta a Ford, che quello le email
non ha ancora capito che non ci vanno le chiavi per aprirle."
Come il vento di Marco Simon Puccioni
Il consiglio di Cannibal: fuggite veloci come il vento
Se il film di Pif potrebbe, e il condizionale è più che mai d’obbligo, essere qualcosa di differente dal solito, ecco che questo Come il vento si presenta invece fin dal trailer come il classico film italiano: pesante, pretenzioso, noioso. Il cast che comprende Valeria Golino, Filippo Timi e Francesco Scianna non è nemmeno male, ma la mia voglia di vedere una cosa del genere è pari a quella di seguire un incontro di wrestling amatoriale con Ford sul ring vestito come Jack Black in Super Nacho.
Il consiglio di Ford: come il vento. Provocato dal movimento rotatorio del braccio che mena bottigliate.
Se c'è una cosa che detesto, ultimamente, è il Cinema italiano.
E se ce n'è una che detesto ancora di più, è il Cinema italiano pretenzioso.
Poi, certo, nel novero potrebbe entrare anche Peppa Kid, ma dato che è la mia spalla per questa rubrica, farò finta di niente.
Per questa volta.
Il film in questione, invece, temo sarà ignorato per sempre.

Lunchbox di Ritesh Batra
Il consiglio di Cannibal: chiudete Ford in una box
Pellicola indiana che ha vinto il premio del pubblico alla Settimana della Critica all’ultimo Festival di Cannes. Devo ammettere che non conosco granché la cinematografia indiana, un po’ come Ford dovrebbe ammettere di non conoscere granché la cinematografia in generale, e questo film potrebbe allora rappresentare l’occasione buona per saperne qualcosa in più. Peccato solo che il trailer mi abbia fatto addormentare, e per una volta non ho avuto manco bisogno di leggere il commento di Ford prima…
Il consiglio di Ford: sono sicuro che sarebbe divertente rubare il pranzo al Cucciolo eroico. Dopo averlo malmenato, ovviamente.
Ammetto di non essere troppo ferrato sul Cinema indiano, se si escludono il Maestro Ray e la pretenziosa Deepa Metha.
Certo, spesso e volentieri le pellicole anglofone con richiami alla patria di Gandhi mi hanno piacevolmente intrattenuto, adoro la cucina locale nonchè molte delle varietà di the prodotte da quelle parti.
Dunque penso mi dedicherò ad una serata culinaria a tema, piuttosto che buttarmi nella visione.
Ovviamente evitando di portarmi dietro Cannibal, che probabilmente ha lo stomachino troppo delicato per le spezie.

"Valeria Golino? Ma chi è e che vuole da me? Mi sa che ha sbagliato indirizzo..."

"Però! Lo insulta proprio per bene, questo vecchio cowboy wrestler di nome James Ford. Ahahah."


mercoledì 27 novembre 2013

SALVATE IL SOLDATO BRIAN




Anche i personaggi dei cartoni animati muoiono, Kenny di South Park ne sa qualcosa.
Peccato siano sempre i migliori ad andarsene.
Addio, Brian.

Brian Griffin
(Austin, 5 Novembre 2000 - Quahog, 24 Novembre 2013)


P.S. Povero Brian. Certo che gli hanno fatto fare davvero una fine pessima in "Life of Brian", un episodio mediocre che non riesce a essere particolarmente divertente né particolarmente toccante. Era da un po’ che non guardavo I Griffin, ma Seth MacFarlane e i suoi amichetti sceneggiatori mi sembra stiano perdendo colpi, si veda anche la recente pessima sitcom Dads da lui prodotta. In ogni caso, mi aspettavo una dipartita fatta un po' meglio.
E che dire del nuovo cane della famiglia, l’italoamericano buonista Vinny che sembra uscito dalla versione canina di Jersey Shore, cioè una versione più educata e civile di Jersey Shore?
Sto coso sarà davvero un nuovo personaggio fisso della serie?


P.P.S. Non sto spoilerando. Non troppo, almeno. La notizia della morte di Brian Griffin ormai è finita in home-page persino su Repubblica e credo che pure la CNN l’abbia data come Breaking News (anche se di quest’ultima cosa non sono del tutto sicuro).


P.P.P.S. La morte di Brian probabilmente è una mossa di marketing per ricreare interesse intorno a una serie animata che negli ultimi tempi non stava creando grande interesse. Un calo fisiologico, per uno show arrivato alla 12esima stagione ma, tanto per dire, South Park alla 17esima stagione riesce ancora a tirare fuori episodi epocali come l’ultimo, “A Song of Ass and Fire”, in cui in un colpo solo piglia per il culo Game of Thrones, la battaglia tra le console di nuova generazione Xbox One e Playstation 4, il Giorno del Ringraziamento, il Black Friday e la società americana e mondiale in generale.
Fatto sta che, per rianimare i Griffin, hanno deciso di sopprimere un personaggio, come ha spiegato il produttore esecutivo Steve Callaghan (ATTENZIONE SPOILER SU COME MUORE BRIAN): “Uccidere un personaggio umano della serie sarebbe stato troppo traumatico. Per quanto amiamo tutti Brian, e per quanto tutti amano gli animali domestici, può capitare che nella realtà un cane possa essere investito da un'auto.”
La scelta è caduta quindi su Brian anche se credo che molti fan della serie, al di là degli intoccabili Peter e Stewie, avrebbero preferito la dipartita di Meg, Chris o Lois.


P.P.P.P.S. Non disperiamo troppo. Prima o poi, magari decideranno di far tornare in vita Brian in qualche modo.
O magari no…

(vignetta presa da Fanpage.it)

P.P.P.P.P.S. Voto all’episodio dei Griffin "Life of Brian": 5/10

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