mercoledì 10 febbraio 2016

C.R.A.Z.Y. - P.A.Z.Z.A.





C.R.A.Z.Y.
(Canada 2005)
Regia: Jean-Marc Vallée
Sceneggiatura: François Boulay, Jean-Marc Vallée
Cast: Marc-André Grondin, Michel Côté, Pierre-Luc Brillant, Maxime Tremblay, Alex Gravel, Natasha Thompson, Danielle Proulx, Mariloup Wolfe
Genere: F.I.G.O.
Se ti piace guarda anche: Quasi famosi - Almost Famous, Velvet Goldmine, Quadrophenia, Le premier jour du reste de ta vie

È passato un mese dalla scomparsa di David Bowie ed è una ferita aperta che ancora fa fatica a rimarginarsi. Per ricordare il grande cantante inglese, il solito gruppetto di blogger quest'oggi ha così voluto dedicare uno speciale David Bowie Day per parlare dei suoi film come attore, e non solo.
Ecco l'elenco dei blog che partecipano all'iniziativa.



L’uomo che cadde sulla terra (1976) su In Central Perk
The Elephant Man (1980) su The Obsidian Mirror
ChristianeF. (1981) su Mari’s Red Room
Furyo (1983) su White Russian
Miriam si sveglia a mezzanotte (1983) su Combinazione Casuale
Tutto in una notte (1985) su Non c’è paragone
The Prestige (2006) sul Bollalmanacco di cinema

Il contributo di David Bowie al mondo del cinema non è stato unicamente con il suo volto e con le sue performance recitative, ma anche con la sua musica. Nel post che avevo scritto dopo la sua dipartita avevo menzionato alcune pellicole che erano state baciate dalle sue canzoni. Subito un paio di attenti amichetti blogger mi avevano però fatto notare come ci fosse una grave lacuna: il film C.R.A.Z.Y.


Una lacuna che ho voluto colmare in questo primo triste mese della vita d.B., dopo Bowie. In effetti era clamoroso che non l'avessi ancora mai visto, considerando che si tratta di un cult movie, o di un almost cult movie, vicino ad alcune delle mie pellicole preferite come Velvet Goldmine e Quasi famosi - Almost Famous, però io che nella vita non credo in molte cose, credo che un film, così come un libro o un disco, per essere goduto in pieno deve arrivare nel momento giusto. E questo penso sia stato il momento migliore per vedere una pellicola come C.R.A.Z.Y.

Questo perché David Bowie è una figura importante all'interno della pellicola e vedere, o ascoltare, qualcosa che ha a che fare con lui in questi giorni è un'esperienza particolarmente emozionante. La sua “Space Oddity” accompagna una delle scene più belle del film. Una sequenza che riesce a rappresentare bene i viaggi mentali, più ancora che spaziali, che un teenager, ma non solo un teenager, si può fare ascoltando una canzone. Una grande canzone.



Non solo. David Bowie qui è visto come una figura quasi religiosa, che va a prendere il posto del Gesù Cristo tanto venerato dalla madre. Per il protagonista, nato proprio lo stesso giorno di Gesù (il 25 dicembre, per chi non lo sapesse), la nuova religione è la musica rock e Bowie è Dio.


Un Dio che lo aiuta a sentirsi meno solo in un mondo in cui è alla ricerca di una sua identità. Ognuno dei suoi fratelli una categoria in cui incasellarsi l'ha trovata: uno è un hipster-nerd-intellettualoide, un altro è uno sportivo, e un altro ancora è il tipo rebel rebel che va in giro in motocicletta. Lui invece è il “diverso”, quello confuso sessualmente, quello che in ogni situazione si trova sempre fuori posto. Quello che, anche grazie a Bowie, capisce che essere “diverso” non è necessariamente qualcosa di negativo, ma può anzi essere un punto di forza.


E qui entriamo nella seconda ragione per cui C.R.A.Z.Y. si è rivelata una visione perfetta in quest'ultimo periodo. È un film che affronta in maniera singolare e per niente scontata o retorica i temi della famiglia e dell'omosessualità, argomenti più che mai caldi nei giorni delle manifestazioni Svegliati Italia da una parte e Tornatene a dormire Maroni Family Day dall'altra.

Ambientato a cavallo tra gli anni '60 e i '70, C.R.A.Z.Y. ci racconta un'epopea famigliare incentrata soprattutto sul quarto di cinque figli maschi, quello forse meno “maschio” nella concezione comune del termine, ma quello che con più palle di tutti cerca di trovare un suo posto nel mondo, all'infuori delle catalogazioni della società e della sua stessa famiglia. Un P.A.Z.Z.O., o meglio una P.A.Z.Z.A., che si trucca come David Bowie sulla storica copertina di Aladdin Sane e poi diventa un punk alla Sid Vicious e poi ancora fa una specie di pellegrinaggio in Terra Santa e torna che sembra più lampadato di Carlo Conti. Riuscirà alla fine del viaggio a trovare se stesso?

"No, più lampadato di Carlo Conti no!"

Scopritelo subito, se ancora colpevolmente come me fino a poco tempo fa ve lo siete persi, recuperando questo gioiellino che parla di tante cose come musica, famiglia e omosessualità, ma alla fin fine ne mette in scena una sola: la vita.
(voto 8/10)


12 commenti:

  1. Mi ispira tantissimo,cercherò di recuperarlo senz'altro!!!!E sono assolutamente d'accordo sulla ferita che fatica a rimarginarsi :///

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  2. Ancora un film da recuperare. Ok, non ho il tempo di respirare ma devo trovare il tempo per guardare questo :D

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  3. Anche a me questo film non dice nulla, nel senso che non l'avevo mai sentito nominare!!
    Cannibale, aggiungi anche il mio link, please :P

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  4. Ma porc... ho sbagliato la previsione sul voto! :D
    Film splendido, un vero peccato che sia così poco conosciuto.

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  5. Te l'ho già detto ma mi ripeto: sapevo lo avresti amato!
    Il mio momento giusto è stato nell'estate in cui uscì, in una sala deserta, e la magia di un film così bello con così tanta bella musica da godere.

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  6. Mi manca, però può essere fratello di Velvet Goldmine, con quel giornalista interpretato da Christian Bale che deve andare via di casa perché il family day all'epoca era molto sentito. Chissà se supererà lo status del film di Haynes, lo devo solo scoprire!

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  7. Potrebbe essere anche nelle mie corde, e fino ad oggi anche io l'ho colpevolmente ignorato.
    Vedrò di ripescarlo a breve.

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  8. Visto al cinema quando uscì. Per me il miglior film di Jean-Marc Vallée

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  9. Bello, anche a me piacque molto quando lo vidi qualche anno fa. DOvrei provare a rivederlo forse!

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  10. Giuro che non avevo idea di che film fosse. Mi si è aperto un mondo!

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  11. Me lo ricordo, davvero un "piccolo" grande film.

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  12. Questo lo segno sicuramente, nella mia ignoranza nemmeno lo avevo mai sentito!

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