Frankenstein
Siete pronti a vedere qualcosa di veramente mostruoso?
Promettetemi però prima di non mettervi a gridare.
Promesso?
Ok, allora adesso vi faccio vedere una creatura terrificante. Un autentico mostro. Ecco a voi Frankenstein!
Com'è che non vi state spaventando?
Com'è che le vostra urla sembrano più quelle di fan in preda al delirio che di persone in preda al panico?
Com'è che siete terribilmente attratti da lui?
Com'è che volete accoppiarvi con lui?
Fa paura, fa ribrezzo. Non vedete che è un mostro?
C'è qualcosa che dev'essere andato storto nei miei piani. Io volevo creare una creatura raccappricciante, non l'uomo perfetto. Volevo realizzare il nuovo Frankenstein. Qualcosa di simile a questo.
O qualcosa del genere.
Mi è invece uscito qualcosa di troppo carino. Di troppo bello, ma troppo poco bruto.
È un po' quanto capitato anche a Guillermo del Toro nella realizzazione del suo nuovo Frankenstein, inteso come film. La sua versione del romanzo di Mary Shelley è per certi versi fedele, per altri meno. È un adattamento personale e fedele soprattutto al suo, di stile, a quello di del Toro, con l'aggiunta di un bel colpo di scena ben piazzato che riesce a sbloccare una nuova chiave di lettura e che giustifica l'esistenza di questa nuova versione cinematografica.
La pellicola di Guillermo del Toro intriga sul piano narrativo ed è una specie di fiaba fantasy curatissima anche per quanto riguarda l'aspetto estetico. Oltre a inserirsi alla perfezione all'interno della filmografia del regista messicano, con richiami in particolare al suo lavoro premio Oscar La forma dell'acqua - The Shape of Water, ci sono echi del Tim Burton di Edward mani di forbice per il suo romanticismo freak, di Wicked per alcune scenografie e per il ribaltamento della figura del "cattivo" e de Il Signore degli Anelli firmato da Peter Jackson per certe atmosfere e ambientazioni. Soprattutto nella parte due del film, quella ambientata nella Terra di Mezzo...
Come? Non è ambientata nella Terra di Mezzo?!?
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| Una scena in anteprima dal nuovo film della saga del Signora degli Anelli... Ah, no, è una scena di Frankenstein |
Nel percorrere questa direzione, si perde un po' per strada la componente più dark e più da horror gotico della vicenda. L'uso della computer grafica in alcune scene è inoltre esagerato e fuori luogo. Il combattimento tra la Creatura e i lupi in stile Twilight ad esempio era proprio necessario? E la trasformazione del personaggio quasi in un supereroe Marvel tipo Hulk? E le scene con le esplosioni che sembrano uscite da una pellicola di Michael Bay?
Un altro problema del film è quello di essere uscito poco dopo Povere creature!, con cui ha molti punti di contatto. Il confronto con la recente opera di Yorgos Lanthimos è quindi inevitabile e per quanto mi riguarda va a favore del film con protagonista Emma Stone, che si ispira vagamente e liberamente alla storia creata da Mary Shelley e riesce a rileggerla in maniera più creativa e originale.
Ci sono luci e ombre, dentro al Frankenstein di Guillermo del Toro. Passaggi che fanno battere il cuoricino come se un fulmine gli avesse appena dato una scossa, in particolare quelli con Mia Goth, e momenti che fanno storcere il naso, manco il nostro creatore ce lo avesse appiccicato al volto in maniera maldestra.
Così come Jacob Elordi, per quanto si sia ottimamente calato nella parte, è suo malgrado troppo figo per essere un Frankenstein convincente al 100%, il film di del Toro è troppo bellino e pulitino per dirsi riuscito in pieno e chi si aspettava qualcosa di più brutto, sporco e cattivo resterà deluso. Io però voglio seguire lo spirito della pellicola e cercare di vedere soprattutto il buono. Nessuna creatura è perfetta, nessun creatore è perfetto e non lo è nemmeno questo film. Questo non significa che, nonostante e anzi anche per via dei suoi difetti, non si possa volergli bene. Almeno un pochino.
(voto 7/10)












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