sabato 13 agosto 2011

Giallo, rosso e argentone

Director: Dario Argento. Are we sure?
Giallo/Argento
(Italia, USA 2009)
Regia: Dario Argento
Cast: Adrien Brody, Byron Deidra, Emmanuelle Seigner, Elsa Pataky, Valentina Izumi, Taiyo Yamanouchi
Genere: giallo?
Se ti piace guarda anche: un altro Dario Argento qualsiasi, che sarà di certo migliore di questo

Mizzega, un nuovo film di Dario Argento! Nuovo poi relativamente, visto che era già stato lanciato in DVD e da un po’ quei soliti geni della distribuzione cinematografica italiana (ma chiiii sono veramente?) hanno deciso di piazzarlo pure nelle sale. Con un interesse del pubblico pari a zero. Giusto così, anche perché dell’Argento vecchio stampo è sì rimasto qualcosa, ma giusto un’ombra. E nemmeno un’ombra così paurosa e inquietante come sarebbe lecito aspettarsi da quest’uomo. Nella prima parte si intravede il tocco del Maestro, tra atmosfere glamour e una Torino a fare da cornice affascinante a una vicenda che però ben presto si rivelerà poco affascinante. Pochi minuti dopo però si capisce che era solo un’impressione erronea…

"Ma che stamo 'ah fà?"
La storia: un taxista pazzo sequestra una serie di belle donzelle straniere sul suo mezzo, per poi portarle nel suo appartamentino molto carino (ooooooh!), torturarle un po’ per qualche giorno per il suo piacere sessuale e poi ammazzarle. Una persona a modo, normale insomma, se non fosse per un certo particolare: è giallo. Nel senso che ha il volto giallo. Sì, esatto, questo è il modo migliore che Dario Argento ha trovato per giocare con il genere “giallo”. Tristezza. Ma ciò che fa ancora più tristezza è proprio questo serial killer, uno dei pazzi più involontariamente ridicoli mai visti in un thriller e interpretato da tale Byron Deidra. Chi è? Se risolvete l’anagramma avrete la soluzione…
Esatto: Adrien Brody! (Vedo che sulle spiagge vi state allenando con la settimana enigmistica. Bravi, bravi…)
Proprio lui, il premio Oscar Adrien Brody. Poteva cadere più in basso?

Certo, anche il resto del cast non si segnala per tutto l’impegno del mondo. Una sempre magnifica Emmanuelle Seigner vaga qua e là per Torino spersa come una turista appena arrivata a Porta Nuova e sembra cercare costantemente suo marito Roman Polanski che la tiri fuori da questo film per portarla in uno dei suoi bei thrilleroni. Ma lui nel periodo delle riprese era forse ai domiciliari? In ogni caso Polanski non arriva e anche Argento non sarebbe male, quello di una volta si intende, peccato che il suo tocco si veda giusto in qualche ripresa e poi neanche. Comunuque capita che la sorellina modella della Seigner, quella gran patatona di Elsa Pataky, venga rapita dal pazzo giallo di cui (purtroppo) vi ho detto sopra, e allora la Seigner si rivolgerà a un detective solitario e misterioso per ritrovarla. Il detective è interpretato dallo stesso Adrien Brody che stavolta non ha trucchi da mostro di sorta, però fuma una sigaretta via l’altra, superando persino il record mondiale del Don Draper di Mad Men. Unico pregio del film.
Il problema di tutto il resto invece è che non c’è tensione, non c’è mistero, non c’è suspense. E quindi “giallo”, ma dove? A me il primo colore che viene in mente piuttosto è il marrone…
(voto 4)

6 commenti:

  1. Totalmente d'accordo sulla schifezza che è questo film, passo direttamente alla parte interessante del commento.

    Kid Rock cresce nella piccola città di Romeo, Michigan, un sobborgo bianco di Detroit. Ispirato da gruppi hip hop come Beastie Boys e Run DMC, Kid Rock inizia a frequentare i gruppi della vicina cittadina di Mt. Clemens, facendo parte di un gruppo di breakdance locale, The Furious Funkers.

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  2. ti chiedi chi sono i "geni" che decidono la distribuzione dei film?
    spesso sono degli autentici farabutti (non faccio nomi perché ho moglie e figli) sempre sull'orlo del fallimento
    OPPURE sono dei raccomandati (Raicinema) messi lì dai papaveri altialti di mammarai
    quanto a Dario Silver, ha più di 70 anni e non si chiama Manoel de Oliveira: si goda i suoi soldi e si tolga dalle palle!!!!

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  3. Ma soprattutto, come mai Argento gira così tanti film nella mia Torino? Eppure non è una città così paurosa, siamo gente a modo ;)

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  4. questo è davvero pessimo, mi sono rifiutata di fare il post ;D

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  5. Dario Argento con "Il Cartaio", "La Terza Madre" ed infine "Giallo" ha firmato la sua vera trilogia dell'orrore. Orrore nel senso di film che nun se possono guardà (per dirla in romanaccio)!

    Quanto sono lontani i tempi di "Suspiria" e "Profondo Rosso"... .
    Pensa che proprio di recente mi è capitato di rivedere invece "Il Gatto a Nove Code", un thriller ancora di tutto rispetto.

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  6. Il problema di questo film a mio avviso è che la produzione americana ha finito per "hostel-lizzare" (che neologismo terribile, ma rende l'idea...) malamente lo stile argentiano... ecco perchè sembra che il film non abbia identità. Pero' bisogna anche riconoscere che sarebbe stato un po' troppo aspettarsi repliche di fasti trascorsi. Poco da discutere ad esempio su "Il cartaio", film pessimo sotto ogni punto di vista, pero' in generale ho l'impressione che il nuovo Argento sia semplicemente vittima del vecchio ruolo che si è costruito in vent'anni, per cui ora o fa roba "de paura" in un modo X ben codificato oppure viene bocciato senza appello.

    Ciao, Salvatore :)

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