mercoledì 3 luglio 2013

SPRING BREAKERS E LA FAFFANCULO GENERATION





Spring Breakers - Una vacanza da sballo

(USA 2012)
Titolo originale: Spring Breakers
Regia: Harmony Korine
Sceneggiatura: Harmony Korine
Cast: Ashley Benson, Vanessa Hudgens, Selena Gomez, Rachel Korine, James Franco, Gucci Mane, Heather Morris, Sidney Sewell, Thurman Sewell
Genere: vacanziero esistenzialista
Se ti piace guarda anche: Kids, Bully, Elephant, Trainspotting, Kaboom, Doom Generation, Ecstasy Generation, Le regole dell’attrazione, The Tree of Life

Spring Breakers è la storia di quattro fanciulle che hanno un sogno. Un sognone della Madonna. Andare allo Spring Break, le vacanze primaverili, in Florida. Questo sì che si chiama avere obiettivi importanti nella vita. Per questo e per altri motivi, Spring Breakers è il manifesto perfetto della Faffanculo Generation di oggi.
Cos’è la Faffanculo Generation?
Non lo sapete? Sfigati! Comunque è normale non sapere cos’è perché me lo sono inventato or ora sul momento. La Faffanculo Generation per come l'ho pensata io adesso è la degna erede della Yuppie Generation degli anni ’80, quella ritratta nei libri di Bret Easton Ellis, e della Generazione X, quella nichilista, grunge, apatica e autodistruttiva degli anni ’90, così come della Doom Generation e della Ectasy Generation raccontate negli omonimi film di Gregg Araki, e pure dei kids di Kids e Gummo. E qui arriviamo all’Autore di Spring Breakers, l’uomo il genio il mito Harmony Korine, sceneggiatore proprio di Kids e regista/sceneggiatore di Gummo, due film che hanno ridefinito l’estetica e le tematiche del cinema alternativo americano e non solo dei 90s, così come inventato lo stile indie ancora prima che lo stile indie esistesse. Dopo aver continuato a sguazzare con piacere in quel tipo di cinema con le sue successive pellicole Julien Donkey-Boy, Mister Lonely e Trash Humpers, Harmony Korine è ora emerso con un film più pop nella fattura esteriore, ma con al suo interno un koricino che continua a battere per l'alternative, trovando il punto di congiunzione perfetto tra arte e commercio, forma e contenuto, pop e indie. E faffanculo se il pubblico alternativo storcerà il naso di fronte a una pellicola con le reginette Disney Selena Gomez e Vanessa Hudgens tra le protagoniste. E faffanculo se il pubblico di massa che sperava di trovarsi di fronte a una spensierata commedia goliardica e/o sentimentale invece si ritrova per le mani e per gli occhi un’Opera arty esistenzialista.
E faffanculo pure la Faffanculo Generation.

Ammazza, manco le Pretty Little Liars avrebbero il coraggio di vestirsi così!
Ma che cos’è, allora, questa Faffanculo Generation, che prima ho divagato come al solito?
È la generazione di oggi, senza valori e senza ideali, il cui unico credo sono tette + soldi a palate, il cui unico scopo è divertirsi e sballarsi per il puro piacere del divertirsi e dello sballarsi. Da non confondere con la Vaffanculo Generation dei grillini e dei movimenti di piazza. La Faffanculo Generation è parte del sistema, non protesta contro qualcosa, non ha nemmeno la forza di gridare: "Vaffanculo!", al massimo uno scazzato: "Faffanculo". È la generazione che cerca di colmare il proprio vuoto esistenziale con un party perenne, come già capitava in un altro trattato filosofico su questa epoca, Project X. Non si può manco dare la colpa alle droghe. Quelle c’erano pure negli anni ’60/’70, insieme però all’impegno sociale e all’attivismo politico, così come nei 90s, quando pur venendo meno i valori politici rimpiazzati dal nichilismo vi era ancora spazio per cultura, arte, ricerca della bellezza. La Faffanculo Generation sembra invece più che altro riprendere i non-valori degli yuppie paninari anni ’80, con la decadenza new-wave sostituita da un vago stile gangsta.
Spring Breakers non rappresenta TUTTI i giovani d’oggi, questo è ovvio, però è un ritratto generazionale di quelli come negli ultimi anni se ne sono visti sempre meno. Perché la Faffanculo Generation è talmente fancazzista da non avere nemmeno voglia di autorappresentarsi su pellicola. La Faffanculo Generation è oltre il cinema e preferisce postare video idioti su YouTube, come questo "#Sbatti"...



Scegliendo di rappresentare questa generazione vuota, non significa che il film di Harmony Korine sia automaticamente vuoto. Tutt’altro. Così come già capitava a un’altra pellicola iperpatinata come Magic Mike di Steven Soderbergh, bisogna guardare oltre all’appariscente e scintillante superficie, oltre muscoli e bocce, per trovare una pellicola che non si limita a riflettere la generazione mostrata. Spring Breakers riflette piuttosto la decadenza dell’intera civiltà occidentale, a cui manca persino il citazionismo cazzaro degli anni ’90 degli eroinomani di Trainspotting. Le protagoniste di Spring Breakers non parlano di niente, vanno all’università e mentre il docente spiega le rivolte sociali degli anni ’60 loro disegnano dei cazzi, l’unica attività di tipo culturale in cui le si vede impegnate è la visione di un cartone animato per bambini su internet. Per il resto niente. Il nulla assoluto. Amano ballare, ma non amano in modo particolare la musica, a parte Britney Spears, icona e simbolo di questa generazione tanto quanto poteva esserlo Kurt Cobain per quella grunge dei 90s. Harmony Korine sceglie in maniera molto intelligente di far diventare Britney una protagonista aggiunta della pellicola, con la sua hit “…Baby One More Time” cantata in coro dalle spring breakers e soprattutto con la scena grandiosa in cui James Franco, (pseudo) gangsta-rapper con cui fanno amicizia le girls, intona al piano una delicata versione di “Everytime”. Si può dire quel che si vuole su Britney e la sua musica, ma “Everytime” è una delle canzoni di pop commerciale più belle mai incise nella storia del pop commerciale.



Al di là della componente più prettamente pop, la colonna sonora del film va giù soprattutto di hip-hop, con una distorta “Moment 4 Life” di Nicki Minaj e Drake ad accompagnare il magnifico mini piano sequenza da manuale della rapina, e di musica dubstep, con Skrillex a farla da gran padrone. Anche in questo caso, i soliti snob storceranno i loro nasini, ma una scelta più indicata per una pellicola del genere non poteva essere fatta. A dare una mano a quel tamarro di Skrillex ci pensa poi Cliff Martinez, l’autore delle musiche di Drive e Solo Dio perdona di Refn, che offre il suo contributo nei momenti più soft e riflessivi.

Selena Gomez in gita con la sua classe, la Terza A.
Terza delle scuole medie, ovviamente.
Harmony Korine disegna una pellicola visivamente impressionante, con le immagini che si fondono in un tutt’uno con la musica e in pratica non sbaglia un colpo, bang, compresa una scelta di casting tra le più geniali e spiazzanti dai tempi del capolavoro Le regole dell’attrazione, in cui i santarellini James Van Der Beek di Dawson’s Creek e Jessica Biel di Settimo Cielo venivano trasformati in diavoletti. Qui ad essere rapite dal loro habitat naturale sono un paio di stelline della Disney: Selena Gomez, bang, cantante di pop ultra commerciale e star della serie tv per tweens I maghi di Waverly, nonché nota soprattutto per i suoi tiraemolla sentimentali con Justin Bieber, e una strepitosa Vanessa Hudgens, bang, starlette di High School Musical, pure lei conosciuta dalle cronache gossip per la sua love story con Zac Efron, oltre che per i suoi scatti osè finiti in rete.


Altra good girl rapidamente gone bad è una sorprendente Ashley Benson, bang, una delle protagoniste della (geniale) serie teen Pretty Little Liars che qui va a comporre un nuovo quartetto di mean girls, completato da Rachel Korine, bang, la quale, come suggerisce il cognome, è la mogliettina del regista Harmony Korine, che si è innamorato delle sue capacità recitative… Mmm, no. Si è innamorato delle sue tette. La sua è un’interpretazione molto fisica e al suo personaggio non è che venga dato poi chissà quale costruzione psicologica. Più che altro, viene trascinata negli eventi dalle amiche.

L’unica delle quattro girls ad avere un appiglio che la possa allontanare dal baratro è Faith/Selena Gomez, quella come suggerisce il nome più religiosa. Quella anche più cagabimbominkia. Appena prova a ribellarsi, a cercare una via d’uscita a questo vuoto esistenziale in cui le amiche sono piombate, viene fatta fuori dal film. Dopo capiterà anche a Cotty/Rachel Korine. Questo proprio quando il film rischiava di imboccare la strada dell’amicizia e dei buoni sentimenti, ma era solo un’illusione. Pur sempre in un film di Harmony Korine ci troviamo. Le 4 girls sono BFF, best friends 4ever, sì, eppure c’è qualcosa che va al di là di questo, e non è un ragazzo, non è il duro di plastica James Franco, è il divertimento in sé. Il vivere al di là di ogni limite per il gusto di farlo, per sfuggire alla noia. Questa è la cosa più importante. Sfuggire da una esistenza ordinaria.
Spring Breakers è anche un film femminista, a modo tutto suo. Si muove in un contesto macho fatto di tette e culi, gangster più finti che veri, ma nessuno può mettere baby in un angolo. Le 4 protagoniste poco anima e korine non si fanno intimorire da niente, sarà perché non gliene frega niente di niente. Scopano, si drogano e rapinano come ragazzi, meglio (o dovremmo dire peggio?) dei ragazzi, sono loro le vere dure del film. Altroché divette Disney. Tocca a James Franco fare i pompini, mica a loro.


"Signorina Gomez, lei è libera di andare.
E' stata con Justin Bieber, ha già sofferto abbastanza."
Se il film a livello visivo è qualcosa di fenomenale, si può allora accusare Harmony Korine di avere scritto una sceneggiatura troppo semplice. Forse è così, perché il regista sembra voler ricalcare la struttura e la cattiveria dei videogiochi e soprattutto dei reality e dei talent-show di oggi. Quando un personaggio dà un minimo segno di debolezza, viene tagliato fuori dal branco, fatto uscire dal programma in maniera secca. Altro riflesso di questi tempi malati. D’altra parte fiction, reality e realtà nel mondo in cui viviamo sono ormai intrecciate indissolubilmente le une con le altre e non si riesce più a distinguerle. Per le protagoniste, la vita è solo una gigantesca recita. “Fate finta di essere in un video gioco. Fate come se foste in un film o qualcosa del genere.” Per trovare se stesse, indossano una maschera. Una contraddizione? No, perché oggi si può essere se stessi soltanto fingendo.
D’altra parte, il contesto in cui è ambientato il film è del tutto irrealistico. I personaggi non hanno nomi e cognomi veri e propri, ma solo nickname: Candy, Brit, Faith, Cotty, Alien. Gli adulti sono del tutto assenti. Anche quando le ragazze parlano con i famigliari al telefono, sentiamo solo la loro voce, dall’altro capo non c’è nessuno. L’unica figura che si avvicina a un adulto è il rapper Alien/James Franco, che però ha il cervello di un bimbominkia 12enne cresciuto a Playstation e gangsta-rap.

Le protagoniste vanno in vacanza, ma nessuno le cerca. Non è come se fossero sparite. È come se fossero morte. È come se Candy/Vanessa Hudgens e Brit/Ashley Benson siano state fatte fuori durante la rapina al fast-food con le pistole ad acqua e siano poi finite nel loro Paradiso personale. Good girls go to Heaven, bad girls go to Spring Break. “Siete appena stati ipnotizzati e teletrasportati in un altro regno. E durerà per sempre.” Alien/James Franco le traghetta in un Paradiso infernale che sembra un programma di Mtv senza censure o il video “Windowlicker” di Aphex Twin, dove si sta sempre, SEMPRE, in costume da bagno, anche in aula di tribunale, e dove persino la prigione non è un posto così male. Le ragazze finiscono infatti in cella tutte e quattro insieme e alla fine vengono salvate da un angelo custode con le sembianze di James Franco. In questo Paradiso ci sono ancora le loro due migliori amiche, Faith e Conny, ma presto o tardi loro due dovranno tornare alla vita, alla vita normale. E mentre le amiche ritornano alla routine, alla scuola, alla Chiesa, alla noia, loro rimangono allo Spring Break, sempre e per sempre.

Piaccia o meno, Spring Breakers è la pellicola che meglio di ogni altra riesce a raccontare il presente, è un film generazionale che va a raccogliere il testimone di pellicole come Trainspotting, Kids ma anche American Graffiti, Il laureato e Gioventù bruciata. È un Elephant più pop ma non meno cattivo. È il film che Terrence Malick girerebbe se solo fosse in fissa con la musica dubstep anziché la classica. È una pellicola che trasforma il vuoto della Faffanculo Generation in una poesia per immagini. Non è un racconto sulla fine del sogno americano, perché quel sogno in realtà non è mai esistito. È una visione destinata a rimanere impressa per sempre come una fotografia, come l’hic et nunc - cooosa? - il qui e ora del cinema e dei giovani d’oggi. Spring break forever, bitches.
(voto 9+/10)



28 commenti:

  1. cazzo ora sì che andiamo daccordo. Un affresco perfetto di una generazione sballatissima, e quali migliori protagoniste se non gettare nella spirale ovale tre fighettine uscite dritte dritte dal castello Disney. Una BOMBA strepitosa nè più nè meno. Tutto funziona alla grande, un film bellissimo. Fotografia da sturbo

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  2. una delle migliori pellicole di quest'anno!!! FILM MANIFESTO!!

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  3. mah, molto molto perplesso. urge la visione (della f*** da vicino...)

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  4. Non mi aspettavo una promozione di questo tipo. Io amo sto regista ma ne avevo sentito parlare così male che avevo deciso di non vedere il film. Questa volta di te voglio fidarmi e allora lo guardo...

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  5. Ho letto solo il voto che hai dato, perché devo vederlo senza pregiudizi! ;)Tornerò per rileggere tuuuuutta la recensione a film visto.
    Comunque hai dato un voto alto: Spring Breakers è stato amato alla follia o odiato come il peggior film di sempre. Ora sono curiosissima!

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  6. p.s.: omminchia, non so se posso perdonarti per avermi fatto conoscere sbatti...

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  7. Il film è meraviglioso anche per me. Musicalmente e visivamente. Da Skrillex a Sgrillet potevi scrivere. Per me nell'analisi si potrebbe andare molto più giù, fino a incrociare l'essenza dell'Ombra, di Tanathos, della Nigredo alchemica. Non credo solo epr le droghe di cui mi faccio, ma anche perchè il film te lo racconta proprio così, ti porta là.
    Nota: le ragazze NON scopano. Facci caso. Soprattutto nella prima parte, fanno di tutto, ma non si danno. C'è una scena in cui c'è un esplicito rifiuto. In questo senso potrebbe essere inteso il "femminismo" di cui parlavi? Come le ragazze "nere" di una volta ai balli di paese che "noi balliam con tutti, non vogliam nessuno". Anche con il protagonista la scena di sesso (sesso?) sul lettone col pistolone, in qualche modo esaurisce il meccansimo di possesso/chiavata e lo risolve - a mio personale avviso - a un livello più basso (o più alto), tant'è che poi diventa molto realistico il compimento del percorso di morte del terzetto delle due aizzanti biondine e del rapper foderato di dollari. In questo senso mi sembrano personaggi che vanno al di là del teatrino, delle apparenze, del mondo culturale giovanile d'oggi (mondo in cui le apparenze sono importanti); vanno fino in fondo (esemplare la scena finale sul pontile, che non a caso avviene dopo un carontico percorso in motoscafo...).

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    1. esatto.
      hai spiegato ciò che intendevo meglio di quanto potessi fare io ;)
      se vogliamo, lo spring break qui mostrato è una specie di bunga bunga al contrario, in cui ad avere il controllo sono le girls, non gli uomini.

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  8. Wow, che voto gigante io gli ho dato (in tema) un 69/100 ma non c'è dubbio che sia una bomba!

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  9. Fino ad ora avevo letto solo recensioni che lo massacravano letteralmente bollandolo come una schifezza da record, dunque ovviamente non potevi che affibbiargli un voto di questo genere.
    A questo punto urge assolutamente una visione fordiana!

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  10. A musiche fa paura!
    Skrillex ha fatto un lavoro da paura.
    Però il film non l'ho visto, ho solo sentito la colonna sonora

    Ma è uno di quelli che vorrei vedere si!

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    1. Io Skrillex l'ho conosciuto grazie al film e ora spesso me lo sparo in cuffia con graaaaande soddisfazione!! E' un tipetto tosto, giovanissimo, simpatico e pazzo come aphex twin!
      ps torno a spring breakers perchè doppo averlo rivisto anche io lo considero una BOMBA da 9/10!

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  11. 9 + ??????? eri tu che scrivevi o era il testosterone che si era impadronito di te?..mi sa che lo devo cercare perchìè ora mi hai incuriosito....

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  12. Addirittura un votone del genere? Dovrò recuperarlo, che mi era passato quasi inosservato. Anche se di saperne di più di sta generazione perduta non so se ho voglia, che poi mi girano le palle e ce li manderei io, affanculo.

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  13. Spring Break per sempre!
    E tu, ti fotti di paura?

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  14. è appena entrato nel mio pc, la visione è prossima!

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  15. ... bella recensione. Secondo me la patina commerciale di questo film è solo una patina. In realtà Spring Breakers è un film piuttosto difficile.

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    1. E' sicuramente un film "difficile", ma non tanto a livello intellettuale, quanto a livello sottile

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  16. Credo che vedrò il film a breve.
    Quanto alla Faffanculo, come dici tu, diciamo che la tua descrizione mi ricorda l'eterno non far nulla dei vary "shore" di mtv...triste.

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  17. per me invece una mondezza senza se e senza ma, non capisco tutto questo entusiasmo, ho visto il film convinto al massimo viste le rece positive nella blogsfera, in altre zone del web o riviste cmq è stato massacrato. Oltre ad essere imho scritto male e anche noiosetto, trovo che il regista abbia fatto un gran pastrocchio, vuole rappresentare il degrado della gioventù attuale, insomma fare un film di denuncia e rappresentare il vero quando poi mette in scena una storia così improbabile da far sembrare un fantasy un film sul neorealismo, ma quando mai un gruppo di oche si mette a comandare su un gangster (un James franco bollito come non mai, il suo personaggio è pietoso, e a me Franco piace come attore, ma qui proprio non si guarda) facendogli fare tutto cio che vogliono, va bene che tira di più un ..... che un carro di buoi però dai.... il finale poi, ci ho bestemmiato come un matto, le due tipe mezze nude che massacrano una banda intera di narcotrafficanti......
    Mi è sembrata na gran bufala perché in teoria vuole raccontare il presente come dici tu, ma poi infarcisce il tutto con delle megacazzate che manco nei Mercenari le vediamo, ma mentre li le cazzate sono volute e ci devono essere dato che si parla di action tamarro, qui non centrano una mazza.

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    1. a proposito delle seghe di salem dici che si dovrebbe essere oggettivi, e ti getti in un commento del genere su un film che al di là dei contenuti è, obiettivamente, girato da dio? :)
      il film comunque secondo me riflette alla perfezione la generazione dei bimbiminkia di oggi che vivono in una dimensione non neorealista, ma una in cui fantasia e realtà si confondono. è come se stessero sempre dentro un videogame o un reality-show, quindi una rappresentazione migliore harmony korine non poteva farla...

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  18. Questo è proprio il tipo di film che o si ama o si odia... Io personalmente prima di vederlo non mi aspettavo niente di buono, e invece l'ho amato. A James Franco finalmente viene data la possibilità di dimostrare che è un vero attore, con un ruolo sfaccettato ( e non stereotipato, da fattone o da belloccio), contraddittorio e complesso... E supera la prova alla grandissima!!! Alien lo dice subito, non è di questo mondo, o meglio, non vuole esserlo. Agisce solo per continuare a vivere nella sua realtà, nel suo sogno ad occhi aperti alimentato da sballo e denaro; ed è solo su questo terreno che lui e le ragazze -(che per età, origine e mille altre ragioni non dovrebbero avere nulla in comune con lui)- si possono incontrare. Chi non capisce questo punto fondamentale del film, non lo apprezzerà mai, vedrà ogni evento come una forzatura...Non c'è niente di eroico in tutti loro, se non la paura di perdere un' esaltazione momentanea, della cui transitorietà, però, nessuno dei personaggi è pienamente consapevole. E dunque, cosa sarebbe davvero impossibile per chi ritiene di non avere nulla da perdere (amore, sentimenti, ambizioni, voglia di imparare o fare cose belle o qualsiasi altra cosa possa avere un senso logico!) ?? L'unica forza che muove i destini delle 3 "anime gemelle", oltre alla loro infinita incoscienza, è il caso.

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  19. Io invece l'ho visto ieri sera e non mi è proprio piaciuto. Obbiettivamente girato bene (la fotografia era sensazionale), ma secondo me era piuttosto noioso e sul finale scade in quella che più volgarmente viene definita una "americanata"..

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    1. non potrei essere più in disaccordo.
      almeno per come la vedo io, il finale è proprio un massacro della classica americanata.

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  20. Guarda la tua recensione è perfettamente condivisibile: non ho amato questo film ma riconosco che non lo si può liquidare con un semplice "brutto" o "noioso". E sicuramente è più intelligente di quello che lascia credere il trailer. Però mi fa parecchio indispettire la tua faziosità: non che ci sia nulla di male, però hai pretese di fare recensioni che, proprio come Spring Breakers, sotto sotto hanno davvero qualcosa da dire. E allora devi spiegarmi perchè un film UGUALE a questo per molti aspetti come Pain and Gain lo hai semi massacrato. Alla fine parlano entrambi di persone senza valori, in una florida super patinata con regia da pubblicità e cast perennemente semi nudo. Con il piccolo dettaglio che il cast di pain and gain è fatto di gente che recita davvero bene: Whalberg, Tony Shalhoub, Ed Harris e lo stesso The Rock mettono giù una prestazione impeccabile. Anche in spring breaker non mi lamento del cast ma è molto meno incisivo, complice anche una sceneggiatura che dà poco modo di esprimersi ad alti livelli.

    Libero di avere le idee che vuoi ovviamente, ma un po' di coerenza sarebbe gradita: perchè fra questi due film (entrambi molto MOLTO intelligenti) non c'è grande differenza. Se guardi sotto la patina... altrimenti viene il dubbio che a spostare il tuo giudizio è solo la predilezione per un cast di divette teen rispetto agli action heroes quarantenni...

    Alex9

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    Risposte
    1. Ciao Alex9,
      innanzitutto non escluderei una mia possibile faziosità, per lo meno quando si parla di fighette teen VS action heroes bolliti. :)
      Quanto ai due film, per certi versi non sono in effetti molto distanti. La base di partenza però è opposta: Spring Breakers è l'opera di un regista alternativo che si cimenta con il mondo pop e ne è uscito uno sguardo un po' divertito e un po' inquietato su un'intera generazione.
      Pain & Gain è invece il lavoro di un regista iper commerciale che per una volta ha voluto fare l'alternativo e muovere una critica alla società americana che di solito nei suoi altri film esalta. Le intenzioni sono buone, soprattutto nella prima parte, ma poi la pellicola non riesce a incidere come vorrebbe. Almeno secondo me.
      Poi mi rendo conto che le stesse critiche possono essere mosse anche a Spring Breakers. Nella sua struttura ripetitiva, quasi da videogame, e nella sua dimensione onirica, oltre che nel suo giocare con la pop culture, c'è però uno sguardo autoriale da parte di Harmony Korine che invece Michael Bay, con tutti i suoi limiti, per me non è riuscito a mettere nel suo lavoro. Magari è solo colpa mia: un film mi è arrivato, sarà anche grazie alle divetteen, l'altro no.
      O magari è perché per me tra Korine e Bay ci passa un mondo, come tra Kubrick e i Vanzina. :D

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