lunedì 8 dicembre 2014

CHI HA PAURA DEL BABADOOK?





The Babadook
(Australia 2014)
Regia: Jennifer Kent
Sceneggiatura: Jennifer Kent
Cast: Essie Davis, Noah Wiseman, Tim Purcell, Daniel Henshall, Hayley McElhinney
Genere: inquieto
Se ti piace guarda anche: The Ring, Shining, Rosemary's Baby, La madre

Chi ha paura del Babau?
Tutti i bambini e pure alcuni adulti.
Alcuni? Parecchi adulti. Quelli sinceri lo ammetteranno senza problemi, gli altri negheranno, ma non credetegli. Quasi tutti hanno ancora paura del Babau.
Chi ha invece paura del Babadook?
Nessuno. Perché nessuno sa cos'è, o meglio sa chi è, il Babadook. Dopo che avrete visto questo film, anche voi però avrete paura del Babadook. Quindi io vi consiglio di guardare la pellicola australiana firmata dall'esordiente Jennifer Kent, ma solo se avete voglia di essere spaventati. Ha terrorizzato persino il regista de L'esorcista William Friedkin. Una volta tanto, forse l'unica quest'anno, c'è un horror che mette addosso un po' di strizza anche se, più ancora che strizza, mette angoscia. Un'angoscia esistenziale costante. Per quanto non privo di elementi favolistici e visionari, ben presenti e capaci di regalare alla pellicola un fascino notevole, The Babadook è quasi un horror neorealista, nel senso che ci presenta la vita ordinaria di una madre single che ha perso il marito e vive con il suo psicopatico figlio. La loro routine quotidiana ci viene offerta all'inizio senza troppe scosse. Le loro giornate si susseguono in maniera piuttosto normale, di giorno con lui che va a scuola e lei che va al lavoro in un ospizio e la sera poi lo mette a nanna raccontandogli una fiaba della buona notte. Lei invece mette a nanna se stessa giocherellando un po' con il vibratore, ma comunque questa è la loro tranquilla quotidianità. Fino a che nelle loro esistenze non entra il Babadook.

"Adesso ti leggo un libro più terrorizzante di 3 metri sopra il cielo."
"No dai mamma, non è possibile!"

ATTENZIONE SPOILER
Chi è il Babadook?
Il Babadook pensate di non conoscerlo, ma in realtà sì.
Il Badabook è quel mostro che c'è dentro di noi, con cui dobbiamo convivere. È il male che ci rode lo stomaco che a un certo punto viene fuori. È una cosa che fa paura, ma necessaria, perché soltanto combattendolo possiamo liberarcene. Oppure non liberarcene. Tenerlo perché è diventato una parte di noi.
The Babadook ha il pregio non da poco, soprattutto per un horror, di suscitare domande. Di porre interrogativi su noi stessi, sulle nostre paure, sui nostri demoni. Un'altra sua dote è quella di inquietare parecchio e lo fa con una forma cinematografica notevole. La glaciale fotografia della pellicola ci consegna una cittadina dell'Australia più da Nord Europa che da Oceania e ci trascina dentro le vite disperate dei due protagonisti, l'impressionante madre Essie Davis e il piccolo Noah Wiseman, uno dei bimbetti più inquietanti nella Storia del Cinema, insieme a quelli di Shining, Il sesto senso e The Ring. Con quest'ultimo condivide anche il rapporto un po' malato madre/figlio e una delle telefonate più spaventose mai sentite: BABA-DOOOOOK.

"Babadook?
Ma che è? Una nuova compagnia telefonica?"

A un livello puramente orrorifico, c'è da fare un plauso particolare per l'uso del sonoro. Quando viene aperto il libro pop-up del Babadook comincia una musichetta tra il fiabesco e il tenebroso che poi puntualmente finisce quando il libro viene chiuso, oppure fatto a pezzi/bruciato. E la voce del Babadook, per quel poco che si sente, è roba da brividi. La regista Jennifer Kent, per quanto all'esordio, sa come usare musiche ed effetti sonori al momento giusto, senza abusarne come capita in tanti, troppi film dell'orrore che sfruttano il banale trucchetto del “BUUUUUH!” per far saltare lo spettatore sulla poltrona.

La tensione maggiore è costruita tutta a un livello psicologico. The Babadook è una pellicola scritta e diretta da un donna, tratta per altro dal suo cortometraggio Monster del 2005, ed è una cosa che si vede e si sente in ogni momento. Il film mette in scena uno degli incubi peggiori che possano capitare a una donna: l'odio nei confronti del figlio. Annamaria Franzoni credo potrebbe ritrovarsi molto nella protagonista.


Da cosa deriva quest'odio?
Beh, per prima cosa sfido chiunque, madre o padre che sia, a voler bene a un figlio tanto inquietante. Per seconda cosa, suo marito è morto mentre la stava portando all'ospedale per partorire lui, quell'essere abominevole. Una perdita che non è mai stata elaborata del tutto dalla donna e dal bambino. Un trauma che li rende dei “diversi”, degli alieni che non riescono a stare in mezzo alle altre persone e vivono isolati. La loro villetta, simbolo della tipica casa della classica famiglia borghese, senza la figura del padre all'interno si trasforma nel loro Overlook Hotel personale, in cui non si capisce più chi sono i veri mostri. Loro, o il Babadook?
E voi, temete di più voi stessi o avete ancora timore del Babau?
A me personalmente fa più paura lui...


Un'altra domanda, forse ancora più importante: The Babadook è l'horror più spaventoso dell'anno?
La risposta è sì. Solo che quest'anno è troppo facile aggiudicarsi un titolo del genere, vista la mancanza di una concorrenza davvero agguerrita, in quello che è stato l'ennesimo annus horribilis per il genere. Se il premio di pellicola dell'orrore dell'anno se lo può quindi portare a casa senza troppo fatica, il titolo di mio cult personale non riesce invece purtroppo a guadagnarselo, per due motivi:

1) Questo film mi ha inquietato, ma non me l'ha fatta fare sotto dalla paura. Non quanto i miei incubi personali Shining, The Ring o il Bob di Twin Peaks.
2) La parte finale che sceglie di rendere esplicito ciò che fino a quel momento aveva intelligentemente deciso di non mostrare non mi ha convinto. È qui che il film perde una parte del fascino che fino a quel momento aveva sfoggiato in abbondanza. Proprio quando avrebbe dovuto raggiungere il suo climax, la tensione, almeno per quanto mi riguarda, si è invece dissolta.

Nel complesso The Babadook è comunque un esordio molto promettente, ma non privo di qualche limite nella mezz'oretta finale sul quale le tante recensioni entusiastiche hanno preferito tenere gli occhi chiusi. Una cosa d'altra parte più che comprensibile. Sono in molti a tenere gli occhi chiusi quando salta fuori il Babau o, in questo caso, il Babadook.
(voto 7+/10)

E ora, per esorcizzare la paura cantiamo tutti quanti insieme...

28 commenti:

  1. Ce l'ho in rampa di lancio, e ho parecchie aspettative: quando un film mette d'accordo tutti, divento curioso se potrà colpire allo stesso modo anche me, o se scatenerà le bottigliate.
    E visto che a te è tutto sommato piaciuto, quasi spero in queste ultime. ;)

    Senza contare che ho intenzione di diventare il tuo personale Babadook! ;)

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  2. anche io mi metto in lista tra quelli che hanno paura del babadook....comunque ti è piaciuto e gli dai un misero 7 +? attenzione che il babadook ti viene a tirare i piedi quando dormi....

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    1. del babadook non ho paura. basta che non arrivi quel bambinetto... :)

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  3. Ma stiamo andando troppo d'accordo, guarda.
    Io ho la recensione sul computer: ho dato sette e mezzo. :)
    Un film validissimo. Senz'altro uno dei più belli visti ultimamente - horror o non horror. La protagonista è di una bravura sconvolgente.
    Visto e amato anche Lo sciacallo. Gyllenhall è strepitoso.

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  4. Nonostante abbia copiato le unghie da Nightmare sembra una figura inquietante, intanto mi segno il film...

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  5. a me è piaciuto molto e complimenti per lo screeshot del ragazzino che caca il cazzo in macchina ché è stata la scena più paurosa di tutte

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    1. A me inquieta un sacco l'immagine "approvato da annamaria franzoni" :P

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    2. lo screenshot del bambino l'ho trovato in rete.
      l'immagine "approvato da annamaria franzoni" invece è farina del mio sacco :)

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  6. è già inserito nei miei horror preferiti questo film :)

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  7. Non leggo perché temo gli spoiler, ma il fatto che è quasi unanimemente vincitore nelle classifiche dei migliori dell'anno nei siti specializzati...

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  8. Sai che l'ho adorato, soprattutto per la parte "psicologica". Ma anche quella horror è giocata molto bene, il finale l'ho trovato perfettamente in linea con la storia raccontata :)
    E adesso aspetto che arrivi a casetta il Bababook! *__*

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  9. Finalmente l'ho visto. Il finale è bellissimo *__*

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  10. Cominciamo col dire che il fatto che lei sìa schizzata ed il babadook non è esista,è telefonatissimo.Il bambino è da accoppare in ogni scena in cui compaia,e questo ci ha reso il film molto indigesto.Sì sono bravi tutti e due,ma la storia è una palla atomica,lenta,noiosa.A parte nel finale quando lei sclera,che le cose si movimentano un pò.La cosa che mi è piaciuta di più sono i titoli di coda.Una vera liberazione.
    Paura proprio zero,ed io sono una cagasotto che si spaventa davvero con niente.Tensione?Mah.

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    1. Evidentemente non lo hai capito. Come ti è sfuggito il fatto che il bambino problematico è quello che ha tirato fuori dalla madre il suo lato oscuro e lo ha ridimensionato, vincendo sulla banale normalità interpretata dalla cuginetta

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    2. Evidentemente non lo hai capito. Come ti è sfuggito il fatto che il bambino problematico è quello che ha tirato fuori dalla madre il suo lato oscuro e lo ha ridimensionato, vincendo sulla banale normalità interpretata dalla cuginetta

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  11. Ma...solo io non ho capito il finale?

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    1. credo che il fascino del film sia proprio in questo, nel non dare una vera risposta nel finale, è opazza la madre? il mostro esiste? non ha importanza, a volte facciamo pensieri che ci spaventano, che ci fanno vedere un mostro nel nostro specchio o nella nostra ombra, e solo riuscendolo ad ammettere, vediamo che il mostro è solo un fantoccio, solo dopo che la protagonistra riesce a fare "outing" su ciò che il lutto ha generato ijn lei, solo dopo che rielabora/rivede/rivìve la moprte del marito riesce a fronteggiare il babadook, non si libererà mai del ldolore della scomparsa, ma lo terrà li nel seminterrato, insieme agli oggetti del marito, e non lo lascerà più uscire....

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    2. credo che il fascino del film sia proprio in questo, nel non dare una vera risposta nel finale, è opazza la madre? il mostro esiste? non ha importanza, a volte facciamo pensieri che ci spaventano, che ci fanno vedere un mostro nel nostro specchio o nella nostra ombra, e solo riuscendolo ad ammettere, vediamo che il mostro è solo un fantoccio, solo dopo che la protagonistra riesce a fare "outing" su ciò che il lutto ha generato ijn lei, solo dopo che rielabora/rivede/rivìve la moprte del marito riesce a fronteggiare il babadook, non si libererà mai del ldolore della scomparsa, ma lo terrà li nel seminterrato, insieme agli oggetti del marito, e non lo lascerà più uscire....

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    3. credo che il fascino del film sia proprio in questo, nel non dare una vera risposta nel finale, è opazza la madre? il mostro esiste? non ha importanza, a volte facciamo pensieri che ci spaventano, che ci fanno vedere un mostro nel nostro specchio o nella nostra ombra, e solo riuscendolo ad ammettere, vediamo che il mostro è solo un fantoccio, solo dopo che la protagonistra riesce a fare "outing" su ciò che il lutto ha generato ijn lei, solo dopo che rielabora/rivede/rivìve la moprte del marito riesce a fronteggiare il babadook, non si libererà mai del ldolore della scomparsa, ma lo terrà li nel seminterrato, insieme agli oggetti del marito, e non lo lascerà più uscire....

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  12. Arrivo per caso (e con forte ritardo) in questo post... solo per dire (interessi o meno) che il bisillabo BABA è antichissimo e sempre legato a paure infantili: nelle lingue slave "baba" significa spettro e la più famosa strega russa è BABA YAGA... prima ancora in Asia si parlava di HUMBABA, divinità mostruosa uccisa da Gilgamesh... per non parlare del BABAU (quasi sempre nero)
    Forse è una delle parole più antiche, accanto a MAMA, PAPPA e NANNA

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    1. INVECE L'UOMO NERO CONTEMPORANEO È BABACAR?!

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    2. Mmm...a me pare che Baba si usi nell'area centro-est europea per indicare una nonna, una vecchina; da lì strega, ma di per sè non necessariamente negativo, vedi anche il vezzeggiativo babushka. In indiano/sanscrito si associa all'essere "saggio". In romanè (che dall'indiano antico dovrebbe derivare) significa sempre nonna...
      Comunque col cazzo che lo vedo.

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    3. Alcune scene sono state divertenti ! Non ho avuto per niente paura

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  13. Il bambino ....miglior attore ! Angosciante

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