mercoledì 30 marzo 2016

Elisa, Jeff Buckley etc. - La musica di marzo 2016





Volete sapere quali dischi sono passati su Radio Pensieri Cannibali nelle ultime settimane?
Lo so che la risposta è no, però io ve lo dico lo stesso, perché non ho altro di meglio da fare e perché la rubrica dei dischi del mese è ormai un appuntamento fisso di questo blog, che vi piaccia o meno.
E in questo inizio d'anno va notato come a sorpresa da queste parti continui a passare un sacco di musica italiana. Solo un caso, o è una tendenza destinata a durare per tutto il 2016?

Elisa “On”


Elisa chi?
Elisa l'insegnante/vocal-coach di Amici di Maria de Filippi?
Alle nuove generazioni sarà meglio nota così, ma noi della vecchia guardia – adesso comunque non così vecchia – la seguiamo già dai tempi di “Sleeping in Your Head”, il suo primo singolo della fine degli anni '90 quando si proponeva come una specie di Bjork de' noantri. Sì, ancor prima che avvenisse la sua svolta italiana e cantasse nella lingua di Dante, Petrarca e Federico Moccia. Adesso questa “sbandata” è alle spalle e il suo nuovo album “On” è quasi tutto in inglese, a parte i due brani finali invero piuttosto evitabili, soprattutto “Sorrido già” che vede la partecipazione di Emma Marrone e dell'onnipresente Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.
La nota positiva è che il disco fila via piacevole e compete tranquillamente con i lavori delle altre popstar internazionali in circolazione della scena indie-pop, più pop che indie a dirla tutta. La nota negativa è la stessa. “On” non si segnala per una particolare originalità o personalità e rientra nella categoria di un carino generico, che si fa ascoltare ma non lascia troppo il segno.
Il primo singolo “No Hero” a me personalmente ha fatto venire in mente i pezzoni prodotti da Giorgio Moroder negli anni '80 tipo “Flashdance... What a Feeling”, ma magari è solo una mia impressione malata, e mi aveva fatto sperare in qualcosa di più energico. Il resto dell'album, per quanto tutto sia international e cool, procede invece in maniera più piatta. Menzione d'onore comunque per il mio brano preferito del disco, che si intitola “Peter Pan” e già dal titolo mi ha conquistato con facilità.
(voto 6/10)

P.S. La copertina del disco è tenerissima, ma che ruffianata è?



Tre allegri ragazzi morti “Inumani”

I Tre allegri ragazzi morti sono morti?
Ma come, di nuovo?
I vecchi Tre allegri ragazzi morti sono morti nel senso che hanno lasciato spazio a una loro versione più “commerciale”. Sì, ho usato quella brutta parola che nessuna indie band vorrebbe mai sentirsi rivolgere. “Merito” di questa definizione va a Jovanotti che, dopo aver scritto la hit “L'estate addosso” insieme a Le luci della centrale elettrica, ha collaborato al nuovo disco dei 3 allegri ragazzi zombie. Dopo aver aperto alcuni suoi concerti, si sono messi a fare musica insieme. Il risultato?
I fan della band si tranquillizzino e non mi muoiano sul colpo. Il loro sound non è stato stravolto del tutto, ma semplicemente ha guadagnato qualche sfumatura differente, come nel singolo dub meticcio alla Gorillaz “In questa grande città”, dedicata a Milano, la cosiddetta “capital ben vestida”. Per quanto meno punk-rock rispetto agli esordi, i Tre allegri ragazzi morti hanno così rinnovato il loro spettro sonoro, ma fondamentalmente restano sempre gli stessi di una volta. Nonostante siano morti, sono uno dei gruppi più vivi in circolazione in Italia.
(voto 6,5/10)



Daniele Silvestri “Acrobati”

Niente male, il nuovo singolo di Daniele Silvestri, “Quali alibi”. Per forza, in pratica è la cover italiana di “Feel Good Inc.” dei Gorillaz!
Come un acrobata, il cantautore romano ha fatto un “revisione” del pezzo del gruppo di Damon Albarn, ma l'ha cambiata abbastanza da non dovergli pagare i diritti. O forse confida nel fatto che i cartoni animati non abbiano un avvocato...
Quanto al resto dell'album, devo dire che il lavoro di acrobata spetta più che altro a me. Non essendo un grande fan di Daniele Silvestri un suo intero disco con 18 canzoni 18 devo ammettere che si è rivelato un ascolto difficoltoso, quasi quanto camminare in equilibrio su una fune tra le Torri Gemelle. Cosa che ormai non si può più fare, altrimenti mi dicono che l'avrei fatta. Qualche pezzo valido qua e là c'è, però in brave tempo la noia prevale. Non c'è niente da fare. Per quanto si sforzi di essere cool, copiando i Gorillaz (che vanno proprio forte in questo periodo tra gli artisti italiani, si veda anche i Tre Allegri Ragazzi Morti qui sopra) oppure ospitando Caparezza o facendo un pezzo funky come “Bio-Boogie”, Daniele Silvestri resta sempre vittima della stessa sindrome che ha colpito i Coldplay e Fabio Fazio: sono noiosi e possono provarle tutte ma restano sempre noiosi. Arrivare alla fine dell'ascolto del suo album si è quindi rivelato parecchio difficoltoso, Dio buono! [Federica Sciarelli cit.]
(voto 5/10)



Ermal Meta “Umano”

Con Ermal Meta è andata un po' come va di solito tra i protagonisti delle romcom. Come nel dannato C'è posta per te. All'inizio l'ho detestato, quando è comparso all'ultimo Festival di Sanremo nella sezione Giovani con quella sua voce particolare che lì per lì mi ha infastidito, e poi l'ho amato...
Amato adesso è una parola grossa e allora è meglio dirla alla sua maniera, gli ho voluto bene “e forse anche di più”.
Il suo pezzo sanremese “Odio le favole” è cresciuto parecchio con gli ascolti e poi ha un titolo che sottoscrivo in pieno. Anche il resto dell'album “Umano” è però decisamente valido e pieno di pezzi piacevoli, cui volere bene “e forse anche di più”.
(voto 6,5/10)



Lorenzo Fragola “Zero Gravity”

Più che zero gravity, direi zero idee, zero canzoni decenti, zero momenti che non siano lagnosi, banali, sanremesi e soprattutto zero personality.
Non ha una brutta voce, non è antipatico e non è particolarmente fastidioso, però di sicuro questo qua l'X Factor non ce l'ha.
(voto 4/10)



Salmo “Hellvisback”

Chi è il miglior rapper italiano su piazza?
Fabri Fibra? Marracash? Guè Pequeno? Fedez? Emis Killa? Clementino? Rocco Hunt?
No, no, no, no, no, no e ancora no.
Moreno?
Ma non scherziamo!
Caparezza?
Lui è un po' limitativo definirlo unicamente un rapper.
Mondo Marcio?
No, però il suo nuovo album “La freschezza del marcio” (voto 6+/10) non è niente male.
J-Ax?
Forse un tempo. Oggi il numero 1 è Salmo. Ha delle basi che spaccano, ha delle parole affilate, delle rime taglienti e il suo ultimo album ha pure una copertina fighissima. Abbastanza roba giusta da renderlo l'MC da superare, almeno nello Stivale.
(voto 7/10)



Kendrick Lamar “untitled unmastered.”

Kendrick Lamar ha già fatto un disco nuovo?
Sì e no.
Dopo l'acclamato, plurinominato, pluripremiato, e pluritelegattato “To Pimp a Butterfly” che ha ottenuto vari Grammy ed è finito in cima a un sacco di prestigiose classifiche come uno dei migliori album del 2015, compreso un secondo posto nella chart annuale di Pensieri Cannibali, il rapper più jazz in circolazione ha tirato fuori un nuovo “progetto”, più che un album vero e proprio, composto da pezzi che non ce l'hanno fatta a entrare in “To Pimp a Butterfly”. In pratica degli “scarti”. Solo che, per essere degli scarti non sono niente male, e danno anzi parecchie piste ai brani di prima scelta di molti suoi colleghi. Per ingannare l'attesa di un disco nuovo di pacca, un mezzo disco nuovo più che valido.
(voto 7/10)

Underworld “Barbara Barbara, We Face a Shining Future”

Gli Underworld non sono solo quelli di “Born Slippy”, il mitico pezzone techno lager lager lager shouting mega mega white thing mega mega white thing mega mega white thing mega mega shouting lager lager lager lager di Trainspotting. Certo, un brano come “Born Slippy” ti esce una volta nella vita, se ti va ancora di culo, ma al di là di quel pezzo da 90 degli anni '90 hanno fatto anche degli album e delle altre canzoni che spaccano. A quasi 30 anni dal loro primo lavoro "Underneath the Radar" del 1988, gli Underworld sono meno trance-house-techno rispetto al passato, ma sanno ancora come si fa delle musica elettronica ipnotica che ti manda in botta. L'album giusto aspettando il film Trainspotting 2, in arrivo nel 2017. Chissà se contribuiranno alla colonna sonora anche questa volta?
(voto 6,5/10)



Jeff Buckley “You and I”

Si continua a raschiare il fondo del barile. Dopo il discreto disco postumo della povera Amy Winehouse e dopo la pessima riproposizione delle registrazioni casalinghe del povero Kurt Cobain, tocca anche al povero Jeff Buckley. C'era già stato il doppio album “Sketches for My Sweetheart the Drunk” e ora è arrivato “You and I”, una raccolta di cover interpretate dal compianto cantautore. L'occasione è ghiotta più che altro per scoprire alcuni suoi riferimenti musicali. Alcuni li si poteva immaginare, come Bob Dylan ripreso con “Just Like a Woman”, altri magari meno, come gli Sly and the Family Stone di "Everyday People". Alcune cover sono più riuscite, soprattutto i due pezzi degli Smiths, altre meno. Per arrivare a quota 10 tracce hanno messo dentro anche un abbozzo di inedito non proprio imperdibile e una registrazione demo della sua “Grace” che però appare piuttosto superflua, come in generale tutta questa operazione. Il disco si fa pure ascoltare bene, solo che la sensazione di un'operazione di marketing fatta giusto per raggranellare qualche soldo sul cadavere di Jeff Buckley non se ne va via.
Un bel fondo del barile, ma pur sempre un fondo del barile.
(voto 6/10)



Gwen Stefani “This Is What the Truth Feels Like”

Che tristezza vedere Gwen Stefani, protagonista di tante ottime cose sia con i No Doubt che da solista, ridotta a uscirsene con un disco di puttanpop generico e privo di identità, non troppo distante da quello di tante altre giovani stelline oggi in circolazione. È brutto dirlo, ma this is what the truth feels like.
Da quando hai mollato la star del grunge anni '90 Gavin Rossdale dei Bush per la star del country Blake Shelton, proprio non ci siamo. Gwen, eri meglio una volta, no doubt!
(voto 5/10)



Primal Scream “Chaosmosis”

Primal Scream, ma che mi combinate?
Il nuovo disco “Chaosmosis” non è brutto. Nient'affatto. È un lavoro electro-pop che si lascia ascoltare che è un piacere. Il problema è che non c'è la cattiveria di un tempo. Non c'è la singolarità di una band che, con il suo sound a metà strada tra Rolling Stones e Chemical Brothers, era sempre apparsa come un oggetto alieno all'interno della scena musicale.
Il nuovo disco “Chaosmosis” non è brutto. Nient'affatto. È solo... ordinario. Cosa che per un gruppo normale si può anche accettare, ma per un gruppo abituato a stare fuori dall'ordinario come loro è semplicemente inaccettabile.
(voto 6/10)



TEEN “Love Yes”

Un gruppo che si chiama “TEEN” vuoi che non lo ascolti?
E vuoi che non lo adori, soprattutto considerando che sono pure quattro fanciulle piuttosto carucce che fanno un pop frizzante e accattivante molto anni '80?
Certo che no. Sarebbe una cosa innaturale come Donald Trump che propone di abbattere un muro anziché costruirne uno. E allora questo disco intitolato “Love Yes” è ovvio che lo lovvo, oh yes.
(voto 7+/10)



Canzone del mese
Dua Lipa “Be the One”

È una gran figa. Ha una voce stupenda. Canta la canzone pop perfetta per l'anno 2016: romantica ma non smielata, orecchiabile ma non paracula, moderna ma con un tocco retrò malinconico.
Dua Lipa, che voler di più da una tipa?



Peggio del mese
Dj Katch feat. Greg Nice, Dj Kool and Deborah Lee “The Horns”

Sono troppo vecchio per queste stronzate!
Naah, non è vero. La verità è che una porcheria house commerciale come questa mi avrebbe fatto cagare anche, e pure di più, se avessi ancora 16 anni e dovessi sentirmela in discoteca il sabato sera.

5 commenti:

  1. Porca vacca.
    Siamo d'accordo su quasi tutto, in particolare su Salmo e Dua Lipa.
    Comincio a preoccuparmi.

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  2. Nulla può contro la pucciosità del gatto in copertina. Nulla.

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  3. Bel riepilogo grazie!

    Non mi piace niente di quello che ci propone questo marzo musicale (specie lo zombie-Buckley), ma questi sono problemi miei :P

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  4. Ci sono tantissimi artisti che apprezzo nella tua selezione, in particolare ho apprezzato il disco di Salmo e il brano sanremese di Ermal Meta. Felice del ritorno all'inglese di Elisa, adesso servono pezzi convincenti come quelli del passato però! :)

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