lunedì 25 luglio 2016

Strangers Things: basta Pokémon e basta figa, tutti a caccia del... demogorgone





Stranger Things
(serie tv, stagione 1)
Rete tv Servizio di streaming: Netflix
Creata dai: Duffer Brothers
Cast: Winona Ryder, David Harbour, Finn Wolhard, Millie Bobby Brown, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Charlie Heaton, Joe Keery, Noah Schnapp, Matthew Modine, Cara Buono, Shannon Purser
Genere: tantottanta
Se ti piace guarda anche: E.T. - l'extra-terrestre, D.A.R.Y.L., Poltergeist, I Goonies, Stand By Me, Donnie Darko

Era da tanto che non vedevo qualcosa di così bello quanto Stranger Things. Dai tempi di Donnie Darko. O forse dagli anni 80. Sì. Allora era facile entusiasmarsi e stupirsi. Sarà perchè allora avevo da 0 a 8 anni. O sarà perché oggi capita talmente di tutto, che niente sorprende più. C'è una strage al giorno e per quale motivo? Una volta c'era chi sognava di diventare una rockstar, oggi c'è chi dice: “Mamma, voglio diventare un terrorista!”. C'è chi pensa che l'unico modo per lasciare un segno nel mondo sia distruggerlo. I 15 minuti di fama di warholiana memoria si sono trasformati in 15 minuti di morte e distruzione. Anders Breivik is the new Elvis Presley e gli autori della strage di Columbine sono i nuovi Beatles...
Viviamo proprio in un mondo di merda, esatto!

Su un fronte più leggero, molto più leggero, oggi è comune anche andare in giro a caccia di Pokémon. Ti sembra normale? chiederebbe Max Gazzé. A quanto pare, nel mondo attuale se non hai mai catturato un Pokémon in vita tua sei tu il diverso. Sei tu lo sfigato.

Negli anni '80 le cose erano diverse, erano più semplici. La serie Stranger Things ci ricorda però che di cose strane ne succedevano pure in quel decennio. Eccome. Allora i ragazzini non giocavano a Pokémon Go, ma a Dungeons & Dragons e davano la caccia ai demogorgoni. Non avevano gli smart phone, bensì parlavano con i walkie-talkie.


E c'erano persino persone, persone strane, che utilizzavano telefoni con i fili e con la rotella per comporre il numero!

"No, grazie. Non lo vogliamo il wi-fi. Stiamo bene così!"

La cosa che facevano più spesso i ragazzini di allora comunque era un'altra: andare in giro sulle BMX. Le fichissime BMX. E qui arriviamo a E.T. l'extra-terrestre, uno dei film che Stranger Things omaggia. Uno dei tanti. A questo punto si può pensare alla serie come a una mera copia degli 80s movies, ma così non è. Stephen King ha affermato che guardare Stranger Things è come assistere a un greatest hits dei suoi libri e la stessa cosa si può dire delle pellicole che in qualche modo cita. Quella fatta dai Duffer Brothers, i creatori della serie, è una rielaborazione di tipo tarantiniano. Omaggiare, ma non scopiazzare. Prendere il buono da ogni influenza e fonderlo insieme in qualcosa di nuovo e di unico.


Stranger Things riesce ad andare oltre la pur divertente parodia kitsch del decennio fatta ad esempio dal cortometraggio Kung Fury. In una maniera analoga a quanto compiuto nel 2001 da Donnie Darko, la serie tira fuori il meglio di quel decennio e lo rielabora con personaggi che ti entrano nel cuore, ti lasciano un segno e ti fanno sbirciare nel loro mondo.

Il gruppetto di ragazzini protagonisti è il degno erede delle gang dei Goonies, Explorers, It e Stand By Me.


Il simpatico sdentato Dustin in particolare è il nuovo Chunk dei Goonies.


La bambina che sembra un bambino in cui si imbattono, Eleven detta Elle, è un mix tra D.A.R.Y.L., Carrie sguardo di Satana e Drew Barrymore in Fenomeni paranormali incontrollabili.


La creatura contro cui si battono sembra La cosa o Alien o un qualche mostriciattolo letteralmente fuoriuscito da un film di David Cronenberg, che vive in una dimensione parallela cui si può accedere tramite un portale stile Poltergeist ed è pericolosa quanto un Freddy Krueger.


In parallelo ai giovanissimi protagonisti si muovono anche alcuni personaggi teen, che sembrano provenire da un film a caso di John Hughes. Scegliete voi tra Breakfast Club, Sixteen Candles, Bella in rosa e Una pazza giornata di vacanza, o tutti quanti messi insieme.


La giovane Natalia Dyer poi sembra una Emmy Rossum in miniatura.


Mi rendo conto che questa non è una citazione anni '80, ma d'altra parte Stranger Things omaggia persino pellicole non anni '80, in particolare Under the Skin, il sottovalutato film con Scarlett Johansson, qui richiamato esplicitamente nell'oscuro mondo sottosopra.


A parte questo dettaglio, tutto il resto è tanto ottanta. Così come anche gli attori adulti presenti, in particolare i due volti noti della serie: Winona Ryder, una delle icone teen di quel decennio, e Matthew Modine (qui con un'inquietante capigliatura bianca alla Leland Palmer di Twin Peaks), interprete che ha dato il suo meglio negli 80s, in particolare in Full Metal Jacket di Stanley Kubrick.


E poi ancora i titoli di testa, i font utilizzati, la colonna sonora originale ricca di synth, alternata a brani storici come “Atmosphere” dei Joy Division, “Africa” dei Toto o il leitmotiv “Should I Stay or Should I Go” dei Clash.
C'è tutto un decennio frullato qui dentro. Non so l'impressione che possa fare sulla Pokémon generation e sui ggiovani d'oggi ma, per chi in quegli anni c'è cresciuto, è come fare un viaggio indietro nel tempo a bordo di una DeLorean. È come rivedere I Goonies per la prima volta, solo con ormai tutti i propri 30/40 anni di esperienza sul groppone. Stranger Things è la serie tv migliore degli anni '80, se solo negli anni '80 ci fosse stato Netflix.


Should I stay or should I go now?
Penso che ora me ne andrò e lo stesso dovreste fare anche voi. Dovreste andare subito a guardare questa serie, se ancora non l'avete fatto. Gli amici non mentono e io, che sono vostro amico, vi dico che Stranger Things è un'autentica figata. Mollate quindi Pokémon Go, almeno per qualche ora, lasciate perdere le ragazze, che tanto non ve la danno, e andate a caccia del demogorgone!
(voto 9+/10)

18 commenti:

  1. Bello bello bello. <3
    (Che poi, a me, i Pokemon facevano schifo pure quando andavano di moda, uff!)

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  2. Non leggo tutto per non incappare in spoiler. Sono al terzo episodio e giá si candida come serie dell'anno

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  3. Furono veramente grandi gli anni '80... APOCALYPSE NOW, RITORNO AL FUTURO, E. T. (e perché non aggiungere gli esordi di Rocco Siffredi?)

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  4. Pazzesca, 'divorata' su Netflix in pochi giorni! Ha superato ogni aspettativa!

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  5. L'ho amato alla follia, e pur cercando di farmelo durare il più possibile (il binge watching "tutto in una volta" mi lascia l'amaro in bocca) l'ho visto in 4 serate. Una delle serie migliori degli ultimi anni.
    Sono pronta a tirare il dado da 20 e lanciare maledizioni se non fanno una 2^ stagione.

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  6. Strepitoso.
    Bella la storia,bei personaggi che davvero ti conquistano,io mi sono affezionata sopratutto ai ragazzini,che noi in italia attori bambini così ce li scordiamo,e poi anche noi giocavamo a D&D,quando ad un certo punto qualcuno dice al gruppetto "STATE GIOCANDO DA DIECI ORE?",io ed il Khal ci siamo guardati,sul divano,ed abbiamo tirato un sospirone in stereo.Quanti ricordi!!!
    Eleven fantastica.Non so cosa faranno se faranno la seconda serie,ma questa è davvero un gioiello.
    L'abbiamo fatta fuori in 10gg,sforzandosi di non finirla subito,ma è stata dura XD

    Chissà,coi suoi tempi, forse fra 4 o 5 anni riuscirà a vederla anche Ford.
    Sono sicura che piacerà da matti anche a lui ;)

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  7. Quanta bellezza, quanti omaggi!
    Ecco cosa resterà degli anni '80, han risposto a Raf :)

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  8. "Allora i ragazzini non giocavano a Pokémon Go, ma a Dungeons & Dragons e davano la caccia ai demogorgoni"
    Sopratutto, i ragazzini degli anni 80 conoscevano Tolkien perché l'avevano letto e non visto in discutibili adattamenti.
    Il momento più duro è quando ho visto una confezione originale di DUNGEON del 1983.
    Forse potete capire.

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. (scusa Marco il mio telefono del kakkio spara commenti a mitraglia XD)

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  9. A me frega poco dei telefilm, ma questa volta mi hai fatto salire la scimmia!

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  10. ATTENZIONE! QUESTO INUTILE COMMENTO CONTIENE SPOILER - Non ho gridato al miracolo guardando Stranger Things e in linea di massima non ho neanche gridato. In questa acclamata serie tv di Netflix scritta dai simpatici fratelli Duffer non succede nulla che non sia già successo trentasei anni fa. Chi (tipo il sottoscritto) è cresciuto divorando i romanzi di Stephen King e guardando tutta quella sfilza di film ove succedono cose mentre dei ragazzini scorrazzano e scoreggiano in bicicletta, non può non venir inghiottito da un abnorme senso di déjà-vu innanzi alle strane cose di Stranger Things. Il punto non è il lamentare l’effetto nostalgia, il punto è il restare arroccati in questa sfera gravitazionale (alla Explorers). Non succede nulla di pazzesco, nulla di speciale, nulla di nuovo. Tutti gli otto episodi sono un sentito atto d’amore per una lontana iconografia ed è bello che sia così ma, per quanto mi riguarda, non basta. Si passa da Lo Hobbit a Star Wars, da Poltergeist ad It (romanzo), da L’incendiaria a I Goonies. Uno allora può dire “Santi numi, se c’è tutta questa roba allora mi piacerà di sicuro”, nonostante quella roba venga da altra roba che c’è già stata. Vi è un bizzoso corto circuito affettivo. Stranger Things non aggiorna nulla e rimane persino convenzionale. Di tutto questo minestrone c’è una rielaborazione efficace? Secondo me no. I protagonisti sono simpatici (Dustin è figlio di Chunk de I Goonies) ma a parte la simpatia di loro non mi è rimasto pressoché nulla. C’è già chi parla di serie tv dell’anno. Peccato che siamo nel 2016 e non nel 1983. Se ti piacciono i Goonies amerai questa serie. Se mi piacciono i Goonies guardo i Goonies! Okay Stranger Things è un omaggio ma alla fine mi è venuto da dire qualcosa tipo: “Dio che palle, ma qualcosa di nuovo no?!”. Dove dovrebbe risiedere questo fenomeno? Non lo so. Magari ci dovrò pensare e lasciare che questo piccolo commento vaghi solitario nella rete.

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  11. Iniziata ieri. Un ottimo inizio.
    Mi dispiace l'idea di poter essere d'accordo con te. ;)

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  12. Bellissima serie. Scritta bene, recitata meglio, ottima tecnica e contenuti emozionanti (il valore dell'amicizia, l'amore verso i figli, la magia dell'infanzia, i problemi dell'adolescenza, ecc.). Sì, c'è tanto citazionismo, ma come dici tu è per generare qualcosa di finalmente coinvolgente. In più, lascia spazio anche per una seconda serie. Che non è poco...

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