martedì 4 ottobre 2016

Sapore di Fuocoammare






Fuocoammare
(Italia, Francia 2016)
Regia: Gianfranco Rosi
Sceneggiatura: Gianfranco Rosi
Da un'idea di: Stefano Accorsi Carla Cattani
Cast: Samuele Pucillo, Pietro Bartolo, Maria Costa, Samuele Caruana
Genere: documentarioso
Se ti piace guarda anche: Sacro GRA, The Act of Killing


Fuocoammare è il film che l'Italia ha scelto di nominare come rappresentante del nostro cinema alla prossima edizione degli Oscar nella categoria dei film in lingua non inglese. A dirla tutta, in alcune scene della pellicola il ragazzino protagonista si cimenta proprio con l'inglese, solo che i risultati sono al livello di Renzi e quindi non possono essere considerati davvero in lingua inglese.



La decisione di proporre il documentario di Gianfranco Rosi come candidato italiano per gli Academy Awards ha subito scatenato un fuocoammare di polemiche. O, se non altro, a infuocare il dibattito è stato il “solito” Paolo Sorrentino, uno che quando c'è da dire la sua opinione non si tira indietro.
Il regista, che l'ambita statuetta dorata se l'è portata a casa nel 2014 grazie a La grande bellezza e con tanto di memorabile discorso di ringraziamento, ha criticato la decisione da parte della Commissione selezionatrice. Commissione di cui lui stesso fa parte, quindi diciamo che il suo è un comportamento un po' dalemiano.

"Ammazza, quanto è politico oggi Pensieri Cannibali.
Mi fa quasi più paura di Nanni Moretti!"

A proposito di Fuocoammare, Sorrentino ha dichiarato: “È un film bellissimo, ma andava candidato all'Oscar nella categoria dei documentari. Questa scelta è un inutile masochistico depotenziamento del cinema italiano che quest'anno poteva portare agli Oscar due film: un film di finzione che secondo me avrebbe avuto molte chance è Indivisibili di Edoardo De Angelis, mentre Fuocoammare può concorrere e vincere nella categoria dei documentari”.

Io non sono d'accordo con Paolo Sorrentino. Non sono d'accordo quando dice che Fuocoammare è un film bellissimo. Per me non lo è. Quando si parla di premi e riconoscimenti, non solo in ambito cinematografico, i lavori che affrontano un tema impegnato godono sempre di una corsia preferenziale rispetto agli altri.
Il caso Spotlight affronta il problema della pedofilia nella Chiesa? Allora è automaticamente un capolavoro da Oscar.
Fuocoammare affronta il dramma dei migranti? Allora è automaticamente un capolavoro da Oscar, e pure da Orso d'oro al Festival di Berlino.

"Mi limono l'Orso d'oro alla faccia tua, Cannibal, e anche di Sorrentino!"

"E adesso è il tuo turno, Meryl..."

The Neon Demon di Nicolas Winding Refn è un film che non parla di modelle anoressiche, bensì di modelle cannibali? Ma allora fa schifo, si merita solo dei fischi!

Quello che le giurie e le commissioni selezionatrici non riescono proprio a fare è separare in maniera obiettiva il tema trattato dall'effettiva qualità artistica dell'opera. È una trappola in cui è cascato persino Quentin Tarantino, presidente della giuria del Festival di Cannes 2004 che premiò Fahrenheit 9/11: un film politicamente importante, ma cinematograficamente non così notevole persino all'interno della stessa opera di Michael Moore, autore pure di Bowling a Columbine, quello sì un grande film-documentario.

Sono invece d'accordo con Paolo Sorrentino quando dice che l'Italia quest'anno avrebbe potuto correre con due film differenti. Fuocoammare nella categoria dei documentari, e poi un altro film “fiction” nella categoria delle migliori pellicole straniere. I 7 titoli che erano finiti nella final list come possibili candidati italiani agli Oscar erano:

Fuocoammare
Gli ultimi saranno ultimi
Indivisibili
Pericle il nero

A parte il preferito di Sorrentino, Indivisibili, che ancora mi manca, gli altri li ho visti tutti e mi sono piaciuti tutti di più di Fuocoammare. Considerando che tra i film che non sono finiti tra i magnifici 7 c'erano anche altri lavori notevoli come La pazza gioia e Veloce come il vento, in tutto quel ben di Dio che è stato il cinema italiano degli ultimi 12 mesi io certo non avrei scelto il documentario di Rosi. Avrei preferito Perfetti sconosciuti, una pellicola dal respiro internazionale che negli Usa è già stata apprezzata e poteva esserlo ancora di più con la vetrina promozionale degli Oscar, ma anche Lo chiamavano Jeeg Robot e Suburra possiedono un respiro internazional-romanesco che Oltreoceano potevano gradire parecchio, così come hanno fatto con La grande bellezza.

"L'Oscar limona meglio dell'Orso d'oro.
E pure di Meryl Streep..."

Detto questo, Fuocoammare secondo me ha le sue buone possibilità di ottenere una nomination agli Oscar, o nella categoria dei documentari o in quella di miglior film straniero. Questo non per la sua qualità, non eccelsa, quanto piuttosto per il tema impegnato che affronta...
Che poi, a dirla tutta, i migranti non è che siano proprio i protagonisti della pellicola. Anzi, sono più che altro delle comparse. Il vero protagonista è Samuele, un ragazzino siciliano che vive a Lampedusa. Un ragazzino dall'occhio pigro, che non riesce a vedere bene le cose che gli stanno davanti agli occhi. È attraverso il suo sguardo difettoso che assistiamo alla vita sua e delle altre persone sull'isola. È molto bello e interessante il parallelo tra lui e i migranti. Loro sono costretti ad andare ammare per sfuggire dalla guerra. Lui è costretto ad andare ammare perché a Lampedusa “tutti sono pescatori” e quindi anche lui sarà costretto a diventarlo, nonostante a remare non sembri certo un fenomeno e quando mette piede su una barca vomita.


Il modo in cui Gianfranco Rosi ci presenta la questione immigrazione è quindi parecchio originale e pure intelligente, in grado di sfuggire a banalità, pietismi e facili discorsi moralistici di sorta. Nonostante questi meriti non da poco, Fuocoammare per il resto non mi è sembrato un documentario così folgorante o riuscito. Ho apprezzato il fatto che Rosi abbia voluto optare per una prospettiva differente, però un po' di spazio maggiore ai migranti non avrebbe guastato. Non a caso molte delle scene più notevoli del film sono proprio quelle che li riguardano, come il racconto in musica dell'esodo o la partitella di calcio vissuta quasi come se fosse la finale dei Mondiali. Anche se la scena più impressionante del film per quanto mi riguarda è quella del ragazzino che mangia gli spaghetti. Ma cosa fa? Li aspira???
Mai visto niente del genere.


Niente da dire sulla messa in scena. A livello estetico e di fotografia Fuocoammare è un prodotto di pregevole fattura. Ho trovato invece molto discutibile il montaggio. Alcune singole scene colpiscono, come quella del racconto della nonna o del medico, altre sono devastanti, come quella del recupero dei migranti disidratati, però nel complesso sembrano essere messe insieme un po' a casaccio.

"Questo sito, questo Pensieri Cannibali, è chiaramente molto ma molto malato. Parola di medico."

Fuocoammare è un film dal forte valore simbolico eppure sfilacciato, che ha qualche buon momento, ma che nella sua interezza non mi ha convinto granché. Capisco che in quanto documentario viaggi su coordinate differenti rispetto al cinema di finzione, però in confronto a capolavori recenti del genere come The Act of Killing o Searching for Sugar Man, il lavoro (senza capo davanti) di Rosi manca quasi del tutto di senso del ritmo e di gusto per la narrazione e per la comunicazione, oltre che di coinvolgimento emotivo. Di sicuro non mi sembra un film da Oscar, né da nomination agli Oscar e neppure da candidatura italiana alle nomination degli Oscar. Almeno una decina di altre pellicole nostrane uscite negli ultimi mesi a mio parere l'avrebbero meritata di più.
E così Pensieri Cannibali si è unito a Paolo Sorrentino nel coro di voci che dissentono dalla scelta caduta su Fuocoammare, però a un certo punto chissenefrega?
Ci sono problemi più importanti nel mondo. Quello dei migranti, ad esempio. O quello di avere un occhio pigro.
(voto 6/10)

11 commenti:

  1. Dovrei vederlo, più per dovere che per piacere, ma salto, da non amante dei documentari...
    Per me, dopo la clamorosa esclusione di Virzì, doveva andare Perfetti Sconosciuti.

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  2. Lo chiamavano Jeeg Robot sbaragliava tutti. ..

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. FUOCOAMMARE è veramente noioso
    Non conosco tutti i giurati dell'Academy, naturalmente, ma se qualcuno di loro ha problemi d'insonnia li potrà risolvere vedendo e rivedendo il film
    INDIVISIBILI non l'ho visto; concordo che PERFETTI SCONOSCIUTI è molto bello

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  5. Gli altri film italiani non li ho potuti vedere, Fuocoammare, insieme a Suburra (e anche Il racconto dei racconti) sono stati quest'anno gli unici film a uscire all'estero (o per lo meno in UK), smarcandosi dal 'territorio italiano', quindi sono conosciuti e più vendibili anche per quei matusa degli Oscar.l'Oscar è una vetrina per vendere un film oltre che per farsi le celebrazioni, e quindi da questo punto di vista di puro marketing Fuocoammare ha le chance di avere una nomination (concordo con Sorrenthanks che avrebbe avuto più chance per la sezione documentario, ma a quanto pare sembra che sia stato proposto anche per quella categoria) perché ha già vinto a Berlino, è stato apprezzato da Meryl Streep (l'ha pure vasato a Rosi! :-D) e sta girando un bel po', quindi da questo punto di vista è un canditato papabile, in barba alla forma e alla tecnica registica. La delusione per Virzì la capisco, l'avrei visto più che volentieri, ma secondo me non avrebbe avuto nessuna chance di avere una nomination agli Oscar perché c'è un gap culturale/socio/sanitario non indifferente da quello americano (qualcuno sa come trattano le patologie mentali in America, oggi, nel 2016? Io no, sorry for la mia ignoranza), ergo zero appeal. Spero di sbagliarmi e spero che venga venduto all'estero comunque. Jeeg Robot deve essere bello, ma se l'Academy non ti nomina neanche Batman (il secondo) di Nolan, allora NCS, nun ce semo per Jeeg. Suburra è bello bello e ha uno stile molto americano e poteva concorrere, ma è imperfetto, mette troppa carne al fuoco e finisce per bruciarla... Comunque Sollima lavorerà in America, che vale molto di più di una statuetta, è diventato international! :-D Fuocoammare invece non è solo un documentario, ma secondo me cattura in modo efficace un fatto di storia che il mondo intero si rifiuta di vedere e riconoscere (altro che occhio pigro); e soprattutto non è un film fatto per crogiolarsi nell'estetica (per quello, guardati Supersonic del regista di Amy, merita alla grande), quindi ben vengano le polemiche di Sorrentino e il tuo disappunto. Purché se ne parli e purché venga visto. ;-)

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  6. Ero anch'io davanti alla tivù ieri sera, e sarà stato l'occhio pigro o sarà stato che di lavori simili (che siano documentari o che siano proprio documentari sul problema immigrazione) ne ho visti di migliori, l'emozione non è arrivata. E ragionando prima di cuore che di testa, è un grosso problema.
    Ne parlerò domani da me, cercando di capirmi meglio prima.

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  7. Grande Marco, riesci sempre a fare recensioni equilibrate centrando il punto, a prescindere dai tuoi gusti. A me paradossalmente è piaciuta moltissimo la storia di Samuele, sarebbe quasi da farci un film solo su di lui! penso comunque che il film alterni parti un po' noiose con alcune scene veramente belle e azzeccate, come la preghiera/racconto dei migranti oppure quando Samuele incontra l'uccellino al buio...

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  8. Cercherò di recuperarlo... ne parlano quasi tutti bene e sono curioso, ma un documentario per l'academy è una scelta piuttosto bizzarra.

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  9. Posso dire ben poco perchè non l'ho visto, ma da quanto scrivi mi fido ciecamente sulla tua proposta, anche se , questi premi vengono spesso assegnati a pellicole imprevedibili o ad attori che lo meritavano anni precedenti..e poi possono pure finire " alla carriera"..
    Io lo darei a te , per la scelta del video di Renzi..sublime e l'ho condiviso!
    Baciotto serale!

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  10. A me non aveva convinto neppure Sacro GRA: evidentemente Rosi, nonostante la "specializzazione", con i documentari seri come quelli che hai giustamente citato c'entra poco. ;)

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  11. Mi è dispiaciuto non poterlo vedere in su Rai 3 l'altra sera, mi toccherà recuperarlo in altri modi.
    Per il resto, mi trovo d'accordo con il pensiero sulle candidature.
    PS: le battute migliorano sempre più ahah!

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