martedì 31 gennaio 2017

Serie tv poco serie e molto tv – I Top e i Flop di Gennaio 2017





Inversione di tendenza.
Il 2017 è partito in maniera molto diversa rispetto al 2016. Se l'anno scorso era stato avaro di grande musica e grande cinema, mentre si era rivelato un periodo clamoroso per le serie tv, questo gennaio sta segnando un netto cambiamento. A livello musicale si sono subito affollate varie uscite di primo piano e nei cinema italiani si susseguono le pellicole intriganti per non dire i capola-la-lavori.

I telefilm in questo inizio 2017 sembrano invece concedersi (e concederci) un attimino di tregua, come possiamo vedere con questa nuovissima rubrica di Pensieri Cannibali, nata autoscopiazzando lo stile di quella musicale, in cui comunque qualcosina d'interessante c'è stata, soprattutto ripescando alcune serie dell'anno passato.

A partire da questo mese (e se la pazienza, la voglia e gli argomenti reggeranno anche per i prossimi) diamo uno sguardo più o meno veloce alle serie tv passate da queste parti, dividendo le visioni in maniera spietata tra Top da una parte e Flop dall'altra.


Top del mese

4. Beyond

Beyond è una serie young adult dalle tinte fantasy e paranormali trasmessa negli Usa da Freeform (ex ABC Family), lo stesso network di Pretty Little Liars, e, già solo da questa descrizione, mi rendo conto che possa incutere una certa paura. Io stesso ne avevo. La visione si è però rivelata a sorpresa molto piacevole. Beyond è un guilty pleasure nemmeno troppo bimbominkioso, che riesce ad avvincere grazie a una buona dose di mystery.
La storia è quella di un giovane uomo che si sveglia dopo 12 anni da un coma, in cui era precipitato in seguito a un incidente avuto da ragazzino. A questo punto il ritorno alla vita normale non sarà per lui semplice, un po' come per i protagonisti di altre serie come Thirteen, Rectify o persino The OA. Rispetto a queste Beyond è una serie più teen e sempliciotta, ma si lascia guardare conquistando episodio dopo episodio. Non a caso è stato il primo “binge-watching” della mia annata televisiva: 10 puntate gustate in una manciata di giorni, come allenamento in attesa che Netflix cali i suoi assi. Merito della riuscita, più che all'inespressivo protagonista, va ai personaggi secondari, come il suo fratello simpa, la misteriosa e affascinante Willa e una ragazza che pure lei si è risvegliata da un coma.
Aver tenuto l'attenzione alta in uno come me che si annoia facilmente, senza grossi cali di interesse e senza farmi finire a mia volta in coma, non so voi ma io lo considero un successo.

"Fratello, dopo 12 anni di coma hai un sacco di cose da recuperare."
"Lo so. Sono rimasto indietro con gli episodi di tutte le mie serie preferite."


3. Insecure

HBO goes black. Insecure ci trascina all'interno della vita di Issa, una ragazza di colore che non è poi così insicura come il titolo della serie lascerebbe immaginare. È anzi una tipa tosta e piuttosto egocentrica, quasi come Hannah di Girls (ho detto quasi, visto che lei resta insuperabile) che si muove all'interno di una serie che pare una versione al femminile di Atlanta. Le risate ci sono, la colonna sonora stilosa non manca, e nella parte finale ci si emoziona pure. Niente male per una delle comedy migliori del 2016 e che ha il potenziale per crescere ancora parecchio.
Se siete insicuri di vederla o meno, io vi consiglio di cominciarla, ché male non fa.


2. Riverdale

Dove sono finite le care vecchie serie teen di una volta?
Tra vicende paranormali, superpoteri e superstronzate, si è perso il gusto di fare prodotti adolescenziali come Beverly Hills 90210, Dawson's Creek e Gossip Girl. A colmare questa lacuna ci pensa ora Riverdale, che parte dalla misteriosa morte di un ragazzo popolare di una apparentemente tranquilla e normale cittadina statunitense. Come un Twin Peaks in salsa teen spirit, quindi come il Pretty Little Liars dei primi tempi, il pilot di Riverdale comincia in maniera azzeccata, tra belloni e bellone che sono pure intelligenti, sensibili e dal forte spirito artistico, mean girls stronzette, genitori con il volto di Mädchen Amick in trasferta proprio dalla citata Twin Peaks (invecchiata benissimo e diventata una gran MILF) o con il volto di Luke Perry, l'ex Dylan McFigo dell'anch'esso citato Beverly Hills 90210 (lui invece è invecchiato malissimo), relazioni prof/studente in stile Pacey Witter/Tamara Jacobs e quant'altro.
L'espressione “guilty pleasure” è stata ideata proprio per serie come questa.

"Un ballo scolastico in una serie in onda su The CW?"
"Questa sì che è una prima assoluta!"


1. Search Party
"Oh, finalmente un sito che parla della mia serie...
peccato sia solo un blogghino sconosciuto come Pensieri Cannibali."

Uscita negli Usa a fine 2016, ho recuperato questa Search Party soltanto a inizio 2017, anche perché i sottotitoli italiani (che potete trovare QUI) sono arrivati soltanto nelle ultime settimane, ed è diventata...
la mia nuova droga telefilmica.
Lo so che dovrei trovarmi delle droghe vere con cui farmi, me lo dicono tutti, però per il momento mi accontento di quelle televisive che non fanno meno male e non creano una minore dipendenza, ma se non altro sono più economiche.
Search Party parte con la scomparsa nel nulla di una ragazza, sulle cui tracce si mette una sua ex compagna di scuola che la conosceva giusto vagamente. Da questo spunto thriller parte una serie che si muove più che altro dalle parti di comedy indie come Girls o Broad City, tra personaggi hipster e situazioni surreali, tra risate e un (leggero) mistero.
Già non vedo l'ora che escano i sottotitoli dei prossimi episodi, in modo da potermeli sparare tutti dritti in vena.
Viva la droga... pardon, viva le serie tv!


Flop del mese

4. Una serie di sfortunati eventi


Una serie di sfortunati... episodi.
Se le prime due puntate, per quanto parecchio vicine al film del 2004 con Jim Carrey, intrigano abbastanza, con quelle successive le cose non vanno troppo bene. Le risate amare cominciano a lasciare spazio agli sbadigli, il tour de force recitativo di Neil Patrick Harris nei panni del malefico e trasformista Conte Olaf impressiona all'inizio e finisce per stremare tra un travestimento e l'altro, mentre intanto le situazioni si fanno sempre più ripetitive e meno coinvolgenti.
Le atmosfere e i personaggi grotteschi della serie, a metà strada tra Wes Anderson e Tim Burton, non sono niente male, così come gli interventi del narratore Lemony Snicket (interpretato da un Patrick Warburton clamorosamente somigliante a Jon Hamm/Don Draper di Mad Men), e ai poveri sfigati fratelli Baudelaire si vuole bene. Peccato che questa non sia una serie da Netflix, ovvero da “binge-watching” compulsivo, e sarebbe stata meglio trasmessa su un network con la tradizionale programmazione di un solo episodio a settimana.
Non guardare, non guardareee” avverte l'ottima sigla. Per quanto la serie sia carina e cattiva al punto giusto, forse non sarebbe stato così male seguire l'avvertimento...


3. Taboo

Dopo Una serie di sfortunati eventi, un altro forte diludendo televisivo di questo primo scorcio di 2017.
Taboo è una mini-serie britannica storica che offre a Tom Hardy l'occasione per un one-man show. Peccato che la storia stenti a decollare, o almeno nei primi episodi non lo fa per nulla, e persino l'attore sembra annoiato, nei panni di un personaggio che pare più che altro una parodia dei suoi soliti ruoli da psicopatico.
È un taboo se dico che questa serie mi sta facendo venire il latte alle ginocchia dalla stanchezza, anche se me la guardo comodamente spaparanzato sul divano?


2. I bastardi di Pizzofalcone
"Il vero bastardo qua sappiamo tutti chi è..."
"CANNIBAL KID!!!"

L'anno scorso ho rivalutato alla grande le fiction... volevo dire le serie tv italiche. Persino quelle Rai. Il 2017 sembra invece riportare tutti con i piedi per terra. Merito, o meglio colpa de I bastardi di Pizzofalcone, sulla carta un potenziale incrocio tra Gomorra – La serie, per via dell'ambientazione napoletana, e Rocco Schiavone, con cui condivide le indagini poliziesche e un protagonista scontroso, pure lui appena trasferito, in questo caso non da Roma ad Aosta, bensì dalla sua Sicilia alla Campania.
Peccato che Alessandro Gassmann non possieda lo stesso carisma di un Marco Giallini ma proprio no e il resto del cast offra performance sconfortanti. Dico solo che Tosca D'Aquino fa quasi rimpiangere Manuela Arcuri.
Male pure regia e sceneggiatura, oltre a vicende e a personaggi che non convincono e non coinvolgono. Non sarà del tutto inguardabile, però – e mi fa strano dirlo – la Rai negli ultimi tempi ci ha abituati a prodotti ben migliori di questa bastardata.


1. Emerald City

Questa serie è il Male allo stato puro. Parte come ispirazione da Il mago di Oz, per renderlo il solito adattamento pseudo moderno e pseudo dark attuale, come se fosse una brutta copia di un brutto episodio di Once Brutton a Time o dei recenti Alice in Wonderland e Alice attraverso lo specchio. A “impreziosire” il tutto ci pensano il tocco visivo trash del regista più kitsch del mondo, Tarsem Singh, attori come Vincent D'Onofrio e Joely Richardson che recitano con addosso l'espressione del “Ma perché diavolo sono finito in una porcheria del genere? Ah gìà, per i soldi!” e una sequela di vicende a metà strada tra l'inverosimile e il chissenefrega.
Emerald City con il suo eccesso di epica serietà è una serie talmente pessima che è riuscita a farmi rivalutare persino The Shannara Chronicles, che se non altro possedeva un certo senso dell'ironia.
La sfida adesso è stata lanciata: qualcuno quest'anno riuscirà a fare di peggio?


10 commenti:

  1. Dei top non ne ho vista nemmeno una e Beyond mi ha fatto schifo giá nei primi venti minuti del primo episodio.

    Dei flop ho terminato Una serie di sfortunati eventi e l'ho trovata, seppur abbastanza ripetitiva, accettabile.
    Di Taboo ho visto solo il primo episodio e non mi é sembrato male, appena trovo il tempo la proseguiró.
    I bastardi di Pizzofalcone lo guardano i miei mentre sto sul tapis roulant o vado fuori a correre. Io non ci provo nemmeno.
    Emerald City invece é lo schifo e sta bene lí dove sta bella tua classifica.

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  2. I Bastardi di Pizzofalcone è peggio di Montalbano. E ho detto tutto.

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  3. Emerald City è un orrore. Comprendo che Una serie di sfortunati eventi funzioni poco, a puntate, ma a me è piaciuto moltissimo, sarà che lo aspettavo da sempre. Taboo è di un genere che non mi piace, ma c'è Tom Hardy che mi piace moltissimo: sto proseguendo, anche se senza entusiasmarmi. Beyond, come Alfonso, anch'io lo trovavo bruttarello invece. Carino Riverdale, mentre Search Party lo adoro proprio (ma perché caricano gli episodi una volta ogni morte di Papa?).

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  4. De Una serie di sfortunati eventi mi mancano ancora le ultime due puntate ma la adoro, è la perfetta trasposizione dello spirito dei libri, con un tocco di "avventuroso" in più che non guasta. E poi la combo Warburton/Neil Patrick Harris è mortale, davvero. Riverdale mi ispira ed era già in rampa di lancio ma se mi citi Dawson's Creek mi sa che passo e comincio il quarto recupero TwinPeaksiano!

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  5. Ma quanto è lento Taboo??? Sto cercando la voglia di continuare, se ne hai te la compro volentieri.

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  6. Riverdale voglio vederlo, è quello che serve in tv!
    Poi, è tratto dai fumetti Archie se ben ho capito, quindi ok. E c'è Shelly, quindi okkeissimo.

    I Bastardi: hai ragione, è un tono sotto a Rocco e La Mafia, io quando vidi la sigla dissi "ma che cazz, sembra una cosa del 1995!" Poi ne ho guardato qualcosa e ho capito che hanno ben coniugato il modo di fare fiction classica (con quello stile, appunto, anni '90) ma con qualcosa d'autore.

    Moz-

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  7. Con il trasloco in vista, devo scegliere con cura a chi dedicare il mio poco tempo, e questa rubrica so già che mi aiuterà.
    Proprio oggi inizio Search Party che anche Ink mi ha consigliato, del resto, ho Taboo in attesa, che all'accoppiata Tom Hardy-Steven Knight non so dire di no.

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  8. non ho visto ne i top ne i flop
    a gennaio mi sono concentrata sui film, ed ho trascurato i serial...
    a parte il recupero di "Mad man"...

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  9. Abbiamo visto solo Lemony Snicket,ci siamo fermati alle prime due puntate che già c'hanno stracciato le palle,se dopo peggiora mi sa che me la risparmio anche per le mie visioni solitarie mentre spentolo XD
    Come inizio d'anno ci è piaciuto molto Dirk Gently piuttosto...e attendo con ansia la nuova Sense8 ;)

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  10. A me non sembra un granchè nessuna, top o flop che siano. Figuriamoci. ;)

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