domenica 31 maggio 2020

La musica di maggio 2020: i top, i flop e anche gli indecisi


Pandemia o non pandemia, abitudini vecchie o nuove, lockdown o liberi tutti, c'è una cosa che da questa parti non manca mai. Il buon senso?
No, la musica. Non quella dei balconi, quella aveva stufato già il primo giorno di quarantena. Intendo quella che si può trovare su Spotify, su vinile, su CD, su musicassetta o dove altro preferite ascoltarla. Ecco alcune cose arrivate nelle ultime settimane che vi consiglio di suonare. O non suonare, fate un po' come vi pare, che poi mi sembra il motto di questa Fase 2.


Flop del mese

4. Tommaso Paradiso

Faccio coming out: i Thegiornalisti a me piacevano parecchio.
Lo sapevate già?
E' vero, non l'ho mai nascosto. Il Tommaso Paradiso solista invece continua a non convincermi, con tutte queste infernali ballatone nazional-popolari pronte per essere urlate in coro allo stadio. Oh Tommy, ma lo vuoi capire che si stava meglio quando si stava peggio e che tu eri meglio quando stavi con i Thegiornalisti?

P.S. Io comunque non vedo l'ora di guardare Sotto il sole di Riccione, il film Netflix sceneggiato da Enrico Vanzina, di cui Tommaso Paradiso firmerà la colonna sonora e in cui farà pure un cameo. Spero sarà la trashata più trash dell'estate italiana.

 


3. Diodato

Il 2020 si sta rivelando un anno di merda per tutti. Per tutti tranne che per Diodato. Dopo aver sostato a lungo nel limbo dei cantautori medio-bravini che nessuno si fila di striscio, all'improvviso Antonio Diodato ha cominciato a piacere a tutti e a vincere tutto. Sanremo ancora ci sta, almeno ha evitato il trionfo bis di Francesco Gabbani, altro miracolato della musica italiana degli ultimi anni, anche se io avrei preferito una vittoria di Pinguini Tattici Nucleari, Achille Lauro o Bugo con Morgan. Se solo non li avessero squalificati. Ai David di Donatello però Diodato si è permesso di superare persino Thom Yorke. Credo che pure lui si sia reso conto di quanto ciò sia scandaloso, considerando che qua e là nella sua musica qualche eco radioheadiano si senta eccome. Adesso Diodato rischia di vincere anche l'estate, con un pezzo che sembra scritto a tavolino per diventare la colonna sonora emozionale e soprattutto radiofonica dei prossimi mesi. Il ragazzo è anche medio-bravino, non lo metto in dubbio, solo che sta diventando un po' troppo rapidamente e inspiegabilmente uno dei cantanti più sopravvalutati nella storia della musica italiana.

 


2. J-Ax

E a proposito di pezzi che sembrano scritti a tavolino per conquistare le radio italiane quest'estate, ecco a voi il nuovo singolo di J-Ax. Gli vorrò sempre bene per gli Articolo 31, ma ormai suona sempre più come il riciclo del riciclo di se stesso.

 


1. Irama

L'estate 2020 rischia di essere piuttosto differente rispetto alle altre estati. C'è però una cosa che non cambia mai, manco quest'anno: il tormentone estivo di Irama fa ridere i polli.

 



Top del mese

8. Gianna Nannini

La nuova canzone di Gianna Nannini spacca!
Non pensavo che una frase del genere sarebbe mai uscita dalla mia bocca, e invece in questo imprevedibile 2020 è successo anche questo.

 


7. Powfu feat. beabadoobee

La canzone più dolce del mondo interpretata dagli artisti più impronunciabili del mondo.

 


6. Benee

Non conoscete Benee?
Malee!
Potete comunque rimediare subito: è' una cantante neozelandese nata nel 2000, ha una voce che è velluto, un look vagamente alla Billie Eilish e una canzone dolceamara stile Lily Allen dei tempi migliori perfetta per l'estate 2020, "Supalonely". Ora la conoscete, bravii!

 


5. Inhaler

Gli Inhaler sono la band di Elijah Hewson, il figlio di Bono Vox degli U2, nonché il fratello di Eve Hewson, l'attrice rivelazione di This Must Be the Place di Paolo Sorrentino. Un figlio d'arte. Un raccomandato, per qualcuno. Sì, certo, il fatto di essere il figlio di Bono può avergli spalancato qualche porta, però il suo gruppo sa il fatto suo e il loro nuovo singolo "Falling In" suona come gli U2. La versione figa degli U2.

 


4. Nation of Language

Ma che cos'è questo, un nuovo disco dei New Order? Oppure una registrazione tenuta segreta dai Joy Division e sbucata fuori ora in mezzo alla pandemia?
No e no. "Introduction, Presence" è' il lavoro d'esordio dei Nation of Language, un album talmente new-wave che potrebbe essere uscito negli anni '80 e invece è fresco di stampa.

 


3. Alexandra Savior

Vi piace Lana Del Rey?
In tal caso andatevi a cercare Alexandra Savior. Diventerà la vostra seconda cantante preferita. Dopo Lana, naturalmente.

 


2. Videoclub

La nostalgia anni '80 fatta da due fidanzatini francesini a mala pena maggiorenni, di cui negli anni '80 forse non erano nati manco i genitori. In ogni caso, libidine. La loro "Enfance 80" è la hit vintage dell'estate. Soprattutto se amate la colonna sonora di Drive, e d'altra parte come potete non amarla?

 


1. The 1975

Amati oppure detestati, senza mezze misure. I The 1975 sono uno dei casi musicali degli ultimi anni, almeno nella loro Gran Bretagna e pure negli USA, mentre in Italia sono sempre stati piuttosto snobbati. Chissà se le cose cambieranno ora che il loro nuovo singolo molto anni '80 "If You're Too Shy (Let Me Know)" sta facendo capolino nelle playlist di qualche nostra radio, o almeno di Radio Deejay.

Il gruppo è capitanato dal controverso Matt Healy, un personaggio sopra le righe che mi sembra una versione popstar di Kanye West. Magari un pochino meno assurdo di Kanye West, ma insomma, siamo lì. Anche la musica della sua band è strabordante e imprevedibile. Il loro nuovo album "Notes on a Conditional Form" dura 80 minuti e contiene 22 tracce in cui è presente di tutto: orchestrazioni, discorsi di Greta Thunberg, basi elettroniche e dubstep, tante atmosfere ambient pure troppe, slanci punk-metal, brani folk/country, richiami agli anni '80 e ai '90, ballate zuccherose (la splendida "Guys" dedicata da Matt agli altri membri del gruppo) e molto altro ancora. La critica si è già divisa, le stroncature non mancano, ed è difficile considerarlo un lavoro riuscito al 100%. Alcune cose funzionano bene, altre così così, altre poco. Un gran pasticcio che avrebbe meritato qualche sforbiciata, ma in cui comunque è un piacere tuffarsi per scoprire disseminate al suo interno alcune chicche, che certo non mancano.

Amateli oppure odiateli. Io continuo ad amarli.

 



Il dubbio del mese
Lady Gaga

In un periodo in cui non ci si può spostare manco da regione a regione, ancora per qualche giorno, finire catapultati all'improvviso su un altro pianeta può essere un'esperienza ancora più straniante del solito. Lady Gaga con il suo nuovo lavoro non ha voluto creare semplicemente un album, ha voluto creare un intero pianeta. Chromatica. Un concept interessante a livello concettuale, appunto, ma a livello musicale come siamo messi?

Sto passando il mio weekend insieme a Lady Gaga, a distanza di sicurezza di almeno un metro dalle casse, però non sono ancora riuscito a capire se Chromatica mi piace o meno. C'è chi alle ore 8 di mattina di venerdì 29 maggio - il giorno dell'uscita del lavoro - aveva già stabilito che questo disco è un capolavoro in grado di salvare il 2020, io invece ho bisogno ancora di altro tempo per dare un mio giudizio preciso. L'unica cosa certa è che con questo disco Lady Gaga sembra intenzionata a vincere l'Eurovision Song Contest. Peccato che la competizione sia stata cancellata, altrimenti avrebbe trionfato lei. Oppure Diodato. Non si sa bene per quale motivo, ma quest'anno Diodato - vedi sopra - potrebbe vincere qualsiasi cosa. Anche lo scudetto.

Il suono che esce dalle casse è quello della house commerciale anni '90. Un genere che ai tempi non amavo particolarmente. Ero nella fase più alternative rock della mia vita. Gaga è quindi tornata a quel suono dance tamarro delle sue origini, solo che in questo caso manca di sorprendere. La prima volta che ho sentito P-p-p-poker face ho pensato: "C-c-c-cazzo che bomba!". Qui non c'è niente che provoca lo stesso effetto. Mi piacerebbe uscire dall'ascolto di Chromatica esaltato, come capita a molti little monsters, soprattutto considerando che, per quanto abbia apprezzato la parentesi più seriosa di A Star Is Born, ero curioso per il ritorno di Lady Gaga al puttanpop, nonostante non avessi amato particolarmente il primo singolo Stupid Love. Non quanto la giornalista Beatrice D'Oria. Pure alcuni, anzi molti altri dei brani presenti all'interno di Chromatica proprio come quello suonano troppo plasticosi, troppo iper-prodotti, persino all'interno di un contesto disco-dance mainstream. In questo ambito, per me il capolavoro del genere dell'anno resta Future Nostalgia di Dua Lipa.

Detto questo, anche se l'esaltazione per il progetto nel suo complesso non mi è arrivata, non ancora almeno, non mi sento di bocciare il disco in toto. Qua e là si può trovare roba niente male. A funzionare sono soprattutto le collaborazioni. Sour Candy con le BLACKPINK è una bombetta, Rain on Me con Ariana Grande rimane scolpita nella testa e Sine from Above in duetto con Elton John sorprende con un delirante finale drum'n'bass.

Ci va allora un po' di tempo per ambientarsi. Non è che arrivi su un pianeta sconosciuto, lo senti subito tuo e ci pianti la tua bandiera, come farebbero gli statunitensi. Più tempo ci passi al suo interno e più le cose cominciano a cambiare. Cominci a sentirci un'aria familiare. Cominci a sentirti a casa.

 


Guilty Pleasure del mese
Surf Mesa, Emilee

L'ennesima versione di "Can't Take My Eyes Off You", una delle canzoni più celebri e rifatte di sempre?
So che state già sbuffando, anche se addosso avete la mascherina. Lo intuisco lo stesso. Aspettate però di sentirla. A realizzarla ci hanno pensato il produttore musicale 20enne Surf Mesa insieme alla vocina tanto bellina di Emilee. Passato e presente, tenerezza e tamarraggine che si fondono in una canzone pronta a essere la hit guilty pleasure dell'estate 2020.



Cotta del mese
Federica Carta

Ha iniziato tutta tranquilla e innocente come ragazza della porta accanto e ora l'ex Amica di Maria De Filippi Federica Carta si è trasformata in... una bomba sexy. 💣
Come cantava Santa Britney: I'm not that innocent.

 


Video del mese
Katy Perry

Come testimonia il suo nuovo video, Katy Perry quest'estate partorirà un figlio e pure un disco. Riguardo al primo, ciò la renderà indiscutibilmente una MILF. La MILF del 2020. A proposito del disco, la prima anticipazione mi ha lasciato un po' indeciso. "Daisies" è un pezzone epico che dimostra che, mentre voi state solo a guardarle le tette, la Katy di notevole ha anche le corde vocali. Io però continuo a preferirla quando tira fuori canzoni più leggere, ironiche e cazzare. Rimandata a settembre. Anzi, al 14 agosto, il giorno dell'uscita del suo prossimo album.

 


Movie Soundtrack
Beastie Boys Story

Beastie Boys Story è un film documentario sui... Beastie Boys.
Come avete fatto a indovinare?

All'interno del film documentario c'è un sacco di musica dei... Beastie Boys.
Avete indovinato di nuovo! Ma chi siete, Nostradamus?

Il lavoro diretto da un certo Spike Jonze a dirla tutta non è il classico documentario. E' la ripresa di uno spettacolo dal vivo, parlato e non un concerto, in cui i due ragazzi bestia superstiti Adam Horovitz alias Ad-Rock e Michael Diamond alias Mike D raccontano la storia del gruppo, dalle origini fino alla drammatica scomparsa di Adam Yauch alias MCA, avvenuta nel 2012. Un mix tra stand-up, videoclip e filmati documentaristici dove sono presenti tanti aneddoti curiosi, alcuni divertenti, altri più toccanti. Una storia in cui emerge che i Beastie Boys quando sono esplosi con il loro primo successo "(You Gotta) Fight for Your Right (To Party!)" erano degli emeriti cazzoni, sono loro i primi ad ammetterlo, e che la loro musica resta sempre tra le cose più fighe che si possano sentire. Beastie Boys Story a livello cinematografico non sarà un capolavoro, nonostante lo zampino di Spike Jonze, ma a me ha fatto venire una gran voglia di riascoltare la loro intera spettacolare discografia e questo alla fine è il risultato migliore che un documentario-non-documentario su un gruppo musicale possa ottenere.

 




8 commenti:

  1. Cover del mese: Zola Jesus - Changes

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    1. Pensavo avesse rifatto Changes di David Bowie, invece è quella dei Black Sabbath. Nonché sigla di Big Mouth. 🙂
      Ottima, comunque. Grazie della segnalazione!

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  2. No, la Nannini no. La preferisco quando fa la neomelodica...

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  3. Non so se essere più felice del fatto che finalmente ti sei ricreduto su Tommaso Paradiso (che come ha umilmente ricordato ha scritto lui tutte le canzoni dei TheGiornalisti) o spaventarmi che pure per me la nuova Gianna spacca!

    Quanto a Lady Gaga un giorno capiremo come funzionano i critici/fan pronti a gridare al capolavoro dopo 5 minuti dalla pubblicazione, per quel che ho sentito mi sembra la copia di se stessa senza effetto sorpresa e senza le novità che ci si aspetterebbe dopo il percorso fatto.

    Come sempre ho parecchio da recuperare, a partire da quel documentario di Spike Jonze e chiedo: per una che dei Beastie Boys conosce solo le hit, ha senso?

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    1. Assolutamente sì!
      E' l'occasione giusta per scoprirli meglio e poi, al di là dell'aspetto musicale, è una bella story di amicizia. :)

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  4. Devo ringraziarti per avermi fatto scoprire nomi completamente sconosciuti e che non avrei mai conosciuto senza questo post: i Nation Language sembrano veramente una bellissima copia dei New Order, Alexandra Savior una bella copia di Lana del rey, I Videoclub una delizia che riporta al tempo delle mele e a Wes Anderson e allo stesso tempo, gli Inhaler sono effettivamente una bella seppur acerba copia degli U2 e i 1975 sono davvero una bella scoperta, e così fucking 80's! Sono in loop!

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  5. bene, dal film https://filmaltadefinizione.tube imparerai come diventare la migliore immagine di una persona

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