martedì 26 maggio 2020

Serial Killer di maggio 2020: un po' di serie TV dalla Fase 2


Le cose stanno tornando alla normalità?
Pensieri Cannibali torna a esaltare una serie adolescenziale quindi così sembrerebbe.
Vediamo qual è questa gemma teen, insieme al resto del meglio e del peggio offerto dalle serie TV nell'ultimo mese, attraverso un nuovo appuntamento con la rubrica telefilmica di questo blog. Ecco a voi Serial Killer di maggio 2020.



Serie top del mese

Skam Italia
(stagione 4)
"Leggi la recensione di Pensieri Cannibali!"
"No, leggila tu. Io ho troppa paura."


Non guardavo Skam Italia. Perché? Non so perché.
Anzi, un paio di idee sul perché le avrei:

1. Avevo visto la prima puntata di Skam, la serie originale norvegese, e m'era sembrata 'na discreta poracciata, con tutto il rispetto. Quindi, quando è arrivato il suo adattamento italiano, non gli ho prestato alcuna attenzione.

2. Avendo citato una pubblicità con Raz Degan degli anni '90, direi che potrei essere un pochino fuori target per questa roba adolescenziale. O forse no? Cioè, sì, ok. Skam è una serie adolescenziale, però sticazzi, la può vedere anche un adulto. Per guardare il film Gran Torino ad esempio non è che devi essere per forza un vecchietto o un ragazzino visto che i protagonisti sono un vecchietto e un ragazzino, no?

Fatto sta che, a forza di sentirne parlare bene, persino da gente che di solito non è invasata con i prodotti teen, non come me, ho deciso di iniziarla. Partendo dalla nuova stagione appena uscita, tanto a ogni stagione c'è un protagonista diverso, quindi non si fa troppo fatica a seguirla anche senza averla mai vista prima. La protagonista della stagione 4 è Sana, una ragazza italo-tunisina musulmana praticante.


E' strano ma, nonostante io sia un ometto con il doppio dei suoi anni cresciuto con una cultura cattolica e oggi più che altro agnostico, Sana è uno dei personaggi in cui più mi sono ritrovato di recente. C'è qualcosa nel suo essere costantemente fuori posto, sia quando si trova con le sue amiche "occidentali" sia quando è nella comunità islamica, che ho trovato molto universale. Forse è proprio questa la forza di Skam Italia, e forse anche dello Skam originale, chissà. Parla di personaggi che possono essere in apparenza anche molto diversi da noi, eppure riesce a parlare anche a noi vecchi quasi anziani. Parla di un gruppo di ggiovani con il linguaggio dei ggiovani della generazione di oggi, facendoci anche vedere il loro flusso di messaggi sui social e sugli smart phone, ma riesce a parlare a tutti, a qualsiasi età, religione, genere sessuale si appartenga. O che non si appartenga. Perché per forza una persona dev'essere etichettata e inserita in categorie precise?


Skam vuole fuggire dagli stereotipi, sia dei suoi personaggi, che dalle solite rappresentazioni dei teenager, italiane come statunitensi. Seguendo la scia del britannico Skins, ci riesce. E la quarta stagione è un'autentica bomba, grazie pure a una colonna sonora capace di passare dai Radiohead a Elettra, Elettra Lamborghini senza apparire sconclusionata, e ad alcune scene di un'intensità pazzesca. Come quella della telefonata-confessione alle amiche fatte da Sana, interpretata da una Beatrice Bruschi meritevole di Emmy e Golden Globe. E mica sto esagerando.


Fatto sta che era da un po' che non mi prendevo così bene per una serie adolescenziale. Diciamo dalla prima stagione di Tredici - 13 Reasons Why. Anzi no, da Looking for Alaska che è uscita giusto l'autunno scorso quindi non è passato poi tanto tempo, ma vabbè. Crea così tanta dipendenza che, subito dopo aver terminato la quarta stagione, sono andato a recuperarmi la prima. Lo so che è una cosa che non si fa, che le serie bisognerebbe cominciarle sempre a partire dall'inizio, però per una volta è bello anche così. Sto seguendo la stagione 1 come fosse un flashback ed è un piacere andare a scoprire le origini dei personaggi che io ho conosciuto soltanto con la quarta.

UPDATE: ho già finito anche la prima stagione. Non ai livelli della quarta, ma si segue che è un piacere.


Il mio consiglio è allora di non aspettare oltre. Iniziate da dove volete, ma iniziate questa serie.


Upload
(stagione 1, episodi 1-7) 

Upload è una serie fantascientifica ambientata in un futuro distopico. Per quanto oggi si possa immaginare qualcosa di più distopico del mondo in cui viviamo. In questa realtà futuristica è possibile uploadare la propria coscienza in un cloud, una specie di paradiso digitale, in modo che si possa continuare a vivere, virtualmente, per sempre. Uno spunto che potrebbe dare vita a una serie dai profondi risvolti religiosi ed esistenziali e invece...

Upload è una simpatica supercazzola. E' una serie comedy dalle parti di The Good Place e a tratti sembra la parodia della puntata capolavoro di Black Mirror, San Junipero. Ed è qui che sta il suo bello. Nonostante dopo il pilot l'entusiasmo cali un poco, gli episodi successivi riescono comunque a tirare fuori delle trovate niente male, oltre a una splendida storia d'amore "impossibile", e nel complesso la serie è un bello spasso. Per un futuro distopico più drammatico, tanto, ci basta il nostro presente.

"No, non sto fondando un altro movimento politico. Volevo solo dire che per me questa è una serie da 5 stelle."


Non ho mai... (Never Have I Ever)
(stagione 1, episodi 1-7)
"Ti prego, Cannibal, non dire troppe stronzate sulla mia serie."

Non ho mai... visto una serie su una ragazzina di origini indiane. Finora. A colmare questa lacuna c'ha pensato Mindy Kaling, già autrice di The Mindy Project, che qui ci propone uno sguardo ironico di quella che potrebbe essere stata la sua adolescenza. Solo che è ambientata nel presente ed è narrata dalla voce fuori campo dell'ex tennista John McEnroe. Non si sa perché, ma ci sta bene.

La storia proposta non è poi così distante da quelle di Skam Italia stagione 4 o di Unorthodox. Anche qui troviamo una ragazza divisa tra le sue origini culturali e religiose da una parte, e uno stile di vita da teenager occidentale dall'altra. In questo caso i toni sono però decisamente da comedy, nonostante non manchino pure alcuni rivolti riflessivi, mentre a tratti si percorre pure la strada della goliardia a sfondo sessuale. Quella di Diario di una nerd superstar (Awkward) e Hard Times - Tempi duri per RJ Berger.
Alla fine insomma ci si diverte e si impara qualcosa di nuovo: questo è ciò che io intendo con infotainment. Non Striscia la notizia.

"La frecciatina a Striscia la notizia era del tutto gratuita ed evitabile, ma per il resto Cannibal non ha scritto cose troppo tremende. Incredibile!"


After Life
(stagione 2)

Ooops!...He did it again.
Nella stagione 2 di After Life Ricky Gervais propone lo stesso equilibrio di commozione e umorismo scorretto della stagione 1. Niente di nuovo, si dirà, ed è vero. Solo che quando una cosa funziona, funziona. La serie è già stata rinnovata per una terza stagione che, se non saprà rinnovarsi a livello di contenuti, può darsi che vada a noia. A questo secondo giro però si continua a ridere e a emozionarsi, spesso contemporaneamente, quindi bene così, maledetto benedetto d'un Ricky Gervais.


Grande Ricky Gervais, ma il vero idolo della serie è lui.


The Midnight Gospel
(stagione 1, episodio 1)

The Midnight Gospel non è una serie animata. E' un trip psichedelico psicologico filosofico esistenziale totale. Follia e genialità si mescolano e non so ancora quale delle due prevalga. Il rischio è di finire in overdose. Dopo averla assaggiata, la voglia di un'altra dose... ehm, di un'altra puntata però è forte.



Serie flop del mese

White Lines
(stagione 1, episodi 1-2)

White Lines è la nuova serie di Álex Pina, l'ideatore dell'amataodiata La casa di carta, e parla di una donna alla ricerca della verità sulla scomparsa del fratello deejay, avvenuta 20 anni prima a Ibiza. A ciò aggiungiamo sesso, droga (chissà a cosa si riferiscono le White Lines del titolo?) e musica dance. Le premesse per un godurioso thrillerino estivo c'erano tutte, il risultato è invece molto più sbadiglioso del previsto.
Ci sono serie che funzionano e La casa di carta, piaccia o meno, funziona, e poi ci sono serie che avrebbero tutti gli ingredienti accattivanti giusti, e invece non funzionano, come White Lines. Da cosa dipende? Io questo non l'ho ancora capito ed evidentemente nemmeno Álex Pina.


The Eddy
(stagione 1, episodio 1)

The Eddy è un'autentica goduria. Per gli appassionati di jazz. Se nell'anno 2020 ne esistono ancora. Tutti gli altri invece avranno qualche problemino a entrare in confidenza con questa serie. Nonostante la regia nei primi due episodi di Damien Chazelle, che conferma la sua passione per il genere musicale e pure la sua abilità con la macchina da presa, anche se i livelli del capolavoro supremo La La Land tra il deludente First Man - Il primo uomo e questa serie appaiono ormai ad anni luce di distanza. Nonostante la scrittura di Jack Thorne, già creatore di quel gioiellino di serie che era The Fades. Nonostante l'ambientazione parigina très chic. Nonostante un cast stellare che sfoggia André Holland, Joanna Kulig, Tahar Rahim, Melissa George e Amandla Stenberg.

Il fatto è che questa serie è troppo... jazz. Il suo ritmo, la sua atmosfera, le sue situazioni e i suoi personaggi sono al 100% jazz, senza compromessi, e per chi è abituato ad altre sonorità, ad altri stili, fa lo stesso effetto di un raffinato disco di Charlie Parker o di Miles Davis. Per qualche minuto bello eh, però dopo un po' che due coglioni.

"A questo punto suoniamo un pezzo trap, altrimenti quel rompipalle di Cannibal non è contento."



Guilty Pleasure del mese
The Baker and the Beauty

Volete un po' di sano trash?


Per chi è in cerca di una serie che la qualità la ripudia in maniera sfacciata, ecco il titolo giusto: The Baker and the Beauty. Nonostante il titolo, con La bella e la bestia ha poco a che fare. Cioè lei, interpretata da Nathalie Kelley, è anche molto bella, per non essere più volgari.

"Non so cosa sto facendo, però sò figa quindi sembra che stia facendo qualcosa di molto figo."

Lei è bella. Lui però non è una bestia. Il personaggio interpretato da Victor Rasuk è il classico tipo piacione latinoamericano che a colpi di bachata se le fa tutte.


Sono comunque due persone che provengono da due mondi molto differenti. Lei è una modella e influencer super famosa non si sa bene per quale motivo, un po' come Paris Hilton, le Kardashian o Chiara Ferragni...
No, dai, Chiara Ferragni è famosa perché ha talento.


Hey, dicevo sul serio! In ogni caso, lui invece è un panettiere. Che non è un'espressione dispregiativa come dire: "Sei una pizzettara".


Lui fa proprio il panettiere di professione. Come Fabio Volo prima di diventare un grande attore e scrittore.


Cosa avete sempre da ridere?

A far ridere per davvero è invece questo The Baker and the Beauty, l'adattamento statunitense di una serie israeliana, che piace nel suo non prendersi troppo sul serio. Nel suo essere apertamente un guilty pleasure senza grosse pretese. Per chi cerca una leggera romcom estiva, una di quelle che ti fanno dire: "Non so perché la sto guardando, ma non riesco a smettere di guardarla", la caccia è finita.


Cotta del mese
Samara Weaving (Hollywood)

Samara Weaving è una biondazza australiana che possiamo considerare "la nuova Margot Robbie". Mi rendo conto che è un paragone impegnativo. Come per un giocatore di basket essere considerato "il nuovo Michael Jordan". Nel dubbio, lei intanto continua a folgorare. L'aveva già fatto nei comedy-horror La babysitter e Finché morte non ci separi e lo fa ora anche in abiti retrò nella per me non troppo riuscita miniserie Hollywood. Non troppo riuscita anche perché a Samara Weaving viene dato troppo poco spazio, e ciò è male.
   
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Serial Music
Summertime


Vi è piaciuta la serie Summertime?


In giro non si sentono solo pareri negativi su Summertime. Ce ne sono anche di parecchio negativi. Io invece sono stato tra i pochi a salvarla. Tra le sue note positive, ci metto la colonna sonora. Pure qui ci sarebbe da discutere. Dentro ci sono un sacco di cose differenti che qualcuno potrebbe considerare un'accozzaglia di robe messe a caso, e forse nemmeno a torto. Come playlist estiva comunque fa il suo dovere rinfrescante, tra parecchio indie-pop italiano capitanato da Giorgio Poi,  Frah Quintale, Coma_Cose, Francesca Michielin, Franco126 e CLAVDIO, accenni di trap e qualche clamoroso momento revival che piacerà ai genitori e persino ai nonni del pubblico medio della serie. Una soundtrack che quindi può riunire sotto lo stesso ombrellone - anche se a un metro di distanza - generazioni molto differenti tra loro. Roba mica da tutti.


8 commenti:

  1. Sai, a volte mi sembra che alcune serie non esistano davvero, è frutto dell'immaginazione di chi le guarda, serie che comunque io non guarderò probabilmente mai ;)

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  2. Skam, allora, mi tocca!
    Visto oggi il pilot di Non ho mai, piaciuto molto, mi ricorda i toni e i ritmo di Glee (ma senza musical).
    After Life, purtroppo, mi spiace, ma l'ho odiata. Zuccherosa e volgare.

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  3. A sorpresa lo Skam originale mi era piaciuto parecchio, molto teen, ma sapeva dire la sua. Verso questa edizione italiana ero diffidente solo perché... italiana. Ma visto l'entusiasmo generale (pensavo già la amassi e la seguissi) potrei tentarci anch'io. Ma parto dall'inizio, che sono rigorosa.
    Never Have I Ever e un altro titolo che mi vede perplessa: tutta questa adolescenza non mi farà fare indigestione?!

    Ultimo Top che mi manca è Upload, che leggendone la trama sembrava l'ennesimo clone di Black Mirror, ma se ha una chiave comedy magari per cena può starci.

    Declino il consiglio guilty pleasure, che a tutto c'è un limite, mentre ho abbandonato Midnight Gospel dopo il primo episodio: un trip davvero... troppo trip per me. Ne ho intuito il genio, ma discorsi così importanti con tutti quei colori e quell'azione ho fatto davvero fatica a seguirli.

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  4. grazie per avermi segnato The Eddie, anche se non amo in modo particolare i film del regista, ma adoro la musica jazz. <3 Poi magari costui riesce a rompermi la palle anche qui, vedremo. After Life continui pure come procede che per me va bene così. Evita la serie su snowpiecer, fatti sto regalo!

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  5. Mi spiace ma proprio non riesco a vedere Skam, mi bastano pochi minuti ed ho l'orticaria.
    Di Summertime in verità ne ho sentito più bene che male, tanto che quasi quasi mi son detto di darle una chance.

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  6. Samara è una bomba in Guns Akimbo.
    Upload l'ho trovata piacevolissima e ne ho parlato dalle mie parti. Ora però necessito della seconda stagione perché sono rimasto lì con il cliffhanger...

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  7. Ho appena finito di divorare Skam... come te, all'inizio ero scettica, ma mi ha catturato!!!
    La mia stagione preferita credo sia la 2. A breve ne scriverò anche io :)

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  8. che film https://cineblog.tube è questo. Non aver paura di commettere errori, gli errori sono lezioni che portano al successo.

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