Tra comedy, romanzi criminali, storie d'amore gay, serial killer, guilty pleasure estivi, cult nuovi, cult vecchi e altro ancora, andiamo a dare un'occhiata alle serie passate nelle ultime settimane su Pensieri Cannibali TV (no, non è un canale reale, non cercatelo sul digitale terrestre, su SKY o in streaming, si faceva solo così per dire).
Da vedere
Stranger Things
(stagione 4, parte 1)
Demogorgoni e mostri vari in ascolto, ci risiamo. Era dal 2019 - o dovrei dire dal 1985? - che i ragazzini di Stranger Things non vi davano più la caccia. Da allora si sono separati. Alcuni di loro sono rimasti nella maledetta - letteralmente - Hawkins, altri si sono trasferiti al sole della California.
Adesso è il 2022 - o dovrei dire il 1986? - e i ragazzini di Stranger Things cresciuti a pane e ormone della crescita come Anna Tatangelo sono grandi e vaccinati, pure contro il Covid. Hanno superato diversi pericoli dal Sottosopra, dalla Russia e anche una pandemia, e tra varie difficoltà sono riusciti a ultimare le riprese di una quarta stagione talmente grande e talmente piena di roba che gli autori Duffer Brothers hanno deciso di splittarla in due parti. Com'è la prima parte?
Non è perfetta. Ci sono alcune cose che non mi hanno convinto. Ad esempio la vicenda russa, sarà che in questo periodo tutto ciò che ha a che fare con la Russia non è proprio il massimo della simpatia. O il fatto che avrebbero meritato un maggiore spazio nuovi personaggi ganzi come il ripetente Eddie (interpretato dal 29enne Joseph Quinn).
O come Argyle (Eduardo Franco).
E personalmente avrei dato più spazio pure a Robin (la sempre adorabile Maya Hawke).
Non tutto funziona al meglio, forse non è al livello delle prime due stagioni, siamo più che altro ai livelli della terza, è per forza di cose incompleta, visto che la seconda parte deve ancora arrivare, ma come fa venire voglia di farsi bingewatchare Stranger Things, non la fa venire nessun'altra serie in circolazione. Gli episodi, nonostante la durata monster, si fanno divorare uno dopo l'altro in men che non si dica, e quando li hai finiti non vedi l'ora che ne arrivino degli altri. Fortuna che per la seconda parte della quarta stagione non c'è da attendere molto: l'1 luglio è vicino.
"Datemi i nuovi episodi SUBITO!" |
Heartstopper
(stagione 1)
Tutta la bellezza di Heartstopper sta in una parola di due lettere: "Hi".
In quel saluto timido e imbarazzato che si scambiano i due protagonisti si racchiude il segreto della riuscita della serie, già confermata da Netflix per una seconda e una terza stagione. Heartstopper riesce a raccontare una storia adolescenziale gay con semplicità, dolcezza, con qualche leggero tocco da graphic novel, senza strafare e senza esagerare nel drama, che pure non manca.
Giusto per non sbattermi a elaborare concetti miei, sia mai, faccio mie le parole di uno dei due attori protagonisti, l'esordiente totale Joe Locke: "Abbiamo bisogno di più storie come Heartstopper. La vicenda di Nick e Charlie l’abbiamo già vista mille volte, ma sempre con protagonisti etero. Finalmente qualcuno racconta la gioia, per due ragazzi, di innamorarsi e di vivere la propria normalità alla luce del sole".
E attenzione ai personaggi secondari, che nelle prossime stagioni potrebbero regalare sempre più soddisfazioni.
Life and Beth
(stagione 1)
La morte. Il tema più difficile da affrontare per chiunque, figuriamoci per un comico. C'ha provato, con risultati parecchio buoni, Ricky Gervais con la sua After Life, ci prova ora Amy Schumer, l'idola della serie Inside Amy Schumer e dei film Un disastro di ragazza e Come ti divento bella!, con Life and Beth.
Negli ultimi tempi Amy è un po' sparita dalle scene, si è sposata, è diventata mamma e temevo si fosse addolcita. Così non è. Life and Beth è una serie più amara che dolce, che fa ridere e allo stesso tempo fa venire pure un certo magone, si veda la scena del karaoke alla fine del primo episodio. Seppure più matura e riflessiva rispetto al passato, Amy Schumer resta ancora un'adorabile cazzara. Menomale.
Shining Girls
(stagione 1, episodi 1-6)
Leonardo DiCaprio è uno che di film ne gira pochi, anche perché chi glielo fa fare di sbattersi a girare una decina di lavori all'anno come Nicolas Cage? Tutti i suoi progetti li sceglie con grande cura e meritano quindi attenzione, anche quando, come in questo caso, figura solo nelle vesti di produttore.
Shining Girls è una serie thriller molto anni '90, ambientata principalmente in quel decennio, ma non solo, che parla di una serie di misteriosi omicidi commessi da un misterioso serial killer. E cosa c'è di più 90s dei serial killer?
Non si sa bene perché, ma in quella decade i pazzi assassini seriali andavano davvero forte. Adesso di meno. Cosa che non è necessariamente un male.
"Provate a indovinare che musica sto ascoltando con questa faccia allegra. Spoiler: non il reggaeton." |
Poco a poco, Shining Girls rivela però altri lati della sua personalità e dimostra di essere qualcosa di più e di diverso da una semplice serie crime. E se la ottima Elisabeth Moss non è più una sorpresa, a stupire oltre alla trama ci pensa pure un quasi irriconoscibile Wagner Moura, il Pablo Escobar della serie Narcos che qui sfoggia un taglio grunge.
Non so come andrà a finire e non so se tutte le sue svolte mi stanno convincendo in pieno o meno, ma intanto quando inizio un nuovo episodio di Shining Girls non so mai dove, e quando, mi porterà. E questo non è poco.
Da vedere, con riserva
Blocco 181
(stagione 1, episodi 1-4)
Spacciata come "la serie con Salmo", Blocco 181 non è solo e non è tanto quello. Anche perché il rapper sardo (che tra l'altro è uguale a James Marsters alias Spike di Buffy l'ammazzavampiri senza i capelli ossigenati) è sì presente e come attore se la cava pure discretamente, solo che ha un ruolo che, almeno nei primi episodi, risulta decisamente secondario.
I protagonisti principali sono invece un trio di giovani spacciatori interpretati da tre promettenti volti nuovi: Alessandro Piovani, Andrea Dodero e la colombiana Laura Osma. Siamo dalle parti di Gomorra, ambientato però in una Milano in cui il traffico della droga è spartito tra italiani e sudamericani. Non una serie fenomenale, niente di mai visto prima, per ora è più apparenza che sostanza, in compenso sa come catturare l'attenzione. E no, non è tanto "la serie con Salmo". Presto sarà conosciuta come "la serie che ha lanciato Laura Osma".
Conversations with Friends
(stagione 1, episodi 1-11)
Ciao amico. Da quanto tempo! Non ci vediamo da prima della pandemia.
Ciao coso. Sì, in effetti è da un po' che non ti vedo in giro. Cos'hai combinato in tutto questo tempo?
Più che altro ho guardato la TV. A te che sei patito di serie ce n'è una che mi sono sparato durante il lockdown e ti voglio proprio consigliare: Normal People.
Veramente l'ho già vista, solo che non è che mi abbia fatto impazzire.
Ma come?
È stupenda!
Oh, lo so. Lo dicono tutti. Sono uno dei pochi al mondo a cui non è piaciuta. Mi aveva infastidito. A dirla tutta, mi avevano infastidito più i suoi protagonisti, che la serie in sé.
E Conversations with Friends, la nuova serie tratta da un altro romanzo di Sally Rooney, la stai seguendo?
Sì, e devo ammettere che all'inizio mi è piaciucchiata abbastanza.
Ma come?
Non è malaccio, però Normal People era molto meglio.
Può darsi. Comunque, dopo una buona partenza, ho cominciato a soffrire anche questa serie. Pure qui i protagonisti non è che siano il massimo della simpatia e a una certa diventa davvero dura reggerli. Dev'essere un po' il marchio di fabbrica di Sally Rooney.
E allora consiglieresti questa Conversations with Friends, oppure no?
Oh, non lo so. Adesso sono stanco di parlarti, coso. Questa conversazione sta cominciando a irritarmi quanto un personaggio di Sally Rooney. Addio.
Le fate ignoranti - La serie
(stagione 1)
Ammetto la mia ignoranza: non ho mai visto il film Le fate ignoranti. Ho cominciato a "frequentare" Ferzan Özpetek soltanto dal suo lavoro successivo, La finestra di fronte, e da lì in poi devo dire che ho apprezzato quasi tutto quello che ha fatto. Persino il massacrato Allacciate le cinture con Kasia Smutniak e Francesco Arca, che a me non era sembrata la porcata descritta da molti. Ciò nonostante non ho mai recuperato Le fate ignoranti e a compensare questa mia lacuna ci pensa ora Le fate ignoranti - La serie, che a quanto pare è una versione diluita e allungata della pellicola originale, girata con un cast differente.
"Cannibal Kid ha finalmente ammesso la sua ignoranza?" "Questa sì che è una giornata storica." |
Senza potermi avventurare in confronti tra film e serie, mi limito a riportare che il risultato della serie lascia un po' così. Ci si affeziona, ma non si resta del tutto rapiti dai personaggi, mentre la rappresentazione del mondo LGBTQ+ sembra rimasta ferma a una ventina d'anni fa. Così come risultano fuori tempo massimo certi momenti da videoclip, accompagnati da una colonna sonora italo-turca-latinoamericana che personalmente non mi ha fatto impazzire.
Le fate ignoranti - La serie non è da buttare, solo che se recuperavo il film originale mi sa che facevo meglio e risparmiavo pure qualche ora.
Guilty Pleasure
Summertime
(stagione 3)
L'estate sta finendo, un anno se ne va e pure Summertime ha levato le tende. La terza e ultima stagione della serie adolescenzial-estiva-italiana ha chiuso in maniera tutto sommato soddisfacente le varie storyline. Senza enormi colpi di scena, ma senza nemmeno una conclusione troppo scontata. Senza picchi qualitativi particolari, ma senza nemmeno scivoloni clamorosi. Le tre stagioni di Summertime me le sono gustate proprio con piacere, come un ghiacciolo alla Coca-Cola in piena estate. O anche in pieno maggio, a questo punto.
Cotta del momento
Amaia Aberasturi e Ana Mena (Benvenuti a Eden)
Con Ana Mena non posso più nemmeno parlare di semplice cotta. Per lei provo un amore duraturo, che va avanti da tipo lo scorso Sanremo. Che dici, Ana, è presto per parlare di matrimonio?
Oltre a cantare, la spagnola vanta pure qualche apparizione cinematografica, come in La pelle che abito di un certo Pedro Almodóvar, e ora è pure in una serie Netflix: Benvenuti a Eden.
L'ambientazione di questa serie su una misteriosa isola non è delle più originali. Dopo Lost diciamo che un buon 20% delle serie TV e pure dei reality è ambientato su un'isola. Benvenuti a Eden comunque si lascia guardare senza problemi. Merito forse, oltre che di Ana Mena, pure del resto del cast, anch'esso piacevole alla vista. In particolare Amaia Aberasturi. Io però ci tengo a precisare che questa serie la guardo per la trama.
La trama:
Lacrima facile Award
This Is Us
(sesta e ultima stagione)
La recensione SENZA SPOILER dell'episodio finale di This Is Us: ho pianto per 45 minuti di fila.
Non posso dire che This Is Us sia la serie migliore di sempre, o la mia preferita in assoluto. In compenso può vantare un primato che non ha eguali: di sicuro è la serie che mi ha fatto versare più lacrime.
Nel corso delle sue 6 stagioni, discontinue ma con un livello di scrittura e recitazione sempre medio-alto, in quasi tutti i suoi 106 episodi c'è stato almeno un momento che mi ha commosso. Adesso che sono arrivato alla fine mi sento svuotato. Come direbbe Ariana Grande: "Ain't got no tears left to cry". E allora, grazie tante per tutte le lacrime, cara famiglia Pearson.
Non fatevi ingannare dalla foto in stile sitcom.
Della presente lista, vista e particolarmente apprezzata (mancherebbe in realtà ancora l'ultima puntata) solo "Shining Girls", di cui hai tralasciato (non credo sia uno spoiler, visto che prima della serie, esiste anche un romanzo) che la vera figata è il serial-killer che viaggia nel tempo! Forse un po' difficile da seguire all'inizio (sarei peò curioso di capire quali svolte ti hanno convinto meno) ma tra atmosfere finchiane (più Zodiac che Seven), e altre ancora più "Dark", un fantathriller ben riuscito. Mentre non vedo in elenco alcune serie recenti come "The Offer" o "The Essex Serpent" di cui attendo un tuo giudizio, e altre un po' meno recenti come "Slow Horses", ma il palinsesto di "Pensieri Cannibali TV", mi sembra organizzato molto bene. Se posso permettermi, peccato solo per la piattaforma "Blogger" che ti penalizza un po' nei risultati, soprattutto per via del vecchio protocollo http:// (che i browser e soprattutto google mal tolleranno). Mai pensato di passare a Wordpress o altro CMS? Puoi anche importare gli articoli da qui senza perdere niente, migliorando parecchio le visite, visto che il sito e soprattutto lo stile, meritano parecchio...
RispondiEliminaCi sono troppe serie in giro, difficile riuscire a trovare il tempo per seguirle tutte. Già solo per guardare le nuove puntate di Stranger Things negli ultimi giorni ho smesso di fare qualsiasi altra cosa, compreso vivere. :D
EliminaGrazie per il consiglio, Bingewatcher. In passato avevo pensato a un trasferimento a Wordpress, però non mi era sembrata una cosa molto semplice e immediata, almeno per me.
Ci farò ancora un pensierino (cannibale), ma ormai sono affezionato a Blogger, pur con i suoi difetti e limiti, e mi spiace tradirlo. :)
Sono mostruosamente indietro con tutto.
RispondiEliminaCome sei riuscito a finire Stranger Things e vederti pure tutto questo??
Tanti titoli che mi aspettano, ma almeno so già che non devo perdere tempo con Le Fate Ignoranti e tenermi il bel ricordo del film (ma come?! Che lacuna!), e nemmeno con le conversazioni fra amici, che pure io Normal People lo avevo apprezzato fin là.
Lacrime, lacrime copiosissime per This is Us. Imperfetto come ogni famiglia, con questa ultima stagione è tornato grande e il doppio finale mi ha prosciugata. Mancheranno tantissimo e so che mi farò male, ma prima o poi so che mi farò una maratona.
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