lunedì 26 giugno 2023

Please Don't Stop the Music - La musica di Giugno 2023, da Janelle Monáe ai Foo Fighters







Album del mese

Foo Fighters "But Here We Are"

Il lutto tira fuori il peggio in alcuni. Come in un certo governo, che ha tributato onori un filo esagerati a un certo personaggio che come minimo si può definire controverso. Manco quando era morta Madre Teresa di Calcutta avevo assistito a un processo di beatificazione simile.

Il lutto tira fuori il meglio in altri. Come nei Foo Fighters, che hanno realizzato il loro album più ispirato dai tempi dei loro primi due dischi, che risalgono a oltre due decadi fa. "But Here We Are" è una riflessione sulla perdita del loro batterista, e soprattutto del loro grande amico Taylor Hawkins. Se a ciò aggiungiamo che Dave Grohl negli ultimi mesi ha detto addio anche a sua mamma, si può intuire che questo non è un ascolto esattamente allegro. Allo stesso tempo però non è nemmeno deprimente e i Foo suonano belli carichi ed emotivi. Taylor sarebbe fiero di loro.
(voto 7/10)



Queens of the Stone Age "In Times New Roman..."

Periodo pieno di lutti anche per Josh Homme, cantante e leader dei Queens of the Stone Age. Oltre all'amico Taylor Hawkins e a Mark Lanegan (che per un certo periodo ha fatto parte della band), ha dichiarato di aver perso varie persone care negli ultimi tempi. "In Times New Roman..." non suona però in maniera emozionata ed emozionante come l'ultimo dei Foo Fighters, ma come una versione spenta, che va avanti col pilota automatico, dei QOTSA. I tempi di "Songs for the Deaf" sembrano lontani quanto l'Età della pietra.
(voto 5,5/10)



Noel Gallagher's High Flying Birds "Council Skies"

Noel, Noel, Noel. Va bene, "Council Skies" è il tuo migliore lavoro solista... Sì, solista, perché nonostante la denominazione da band dei tuoi High Flying Birds, sappiamo tutti benissimo che le decisioni le prendi tutte tu. Così come sappiamo benissimo che in questo disco manca qualcosa: la voce di Liam. A me la tua voce piace. Basti pensare che due dei miei pezzi preferiti di tutti i tempi ("Don't Look Back in Anger" degli Oasis" e "Setting Sun" dei Chemical Brothers) ti vedono appunto nelle vesti di vocalist. Detto ciò, un'altra cosa che tutti sanno benissimo è che tu sei più un chitarrista che un cantante, quindi alla lunga suoni un po' monotono.

Non c'è allora niente da fare. Puoi pubblicare tutti i dischi validi che vuoi, così come pure tuo fratello, ma quello che tutti noi fan degli Oasis preferiremmo è una vostra bella reunion. Ora che il Manchester City ha vinto la Champions, darai ascolto a Liam e riunirai la band? Non dico per sempre. Giusto il tempo di realizzare un altro album, magari un altro tour.
(voto 6+/10)



Sigur Rós "Átta"

Siete carichi per l'estate?
Siete pronti per bailar?
Ecco, bravi, allora portate il vostro sudore altrove e tenetevi lontani da questo disco. I Sigur Rós fanno i Sigur Rós e hanno tirato fuori un nuovo album orchestrale, cinematografico, splendidamente d'atmosfera. Solo non d'atmosfera estiva o da party. Per disintossicarsi dalla musica da spiaggia, difficile chiedere di meglio.
(voto 7+/10)



Venerus "Il segreto"

Qual è il segreto della riuscita del nuovo album di Venerus?
Sbattersene della scena attuale e suonare fuori moda, fuori dal tempo, al naturale, senza trucchetti facili, effetti speciali o featuring. I suoi discografici probabilmente non saranno tanto contenti e avrebbero sognato qualcosa di più immediato e radiofonico, ma questo non è mica un segreto.
(voto 6,5/10)



Janelle Monáe "The Age of Pleasure"

Più che un disco, un'orgia, uno stato d'animo, un modo di vivere. Janelle Monáe sta vivendo la sua età del piacere, ed è un vero piacere ascoltarla (oltre che vederla).
(voto 7,5/10)




Beach Fossils "Bunny"

La chicca indie-pop del mese, dell'estate, forse dell'anno. Una meraviglia di disco che ti culla in un'altra dimensione.
E poi come resistere a un album con una copertina così pucciosa?


(voto 8/10)




Canzoni Top

#4 Ash "Race the Night"

Gli irlandesi Ash sono da sempre tra i miei idoli assoluti e ogni volta è un piacere risentirli, anche se (purtroppo) ormai siamo rimasti in pochi a cagarceli. Aspettando l'arrivo del loro ottavo album, in uscita il 15 settembre, ecco intanto la piacevole title track "Race the Night".



#3 Colapesce, Dimartino "Considera"

La loro sarà anche "musica leggerissima", ma in mezzo ai tormentoni estivi che girano al momento Colapesce e Dimartino sembrano possedere tutto un altro spessore. Senza suonare come dei pesantoni, sia chiaro.



#2 Madame "Aranciata"

Quasi ogni volta che ascolto una nuova canzone di Madame, la mia prima impressione è "Bah!". La seconda è "Mmm...", La terza è "Però, ha il suo perché". La quarta è "Sono pazzo di questo pezzo". Anche con la nuova rinfrescante "Aranciata" è andata all'incirca così.



#1 Doja Cat "Attention"

Doja Cat è un personaggio alla Kanye West. Non sai mai cosa potrebbe dire fare baciare lettera testamento. Dalle sue ultime uscite sui social, che disconoscevano del tutto la sua musica passata da lei considerata troppo pop, sembrava stesse per rilasciare qualcosa dalle sonorità punk-rap-hardcore. Invece, attenzione attenzione, il suo nuovo singolo "Attention" ha un passo vellutato e sognante e tutto sommato pop. In attesa che in futuro tiri fuori qualcosa di davvero punk, per ora va benissimo anche così.




Guilty Pleasure del mese
Achille Lauro, Rose Villain "Fragole"

C'era già chi era pronto a dare Achille Lauro per finito, spacciato, o se non altro nelle fase calante della sua carriera, ed ecco che lui tira fuori una hit gustosa come "Fragole". Nonostante il titolo, no, non è ancora alla frutta.




Cotta del mese
Ana Mena

Ana Mena in versione Sirenetta. Cosa chiedere di più?
Beh, che Guè non compaia nel video, ma non si può mica avere tutto dalla vita.




Album da recuperare
Urusei Yatsura "We Are Urusei Yatsura"

Negli anni '90 gli scozzesi Urusei Yatsura sembravano possedere tutte le carte in regola per sfondare. Avevano il suono alternative rock tra Sonic Youth e Pavement giusto, il nome particolare giusto (che è il titolo originale del manga noto in Italia come Lamù) e l'album d'esordio giusto, "We Are Urusei Yatsura", una bella collezione di pezzi rumorosi e allo stesso tempo accattivanti. Eppure per sfondare davvero è mancato qualcosa, forse il singolo giusto o il video diretto da uno Spike Jonze o da un Michel Gondry giusto. Fatto sta che ai tempi, al di là di una ristretta cerchia di fan, se li sono filati in pochi, faccio mea culpa e mi ci metto dentro pure io, ma se non altro ora grazie a una recente intervista pubblicata dal sempre ottimo sito Indie For Bunnies, m'è venuta voglia di recuperarli e ho (ri)scoperto un'ottima sottovalutata band che avrebbe meritato maggiore fortuna.






2 commenti:

  1. L'estate non è proprio la mia stagione musicale, ispira tutto pochissimo ma sono curiosa del tuo superpost sui tormentoni, arriva presto, vero?

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  2. Grieving can reveal the true colors of certain governments, as seen in the exaggerated honors bestowed upon controversial figures. It's a stark contrast to the genuine and heartfelt response shown by the Foo Fighters in their latest album, a testament to their resilience and emotional depth despite the loss of their drummer and friend. The Foos' powerful and moving sound is a fitting tribute, making Taylor proud.

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