giovedì 10 giugno 2010

imagine all the girls and the boys and the drums the drums the drums

“The Drums” dei The Drums è l’album d’esordio da non perdere quest’anno, a meno che non vogliate essere considerati indie-cappati. Un gruppo di ragazzetti che prende gli strumenti in mano e suona, con semplicità, con purezza, con delle grandi melodie in testa e nessuna pretenziosità o virtuosismo tecnico. Questo disco sta sullo stesso livello delle prime volte di Strokes e Vampire Weekend negli scorsi anni, siete avvisati.

“You are my best friend, but then you die”
e vabbè, si inizia così. Morrissey in un angolino applaude discretamente, con tipico aplomb inglese.


Il già noto pezzo fischiettante che li ha lanciati, usato persino in una pubblicità della Peugeot, è un aggiornamento dei Beach Boys. Troppo summertime, deliziosa, ma chi si aspettava tutto un album su queste frequenze rimarrà sorpreso, perché i Drums nel resto del programma al cazzeggio preferiscono le emozioni.


“Book of stories”, che canzone! Poesia fottutamente pura. Il pezzo che gli Smiths avrebbero scritto se si fossero fusi in un tutt’uno con i Cure. Non riesco a sentirla senza che mi vengano i brividi. Al momento, alle mie orecchie suona come la canzone più bella del mondo e io sarò sempre grato ai Drums per avermi regalato una canzone del genere.

I thought my life would get easier
instead is getting harder
without you


Ma se pensate che il disco abbia cedimenti, vi sbagliate di grosso. La magia senza fine continua con “Skippin’ Town” e “Forever and Ever Amen”.


“Down by the water”, “It will end in tears”, “We tried” e I need fun in my life” potrebbero essere le ballate melodrammatiche di un gruppo anni 50 alla Platters, suonate con la consapevolezza anni 80 di New Order e Joy Division. Praticamente una cosa da Ritorno al futuro: cazzo chiedere di più a un gruppo?

Adesso, questione di hype e di mode a parte, di NME che li mette in copertina, di MTV che li pusha alla grande, di frange dei capelli che sembrano tagliate alla cazzo di cane e invece oggi sono troppo cool, di un suono anni Ottanta che anche quello oggi è troppo cool, tutto questo a parte sarebbe un crimine troppo grande lasciarsi sfuggire un album del genere. Prendete e bevetene tutti.
(voto 8,5)

12 commenti:

  1. un fresco ripassino di almeno un paio di decenni. disco per l'estate!

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  2. Per me un gran bel disco disco ma resto incollato a quel Santo di Jurado che credo sarà il mio disco per l'estate.
    Giamp ( restoinascolto)

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  3. Carinissimi, ma perchè non ascoltarsi i primi Cure? :P

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  4. *maurizio
    sì, un megamix tra '50 e '80
    er mejo per il caldo estivo

    *giamp
    il disco di damien jurado me lo devo ancora sparare.. vedrò di rimediare ;)

    *sigur ros
    ascolto pure quelli, però dopo un po' mi annoio a sentire sempre gli stessi pezzi.. e poi i drums per quanto derivativi hanno comunque un suono loro e una serie di canzoni davvero notevoli. dà loro una possibility ;)

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  5. non ti avevo passato un video loro?
    Best friend, mi pare...
    pezzo fetish

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  6. @ Marco: allora prova coi Feelies ;) :)

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  7. *vale
    ah già ecco chi me ne aveva parlato! grande ;)
    il mio pezzo fetish invece è book of stories, troppo bella

    *giardigno
    sono qui per questo!

    *sigur ros
    gruppo anni 80? ho ascoltato qualcosina ma devo andarli a scoprire meglio..

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  8. @ Feelies: se ti piace quel sound, sarà amore al primo ascolto *_*

    http://www.ondarock.it/pietremiliari/feelies_crazy.htm

    http://www.mediafire.com/?mmyzdazm2ij

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  9. Sono nel mio portatile già da un po' ma non ho ancora avuto tempo e testa, soprattutto, di ascoltarli. Però anche loro i pantaloni a "zumpafosso" no, ti prego! ne vedo già troppi a Milano.
    Ste

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  10. *sigur ros
    non male, questi feelies
    le lunghe parti strumentali però non è che mi convincano molto, preferisco l'immediatezza pop dei drums :D

    *ste
    devi rimediare! sono il gruppo dell'estate e poi non ci va molta testa per sentirli: fanno pezzi pop da 3 minuti che ti prendono subito!
    sui pantaloni, vabbè, sorvoliamo ;)

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  11. Lunghe parti strumentali? Beh, i Feelies sapevano suonare e comporre pezzi con strutture tutt'altro che banali. Hanno fatto 3-4 dischi fantastici, di cui uno - Crazy Rhythms - è decisamente una pietra miliare. Bisogna concedere loro un minimo di pazienza ;)
    E immediati o no, preferisco sempre sentirmi loro, o un disco a caso di Echo & The Bunnymen, per dire...la sostanza che ci sento sempre dentro prevale sull'effetto da ghiacciolo alla menta di gruppi come i Drums: piacevoli e rinfrescanti, ma mai durevoli :)

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