martedì 21 settembre 2010

Ritratto (vero) di famiglia (finta)

Happy Family
(Italia 2010)
Regia: Gabriele Salvatores
Cast: Fabio De Luigi, Valeria Bilello, Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Corinna Agustoni, Carla Signoris, Gianmaria Biancuzzi, Alice Croci, Sandra Milo
Link: mymovies

Un film che non ha nulla da dire, ma lo dice maledettamente bene. Happy Family è un puro esercizio di stile firmato Gabriele Salvatores, il piacere del narrare anche senza avere una storia vera e sentita da raccontare. Che poi è quello che fa il protagonista del film Fabio De Luigi qui in versione pirandelliana: crea personaggi, inventa aneddoti, si fa viaggi mentali, inventa storie. E cosa c’è di più bello dell’inventare storie?

La piacevolezza della visione lascia comunque spazio a qualche riserva. In primis proprio il Fabio De Luigi, ottimo comico che non mi sembra sia, non ancora almeno, un attore vero. Troppo impostato e finto, persino per un film in cui tutto è esplicitamente fiction come questo.
E poi Valeria Bilello: come vj di Mtv e AllMusic mi piaceva, ma pure lei come attrice deve ancora studiare parecchio; diciamo che per il momento è alle elementari, vediamo se arriva all’università o perlomeno al liceo. Intorno ai due imballati protagonisti della storia d’amore particolare qui presentata ci sono però per fortuna una serie di personaggi più o meno strambi e alcuni molto riusciti.

Diego Abatantuono di solito faccio fatica a sopportarlo ma qui dentro, con un piccolo ruolo da padre cannaiolo, mi è risultato decisamente simpatico. Poi c’è la parte teen, con il ragazzino effemminato che a 16 anni si vuole sposare con la fidanzatina emo prima di scoprirsi gay. C’è appunto la ragazzina emo combattuta sulla decisione di sposarsi. C’è un Fabrizio Bentivoglio invecchiatissimo e in perenne punto di morte. Ma il personaggio migliore è senz’altro la vecchina con l’Alzheimer: comicità allo stato puro. Da sola vale l’intera visione della pellicola. Altra protagonista del film: Milano, filmata in una maniera inedita e affascinante.
Ah, dimenticavo: c’è anche Margherita Buy che tanto per cambiare fa la parte della nevrotica. Ma non si è stufata?

E poi qualche riserva anche per la colonna sonora, in un impeto da sindrome de Il laureato composta unicamente da pezzi di Simon & Garfunkel. Simon & Garfunkel? Come dice lo stesso De Luigi a inizio pellicola: “Sì, è musica che non ascolta più nessuno, me compreso. Però è l’unica musica che ho.” Alla fine risulta un sottofondo anche piacevole e serve a dare unità e compattezza a un film che altrimenti poteva risultare più confusionario, però un consulente musicale Salvatores, se proprio aveva finito i dischi, poteva anche prenderselo.

Gabriele Salvatore dopo Come Dio comanda si conferma un buon regista ma non si può considerare un vero e proprio Autore. Con la macchina da presa ci sa indubbiamente fare, però è come se gli mancasse la personalità, una sua visione del mondo. Conosce le tendenze del cinema contemporaneo ed è bravo a imitarle, come in questo ritratto di famiglia anomala alla Tenenbaum, però sembra decisamente come il suo protagonista/alter-ego De Luigi: un autore in cerca di autore.
(voto 6,5)

15 commenti:

  1. L'ho visto e l'ho trovato carino (confermo il tuo voto). Punto debole: l'ennesimo riciclaggio della storia-leggenda metropolitana del cane e del coniglio d'angora (qui trasformato pedestremente in criceto): è come scoprire, dentro un buon romanzo, quattro (inutili) righe scopiazzate da un altro romanzo. Siamo così a corto di idee? Punto forte: gli amichetti maschi che alla fine si chiudono a chiave in camera "per studiare": almeno al cinema, anche la povera Vatikalia sta aprendo la sua Breccia nella porta pia della scimmiesca omofobia. :D

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  2. Mi ispira... darò un'occhiata.

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  3. Mi hai incuriosita, lo guarderò ;)

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  4. Non l'ho ancora visto, ma ammetto che negli ultimi anni ho abbandonato Salvatores al suo destino di regista in cerca d'identità e spesso un pò troppo ispirato - dicesi scopiazzate - da altri autori.
    Ad ogni modo farò un tentativo.
    Ti saprò dire.

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  5. a me la cosa che è piaciuta di più sono i quadri di Marco Petrus! meravigliosi, ed è a quelli che si è ispirato il buon Salvatores per girare! È anche la mia personale tecnica d'altronde, guardo in alto, in ogni città! Pesto? forse! :)))
    p.s. propongo te, Harmonica e Teiera volante per la consulenza musicale! ;)

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  6. il film non lo vado a vedere.

    ma il monologo è carino.

    love, mod

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  7. mi ero riproposto di cercarmi il TORRENT, ora me lo ri-riproporrò... .:-)

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  8. più che altro non di sono stufati (pure salvatores...) di farle fare la parte dell'isterica? adoravo bentivoglio di turnèe, anche abatantuono.... d'accordo pienamente su de luigi
    dimenticavo, il film non l'ho visto... se lo sapesse rino gaetano....

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  9. Io l'ho visto e mi è piaciuto. Ho sorriso molte volte e riso e mi sono piaciuti i personaggi che chiedono di "vivere". E' un po' quello che chiedono anche i miei personaggi quando invento delle storie :)
    Il pezzo di Milano in bianco e nero è incantevole e concordo sulla nonnina.
    Un film piacevole.

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. La colonna sonora all'inizio è piacevole, ma alla lunga diventa assurdamente ripetitiva, quasi da farmi quasi detestare gli innocenti Simon & Garfunkel.
    Il film non mi è dispiaciuto, ma non mi ha neanche entusiasmato. Bentivoglio e Abatantuono reggono, anche se gigioneggiano un po' troppo.
    Salvatores ha fatto di meglio.

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  12. Visto, non male, due risate te le strappa. Per le musiche, rimanendo sulla stessa falsariga, poteva metterci i Kings of Convenience...

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  13. *zio
    pure quella è una cosa che ha copiato? sì, in effetti salvatores non è un pozzo di idee. forse se invece di fare lo sceneggiatore (cosa che non gli riesce benissimo) si limitasse a fare il regista i risultati sarebbero migliori..

    *petrolio
    era una citazione che non avevo colto, ma in effetti direi che è un'influenza evidente. e salvatores si conferma così buon copione :)
    felice (e onorato) di essere uno dei tuoi consulenti musicali!

    *lucien
    però ha anche fatto di ben peggio!

    *harmonica
    i kings, o magari anche qualcosa di più movimentato giusto per dare una scossa al tutto..

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  14. sì, una scopiazzatura davvero squallida. Pensa che quella leggenda metropolitana è così diffusa che anni fa mia madre me la riferì come cosa raccontatale da un'amica e capitata davvero a una terza amica. Io in buona fede ne ricavai un racconto. Anni dopo, Il coniglio d'angora, con piccole varianti, comparve anche in un libro di racconti di un certo Calligarich. Poco più avanti scoprii che trattavasi appunto di "leggenda metropolitana". E adedsso arriva Salvatores a riciclarla in versione criceto. Deprimente.

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