Faccio un fioretto per il prossimo anno, consapevole che tanto i fioretti non vengono mai rispettati. Nel 2026 voglio ascoltare meno dischi, ma ascoltarli meglio. Mi spiego: quasi ogni venerdì dell'anno escono decine di nuovi album e io cerco di sentirne il più possibile, spesso senza però dare a molti di loro il giusto approfondimento che meritano. Non sto a dire che mi mancano i tempi in cui con la mia paghetta mi potevo permettere di comprare appena uno o massimo due CD a settimana, però un po sì. Rimpiango il periodo in cui un disco lo conoscevo a memoria da cima a fondo ed ero affezionato a tutte le sue tracce, anche quelle minori, anche quelle meno riuscite.
I miei ascolti 2025 sono quindi stati un po' da tossicodipendente drogato di musica. Numeri alla mano, il mio Spotify Wrapped dice che quest'anno ho ascoltato oltre mille album diversi e mi ha consigliato di andare in rehab. Prima però ho cercato di mettere un minimo di ordine nel caos e questa è una playlist che contiene alcuna della mia musica preferita dell'anno.
Passiamo ora a vedere la mia personale Top 20 degli album che mi sono piaciuti di più nel corso degli ultimi 12 mesi. Sì, questa è un'altra ennesima classifica dei migliori dischi dell'anno ma, a differenza delle altre, questa ti dice pure quali film sarebbero gli album se fossero appunto dei film. Cosa che non ha un'enorme utilità, ma spero la troviate simpatica.
Prima però c'è un recap con i vincitori del titolo di disco dell'anno di Pensieri Cannibali gli anni passati.
2008 - Vampire Weekend "Vampire Weekend"
2009 - The Horrors "Primary Colours"
2010 - Kanye West "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"
2011 - Zola Jesus "Conatus"
2012 - Fiona Apple "The Idler Wheel"
2013 - Daft Punk "Random Access Memories"
2014 - Damon Albarn "Everyday Robots"
2015 - Grimes "Art Angels"
2009 - The Horrors "Primary Colours"
2010 - Kanye West "My Beautiful Dark Twisted Fantasy"
2011 - Zola Jesus "Conatus"
2012 - Fiona Apple "The Idler Wheel"
2013 - Daft Punk "Random Access Memories"
2014 - Damon Albarn "Everyday Robots"
2015 - Grimes "Art Angels"
2017 - Lorde "Melodrama"
2018 - Arctic Monkeys "Tranquility Base Hotel + Casino"
2019 - Billie Eilish "When We All Fall Asleep, Where Do We Go?"
2020 - Soccer Mommy "Color Theory"
2021 - Olivia Rodrigo "Sour"
2022 - Kendrick Lamar "Mr. Morale & the Big Steppers"
2023 - Blur "The Ballad of Darren"
2024 - Fontaines D.C. "Romance"
20. Caparezza "Orbit Orbit"
Genere: spaziale
Artisti affini: Daft Punk, Rockets, Neffa
Se fosse un film sarebbe: Interstellar
"Io sono Caparezza, vengo dalla monnezza", diceva in un tempo che sembra ormai parecchio lontano. La sua musica invece monnezza non lo è mai stata e nel suo nuovo ambizioso fantascientifico disco-fumetto "Orbit Orbit" diventa addirittura spaziale. In tutti i sensi. Per alcuni il limite è il cielo, per Caparezza manco più quello.
19. Lady Gaga "MAYHEM"
Genere: dance pop
Artisti affini: Michael Jackson, Prince, Madonna
Se fosse un film sarebbe: Il cigno nero
La regina del pop reclama il suo trono. Dopo l'avventura attoriale, dopo le parentesi più jazz e cantautoriali, la Germanotta è tornata a fare quello che le riesce meglio: le melodie che ti restano incollate in testa accompagnate da sculettanti ritmi dance. E sì, lo scettro resta ancora nelle sue mani. Gaga, ooh la-la.
18. Geese "Getting Killed"
Genere: art rock (qualunque cosa significhi)
Artisti affini: Gomez, The Strokes, Maruja
Se fosse un film sarebbe: Bugonia
Per alcuni il capolavoro musicale dell'anno, per me soltanto un buon disco. E avercene di buoni dischi come questo. I Geese sono creativi, originali, imprevedibili, il loro album è una bombetta, ma io dico che possono fare ancora di meglio.
17. Little Simz "Lotus"
Genere: jazz rap
Artisti affini: De La Soul, Lauryn Hill, The Streets
Se fosse un film sarebbe: Fish Tank
Cari bro, questo non è stato un grande anno per la musica hip hop, ammettiamolo. Per la prima volta in 35 anni è successo che il rap è sparito dalle classifiche statunitensi e, al di là di qualche raro fuoriclasse come Kendrick Lamar e Tyler, the Creator, anche a livello creativo il panorama attuale non è dei migliori. Per quanto mi riguarda, la cosa più bella sentita nel 2025 in questo genere è il disco di Little Simz, ormai sempre più una delle poche garanzie rimaste in ambito hip hop. Kendrick, comincia a tremare. E se la numero 1 al mondo nel rap game oggi fosse lei?
16. Wednesday "Bleeds"
Genere: country grunge
Artisti affini: Sonic Youth, Hole, Boygenius
Se fosse un film sarebbe: Alabama Monroe - Una storia d'amore
"Bleeds" dei Wednesday è un album sofferto, che affronta la fine della storia d'amore tra la cantante della band Karly Hartzman con il chitarrista MJ Lenderman, e che è capace in qualche assurdo modo di coniugare una scrittura country con un'attitudine grunge, fino a dare vita a un suono che è definibile semplicemente come rock. Perché sì, il rock è ancora vivo e sanguina insieme a noi.
15. Brucherò nei pascoli "UMANA"
Genere: pazzo
Artisti affini: Verdena, The Zen Circus, Fratelli Calafuria
Se fosse un film sarebbe: Qualcuno volò sul nido del cuculo
Ho un sogno: vedere prima o poi quei pazzi dei Brucherò nei pascoli in gara al Festival di Sanremo. O lo vincono, o danno a fuoco l'Ariston.
14. Joan Thiele "Joanita"
Genere: trip pop
Artisti affini: Mina, Rosalía, Piero Umiliani
Se fosse un film sarebbe: Kill Bill
Il suono gentile di Joan Thiele mi ha conquistato canzone dopo canzone, con la sua voce delicata e le sue atmosfere cinematografiche, tra le musiche di Piero Umiliani e le colonne sonore dei film di Quentin Tarantino e di James Bond. Per la serie: anche Sanremo ha fatto cose buone. Ma non fateci troppo l'abitudine, ché il prossimo anno mi sa che marca male.
13. Maruja "Pain to Power"
Genere: punk jazz
Artisti affini: Geese, Squid, Just Mustard
Se fosse un film sarebbe: Una battaglia dopo l'altra
Un ensemble jazz che fa un casino infernale come se fosse una band punk.
Anzi no, una band punk che sa suonare il jazz.
Mettetela come volete, ma i Maruja hanno trovato il modo di fondere insieme due elementi come il jazz e il punk che molti scienziati ritenevano inconiugabili. Quale sarà il loro prossimo passo? Dimostrare che la Terra non è davvero piatta?
12. Turnstile "NEVER ENOUGH"
Genere: hardcore ambient
Artisti affini: Militarie Gun, Refused, Snapcase
Se fosse un film sarebbe: Fuori di cresta
Non sono mai stato un grande fan né della musica hardcore punk, né di quella ambient. Eppure la tanto improbabile quanto riuscita unione tra questi due generi parecchio distanti tra loro che i Turnstile sono riusciti ad imbastire nel loro album "NEVER ENOUGH" è una delle cose che più mi hanno esaltato quest'anno. Vorrei avere ancora 18 anni per andare in mezzo al pogo nei loro concerti. Adesso che non sono più un teenager da un pezzo mi accontento di ascoltarli in cuffia e scuotere la testa su e giù un poco, ma senza esagerare, che se no mi viene il torcicollo e pure il mal di schiena.
11. The Veils "Asphodels"
Genere: ballatone che ti mettono in pace col mondo
Artisti affini: Ed Harcourt, Anna Calvi, Warhaus
Se fosse un film sarebbe: Train Dreams
I The Veils sono sbucati fuori nel 2004, quando il videoclip della loro struggente ballad "Lavinia" passava su MTV. Erano la next big thing del momento, sembrava dovessero conquistare il mondo e poi invece non hanno mai sfondato veramente. Perché?
Chissà, forse i loro dischi si sono fatti via via troppo sperimentali, strani e difficili da incasellare in un unico genere e il treno per il successo ha lasciato la stazione senza di loro. Peccato, perché non hanno nulla da invidiare - anzi - a band molto più celebri e il loro nuovo album "Asphodels" è un'autentica chicca. In un mondo perfetto sarebbero in cima alla classifiche e io sarei il premier italiano. Invece in questo mondo al posto nostro vi dovete accontentare di Olly e della Meloni.
10. RosGos "In This Noise"
Genere: the dark side of the folk
Artisti affini: Mark Lanegan, Micah P. Hinson, Alice in Chains
Se fosse un film sarebbe: Melancholia
Un disco che è la fine del mondo. Nel senso proprio che sarebbe la colonna sonora perfetta per la fine del mondo. Non un'apocalisse fracassona in stile Armageddon, bensì una più minimalista, delicata, emotiva ed emozionante. Il disco dell'italiano RosGos è notturno, scuro, ma tranquilli che qua e là spunta anche qualche raggio di luce. Perché c'è ancora speranza e il mondo non sta davvero finendo. Vero?
Vero?!?
9. Andrea Laszlo De Simone “Una lunghissima ombra”
Genere: cantautorato pop fuori dal tempo
Artisti affini: Domenico Modugno, Lucio Battisti, Luigi Tenco
Se fosse un film sarebbe: L'eclisse
Io sono convinto che se si trovasse un nome d'arte semplice semplice, Andrea Laszlo De Simone sarebbe il cantante italiano più famoso dai tempi di Domenico Modugno. Però niente, a lui le cose facili non piacciono e il suo nuovo poco immediato ma splendido album ne è la più evidente dimostrazione.
8. Wolf Alice "The Clearing"
Genere: classic rock
Artisti affini: Fleetwood Mac, Carole King, Electric Light Orchestra
Se fosse un film sarebbe: Quasi famosi
I Wolf Alice non sono più i lupacchiotti de 'na vorta?
Sì, può darsi. Il loro sound oggi è meno tirato e aggressivo di un tempo e ha lasciato spazio ad atmosfere più delicate, da radio FM americana degli anni '70, perfette per un viaggio on the road. Stanno crescendo, stanno maturando e non tutti i fan della prima ora continueranno il viaggio. I Wolf Alice però vanno dritti per la loro strada e io con loro, perché la musica sarà anche cambiata, ma insieme alla band capitanata dalla carismatica Ellie Rowsell i panorami restano sempre mozzafiato.
7. Blood Orange "Essex Honey"
Genere: alternative R&B
Artisti affini: Lorde, Frank Ocean, Beach House
Se fosse un film sarebbe: La mia vita a Garden State
La storia sarebbe perfetta per un film. Dopo essere stato in giro per il mondo per anni, il cantautore Dev Hynes in arte Blood Orange è tornato nella casa dell'Essex in cui è cresciuto per occuparsi della sua madre malata e poi purtroppo venuta a mancare. Un tuffo nel passato pieno di dolore, ma anche di bellezza, che ha dato vita non a un film, bensì a un album. Uno di quelli che valgono un'intera carriera.
6. Lily Allen "West End Girl"
Genere: revenge pop
Artisti affini: Sabrina Carpenter, Chappell Roan, CMAT
Se fosse un film sarebbe: Attrazione fatale
Chissenefrega di avere un matrimonio felice. Il divorzio sta benissimo indosso a Lily Allen, che raccontandoci la travagliata fine della sua relazione con l'attore di Stranger Things David Harbour ha tirato fuori il breakup album più devastante e sincero che una popstar potesse realizzare. Un consiglio gratuito per le sue colleghe in crisi creativa: contattate un avvocato divorzista. Subito.
5. i cani "post mortem"
Genere: (vero) indie italiano
Artisti affini: Vasco Brondi, Calcutta, Baustelle
Se fosse un film sarebbe: Caro diario
Così, senza avvisare manco con un singolo d'anticipazione né tanto meno con un cartello sul cancello con la scritta "Attenti ai cani", dopo 9 anni di assenza I Cani sono tornati con un nuovo album profondamente umano, più che canino. Che poi anche se usano il pluralis maiestatis sono una one-man band formata dal solo Niccolò Contessa. Il mio cagnolino indie preferito, ieri quanto oggi.
4. Shame "Cutthroat"
Genere: Britrock
Artisti affini: Fontaines D.C., Yard Act, Franz Ferdinand
Se fosse un film sarebbe: Trainspotting
Datemi la mia razione di rock britannico quotidiana e nessuno si farà male. Un tempo (stiamo parlando di ben un paio di anni fa) alfieri della musica cosiddetta post punk, gli Shame oggi fanno musica rock in senso lato, dall'inconfondibile stile British che li rende perfetti per un ascolto con una pinta di birra in mano. Funzionano anche se li si ascolta da sobri?
Ma che ne so? Non chiedetelo a me. Non sono quasi mai sobrio, specie quando sento quegli scemi degli Shame.
3. Erika de Casier “Lifetime”
Genere: trip hop
Artisti affini: Sneakers Pimps, Portishead, Smerz
Se fosse un film sarebbe: Prima dell'alba
La cantautrice e produttrice danese di origini portoghesi Erika de Casier è salita sulla DeLorean, è tornata indietro nel tempo, negli anni '90, ha fatto il pieno di suoni che andavano in quel decennio, poi è tornata nel presente e ha realizzato il disco trip hop che tutti noi nostalgici stavamo aspettando. E la cosa più bella è che suona incredibilmente attuale.
2. Pulp "More"
Genere: post Britpop
Artisti affini: Blur, Charlatans, Suede
Se fosse un film sarebbe: 28 anni dopo
Gli uomini preferiscono le bionde, i fan dei Pulp preferiscono More.
Valeva la pena attendere oltre due decenni per avere un nuovo album di Jarvis Cocker e compagni, tra i gruppi simbolo del Britpop anni '90?
Sì, assolutamente sì! La prossima volta però non fateci più aspettare così tanto. Vorrei ricordare che qui nessuno, né voi della band né noi fan, è più molto giovane.
1. Rosalía “LUX”
Genere: orchestrale
Artisti affini: Björk, La Niña, Carmen Consoli
Se fosse un film sarebbe: Conclave
Il Conclave di Pensieri Cannibali si è riunito. Dopo numerosi giorni di votazioni estenuanti, in cui si è delineato un testa a testa serrato tra i Pulp e Rosalía, alla fine è arrivata la fumata bianca. Habemus Papam. Abbiamo un nuovo Papa, o meglio una nuova Papessa: Rosalía. Il suo "LUX" è stato nominato album del 2025 preferito da Pensieri Cannibali. Il motivo?
È il disco che quest'anno più mi ha sfidato, quello che più mi ha fatto uscire dalla mia comfort zone musicale, e allo stesso tempo quello che più mi ha coinvolto/sconvolto non solo a livello sonoro ma pure emotivo.Ora la messa... scusate, la classifica è finita, andate in pace.






















Nessun commento:
Posta un commento