martedì 8 ottobre 2013

BREAKING END




Breaking Bad
(serie tv, stagione 5)

È finito. Breaking Bad è finito. E adesso?
E adesso si attende la nuova ossessione telefilmica. Tutti a dire: “Non ci sarà mai un’altra serie come Breaking Bad” e forse è così. La stessa cosa però la si diceva anche il 23 maggio 2010, subito dopo la conclusione di Lost. Tutti lost senza Lost, eppure Breaking Bad c’era e c’era anche già da un po’. Breaking Bad ha cominciato le sue trasmissioni il 20 gennaio 2008, ma c’ha messo un po’ a carburare come serie. C’ha messo ancora di più a trasformarsi in un cult assoluto. Breaking Bad era ed è comunque rimasta fino alla fine una serie cult, non certo di massa, nonostante negli ultimi tempi il numero di suoi adepti sia aumentato in maniera esponenziale.

Ma perché Breaking Bad è diventato così cult? Qual è il suo segreto?
Avevo già provato a spiegarlo qua, e pure un pochino qua, ma c’è sempre qualcosa che sfugge. Il fascino di Breaking Bad è tutta una questione di chimica. Di chimica e di cura nei dettagli. Si dice che ci sono due cose che stanno nei dettagli: il diavolo e la grandezza. Da adesso facciamo che sono tre e aggiungiamoci pure Breaking Bad. La diabolica grandezza di Breaking Bad sta nei dettagli.
La storia del tranquillo professore di chimica che si trasforma in un produttore o meglio "cuoco" e poi pure in un boss del traffico di metanfetamine è indubbiamente affascinante. Uno spunto notevolissimo. Il bello della serie, il vero good dentro Breaking Bad, è però il modo in cui è stato preparato. Di storie intriganti ce ne stanno tante, così come in giro di droghe se ne trovano a bizzeffe. Almeno in certi quartieracci. La differenza sta nella qualità. La roba blu preparata da Walt White è pura, purissima, superiore al resto delle metanfetamine cucinate col buco del culo, per questo è così preziosa. Lo stesso vale per Breaking Bad. Breaking Bad è cucinata alla grande dal suo creatore Heisenberg Vince Gilligan e dai suoi fedeli aiutanti.
Ciò che fa andare Breaking Bad oltre le altre serie, oltre a quanto visto finora su piccolo schermo, è proprio questa attenzione maniacale ai più piccoli dettagli. La presenza del Pink Teddy Bear in alcuni episodi, ad esempio.


O il telefonino di Hello Kitty dato dal mitico avvocato Saul Goodman a Jesse Pinkman.


O ancora il fatto che quando Walt White va in esilio nella casa in mezzo al nulla, tra i film in DVD sono presenti due copie due di Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie.


Lo so che possono sembrare delle piccole cose, delle stronzatine, e forse lo sono, ma ciò non di meno sono delle chicche che hanno contribuito a rendere questa serie qualcosa di strepitoso e unico. I dettagli. Mai sottovalutare i dettagli.
E ora veniamo alla puntata finale...

SERIES FINALE
Titolo episodio: "Felina"
(articolo pubblicato anche sul sito Oggi al cinema)
***ATTENZIONE SPOILER: SE NON AVETE VISTO L’ULTIMISSIMO EPISODIO DELLA SERIE, LEGGETE SOLTANTO A VOSTRO RISCHIO E PERICOLO***

Il finale di Breaking Bad è stato perfetto. A voler mettersi a fare i pignoli si può cercare di trovare qualche difetto, ma vi assicuro che è una perdita di tempo, una missione impossibile. Non è stato un perfetto di quelli precisini in cui tutto va come ci si aspettava. E' stato un perfetto emozionante, senza però essere un emozionante ruffiano o facilmente sentimentale. La conclusione di Breaking Bad è stata tutto ciò che quella di Dexter invece non è stata. Girata, scritta e interpretata in maniera magistrale, si è rivelata una chiusura in linea, del tutto coerente con quanto BB e il suo protagonista Walter White (un sempre più immenso Bryan Cranston) sono sempre stati. L’episodio finale ha rivelato sorprese, ma il creatore Vince Gilligan, che si è occupato in prima persona della sceneggiatura e della regia del series finale, non ha puntato sul colpone di scena finale assurdo e forzato, giusto per provare a shockare il pubblico. Ha realizzato una chiusura magnifica e per certi versi rivoluzionaria.
La confessione di Walter White alla moglie Skyler è qualcosa che non si sente tutti i giorni in film o serie tv, soprattutto americane: “L'ho fatto per me. Mi piaceva. Ed ero bravo. Ed ero davvero... Ero vivo.” Basta con la storia che ha fatto tutto per il bene della famiglia. Dopo aver scoperto di avere il cancro, White s’è messo a cucinare e a smerciare metanfetamine non solo e non tanto per mettere dei soldi da parte per i suoi cari. Forse quella era l’idea iniziale, lo spunto di partenza, poi le cose sono cambiate. L’ha fatto per se stesso, per puro egoismo. Stop con gli eroismi, con i sacrifici per gli altri. Walt White ha cercato di sistemare a livello economico i famigliari, nell’ultima puntata prova ancora a farlo, però il suo fine ultimo è stato il piacere personale. Non l’amore, non la famiglia, ma realizzare ciò in cui è più bravo, poco importa che ciò in cui il protagonista della serie è un fenomeno è l’essere un boss del narcotraffico. Sotto questo punto di vista, quello di Breaking Bad in fin dei conti è un happy ending, perché White muore felice. Ha avuto quello che chiunque può solo sognare: l’autorealizzazione, la consapevolezza di aver compiuto qualcosa di grande. Per farlo, ha dovuto distruggere la vita dei suoi famigliari, si è macchiato del sangue di varie persone ed è stato responsabile anche per la morte del cognato e amico Hank, avvenuta nella splendida, tesissima puntata "Ozymandias". Eppure, alla fine a ucciderlo non è stato il dannato cancro. È morto alle sue condizioni e l’ha fatto in compagnia della cosa a cui teneva di più, la metanfetamina blu, la sua amata “Baby Blue” per dirla insieme alla canzone dei Badfinger che accompagna l’ultima scena, o il suo “tesssoro”, per dirla come il Gollum del Signore degli anelli, citato dallo stesso creatore della serie Vince Gilligan in un’intervista a Entertainment Weekly.



Walt White, uno dei personaggi più originali, pazzeschi e controversi nella storia del piccolo schermo, se n’è quindi andato in maniera tutt’altro che convenzionale. Prima di morire ha comunque avuto modo di salvare Jesse Pinkman, lo sfortunatissimo Jesse Pinkman che durante le cinque stagioni ne ha subite di tutti i colori, il ragazzo con cui ha diviso quest’avventura incredibile, il suo discepolo che è riuscito a realizzare un prodotto purissimo e che quindi può considerare come il suo vero erede. Nonostante questo slancio di altruismo, Walt White muore odiato da tutti, anche dal figlio che non riesce a salutare e con cui ha avuto una terribile ultima conversazione telefonica, nell'unica scena madre di un personaggio che altrimenti nel corso della serie ha avuto un solo compito, questo...


Nonostante questo, nonostante tutto, Walt White muore felice. La sua vita ha avuto un senso. Non c’è spazio per i rimpianti. Avrà fatto del male a tante persone, allontanato tutti quelli che lo amavano, ma la sua è stata quella definibile come un’esistenza che è valsa la pena vivere. Quanti possono dire altrettanto?
(voto alla quinta stagione 9,5/10
 voto al series finale 10/10
 voto alla serie 10/10)




R.I.P. Walter White


11 commenti:

  1. Non avendo ancora visto la quinta stagione, non leggo.
    Ma se c'è un titolo che può essere paragonato a Lost per importanza, è proprio questo.

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  2. Ho pianto come un bambino. Sia per il finale in sé che per il buco emotivo che ha creato a casa mia questa serie. Yo, mr White!
    e ps: lost viene stracciato dieci a uno da BB. Ovunque.

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  3. basta, devo decidermi a vederlo, sono rimasta l'unica sul pianeta a non averlo fatto e il furor di popolo, l'esaltazione in massa senza precedenti e il tuo 10/10 mi fanno credere che sia un tantino una figata!

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  4. C'è un solo modo per definire questa serie: UN FOTTUTO CAPOLAVORO.
    Credevo che dopo Lost nient'altro sarebbe riuscito a coinvolgermi a tal punto. Poi è arrivato "Breaking Bad".
    Estrema invidia per chi non se l'è ancora goduta.

    P.s. "Ozymandias" è una delle cose migliori mai viste sul piccolo schermo, in assoluto.

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  5. L'inizio in sordina mi aveva ingannato, ma dalla terza stagione in poi è stato un crescendo inarrestabile!
    Mi unisco al coro: CAPOLAVORO!

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  6. ok non mi linciate, io ancora la devo cominciare, ok mi metto una maschera, ve prego non me picchiate hahaha :D
    Ps: Ho visto solo la prima puntata :)

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  7. A me Breaking Bad è piaciuto fin dalla prima puntata ed anche mio marito ne è rimasto avvinto, tant'è che è l'unica serie TV che ha visto con i sottotitoli, a dire il vero ha visto anche lost con i sottotitoli, il che la dice lunga sul grado di interesse provato. Peccato per il finale di lost.

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  8. ma nessuno che patteggiava per Hank? ho anche avuto una grande soddisfazione quando alla fine Walt Jr. lo ha (giustamente) mandato a fanculo. bastardo!
    Comunque serie stupenda. Lost le ultime due stagioni le avevo guardate per inerzia pensando a come fossero riusciti a sputtanare tutto, per non parlare del finale. BB invece dall'inizio alla fine non fa una piega, perfetta!

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    1. quella è stata l'unica scena in cui il personaggio di walt jr. ha finalmente avuto un senso :)
      io comunque facevo spudoratamente il tifo per hank.
      walt white è uno dei più grandi bastardi nella storia televisiva, e forse non solo, e il bello della serie stava anche in quello.

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    2. esatto! provare simpatia per l'uno o per l'altro non era così ovvio come accade a volte.. io l'ho guardato con la mia compagna e lei comunque, fino all'ultimo, era in pena per Walter e sperava che non lo prendessero

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