lunedì 25 maggio 2015

LAZZARONA, ALZATI E CAMMINA





The Lazarus Effect
(USA 2015)
Regia: David Gelb
Sceneggiatura: Luke Dawson, Jeremy Slater
Cast: Mark Duplass, Olivia Wilde, Sarah Bolger, Evan Peters, Donald Glover, Ray Wise
Genere: scientifico
Se ti piace guarda anche: L'uomo senza ombra, La mosca, Lucy

Oggi qui su Pensieri Cannibali tenteremo un esperimento senza precedenti: riportare in vita i morti. Una cosa che mai nessuno ha fatto, Gesù Cristo escluso.
Il soggetto del mio esperimento è il povero Mr. James Ford, il mio blogger rivale che, dopo aver giudicato Blackhat un capolavoro, è stato considerato cerebralmente morto da tutti i migliori ospedali del mondo. Siccome mi mancano i nostri scontri e le nostre divergenze, per quanto lo trovassi irritante, fastidioso e dannatamente insopportabile, mi manca. Sì, l'ho detto.

Come si può riportare in vita un uomo?
C'ho pensato e ripensato più volte. Ho provato varie sostenze: epinefrina, caffè, red bull + Coca Cola... Niente da fare. Tutto inutile. Poi, mentre guardavo il film The Lazarus Effect, mi è venuta l'illuminazione: per riportare in vita un uomo serve... una bella figa!


Olivia Wilde può andare più che bene. Sì, ma come faccio ad averla qui in laboratorio?
Contatto il suo agente, gli dico che scrivo per un prestigiosissimo blog cinematografico italiano, questo pirla ci crede e mi concede un'intervista con la sua assistita. Olivia Wilde mi raggiunge così nei nostri uffici...
Ovvero nella mia cameretta. Resisto all'impulso di saltarle addosso per il bene della scienza e la metto di fronte al defunto James Ford. Gli apro gli occhi con un sofisticato aggeggio di ultima tecnologia, cioè le mie dita, e aspetto un paio di minuti.
Niente. Non succede niente.
Chiedo così a Olivia Wilde se può darmi una mano, mostrare un po' di carne e provare a fare un movimiento sensual, un movimiento sexy, una mano en la cintura, una mano en la cintura, un movimiento sexy, un movimiento sexy.
Questa è la sua composta reazione.


Il mio primo esperimento di risurrezione umana è così miseramente fallito. Secondo me però non è colpa né mia, né tanto meno di Olivia Wilde, bensì di James Ford. Per resuscitare quello avrei dovuto chiamare Schwarzenegger.
Decido così di prendere un altro soggetto da riportare in vita. Un altro grande critico cinematografico, il premio Pulitzer Roger Ebert, scomparso nel 2013. Questa volta, per non rischiare, gli proporrò non solo una bella figa, ma due belle fighe. Contatto così l'agente di Sarah Bolger, giovane attrice emergente vista nelle serie I Tudors e Once Upon a Time, e, siccome non è così famosa o richiesta per le interviste, la spediscono subito negli uffici... okay, nella cameretta di Pensieri Cannibali.

"Un'intervista per Pensieri Cannibali?
E' ora che mi trovi un nuovo agente!"

Piazzo così Sarah Bolger e Olivia Wilde, che ho convinto a rimanere promettendole di promuovere il suo ultimo film giurin giurello, di fronte al corpo di Roger Ebert. Gli apro gli occhi con le mie dita e, dopo pochi secondi, questo mi ritorna in vita. Così si fa, bravo Roger. Altroché quel cadavere di James Ford!

"Tutto ok, Cannibal.
Grazie per avermi riportato in vita."

Sono lì con Roger Ebert, uno dei più grandi critici cinematografici di tutti i tempi, e cosa gli faccio fare?
Lo metto a scrivere una bella recensione per Pensieri Cannibali aggratis, ovvio, manco fosse l'ultimo degli stagisti. Gli affido l'ultimo film che ho visto, The Lazarus Effect, visto che io non ho ancora preparato il mio post e non c'ho voglia di farlo. Non so bene cosa dire, di un filmetto come questo. La prima parte non è nemmeno troppo malvagia. Il cast è valido: ci sono due belle figliole come Olivia Wilde e Sarah Bolger, c'è Evan Peters di American Horror Story qua in versione simpatico nerd di laboratorio, poi c'è l'attore Donald Glover della serie Community noto anche nella scena rap con il nome d'arte di Childish Gambino, in una piccola sprecatissima parte c'è il sempre inquietante Ray Wise di Twin Peaks e infine c'è pure l'attore indie Mark Duplass che non sopporto un granché ma pazienza, l'accoppiata Wilde + Bolger mi fa dimenticare della sua presenza.

"Olivia, attenta a non prendere la scossa!"
"Tranqui, ho tutto sotto controllo."
"Olivia, noi ti avevamo avvisata..."

La regia della pellicola è di stampo molto televisivo e la sceneggiatura è quello che è. Sul piatto mette il tema della risurrezione che negli ultimi tempi è parecchio abusato, soprattutto in tv, tra prodotti sugli zombie e “revenants” che tornano in vita. Se a ciò aggiungiamo echi di film su esperimenti scientifici come L'uomo senza ombra con Kevin Bacon e pellicole croneneberghiane come La mosca o la copia cronenberghiana Splice, più un pizzico di Lucy, l'originalità dell'insieme non è certo ai massimi livelli. Eppure il filmetto all'inizio si lascia guardare, nonostante per fare paura, invano, ricorra ai soliti espedienti sonori sparati a tutto volume, oppure a gente che compare all'improvviso alle spalle di qualcuno: trucchetti horror da quattro soldi che anziché spaventare infastidiscono solamente.
The Lazarus Effect riesce comunque a tenere desta l'attenzione e a non far morire di noia, così non c'è manco bisogno di essere riportati in vita, più che altro perché c'è la curiosità di scoprire dove voglia andare a parare. E la scoperta non è certo delle migliori. Nella seconda parte, la pellicola diventa la classica sequela di morti ammazzati e di scene che vorrebbero essere da brividi e invece risultano solo ridicole. The Lazarus Effect sprofonda negli inferi del peggio cinema, però chissà. Lo faccio vedere a Roger Ebert e lui forse mi sa dare un parere più approfondito. Magari riesce a trovare dei significati nascosti, delle riflessioni metafisiche di altissimo livello che io non ho colto. Al termine della visione, chiedo così a Roger Ebert di scrivere le sue impressioni sul film.

Ecco qui, in esclusiva solo su Pensieri Canniballi, la recensione di The Lazarus Effect scritta da Roger Ebert.

This movie sucks!
(voto 4,5/10)

8 commenti:

  1. Dai, per me un cinque ci stava. Inutile, ma dura troppo poco per rompere autenticamente le scatole.
    Le due bellone, poi, si lasciano guardare molto bene. Un pasticcio per nulla originale, che da noi poteva tranquillamente non vedere la luce, però non ho storto troppo il naso durante la visione. E già è tanto!

    RispondiElimina
  2. Il fatto che duri pochissimo non basta... E nemmeno la Olivia Selvaggia basta...

    RispondiElimina
  3. Sempre stimato Ebert, eppure alcune sue recensioni mi hanno persino fatto incazzare.
    Stavolta credo abbia ragione però. ;)

    RispondiElimina
  4. Non mi aspettavo niente di che. .. Cm al solito uno sguardo lodarò comunque

    RispondiElimina
  5. Nel calderone delle mille merde simil-horror che ci spariamo,chissà che non passi pure questo XD se non altro per la presidentessa!

    RispondiElimina
  6. Immaginavo si sarebbe rivelata una schifezza.
    E comunque, da buon nemico, dovresti sapere che per resuscitarmi serve Stallone, e non Schwarzenegger! ;)

    RispondiElimina
  7. Infatti in un primo tempo avevo messo Sly, ma dopo aver letto i tuoi post su Terminator l'ho sostituito con Schwarzy che era più di attualità, almeno sul tuo blog. :)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com