lunedì 27 agosto 2018

Col gattone in tangenziale, andiamo a comandare





Lassate ogni speranza o voi k'entrate...


...perché oggi su Pensieri Cannibali si parla di un film italiano...


...per la precisione, di una commedia italiana.


In genere su Pensieri Cannibali il livello di sopportazione nei confronti di una commedia italiana dura...

Come un gatto in tangenziale
Regia: Riccardo Milani
Cast: Antonio Albanese, Paola Cortellesi, Alice Maselli, Simone de Bianchi, Sonia Bergamasco, Luca Angeletti, Claudio Amendola, Franca Leosini, Alessandra e Valentina Giudicessa


Tutto ha inizio quando Agnese, la figlia 13enne di Antonio Albanese, radical-chic della Roma progressista bene, si mette a uscire con Alessio, un giovane burino di Bastogi.


Bastogi è una zona malfamata di Roma, che qualcuno uscendo dal cinema crederà fittizia e invece no, esiste davero.


Nonostante Antonio Albanese faccia tanto quello impegnato per la riqualificazione delle periferie, non vede di buon occhio la relazione tra la figlioletta fighetta e il pischelletto tamarretto. Soprattutto dopo aver conosciuto la madre di lui, la regina delle burine interpretata da Paola Cortellesi.


Va da sé che l'incontro/scontro tra due personaggi così differenti appartenenti a due zone così differenti della Capitale e dagli stili di vità così differenti porterà a una serie di situazioni tutte da ridere. E c'è da dire che, giocando per una volta bene con gli stereotipi, fanno ridere per davero.


Avete capito bene: Come un gatto in tangenziale è una di quelle commedie che fanno proprio ridere. Cosa non così scontata all'interno del panorama odierno delle commedie, nazionali e non. Oltre a far ridere, fa pure riflettere. Come un gatto in tangenziale è un film dai forti risvolti socio-politici, con uno scontro tra classi che va oltre la solita dicotomia tra Sinistra e Destra, per cercare di parlare della vita delle persone vere, piuttosto che di rigide ideologie ormai relegate al passato. Una pellicola perfettamente attuale, quindi, ma che anche nei suoi momenti più profondi non dimentica mai il suo Scopo Principe: divertire.

"Ao', qua l'unico Principe so' io!"

Al di là della vicenda intrigante e dei personaggi principali riusciti, la pellicola ci regala un paio di piccoli grandi personaggi cult come le gemelle cleptomani interpretate da Alessandra e Valentina Giudicessa.


La loro performance è talmente neorealista che le due, come ampiamente riportato da giornali e telegiornali, sono state di recente denunciate di furto per davero.


Difetti? La regia di Riccardo Milani non è che sia poi fenomenale e non è al livello della valida sceneggiatura, e a tratti si esagera con gli stereotipi, finendo nel macchiettistico. In particolare con il personaggio super radical di Sonia Bergamasco, che carica troppo la sua interpretazione da nevrotica che manco la migliore/peggiore Margherita Buy ha mai osato tanto.


Pur essendo inserita in un contesto molto romano – e a me le burinate romane fanno ridere in automatico – il film ha un respiro internazionale che potrebbe essere adattabile ed esportabile anche in altri ambienti. Io ad esempio vedrei bene un remake americano: Like a Cat on the Tangential.


Vi sfido insomma a trovare una commedia più spassosa, e pure più profonda, di questa tra quelle uscite nell'ultima stagione cinematografica. Al confronto, tutte le altre sono destinate a durare...


(voto 7/10)



8 commenti:

  1. Te l'ho detto che meritava! Regia da due soldi, peccato per quella, ma Milani ha un bel tocco. Di suo, ho rivisto di recente sulla Rai "Scusate se esisto": si ride, si pensa, e forse con meno esagerazioni che qui. Pamela e Sue Ellen: indimenticabili. <3

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  2. Io di solito le commedie italiane le evito come la peste, però con questa mi hai incuriosito. Poi la Cortellesi mi piace, anche.

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  3. Fa ridere? Diamine! E io che ho dato una possibilità ad aspirante vedovo e questo film ancora non l'ho visto :D

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  4. L'ho visto qualche mese fa e mi era piaciuto abbastanza, fa ridere e riflettere, Paola Cortellesi è spettacolare, mentre Albanese lo trovo sempre al posto giusto nel momento giusto, anche se non mi fa impazzire particolarmente il modo in cui recita.

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  5. Continuo ad essere titubante, proprio per quei cliché che potrebbero prendere il sopravvento, per quella regia televisiva che sempre mi allontana. Resto snob più di Albanese a quanto pare.

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  6. Per me rimane tutto un magna magna...e comunque "No say the like a cat on the Tangential"..

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  7. Sai che quasi quasi mi hai convinto!? Sarà stata colpa dell'abbassamento di temperatura che mi ha destabilizzato! :)

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  8. A gennaio, la prima volta che l'ho visto mi era sembrato un BAH (senza infamia e con pochissime lodi)
    Rivedendolo su Sky, in un piovoso pomeriggio asiaghese, l'ho rivalutato.
    Concordo che c'è da riflettere sociologicamente: la partita non è più tra patrizi e plebei... è tra i trucidi "è tutto un magmamagna" e tra chi si sforza ancora di usare la testa: alla fine i fondi europei per riqualificare la periferie arrivano davero... e sono impiegati bene. E che cazzo!!!!

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