Eddington
Un film ambientato ai tempi del Covid? Ancora?
Eddington potrebbe dare l'impressione di essere arrivato fuori tempo massimo. Il trend delle pellicole che affrontano la tematica Covid è ormai finito da un pezzo, e allo stesso tempo è passato troppo poco tempo dallo scoppio della pandemia nel 2020 per poterlo considerare un "period movie" o un film storico. Non c'è ancora quella distanza necessaria per poter guardare a quei mesi/a quegli anni in maniera obiettiva. Non c'è soprattutto la voglia di rivivere un periodo del genere. L'abbiamo affrontato ognuno a modo proprio, sebbene tutti in maniera abbastanza simile, siamo sopravvissuti e ora vogliamo solo lasciarcelo alle spalle e dimenticarlo. Anche perché dicevano tutti che ne saremmo usciti migliori e così poi non è stato. Per niente.
Meglio allora evitare la visione di Eddington?
No, giammai! Innanzitutto perché è il nuovo lavoro diretto e sceneggiato da uno dei cineasti più imprevedibili oggi in circolazione: Ari Aster, quello che ha girato due tra gli horror più inquietanti e singolari degli ultimi anni, ovvero Hereditary - Le origini del male e Midsommar - Il villaggio dei dannati, oltre al (per me) capolavoro esistenziale Beau ha paura.
![]() |
"Bravo Cannibal Kid, anche per me Beau ha paura è un capolavoro. E non lo dico mica perché ero il protagonista" |
In Eddington torna a dirigere il protagonista di quest'ultimo film, Joaquin Phoenix, affiancato da un cast stellare che comprende anche Pedro Pascal, Emma Stone e Austin Butler.
Oltre ai nomi di lusso coinvolti nel progetto, Eddington va considerata una visione da non perdere, sebbene magari non sia riuscita al 100%, anche per un altro motivo. È un film assolutamente attuale, che parla dell'America di oggi, e diciamo più in generale del mondo di oggi, ossessionato dalla violenza e dalle armi.
Certo, è ambientato nel maggio/giugno del 2020, quello strano periodo che, oltre alla diffusione mondiale del Covid, era segnato dalle proteste del movimento Black Lives Matter in seguito all'omicidio di George Floyd per mano - o meglio per ginocchio - di un poliziotto. Eddington è un film così assurdo da rendere alla perfezione l'assurdità di quel periodo storico, da cui poi fondamentalmente non ne siamo mai usciti veramente e la sensazione di vivere dentro a un episodio di Black Mirror iniziata allora non se n'è più andata.
Quindi Eddington non è il solito film sul Covid, anche perché Ari Aster ne aveva già scritto la sceneggiatura prima di girare il suo esordio Hereditary uscito nel 2018 e ne ha aggiornato poi l'ambientazione. Eddington parla dello ieri, ma anche dell'oggi e, temo, del domani di questo folle schifoso mondo in cui viviamo.
Qualcuno mica a torto lo troverà pasticciato e confuso, visto che inserisce al suo interno persino troppi spunti e tematiche non tutti sviluppati al meglio. Però questo è anche il suo bello, e il bello del cinema di Ari Aster in generale. Un suo film parte in un modo e poi può prendere qualsiasi direzione, anche e soprattutto quelle più pazzesche. Il suo è un cinema fastidioso, poco soddisfacente, perché non dà allo spettatore ciò che vorrebbe. Gli dà qualcosa di diverso, di duro, di sgradevole, di inaspettato. Ed è poi la cosa da apprezzare di più.
(voto 7+/10)
P.S. Ari Aster è un buon regista, per me un ottimo regista, però nemmeno lui è riuscito nell'impresa di far recitare bene Pedro Pascal. Comincio a sospettare che sia un'impresa senza speranza.
![]() |
"Ari, te l'assicuro: io sono un grande attore" "Certo, certo, Pedro. Continua a ripetertelo finché non ci credi" |
Nessun commento:
Posta un commento