lunedì 20 ottobre 2025

Eddington: un film da spararsi subito (non in senso letterale)





Eddington

Un film ambientato ai tempi del Covid? Ancora?
Eddington potrebbe dare l'impressione di essere arrivato fuori tempo massimo. Il trend delle pellicole che affrontano la tematica Covid è ormai finito da un pezzo, e allo stesso tempo è passato troppo poco tempo dallo scoppio della pandemia nel 2020 per poterlo considerare un "period movie" o un film storico. Non c'è ancora quella distanza necessaria per poter guardare a quei mesi/a quegli anni in maniera obiettiva. Non c'è soprattutto la voglia di rivivere un periodo del genere. L'abbiamo affrontato ognuno a modo proprio, sebbene tutti in maniera abbastanza simile, siamo sopravvissuti e ora vogliamo solo lasciarcelo alle spalle e dimenticarlo. Anche perché dicevano tutti che ne saremmo usciti migliori e così poi non è stato. Per niente.


Meglio allora evitare la visione di Eddington?
No, giammai! Innanzitutto perché è il nuovo lavoro diretto e sceneggiato da uno dei cineasti più imprevedibili oggi in circolazione: Ari Aster, quello che ha girato due tra gli horror più inquietanti e singolari degli ultimi anni, ovvero Hereditary - Le origini del male e Midsommar - Il villaggio dei dannati, oltre al (per me) capolavoro esistenziale Beau ha paura.

"Bravo Cannibal Kid, anche per me Beau ha paura è un capolavoro.
E non lo dico mica perché ero il protagonista"

In Eddington torna a dirigere il protagonista di quest'ultimo film, Joaquin Phoenix, affiancato da un cast stellare che comprende anche Pedro Pascal, Emma Stone e Austin Butler.


Oltre ai nomi di lusso coinvolti nel progetto, Eddington va considerata una visione da non perdere, sebbene magari non sia riuscita al 100%, anche per un altro motivo. È un film assolutamente attuale, che parla dell'America di oggi, e diciamo più in generale del mondo di oggi, ossessionato dalla violenza e dalle armi.

"L'America ossessionata dalle armi?
Ma cosa ca**o dici? Vuoi che ti sparo?"

Certo, è ambientato nel maggio/giugno del 2020, quello strano periodo che, oltre alla diffusione mondiale del Covid, era segnato dalle proteste del movimento Black Lives Matter in seguito all'omicidio di George Floyd per mano - o meglio per ginocchio - di un poliziotto. Eddington è un film così assurdo da rendere alla perfezione l'assurdità di quel periodo storico, da cui poi fondamentalmente non ne siamo mai usciti veramente e la sensazione di vivere dentro a un episodio di Black Mirror iniziata allora non se n'è più andata.


Quindi Eddington non è il solito film sul Covid, anche perché Ari Aster ne aveva già scritto la sceneggiatura prima di girare il suo esordio Hereditary uscito nel 2018 e ne ha aggiornato poi l'ambientazione. Eddington parla dello ieri, ma anche dell'oggi e, temo, del domani di questo folle schifoso mondo in cui viviamo.

Qualcuno mica a torto lo troverà pasticciato e confuso, visto che inserisce al suo interno persino troppi spunti e tematiche non tutti sviluppati al meglio. Però questo è anche il suo bello, e il bello del cinema di Ari Aster in generale. Un suo film parte in un modo e poi può prendere qualsiasi direzione, anche e soprattutto quelle più pazzesche. Il suo è un cinema fastidioso, poco soddisfacente, perché non dà allo spettatore ciò che vorrebbe. Gli dà qualcosa di diverso, di duro, di sgradevole, di inaspettato. Ed è poi la cosa da apprezzare di più.
(voto 7+/10)

P.S. Ari Aster è un buon regista, per me un ottimo regista, però nemmeno lui è riuscito nell'impresa di far recitare bene Pedro Pascal. Comincio a sospettare che sia un'impresa senza speranza.

"Ari, te l'assicuro: io sono un grande attore"
"Certo, certo, Pedro. Continua a ripetertelo finché non ci credi"





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