domenica 22 dicembre 2019

Persons of the Year 2019 - I personaggi che hanno segnato l'anno






Hanno segnato l'anno. Che li adoriate o che li schifiate, sono i personaggi che hanno in qualche modo lasciato il loro zampino negli ultimi 12 mesi. In attesa di scoprire anche le altre classifiche targate Pensieri Cannibali sul meglio & sul peggio del 2019, partiamo da qui. Dalle Persons of the Year.




10. Baby Yoda

Baby Yoda non è esattamente una persona. Anzi, proprio per niente. È più che altro un'operazione di marketing geniale, con cui la Disney dimostra che in quanto a pucciosità, e furberie, ha ancora tanto da insegnare. Diavolo d'un Topolino.

"La mia fonte d'ispirazione?
Il mago Oronzo."


9. Mark Caltagirone

Altra non-persona dell'anno. Mark Caltagirone non è un uomo. È un'idea di uomo. È l'amico immaginario, o meglio il marito immaginario. Ed è la dimostrazione di come esista qualcuno di ancora più geniale e diabolico della Disney: Pamela Prati e le sue managers.



8. Keanu Reeves

Keanu Reeves quest'anno ha vissuto un vero e proprio Rinascimento artistico e personale (visto che sembra aver trovato pure l'amore), ribattezzato appunto “keanuissance”. È passato dall'essere un semplice attore, a diventare un'autentica icona. Il rischio è quello di trasformarsi in una GIF vivente, o in una parodia di se stesso. Un rischio che per fortuna pare almeno per il momento scongiurato, se non altro fino a che riuscirà a giocare con ironia sulla sua immagine come ha fatto con il cameo nella parte di se stesso nella romcom Finché forse non vi separi.



7. Andrew Scott

Andrew Scott è il prete sexy di cui il mondo non sapeva di avere il bisogno. A dare vita a una specie di Uccelli di rovo versione 2.0 in chiave comedy ci ha pensato la fenomena paranormale Phoebe Waller-Bridge che ha preso un attore fino ad ora conosciuto soprattutto dal pubblico della serie Sherlock per la parte del Professor Moriarty, e l'ha trasformato in un sex symbol mondiale, facendogli mettere appunto i panni del prete nella sua pluripremiata serie Fleabag. Andrew Scott quest'anno ha fatto pure capolino in altre serie come Black Mirror, Modern Love e His Dark Materials - Queste oscure materie, è nel cast del film bellico di Sam Mendes 1917 e ho come l'impressione che prossimamente lo vedremo dappertutto.


6. Le sardine

Il fenomeno politico del momento. Che poi non sono neanche un partito o un movimento politico e non lo saranno mai. Così almeno hanno detto. Per ora. Il nome sardine è stato scelto per l'idea di stare a protestare in maniera pacifica e silenziosa, stando tutti stretti stretti vicini vicini come sardine in una scatola. Un nome che mi lascia con qualche perplessità e non mi convince in pieno. C'è però una cosa che di queste sardine mi piace, e vince su tutto: il fatto che sia un movimento non a favore di qualcosa, ma contro Salvini. Ciò mi basta per rendermele simpatiche.



5. Mahmood

Il cantante di origini sarde ed egiziane che ha vinto il Festival di Sanremo 2019. Cosa che non ha lasciato contenti tutti. Sarà per le sue origini sarde, o per quelle egiziane? Chi lo sa? Fatto sta che la sua Soldi è una di quelle canzoni contagiose, moderne, ritmate, non romanticose e non banali che non ti aspetti di sentire a Sanremo. Figuriamoci a vincerlo, Sanremo, e per di più contro un cantante che della sanremosità è un perfetto rappresentante: Ultimo, che non l'ha presa molto bene. Il “ragazzo” Mahmood (come l'ha definito proprio Ultimo) sta inoltre dimostrando di non essere solamente un one-hit wonder, grazie ad altri successi come Calipso e Barrio e alle sue numerose collaborazioni anche in veste di autore con artisti molto variegati, da tha Supreme a Marracash fino a Francesca Michielin. Volevi solo Soldi, Soldi? Lui invece c'ha anche un sacco di altre frecce nel suo arco. E nel suo repertorio.




4. Carola Rackete
"Ciao Matté, ci vediamo in tribunale."

Per qualcuno, Carola Rackete è la capitana-eroina della Sea Watch 3 protagonista quest'estate dello sbarco a Lampedusa che tanto ha fatto infuriare l'allora ministro dell'interno italiano.
Per altri, come il “capitano” Salvini, Carola Rackete è una “ricca e viziata comunista tedesca”.
Quel che è certo è che Carola Rackete rappresenta tutto ciò che Matteo Salvini odia. E io la amo per questo.


3. Joaquin Phoenix

L'autore della performance recitativa più incredibile dell'anno. Nel corso della sua carriera, Joaquin Phoenix si era cimentato in varie prove al limite. In Joker è riuscito a superare se stesso, facendo suo un personaggio già portato sul grande schermo da altri grandi. Come ce l'ha fatta? Interpretando non Joker, ma Arthur Fleck.
In più, grazie al suo impegno animalista, quest'anno è stato nominato Person of the Year 2019 dalla PETA. Quindi gli applausi se li merita non soltanto come attore, che già sarebbe abbastanza.



2. Billie Eilish

Elvis Presley. I Beatles. I Sex Pistols. Michael Jackson. Madonna. Kurt Cobain. Eminem. Amy Winehouse. Lady Gaga. Ci sono artisti musicali che segnano un periodo, musicale e pure storico. Ora è il turno di Billie Eilish, la ragazza neo 18enne che sta ridefinendo il concetto di essere una popstar al giorno d'oggi. E la cosa più impressionante è che non sembra neanche sforzarsi per niente a farlo e che, se adesso è già grande, in futuro potrà diventarlo ancora di più.




1. Greta Thunberg

Erano mesi che pensavo di inserire Greta al primo posto di questa classifica. Poi sono arrivati quelli di quella rivista più o meno nota, Time, hanno deciso di nominarla loro Person of the Year e così ho pensato di assegnare il titolo a qualcun altro, tanto per cambiare. Però non sarebbe stato giusto. Non perché Billie Eilish o Joaquin Phoenix ad esempio non lo meritassero, ma perché Greta Thunberg è non solo il personaggio dell'anno. Probabilmente è il personaggio del decennio. Piaccia o meno, persino i suoi più accaniti detrattori faranno fatica a sostenere che non ha avuto un impatto enorme sulla vita delle persone di qualunque angolo del globo. L'ambientalismo non l'ha inventato lei, in compenso l'ha trasformato in una “moda” e senza essere un personaggio fashion. Si potrà allora dire che è solo una tendenza del periodo, ma a me sembra comunque la moda più furba del decennio. Quante persone e aziende hanno cambiato anche solo un minimo le loro abitudini, o hanno fatto anche solo un gesto in favore dell'ambiente, pensando a lei?

La causa ambientalista credo riguardi chiunque: uomini e donne, chi è di sinistra e chi è di destra, cristiani, musulmani, atei o appartenenti a qualunque religione, credo, movimento, giovani e meno giovani, come dimostra l'impegno dell'82enne Jane Fonda, ispirata nelle sue gesta proprio dalla Thunberg. Al di là della causa, pregevolissima di per sé, ciò che mi colpisce di più è Greta stessa. Una ragazzina svedese di 16 anni con la sindrome di Asperger che, a partire dalle sue proteste in fronte al parlamento della Svezia, si è trasformata in un'icona globale. Un'anti-diva che non mette mai al centro se stessa, ma che ha davvero a cuore il bene dell'ambiente più di ogni altra cosa. Come me quando difendevo i film di Terrence Malick da chi li definiva lunghi, noiosi e pretenziosi. Io poi ho smesso di farlo. Greta invece credo non smetterà mai. Si può sostenere o meno la sua causa, anche se sinceramente non vedo autentiche ragioni per essere contro, considerando che su questo pianeta ci abitiamo tutti. La sua passione e la sua forza in ogni caso sono innegabili e già solo per queste merita tutto il rispetto del mondo. E il titolo di Person of the Year, anche se c'è già chi glielo ha dato prima e con maggiore autorità di Pensieri Cannibali.



3 commenti:

  1. Classifica con personaggi di tutto rispetto, a leggerlo così questo 2019 di buon marketing, ottima musica e proteste sacrosante non sembra nemmeno un brutto anno.

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  2. Ho già votato ma una cosa vorrei comunque dire, hanno rovinato un po' la sorpresa con Baby Yoda, almeno a quelli che non hanno ancora visto la serie, però caspita quant'è carino ;)

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  3. Sulla piccola Greta ho sospetti di marketing almeno quanto sulla Disney, ma ci sta anche quello, nel grande gioco. ;)

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