Album del mese
Blur "The Ballad of Darren"
Damon Albarn. Graham Coxon. Alex James. Dave Rowntree. Ogni volta che questi quattro si ritrovano insieme scatta la magia, e questa volta ne è uscita una magia degna di Houdini, mica di Silvan. Sim salabim, non c'è trucco, non c'è inganno, solo poesia.
A livello musicale, "The Ballad of Darren" non è certo il loro lavoro più sperimentale o avventuroso dei Blur. In questo campo hanno già dato, ad esempio con "Blur" o "13". Probabilmente però è il loro disco più maturo, più emotivo, più emotivamente maturo. Quello in cui più si mettono a nudo e raccontano le fragilità da persone di mezza età, e ormai anche più di mezza età, in un disco che regala diversi momenti da brividi, e da lacrime, e che trova il suo apice in "Barbaric". Sono dei Blur teneri come la notte, per citare una loro vecchia hit, che sanno ancora emozionare. Eccome se lo sanno fare, e fanno venire voglia di gridare: "Ma il cielo è sempre più Blur!"
(voto 8,5/10)
PJ Harvey "I Inside the Old Year Dying"
PJ Harvey è incapace.
Prima che mi uccidiate, speficio: è incapace di fare dischi brutti, o anche solo vagamente banali e buttati lì per caso. Il nuovo "I Inside the Old Year Dying" non fa eccezione: intriga, incanta, ti porta in un mondo suo, il mondo di PJ. È un disco misterioso e sfuggente, e lo dico sia in senso positivo che negativo. Ogni volta che lo ascolti, noti qualche dettaglio diverso, che ti era sfuggito in precedenza, e sai che tornerai a sentirlo per scoprire qualcos'altro di diverso ancora. Allo stesso tempo questo è anche il suo limite. Mi affascina, ma forse non mi arriverà mai del tutto e resterò sempre un passo indietro, a inseguire tutta la sua essenza. Ma questo al limite è un limite mio, non certo di PJ.
(voto 7,5/10)
ANOHNI and the Johnsons “My Back Was a Bridge for You to Cross”
Nel corso della sua vita Antony Hegarty ha cambiato sesso, ha cambiato nome, ha cambiato tipo di musica. Ciò che non è mai cambiato è la sua voce: unica, inconfondibile. Dopo i suoi progetti solisti, ora ANOHNI ha rimesso insieme la sua band, The Johnsons, e il loro nuovo album suona sia come un ritorno al passato che come qualcosa di nuovo. Un ascolto variegato, con un elemento comune a fare da collante: quella voce.
(voto 8/10)
Grian Chatten "Chaos for the Fly"
Il cantante dei Fontaines D.C. lascia momentaneamente da parte i suoi compagni di band e si avventura nel suo primo album solista. E non delude. Con un suono e un'attitudine meno rock e più intimista, "Chaos for the Fly" è un disco che ci mostra un cantautore giovane (ha 29 anni) che sa già suonare come se fosse un classico. Roba mica da tutti.
(voto 7,5/10)
Travis Scott "UTOPIA"
In seguito alle sue dichiarazioni e ai suoi comportamenti sempre più discutibili e deliranti, Kanye West è stato "cancellato". Chi prenderà il suo posto, almeno a livello musicale?
Travis Scott sembra il nome più accreditato e con "UTOPIA" realizza il disco che Kanye probabilmente farebbe se qualcuno oggi avesse il coraggio di pubblicarglielo. Tra i collaboratori e gli ospiti dell'album c'è CHIUNQUE: Beyoncé, SZA, The Weeknd, Bad Bunny, Drake, James Blake, Kid Cudi, l'ex Daft Punk Guy-Manuel de Homem-Christo, Bon Iver, e c'è pure lo stesso Kanye West che ha co-prodotto un pezzo. Dentro c'è persino TROPPA roba e non tutto gira alla perfezione, ma "UTOPIA" è un blockbuster senza motivetti facili e un ascolto variegato che, almeno a tratti, potrebbe convincere persino chi non è un fan accanito della musica rap/trap.
(voto 6+/10)
Post Malone "Austin"
E a proposito di chi riesce ad andare oltre i confini della musica rap/trap, Post Malone ha tirato fuori un Signor Disco, parecchio chitarristico, tra pop, rock e cantautorato. Post Malone in versione post-Post Malone non è niente male!
(voto 7/10)
Canzoni Top
#3 The Last Dinner Party "Sinner"
Tenete d'occhio questo gruppo di fanciulle. Le The Last Dinner Party hanno all'attivo appena un paio di singoli, "Nothing Matters" e la nuova "Sinner", ma hanno già tutte le carte in regola per diventare il vostro nuovo gruppo di culto. Il mio sicuramente.
#2 Billie Eilish "What Was I Made For?"
Quanta tenerezza mi fa Billie Eilish nel video (da lei stessa girato) di "What Was I Made For?"?
Per la colonna sonora del film del momento Barbie, Billie tira fuori dal cassetto una ballata intima delle sue e ancora una volta fa centro strabiliando senza effetti speciali. Solo la sua disarmante semplicità.
#1 Olivia Rodrigo "Vampire"
Difficile dare un seguito a un album d'esordio acclamato e vendutissimo come "SOUR". Per il suo ritorno sulle scene, la 20enne Olivia Rodrigo ha scelto un brano complesso, che parte come una ballata alla "Drivers License" che incontra "Creep" dei Radiohead e che poi ha un crescendo delirante e vampiresco. Un pezzo al sangue, che suona familiare e allo stesso tempo sorprendente, e che lascia mooolto ben sperare nel suo secondo album "GUTS", fuori l'8 settembre.
Canzone Flop
will.i.am, Britney Spears "Mind Your Business"
Dal ritorno di Britney era lecito aspettarsi qualcosa di meglio di 'sta roba imbarazzante. Sì, da ascoltare in sottofondo in palestra sarà perfetta, ma io in palestra non ci vado, quindi a me a cosa diavolo serve?
Cotta del mese
Dua Lipa
In attesa di vedere il film, cosa che spero di fare a breve, Dua Lipa è la mia Barbie preferita. Fa anche rima, più o meno.
Guilty Pleasure del mese
Angelina Mango "Ci pensiamo domani"
Amici di Maria De Filippi ha fatto anche cose buone: Annalisa, Elodie e ora pure Angelina Mango. Forse anche qualcun altro, ma a questo ci pensiamo domani.
Album da recuperare
Sinead O'Connor "The Lion and the Cobra"
Nothing compares 2 Sinead O'Connor. Niente è paragonabile a Sinead O'Connor. Difficile trovare un'altra star della musica così punk e radicale nello spirito come lei. Ha sempre detto quello che le pareva senza filtri e ha sempre fatto a modo suo. Il modo migliore per (ri)scoprire la sua eredità musicale è partire dal suo folgorante album d'esordio "The Lion and the Cobra" e poi proseguire, che di cose interessanti ne ha lasciate parecchie. Non solo la pur notevole cover di "Nothing Compares 2 U", pezzo in origine scritto da Prince per la band da lui formata The Family.
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