lunedì 29 aprile 2024

La musica di Aprile 2024, da Taylor Swift che ormai ha rotto il cactus a Pearl Jam e Fontaines D.C.







Album del mese

Yard Act "Where's My Utopia?"

C'è chi dice che al cinema è più difficile far ridere che far piangere, e sono decisamente d'accordo. Qualcosa di simile può valere anche in campo musicale. A beccarsi gli applausi facendo il pezzone strappalacrime sono capaci (quasi) tutti. Fare un disco divertente, senza risultare scemo, è invece impresa per pochi. Tipo i britannici Yard Act, che con il sound da pub inglese di scuola Blur / Arctic Monkeys / Sleaford Mods del loro secondo album "Where's My Utopia?" confermano di essere uno dei gruppi più esaltanti, imprevedibili e sì, anche divertenti da ascoltare oggi in circolazione. Senza manco essere (troppo) scemi.
(voto 8/10)




Gli altri album

Taylor Swift "The Tortured Poets Department"

"Taylor non è importante. Potrebbe essere uno spazio sicuro per le ragazze, e probabilmente è la Madonna di oggi, ma non è interessante come artista", ha dichiarato Courtney Love negli scorsi giorni, e ad ascoltare il nuovo album della Swift viene da darle ragione. D'altra parte Courtney Love ha sempre ragione.

"Ho ragione anche quando dico che Pensieri Cannibali fa schifo"

In passato però Taylor Swift ha saputo essere interessante, in album di raffinato cantautorato folk come "folklore" ed "evermore" usciti in mezzo alla pandemia e in chicche pop come "1989", "Lover" e "Red". Oggi invece sembra un'artista all'apice della popolarità che non ha più niente di nuovo da dire e lo dice sempre nello stesso modo. Mentre l'altra queen della scena mainstream contemporanea Beyoncé ha appena pubblicato un album country coraggioso, piaccia o meno lontano dalla sua comfort zone, la Swift invece in "The Tortured Poets Department" gioca la carta del breakup album puntando a vincere facile con un prodotto di fanservice, visto che sulle breakup songs ha costruito una buona parte del suo successo, concepito per fans only, che nel suo caso sono milioni e milioni di persone, e che risulta uno sguardo voyeuristico e onanistico sulla sua vita come Onlyfans. Taylorswiftismo puro.  Per certi versi è diventata autoreferenziale quanto la sua nemesi Kanye West, al punto che nel brano "Clara Bow" arriva a parlare di se stessa in terza persona.

A livello di streaming, vendite, grandi numeri e record su record la vittoria le riesce. A livello artistico meno, nonostante qualche buona canzone ci sia, dall'accattivante singolo "Fortnight" con Post Malone all'epica "Florida!!!" con Florence + the Machine, passando per "Guilty as Sin?" e "The Bolter". Il resto procede in maniera troppo prevedibile e già sentita, in una serie infinita di pezzi che sembrano scritti con il pilota automatico. Per non dire con ChatGPT (Taylor's Version).

L'unica sorpresa del disco è che la maggior parte delle canzoni sembrano parlare del suo breve flirt, durato appena un paio di settimane a inizio 2023, con Matty Healy, il cantante dei The 1975, piuttosto che del suo ex storico, l'attore Joe Alwyn, con cui ha avuto una relazione durata per ben 7 anni, dal 2016 al 2023. Evidentemente non così interessante. Così come non è più interessante la collaborazione musicale di Tay Tay con il suo produttore storico Jack Antonoff (qualcuno la liberi da quest'uomo!), che nel totale di 31 canzoni della deluxe version dell'album conduce allo sfinimento come una Maratona Mentana.

"Ho messo solo 31 canzoni nel mio nuovo disco?!?
Io veramente volevo inserirne 310!"

C'è però da riconoscere che procedere così, con la stessa squadra, gli stessi suoni e lo stesso stile, non è una mossa proprio scema. D'altra parte, perché dovrebbe fare qualcosa di differente, quando continuando a scrivere sempre la stessa canzone continua a essere l'artista musicale di maggior successo del pianeta in circolazione e, anzi, la sua fama aumenta sempre di più? Sarebbe come pretendere da Sinner di cambiare il suo stile di gioco proprio ora. Perché farlo?
Forse perché chi vince sempre dopo un po' finisce per stare sulle scatole e per annoiare?

Mi spiace dirlo, dopotutto sono uno Swiftie dai tempi del suo secondo album "Fearless" del 2008 quando in Italia eravamo in pochi sfigati ad ascoltarla, ma Taylor Swift con le sue millemila canzoni (quasi) tutte uguali si sta ripetendo ripetendo ripetendo troppo.
(voto 5,5/10)




Pearl Jam "Dark Matter"

Sono passati 30 anni dalla morte di Kurt Cobain e della scena grunge anni '90 purtroppo è rimasto ben poco. A livello musicale, e non solo. Proprio fisicamente, sono in pochi quelli sopravvissuti a quel periodo devastante e tra i pochi ci sono i Pearl Jam. E loro come stanno?

Devo ammettere che il primo omonimo singolo di "Dark Matter" non è che mi avesse convinto molto, anzi. Per fortuna il resto del loro dodicesimo album suona più ispirato. Se si evita di paragonarlo ai vertici della loro produzione anni '90, cui non si avvicina, c'è tutto sommato di che gioire, per una band di boomer che ha ritrovato la voglia di rockeggiare e scrivere belle canzoni, come "Something Special", "Upper Hand" e "Wreckage". Soprattutto però c'è da essere contenti perché, come cantavano nella loro prima hit, i Pearl Jam sono "still alive", e già solo questo non è poco per chi ha vissuto la fantastica ma maledetta era del grunge.
(voto 6+/10)



Vampire Weekend "Only God Was Above Us"

Per me i Vampire Weekend vogliono dire soprattutto 2008, il periodo in cui è nato questo blog, quello in cui ho frequentato il Master alla IULM, l'ultimo squarcio di gioventù. Il tutto accompagnato dalle note del loro omonimo esordio.

Gli anni poi sono passati, sia io che loro siamo invecchiati. Invecchiati, ma non diventati obsoleti. Il loro quinto album "Only God Was Above Us" in qualche modo è un ritorno alle origini, pur con una maggior consapevolezza nei propri mezzi e una tavolozza sonora che col tempo s'è fatta più variegata e leggermente jazzata. Un tuffo nel passato che ricorda come i Vampire Weekend le grandi canzoni le sanno ancora scrivere (vedi il triplete iniziale "Ice Cream Piano", "Classical" e "Capricorn") e come forse oggi siano una band migliore che mai, ma anche che la magia del 2008 e la freschezza dei primi tempi è - ahiloro e ahimè - qualcosa di irripetibile.
(voto 7/10)



MACE "MĀYĀ"

Non amo particolarmente i "producer album". Gli album realizzati da produttori musicali che di solito collezionano una sterminata sfilza di featuring e guest star, risultando spesso discontinui e disomogenei. Il nuovo album di MACE per certi versi non fa eccezione, visto che pure qui ci sono tantissimi ospiti tra i più variegati, da Marco Mengoni a Salmo passando per Fabri Fibra, Venerus, Cosmo, Fulminacci e Rkomi, giusto per dirne alcuni.

Per altri versi invece fa eccezione. Un po' perché MACE è un fuoriclasse, già artefice di una delle canzoni italiane più belle degli ultimi anni, "La canzone nostra", che aveva anche avuto il merito (sebbene qualcuno dirà il demerito) di aver lanciato la carriera di Blanco. E un po' perché questo suo nuovo "MĀYĀ" è un disco concepito in un casolare nella campagna toscana, dove gli ospiti sono stati invitati a far parte di una specie di "comune" di artisti e il risultato è molto suonato, naturale, caldo, lontano dalla freddezza di plastica di altri progetti (in apparenza) simili.

Certo, pure in questo caso i risultati sono altalenanti, però nel complesso la qualità resta sempre medio-buona con alcuni picchi notevoli, come l'apertura cinematografica di "Viaggio contro la paura" con Joan Thiele e Gemitaiz e la psichedelica "Solo un uomo" con Altea. Questo è un producer album destinato a piacere anche a chi di solito non ama i producer album, ordunque.
(voto 6/10)



Bnny "One Million Love Songs"

Ci sono gruppi di cui nessuno parla e io sono il primo a dire: "Beh, se non ne parla nessuno, un motivo ci sarà". Nel caso dei Bnny, band indie-rock statunitense guidata da Jessica Viscius, non è così. Fanno musica ipnotica, magnetica, incazzosa quando serve, non particolarmente "commerciale", ma che meriterebbe un pubblico più ampio dei quattro gatti me compreso che li ascoltano. Il loro secondo "One Million Love Songs" è veramente un ottimo album, ricco di fascino. Dategli una possibilità e fate crescere il loro seguito. Così diventeremo cinque gatti. Miao.
(voto 7,5/10)



Conan Gray "Found Heaven"

Conan Gray ha 25 anni, è un classe 1998 e negli anni '80 persino i suoi genitori probabilmente erano a malapena appena nati. Eppure è lui ad aver fatto il disco più anni '80 non uscito negli anni '80 che potete ascoltare attualmente. Per chi ama le sonorità di quel decennio, per usare la citazione di uno che negli 80s c'era eccome, "Found Heaven" di Conan Gray è una "libidine... doppia libidine... libidine coi fiocchi!". In altre parole, comprensibili anche per la Gen Z, è il surrogato musicale di Stranger Things.
(voto 6/10)



Tre Allegri Ragazzi Morti "Garage Pordenone"

Saranno anche Tre Allegri Ragazzi Morti, ma restano pur sempre più vivi di gran parte del resto della scena musicale nazionale piena di zombie. A 30 anni dall'esordio, e dopo la piacevole contaminazione con l'hip hop dei Cor Veleno nel precedente "Meme K Ultra", il gruppo guidato dal cantautore, chitarrista e fumettista Davide Toffolo torna al rock'n'roll, tra pezzi più tirati e altri più riflessivi, e realizza uno degli album più belli della propria carriera. Mettendo ancora una volta in scena l'incredibile spettacolo de la vida e l'incredibile spettacolo de la muerte.
(voto 7/10)



Maria Chiara Argirò "Closer"

Il disco più affascinante del 2024 (finora) realizzato da un'artista made in Italy non suona italiano manco per sbaglio, manco da lontano e manco po 'o cazz. E forse è proprio per questo che è così affascinante.
(voto 7,5/10)



Justice "Hyperdrama"

Uno può pensare che i Justice abbiano già dato. Sono stati cool soprattutto nel 2007 ai tempi del loro album d'esordio "Cross", che li ha proposti sulla scena electro house come eredi ideali dei Daft Punk (sarà che pure loro sono francesi e sono in due), e poi via via hanno avuto un calo di rendimento e sono spariti. Ora, a 8 anni di distanza dal loro ultimo lavoro, sono tornati con un album in cui dimostrano di essere ancora qui, ancora in forma e ancora très chic. Hanno già dato, è vero, ma a quanto pare hanno ancora da dare.
(voto 6,5/10)



Il Volo "Ad Astra"

Il nuovo album è quello dello svolta pop de Il Volo. E sì, possiamo dire che il pop a questo punto ha toccato il punto più basso della sua lunga storia. Al di là del fatto che le voci dei tre ex tenorini sono meno liriche e meno urlate del solito, ma comunque sempre fastidiose, a colpire (in negativo) sono anche i testi (involontariamente?) ridicoli. E come al solito molto modesti. Un esempio? "E scusa la mia presunzione, ma non esistono altre due persone come noi".

C'è persino un brano intitolato "Il mondo all'incontrario", che sembra rievocare il "capolavoro" letterario di un famigerato generale. Ecco, Il Volo sono l'equivalente musicale di Vannacci. Ugualmente irritanti, presuntuosi e senza senso. Per apprezzarli, è obbligatorio avere il senso del gusto all'incontrario.
(voto: sottozero)



Canzoni Top

#4 Artemas "i like the way you kiss me"

Ci sono canzoni che diventano virali, non si sa bene perché. Una volta dietro al successo di un pezzo potevano esserci MTV, le radio, i discografici. Oggi invece la fortuna di un pezzo a volte dipende da TikTok, secondo criteri davvero difficili per non dire impossibili da decifrare. E a volte, come nel caso delle sonorità dark post-punk, quasi alla Joy Division versione remix, di "i like the way you kiss me" di tale Artemas, produttore e cantautore inglese-cipriota, c'è da essere grati a TikTok. Solo a volte, eh.



#3 Paul Weller "Rise Up Singing"

Che classe, Paul Weller. Che stile. O meglio, che style.
Si è capito il riferimento alla sua ex band, gli Style Council?
Ma come no?



#2 Jamie xx, Honey Dijon "Baddy on the Floor"

Se in discoteca mettessero delle canzoni così, tornerei ad andarci.
No, non è vero. Non c'avrei comunque voglia. E poi soprattutto, le discoteche esistono ancora?



#1 Fontaines D.C. "Starburster"

Giusto per non essere esagerato: la canzone più figa del mese, dell'anno, del decennio, forse del secolo.
Che c*zzo di p*zzo hanno tirato fuori i Fontaines D.C., che p*zzo! "Starburster" è il primo devastante singolo dal loro quarto album, "Romance", in uscita il 23 agosto. È forse dagli anni '90 che non attendo un disco con così feroce eccitazione.



Cotta del mese
Sabrina Carpenter

Se l'attore Barry Keoghan è pazzo di lei, un motivo ci sarà.



Guilty Pleasure del mese
La Rappresentante di Lista "Paradiso"

Il nuovo cinema singolo "Paradiso" è la conferma che La Rappresentante di Lista è il miglior gruppo pop (inteso nel senso migliore del termine) italiano oggi in circolazione.
E ciao ciao a tutti gli altri!





1 commento:

  1. Tay Tay è venuta a noia pure a me, mai stata grande fan, ma l'avevo rivalutata con folklore. Mi sono goduta Bey Bey, invece, in un cambio di prospettiva che qualche anno fa non avrei mai immaginato.

    Torno nel mio genere, che è meglio, e vado di LRDL, che con la sua voce mi ha commosso pure in Gloria!.

    RispondiElimina

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