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domenica 27 ottobre 2013

CASA DE MI PADRE ES TU CASA




Casa de mi Padre
(USA 2012)
Dirección: Matt Piedmont
Guión: Andrew Steele
Reparto: Will Ferrell, Genesis Rodriguez, Diego Luna, Gael García Bernal, Efren Ramirez, Adrian Martinez, Pedro Armendáriz Jr., Nick Offerman, Dan Haggerty, Molly Shannon
Género: picante
Si te gusta, también se ve: Milagros, Machete, Betty la fea

Mi nombre es Niño Caníbal y yo estoy aquí para decirles acerca de la película Casa de mi Padre, protagonizada por el muy famoso comediante Will Ferrell. Usted no sabe?
También ha protagonizado películas como La historia de un hombre que sabía cómo contar a uno, 2 De boda en boda y dos zapatos para la gloria.
No entiende?
Bien, allora proverò a scrivere un poco in italiano, feliz?

Casa de mi Padre es una película muy graciosa, che in spagnolo significa molto divertente, non significa che è molto graziosa. Non è la película más graciosa nella carriera de Will Ferrell, ma no es tan malo tambien. Si ride a tratti, ma la película es un ibrido tra la parodia di una película messicana, il melodramma, il western, il genere criminale e una película seria. Più una parodia che una cosa seria, comunque, a partire dalla parlata di Will Ferrell. Metà del fascino e dello spasso della película sta proprio nel sentirlo (s)parlare in spagnolo, tutto serio e impegnato com’è a fare l’attorone latino americano. È talmente calato nella parte da sembrare davvero un hombre mexicano, non un gringo americano.
Y luego anche los otros actores sono muy in parte. Diego Luna y Gael García Bernal si ritrovano dopo aver fatto insieme Y tu mama tambien y despues c’è anche la muy bonita Genesis Rodriguez. No, no es parente de quella puta de Belen Rodriguez. Però es una muchacha un poco puta tambien. Me gusta. Prima si fa Diego Luna, poi si fa Will Ferrell e pure con il Gael García Bernal  che è suo zio, ha un rapporto un poco incestuoso. Quindi no, non ha niente di che invidiare a quella puta de Belen.

"Mi matrimonio es más guepo que el tuyo, Belen!"

"Ci arrendiamo Cannibal. Non abbiamo capito una parola del tuo post,
possiamo usare il traduttore di Google?"
Un’altra parte del fascino della película sta invece nella sua realizzazione in stile vagamente Grindhouse, come se fosse una versione comica di una película di Robert Rodriguez. Tra le altre note positive vi è inoltre la colonna sonora, che fa respirare l’odore della terra mexicana e che vanta anche una Christina Aguilera in gran spolvero rispetto alle sus últimas canciones de mierda. Suena como una buena cantante, nella canción d’apertura. La musica es protagonizada de un sacco di otros momentos, con varie scene canore che tengono un ritmo bueno e sono tra le cose più piacevoli della visione. Bene anche le scene più comiche, soprattutto le prese per el culo dei mexicani, con il loro prendersela comoda in tutto, con la loro mania di salutare 50 mila volte (un po’ come gli italiani) e con la loro fissa per il fumo. I messicani fumano sempre, anche in punto di morte.

A non convincere molto sono invece il miscuglio tra le parti comiche e quelle serie, non del tutto riuscito, e soprattutto una trama parecchio scontata. Capisco che esta es una parodia delle solite storione latine, però lo siento ma se poteva fare de più. Ao’, com’è che il mio espanol sta finendo per somigliare al romanesco?
Oh, stop speaking that fuckin’ Spanish. Yo no hablo espanol muy bien. Io parlare a mala pena itagliano. Chiudiamola qui.
Fin.
(nota 6+/10)



sabato 28 aprile 2012

40 cariati

"Ehm, qualcuno ha una scala? No, eh?"
40 carati
(USA 2012)
Titolo originale: Man on a Ledge
Regia: Asger Leth
Cast: Sam Worthington, Elizabeth Banks, Jamie Bell, Genesis Rodriguez, Edward Burns, Titus Welliver, Kyra Sedgwick, Anthony Mackie, Ed Harris
Genere: (finto) suicida
Se ti piace guarda anche: Phone Booth, ATM - Trappola mortale, Buried - Sepolto

Lo dicevo già a proposito di Hugo Cabret di Martin Scorsese. Certi film non dovrebbero essere fatti. Per prima cosa, perché non ce n’è bisogno. Per seconda cosa, perché esistono già dei videoclip che in una manciata di minuti appena danno loro merda. Succedeva con “Tonight Tonight” degli Smashing Pumpkins, omaggio parecchio più riuscito a Méliès e alla magia del suo cinema delle due ore del capretto scorsesiano.
Vale ancora di più per questo 40 carati, titolo originale Man on a ledge, ovvero uomo su un cornicione.
E sulla situazione “uomo su un cornicione”, il video di “Pure Morning” dei Placebo aveva già detto tutto e in maniera molto più affascinante e misteriosa.


"Cannibal è armato? Allora me ne rimango qui sopra!"
Il film comunque l’hanno voluto fare lo stesso, e com’è?
Come volete che sia?
40 carati è il solito ennessimo thriller (thriller?) prevedibile dalla prima all’ultima scena. Fin da subito capiamo infatti che il tizio non è un suicida sul cornicione qualunque, ma ha in testa un piano ben preciso. E questo la pellicola ce lo racconta immediatamente, facendoci rivivere in flashback i suoi trascorsi come carcerato.
Il mistero? Questo film manco sa cos’è. Tutto ci viene rivelato senza sorprese, non c’è manco mezzo colpo di scena imprevedibile che di solito si vede anche nel peggiore tra questi thrillerini americani prodotti in serie.
Prodotti da zero carati, tra l'altro. Il solito fantasioso titolo italiano chi vuole ingannare?

Se a salvare alcuni di questi prodotti, perché non sono film sono prodotti, a volte è il cast. Ma non è questo il caso. Assolutamente no. Il protagonista Sam Worthington è l’uomo meno espressivo del mondo. Che si trovi sopra il cornicione di un grattacielo, su Pandora in mezzo ai cazzo di Na’vi o al fianco di Jessica Chastain, la sua faccia non cambia mai.
MAI
Se in Texas Killing Fields notavo nella sua recitazione qualche vago segno di miglioramento, VAGO, qui devo fare un secco dietrofront. L’unico motivo di interesse nel vederlo stare tutto il tempo sul cornicione è aspettare solo che decida di saltare giù e spiaccicarsi brutalmente. Voglio vedere se dopo l'impatto col suolo la sua espressione non cambia... Secondo voi però capiterà?
Ricordo che si tratta di un film prevedibile, MOLTO prevedibile.

"Cannibal è disposto a trattare, Sam. Se prometti che non girerete Avatar 2,
ti lascia rientrare in casa."
Chi altri c’è? C’è anche Elizabeth Banks. Attrice che pure lei non mi ha mai convinto molto. Mi ricorda Elisabeth Shue, altra attrice pure lei, guarda caso, che mai mi ha esaltato. Sì, è comparsa in Ritorno al futuro, però quello era una figata a prescindere. Le due si assomigliano talmente tanto, ma talmente tanto, che forse Elizabeth Banks è in realtà Elisabeth Shue da giovane ritornata al futuro con la Delorean.
Attenzione però, Elizabeth, che a recitare con Sam Worthington si può invecchiare in fretta. E lì poi nemmeno la Delorean ti può venire in soccorso. In almeno un paio di scene insieme a lui, mi è sembrato di vederti spuntare qualche capello bianco per la paura, Elizabeth o dovrei dire Elisabeth? Paura - specifico - provocata dall’inespressività del Worthington, non dalla situazione sul cornicione.

Per il resto si segnalano (per modo di dire) Jamie Bell, anche conosciuto come l’ex bimbo ballerino Billy Elliott Jamie Bell, e la gnoccolona latinoamericana Genesis Rodriguez, non so se sia parente di Belen, però che nome ha? Genesis? La perdono solo per il fisichetto che sfoggia.
Ma comunque si può andare DAVVERO vestiti così a compiere una rapina?


Se sei la figa di turno in un film americano sì, si può.
In caso contrario, è più consigliabile un passamontagna.

"Va bene, Cannibal, mi arrendo: non sono capace a recitare, contento?"
E poi ancora ci sono Titus Welliver, l’uomo in nero di Lost, e il sempre più sprecato Anthony Mackie ed Ed Harris che ogni tanto ricompare in qualche pellicola a caso e c’è pure una svogliatissima Kyra Sedgwick che a parte la serie tv The Closer dove ha trovato il ruolo della sua vita nei film raramente è convincente ma di certo non qui e comunque sono tutti attori che fanno delle particine in un thrillerino in cui il protagonista assoluto Sam Worthington si butta o non si butta giù dal cornicione?
Incrociando le dita e sperando che la faccia finita al più presto, il film procede senza il minimo brivido.
L’ennesima variante del thriller ambientato nei posti più improbabili possibili. Dopo la cabina telefonica di Phone Booth, dopo la bara di Buried - Sepolto, dopo il bancomat di ATM, dopo l’auto di Renzo Bossi, cosa si inventeranno ora i sempre meno fantasiosi sceneggiatori hollywoodiani?
Non voglio scoprirlo.
Ridateci Brian Molko. Ridateci Pure Morning. Ve lo chiedo come si chiede un favore a un amico, perché a friend in need’s a friend indeed.
(voto 4/10)

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