Hello Adele, it's me, Cannibal.
Ho chiamato per dirti che la tua vita faceva schifo...
No, aspetta. Non buttarmi subito il telefono in faccia. Fammi continuare.
La tua vita, Adele, faceva schifo. È probabilmente per questo che il tuo precedente album “21” era uscito così bene. L'arte migliore proviene dal dolore, diceva qualcuno. Chi di preciso non lo so, ma qualcuno nel corso della Storia prima o poi l'avrà detto, no? E se non l'ha mai detto nessuno, lo dico io ora, ok?
Dentro “21” mettevi a nudo la tua anima ferita, il tuo cuore ridotto in mille pezzettini. Quello era un album di rottura. Quello era un disco in cui tutti potevano trovare il giorno di dolore che uno ha... ho davvero citato il Liga, sul serio?
Mai più. Il mio nome è mai più, mai più, mai più...
L'ho citato di nuovo?
D'altra parte, certe notti ti metti a scrivere delle cose e poi tu non vuoi smettere, smettere mai...
Basta, qualcuno mi fermi!
Hello Spank...
No, scusa, ho sbagliato...
Hello Adele, ci sei ancora?
La tua vita faceva schifo, dicevo, e pure questa telefonata. Adesso però migliora. Forse.
Così come Quentin Tarantino prende ispirazione da B-movies, Lino Banfi-movies e schifezze-varie-movie per trasformarle in arte pura, tu Adele hai preso qualcosa di negativo e l'hai reso positivo. Hai trasformato il tuo dolore in una serie di canzoni meravigliose e universali, in grado di parlare a tutti. O almeno a tutti quelli con un cuore. Qualcosa di bellissimo, capace di vendere milioni, forse miliardi di copie nel mondo. Il problema è che le cose da allora sono cambiate.
La tua vita, Adele, ora non fa più schifo. Ti sei sposata, hai avuto un figlio, hai messo come si suol dire la testa a posto, dimenticando il passato al pub da spugna inglese quale eri, e non provare a negarlo, e hai una vita pienamente soddisfacente. Per lo meno per una donna di mezza età. Chiudendo un occhio sul fatto che tu Adele sei più giovane di me e hai appena 27 anni, la tua vita è in pieno appagante. Come riuscire allora a realizzare un nuovo grande album, immersa come sei in tutta questa disgustosa felicità?
Ne sarà mica venuto fuori un disco di pezzi allegri tipo la Macarena?
Che poi, detto tra me e te, cosa c'è di più triste della Macarena?
A giudicare dal primo singolo estratto, “Hello”, un pezzo malinconico degno di ballatone come “Someone Like You” e “Don't You Remember”, la tua vita #mainagioia Adele non dev'essere poi diventata tutta questa alegria Macarena. E per me, e per noi, tuoi ascoltatori diabolici, non poteva esserci notizia più lieta.
La cosa migliore delle tue canzoni, oltre al fatto che sono dotate di una drammaticità rara, è che sembri parlare direttamente a ognuno di noi. Qualcuno può pensare che “Hello” rappresenti una telefonata al tuo ex, e probabilmente così è, però è anche come se fosse una chiamata di scuse rivolta a noi spettatori. Scuse per essere stata assente all these years. Scuse per averci privato per così tanto tempo delle tue canzoni. Le tue preziose canzoni che non si limitano a fare da sottofondo. Entrano con prepotenza nelle nostre vite. Ma lo sai che, secondo un sondaggio, il 64% delle donne dopo aver sentito “Hello” ha chiamato il suo ex?
E lo sai anche che, secondo un altro sondaggio, il 64% degli uomini dopo aver sentito che al telefono c'era la ex ha staccato il cellulare tipo... per sempre?
È questo l'effetto che la tua musica fa, te ne rendi conto?
Al di là di “Hello” o di quell'altro gioiello raro che è il secondo singolo “When We Were Young”, “25” è un bel disco. Un gran bel disco. Forse “25” non è però il capolavoro assoluto che tutti si aspettavano da te e che era nelle tue corde, vocali e non solo. Tra gli 11 pezzi presenti (14 nella versione deluxe) ce n'è qualcuno più sottotono rispetto a pezzoni come i primi due singoli, o la ballad “nuda” “Million Years Ago”, o il soul “materno” di “Sweetest Devotion” che hai dedicato al tuo figlioletto Angelo James. Che poi con la voce che ti ritrovi sottotono non è la parola più giusta. Semmai in qualche brano, ad esempio “All I Ask”, è come se avessi voluto esagerare. Come se avessi voluto dimostrare a tutti i costi tutta la tua potenza vocale, tutta la tua grandezza, tutta la tua superiorità rispetto agli altri cantantucoli da talent-show in circolazione, ma non ce n'è bisogno. Non hai niente da dimostrare.
Allora magari ha ragione Damon Albarn dei Blur, quando ha osato definirti “insicura”...
"Damon Albarn, se ti becco in giro ti faccio un culo così!" |
Non attaccarmi di nuovo il telefono in faccia. Lo so che con lui hai litigato e non ti va di parlarne, però aspetta. Non ti ha dato della buttana. Ha solo detto che sei insicura, e mica è una cosa negativa. Hai 27 anni, è normale essere insicuri ed è per altro uno dei meriti principali del tuo nuovo disco. È un lavoro che, pur proponendo soprattutto delle intense ballatone classiche, a tratti persino troppo, cerca anche direzioni sonore differenti, si sentano la (quasi) allegra “Send My Love (To Your New Lover)”, o la (quasi) tribale “I Miss You”, o la (quasi) gospel “River Lea”, quest'ultima vagamente dalle parti di Florence + the Machine.
Se il tuo precedente “21” era un disco che parlava di rottura, di un cuore spezzato, questo “25” suona invece come l'album di una che è andata in giro, ha fatto incontri, è finita a letto con diverse persone. Non a caso è il frutto della collaborazione con un sacco di gente, dal leader dei OneRepublic Ryan Tedder al cantante R&B Bruno Mars, dal produttore Danger Mouse al giovane promettentissimo cantautore Tobias Cesso Jr. Tobias Jesso Jr., con cui hai co-scritto il mio pezzo preferito del disco, “When We Were Young”.
Te la sei così spassata andando in giro per il mondo che tra un disco e l'altro hai pure vinto un Oscar, per Skyfall, ti sei messa persino a fare l'attrice e avrai un cameo nel prossimo film del genietto Xavier Dolan, quello di Mommy che per altro ha girato anche lo splendido videoclip di “Hello”.
Hai poi fatto altre collaborazioni che non hanno portato a brani dell'album, come con la cantautrice australiana Sia o con Damon Albarn, che alla fine aveva ragione, ammettilo: “25” è il frutto di una persona insicura e il suo pregio è proprio questo. Nella sua insicurezza, nella sua imperfezione, riesce a risultare un lavoro incantato e cantato in maniera strepitosa. Un disco che parla della tua vita, Adele, e illumina le vite degli altri. Le nostre vite. Un album che non sarà innovativo o rivoluzionario, ma che è pieno di meraviglie e di bellezza. Alla faccia di chi dalla faccia della Terra vuole cancellarla, la bellezza.
E poi...
E poi niente, Adele, ho chiamato per dirti queste cose e per ricordarti di farti sentire un po' più spesso. Non fare la spilorcia, adesso che sei piena di soldi. Ogni tanto alza la cornetta e chiama. O almeno manda un messaggino.
(voto 8,5/10)
"Cannibal, ti richiamo di sicuro. Contaci pure, AHAHAH!" |
Adele ha il difetto di essere sempre uguale a sé stessa e nata, fondamentalmente, vecchia.
RispondiEliminaPerò quanto è brava? Arriva dritta al punto, con parole pesate e una grandissima voce.
Il pezzo nuovo non l'ho ancora messo a fuoco/memorizzato. Però, con Hello, mi sono augurato di trovare un suo lungo, lunghissimo messaggio in segreteria.
Grande voce, musica di plastica. Peccato, perchè avrebbe modo di fare grandi cose.
RispondiEliminaSei pronto anche a far le parodie dei cantanti :D tra qualche tempo ti vedremo a Zelig/Colorado ahah
RispondiEliminaConcordo con Blackswan, anche se, senza dubbio, pezzi come Someone like you o Hello hanno il potere di centrare benissimo il bersaglio.
RispondiEliminaPerchè,Set fire to the rain dove la mettiamo?Rolling in the deep?Rumour has it?
EliminaSecondo me 21 era un Super Album,quest'ultimo invece ancora non mi dice molto.Certo, lo ascolto in negozio non molto concentrata,quindi gli dò il beneficio del dubbio,ma mi sembra che stavolta si sìa infilata una serie di canzoni senza tanta personalità,un pò come gli ultimi 34 dischi della Pausini,per fare un esempio nostrano di chi ha voce(anche se la Pausa è troppo "sbraitona",in confronto ad Adele che è una Signora Cantante)ma un repertorio che più di merda non si potrebbe.
Lei è bravissima, però posso dire cheppalle? da una 27enne talentuosissima mi aspetterei uno stile più innovativo. Per carità, voce pazzesca, canzoni che funzionano, solo che dopo un po' m'annoia
RispondiEliminaLa cosa figa di Adele è che, in un momento dove nel pop mainstream dilaga la figura della puttan pop, lei può permettersi di essere classica e spopolare. È ossigeno per le radio, per i cuori infranti e per gridare al mondo che, seppur pescando dal passato, differenziarsi è una mossa vincente.
RispondiEliminaAncora non ho sentito l'album...
RispondiEliminaLei ha una voce da paura, ma mi sta un po sulle balls...
l'album ancora non l'ho sentito, però Hello mi piace tantissimo!!!
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