martedì 28 maggio 2019

La musica bella e quella meno di maggio 2019





Musica bella o musica brutta?
Top o flop?
Ci siamo o non ci siamo?

Ecco i verdetti musicali di maggio 2019 di Pensieri Cannibali.




Flop del mese

#5 Noel Gallagher's High Flying Birds

Noel Gallagher si dà alla dance. Non è la prima volta. Aveva già fatto canzoni electro eccellenti, come Setting Sun e Let Forever Be. Solo che in quelle occasioni aveva dietro i Chemical Brothers. Adesso invece è da solo con il suo progetto musicale, i Noel Gallagher's High Flying Birds, e si sente che la disco non è la sua casa. Meglio torni al caro vecchio rock'n'roll che gli esce più familiare. E a proposito di famiglia, una reunion degli Oasis sarebbe cosa gradita, per dire.




#4 Takagi & Ketra ft. OMI, Giusy Ferreri

I sequel non esistono solo al cinema, ma anche in musica. Purtroppo.
Dopo quella sucata di Amore e capoeira, Takagi & Ketra questa volta hanno chiamato a rapporto OMI al posto di Sean Kingston, più la confermata Giusy Ferreri. Come in un cinepanettone, l'unica cosa che cambia per davvero è la location: dalla favela brasiliana alla savana africana. Il risultato è invece sempre lo stesso: una porcata assicurata... intendevo dire un tormentone assicurato.

P.S. Se vi stavate già preoccupando, pure Baby K sta per tornare: il 31 maggio arriva il suo nuovo singolo Playa.




#3 Francesco Gabbani

Francesco Gabbani esiste ancora, è stato scongelato apposta per l'estate e il suo nuovo singolo è il solito guazzabuglio di frasi populiste messe insieme a caso con ritornello paraculo. Ma la musica vera... è un'altra cosa.




#2 Gigi D'Alessio

Mi ero dimenticato di quanto brutta potesse essere la musica di Gigi D'Alessio. Sarà che non ho l'abitudine di ascoltare le sue canzoni regolarmente, o anche tipo mai. Quando me lo sono ritrovato nella playlist delle novità discografiche settimanali di Spotify, New Music Friday, mi sono improvvisamente domandato: “Cos'è 'sta merda?” e quando ho letto il suo nome non mi sono certo sorpreso.
Unica cosa: Spotify, non farmi più questi brutti scherzi, per favore.




#1 Alberto Urso

Il Volo può cominciare a tremare. Non per colpa delle turbolenze (battuta pessima ai livelli della loro musica, lo so lo so), ma perché in giro c'è un nuovo tenorino pop che rischia di devastare le nostre orecchie quanto e più di loro. Si chiama Alberto Urso ed è l'inascoltabile vincitore di Amici di Maria De Filippi 2019.





Top del mese

#8 Thegiornalisti

Chi mi conosce lo sa: ho un debole per i Thegiornalisti. Ammetto che pure loro, come Takagi & Ketra, si sono dati all'arte del remake. Il nuovo singolo estivo Maradona y Pelé infatti non è poi così distante dal loro instant classic Riccione. E pure il video, con Benedetta Porcaroli delle serie Tutto può succedere e Baby, è una specie di incrocio tra quelli di Questa nostra stupida canzone d'amore e Felicità puttana. Non il massimo dell'originalità, quindi, però le cose in questo caso per le mie orecchie continuano a funzionare. Sarà che ho un debole per i Thegiornalisti.




#7 Ed Sheeran & Justin Bieber

Ammetto che la prima volta che ho sentito I Don't Care, il duetto tra i poco famosi Ed Sheeran e Justin Bieber, ho pensato che fosse la canzone più ruffiana del secolo. Non mi sbagliavo: è talmente ruffiana che dopo un paio di ascolti ha conquistato persino me.




#6 Anderson .Paak

Avete un leggero languorino, ma la vostra non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono?
In tal caso gustatevi Anderson .Paak. Il suo soul raffinato e i suoi archi che sembrano usciti da un film degli anni '50 sono qualcosa di davvero buono. Oppure mangiatevi un Ferrero Rocher, che vi devo dire?




#5 Lana Del Rey

Le canzoni estive non devono per forza essere delle tamarrate pazzesche e non devono per forza fare schifo. Prova ne è il pezzone per l'estate di Lana Del Rey, una cover di gran classe di Doin' Time dei Sublime, gruppo ska punk anni '90, che a sua volta omaggiava la storica Summertime di George Gershwin. E l'antidoto alla voce sgraziata di Giusy Ferreri è bell'e che trovato.




#4 LIBERATO

E se il misterioso LIBERATO in realtà fosse Mark Caltagirone?

Il suo disco d'esordio comunque è 'nu babbà.




#3 Vampire Weekend

Anticipato da singoli stupendi come Harmony Hall e This Life, entrati di diritto tra le mie canzoni preferite di sempre, è arrivato il nuovo album dei Vampire Weekend, Father of the Bride. Un disco ambizioso, variegato, pure troppo. Il suo pregio e il suo difetto è quello di contenere un eccesso di roba al suo interno e non tutto, è abbastanza inevitabile, funziona alla grande. I vampirelli del fine settimana hanno tirato fuori un album con vertici di bellezza pazzeschi, oltre ai pezzi citati anche l'adorabile Bambina, solo non il capolavoro supremo che mi aspettavo da loro. Bene, ma non benissimo.




#2 Fontaines D.C.

I Fontaines D.C. sono una band post-punk di Dublino e sono capaci di pezzi rabbiosi. A conquistare il mio cuoricino è però stato soprattutto un pezzo tranquillo. La loro versione di una ballata, Roy's Tune, una struggente vicenda proletaria che sembra la versione musicale di un film di Ken Loach. Oltre a questa chicca, il loro album d'esordio Dogrel è nel complesso una vera folgorazione. Uno dei (purtroppo pochi) dischi rock fondamentali dell'anno.




#1 The National

I The National mi sono sempre piaciuti, fin dalla prima volta che ho sentito Fake Empire, ma non sono mai stato un loro fan hardcore. Alla lunga mi parevano leggermente monocordi. Sarà per via della voce da crooner del cantante Matt Berninger, tanto bella quanto persino troppo identificativa e subito riconoscibile. Nel loro nuovo eccellente album I Am Easy to Find ovviano a questo “problema” mettendo in campo al suo fianco un ricco parterre di voci femminili (tra cui Sharon Van Etten e Lisa Hannigan), che rendono la loro tavolozza musicale più variegata che mai. Il risultato, più che un normale disco, è un lungo viaggio che non stufa, che contiene pezzi enormi come Roman Holiday e Light Years (forse la più bella ballata piano e voce dai tempi di Nightswimming dei R.E.M.) e che come ciliegina sulla torta è pure accompagnato da un film mediometraggio diretto da Mike Mills e interpretato da Alicia Vikander. Tanta roba? No, deppiù.





Guilty Pleasure del mese
Michelle Hunziker

Uè, belandi, Michelle Hunziker ha tirato fuori un pezzo di musica trap e il risultato... spacca una cifra. Chi l'avrebbe detto?
E spacca una cifra si dice ancora tra i ggiovani?




Cotta del mese
BLACKPINK

Viva la fika koreana il K-pop!




Movie Soundtrack
Noi

Il film Noi non è che mi abbia convinto in pieno. Come comedy-horror funziona anche. Il pasticciato sottotesto politico invece insomma...
Tra i punti di forza del film diretto da Jordan Peele comunque c'è la sua colonna sonora, che rispolvera un pezzone hip hop anni '90 come I Got 5 On It dei Luniz. Ah, quanti ricordi.




Video del mese
Linea 77 ft. Salmo, Slait

I Linea 77, in collaborazione con il rapper Salmo e DJ Slait, rifanno Full Metal Jacket. Bomba!




Serial Music
The Society

Pensavo di sapere tutto sulla musica anni '90, anche quella più alternativa e di nicchia, e invece solo di recente ho scoperto un pezzo, un pezzone di un gruppo mai sentito prima: Cathedrals, una ballad di radioheadiana bellezza pubblicata nel 1998 dai Jump, Little Children, band non proprio famosissima che merita di essere (ri)scoperta. Un grazie per avermela fatta conoscere a The Society, serie teen di Netflix interpretata unicamente da sbarbini, visto che nella città in cui abitano i protagonisti un giorno all'improvviso tutti gli adulti scompaiono, ma che è più profonda e interessante di quanto si possa immaginare. A livello politico e pure musicale.




Spazio vintage
Joy Division

Chiudiamo la rubrica musicale mensile di Pensieri Cannibali con il ricordo di un disco che sta per compiere 40 anni. Unknown Pleasures, l'album di debutto dei Joy Division dalla copertina iconica, è stato pubblicato il 15 giugno del 1979 ed è assurdo pensare che sia uscito 4 decadi fa, visto che suona clamorosamente attuale. Sarà che ha influenzato mooolta musica venuta in seguito. 40 anni portati in maniera ottima, per un disco che ancora oggi sa sorprendere a ogni ascolto ed è sempre un piacere (sconosciuto) sentire.




5 commenti:

  1. Grandi i The National, con Alicia a bordo. Velo pietoso sul nuovo tenore tenerone, che ha anche un paio di occhi inquietantissimi...
    Ottima la colonna sonora di Noi, per altro unica cosa davvero buona di un pasticcio.

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  2. Bellissime le nuove dei Vampire Weekend, come dici tu sono diventate anche per me tra le mie preferite di sempre. L'album è troppo "abbondante" invece!

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  3. Anche a questo giro sono preparata e decisamente d'accordo sui flop, come non esserlo poi!
    Anche a questo giro mi tocca dissentire sui fastidiosi The Giornalisti, all'ennesima fastidiosa canzone fotocopia. Bah.
    Mi consolo coi The National, Light Years va in loop e aspetto solo di trovare il tempo per vedere/ascoltare per bene tutto il resto.

    Ah, sconosciuta anche a me Cathedrals, grazie per la dritta ché una serie teen come The Society non avevo proprio voglia di vederla ;)

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  4. AK77 spacca fortissimo, non mettevo un video in loop così tanto da un pezzo!

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  5. Buongiorno, è la prima volta che scrivo un commento qui, ma ho già scritto su altri blog di cinema. Mi interesso anche di musica, come il mio nome musical/cinematografico può fare intuire, e su The Giornalisti ho da sempre pensato che siano un gruppo che riesce a dare un senso alla nuova onda musicale italiana, insieme agli Ex Otago e Lo Stato Sociale (anche se molto diversi da loro), nel senso che non devi necessariamente storpiarti la voce con un autotune per fare un pezzo in linea coi tempi, piuttosto conta saper trovare delle buone melodie che non siano invece come la maggior parte della musica che si sente alla radio, cioè che passa e va di sottofondo senza lasciarti niente di niente. Due anni fa avevo esposto questa mia opinione su un post di Facebook e le risposte erano state più o meno tutte sul tono di "ma cosa dici" "che musica di m...." e via così. Beh io ho sempre sostenuto che i tempi cambiano e per fortuna non siamo più nell'epoca di Achille Togliani e Nilla Pizzi. Per cui benvenuti a personaggi come The Giornalisti.

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