lunedì 8 febbraio 2010

We don't need (an education)

An Education (2009)

Regia: Lone Scherfig
Cast: Carey Mulligan, Peter Sarsgaard, Rosamund Pike, Alfred Molina, Olivia Williams
Song: Duffy "Smoke Without Fire"

Racconto di formazione femminile piuttosto classico con sceneggiatura a firma Nick Hornby (non da un suo romanzo, però) molto ben interpretato dalla rivelazione Carey Mulligan e da tutto il cast.

L’ambientazione primissimi anni ’60 affascina. È un territorio poco esplorato, quello appena antecedente l’esplosione del pop e della Beatles mania. L’Inghilterra su un piano estetico appare in una maniera neanche troppo differente da quella attuale, con le sue rassicuranti villette a schiera e le ragazzine in divisa da college privato. A livello socio-culturale è però tutto un altro mondo. La musica rock e la cultura pop hanno cambiato nel profondo un paese palloso e tradizionalista che viveva nell’attesa che accadesse qualcosa. Qualcosa poi è accaduto.
Sarà che in Italia i Beatles e i Rolling Stones non ce li abbiamo avuti, sarà che il Vaticano proprio non riusciamo a scrollarcelo via dalla spalle (e dalle palle), ma i fermenti vivi degli anni Sessanta/Settanta sono stati solo un venticello che ha agitato le acque ma che oggi sembra aver esaurito la sua portata rivoluzionaria. Perché una rivoluzione vera in Italia non c’è mai stata e, se anche c’è stata, la controrivoluzione mediaset ci ha riportati punto e a capo. Siamo finiti sulla casella “ripassa dal via”. Abbiamo ancora la possibilità di tirare i dadi, ma la partita si è fatta davvero dura.
L’Inghilterra è un paese profondamente cambiato, rispetto ai primi Sixties di “An Education”. Basta farsi un giro per le English streets o dare un occhiata alla serie tv “Skins”. L’Italia è un paese cambiato solo su un piano estetico (lì siamo fermi agli anni Ottanta), ma dentro è forse ancora più radicato nelle sue stupide tradizioni e nel suo bigottismo di facciata rispetto ad allora. Il tempo non solo si è fermato. Le lancette sono tornate indietro. Basta farsi un giro per le Italian streets e sentire ciò che dice la gente o accendere la tv su un qualunque canale. Sembra quasi di essere tornati agli anni Trenta.

Alla fine non ho parlato molto, anzi quasi per niente, del film. Buono, non eccelso ma comunque “educativo”, come dice il titolo, e in grado di stimolare parecchie riflessioni. We don’t need no education? Maybe yes.

8 commenti:

  1. Sono andato sabato sera. Non è male, ma pensavo di meglio. Piuttosto convenzionale come storia e regia, ottiene qualcosa in più grazie alla notevole bravura di Carey Mulligan.

    Non so che anni stiamo vivendo nel nostro paese, ma mi sembrano ben poco distanti da quelli bigotti raccontati nel film.

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  2. In attesa di poter commentare il film, commento il tuo post, anche se in realtà c'è poco da dire, se non che lo sottoscrivo fino all'ultima virgola!!

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  3. molto curioso di vederlo.anche se il tuo non entusiasmo insieme a quello di Lucien un po' mi frena

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  4. *euterpe
    anche se non ha quel guizzo in più che io, illuso, da un nick hornby ancora mi aspetto, è comunque un film molto carino e consigliato soprattutto a chi vuole immergersi in un periodo poco raccontato e di cui, almeno personalmente, sapevo poco. ci sono giustamente un sacco di film, documentari, libri etc. che parlano dell'esplosione del pop e del rocknroll in inghilterra, mentre non me ne vengono in mente molti altri a parte questo che parlano del prima. e il prima è secondo me fondamentale per capire il dopo

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  5. e poi, ad avercene di film così ben recitati!

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  6. ho recensito da poco questo film e devo dire che è molto realistico, quante volte si incontrano persone + grandi di noi con cui ci troviamo bene? Hehehe, ma nella vita i giovanottoni ben vestiti, i ragazzi della porta accanto sono quelli di cui una persona deve guardarsi bene le spalle, perchè non è tutto oro ciò che luccica, succede questo a Jenny nel film, e si rende conto ma solo alla fine che stava sprecando la sua vita per un uomo che non le avrebbe mai dato sicurezza nè futuro, alla fine se ne rende conto e ritorna sui suoi passi, un piccolo racconto di maturazione che mi ha affascinato tantissimo :)

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