mercoledì 21 novembre 2012

The Apparition of Ashley Greene and of her beautiful bo…dy

The Apparition
(USA 2012)
Regia: Todd Lincoln
Cast: Ashley Greene, Sebastian Stan, Tom Felton, Luke Pasqualino, Julianna Guill, Rick Gomez, Anna Clark
Genere: casa infestata
Se ti piace guarda anche: Paranormal Activity, The Messengers, Non avere paura del buio

L’inizio della vicenda è ambientato nel 1973. Una scritta inquietante ci tiene inoltre a farci sapere che ciò che vedremo è basato su una storia vera, o meglio una finta storia vera, un po’ come The Blair Witch Project, Paranormal Activity e, con molta fantasia, una buona metà degli horror usciti negli ultimi anni. Peccato che, appena pochi minuti dopo, si passi al presente e tutto questo contorno di docu-fiction sia del tutto dimenticato. E allora perché inserirlo?

"Ashley, aspetta a denudarti, altrimenti il pubblico abbandona subito la sala..."
La storia comunque è quella classica da horrorino estivo, peccato sia arrivato tardi: un tizio (Sebastian Stan) e una tizia (Ashley Greene) vanno a vivere insieme in una casa sperduta in mezzo al nulla e in questa casa cominciano a succedere cose strane. Cose tipo che il tavolo della cucina è sporco… Uuh, che paura!
O cose come un cactus che muore… Uuh, che grave perdita per l’umanità!

Il livello di tensione a tratti è alto, quasi insostenibile, perché uno si chiede: arriverà o non arriverà? Arriverà o non arriverà? E poi finalmente arriva, la scena immancabile per ogni thriller che si rispetti (o anche che non si rispetti) da Psyco in poi.
La scena della doccia.
Ashley Greene si toglie i vestiti e qui nasce il dubbio. Ci sarà la tanto attesa Apparition promessa dal titolo? Non dico che debba far vedere la vagina, ma almeno le tettine, ce le mostrerà si o no?

Il dilemma: Ashley Greene andrà fino in fondo? A spogliarsi, intendo, non a fare la cacca.

"Voldemort, ti invochiamo per sapere come liberarci da Harry Potter!
Ah, ti ha sconfitto come un pirla? Allora scusaci per il disturbo, rest in peace."
Attorno a questo grandioso mistero ruota l’intera pellicola e, per lasciarvi con il fiato sospeso, non vi svelo come va a finire. Anche perché per il resto la pellicola di motivi d’interesse non è che ne offra parecchi altri. Diciamo nessuno.
Per una grande quantità di tempo non succede un belin, tanto che l’attenzione resta desta per vedere se prima o poi capiterà effettivamente qualcosa. Diversi grandi thriller, alla fin fine, sono realizzati sul niente, o quasi. È più la costruzione della tensione a renderli grandi, rispetto a quello che succede veramente. Questo film con i grandi thriller ha in comune il fatto di essere realizzato sul niente. Fine dei punti in comune con i grandi thriller.

Per il resto, si tratta di un thrillerino davvero modesto, porello, destinato ad apparire quanto altrettanto velocemente sparire dalla memoria. Io continuo a chiedermi perché dei produttori hollywoodiani possano investire una discreta somma di denaro ($17 milioni, e può ancora essere considerata una produzione low-budget) in una sceneggiatura del genere, la solita robetta pseudo paranormale su una casa pseudo infestata che non offre alcuno spunto manco pseudo originale. La scena in cui una creatura innominabile esce dalla lavatrice ad esempio è presa pari pari da quella di The Ring in cui Samara viene fuori dalla tv. E ormai copiare The Ring non è più manco di moda. Che dire poi del finale?
Spaventoso.
Sì, avete già capito: nel senso di orribile, non di pauroso.

"Esci da questa casa, Harry Fotter!"
Tra le note positive, non male le musiche dei Tomandandy (che già avevano curato la soundtrack de Le regole dell’attrazione) e i due protagonisti tutto sommato reggono bene la scena. Ashley Greene è la vampirella Alice Cullen della saga di Twilight, che continua a impazzare (non si sa bene perché) ai botteghini di tutto il mondo con l’ultimo capitolo Breaking Dawn Parte 2. Non è certo una grande attrice, però è più convincente di una Kristen Stewart, tanto per fare un nome a caso, e soprattutto la scena la regge a livello fisico.
Il protagonista maschile è invece Sebastian Stan, uno che abbiamo visto in particine in Gossip Girl e Il cigno nero, quindi nella serie tv politica Political Animals e ora in Once Upon a Time è un cappellaio matto migliore del Johnny Depp timburtoniano. Con che ci andasse molto… Pure lui riesce a essere piuttosto convincente, considerando che la sceneggiatura e i dialoghi potrebbero benissimo essere stati scritti da un bambino di 3 anni. Oltre ai due protagonisti, si ritaglia una particina pure Tom Felton, aka Draco Malfoy, il personaggio migliore della saga di Harry Potter. Hermione a parte, of course.

Se di tensione ce n’è davvero poca, in questo The Apparition, i grandi misteri allora riguardano tutti Ashley Greene: perché la sua auto appare senza la targa davanti? E, soprattutto, ce le mostrerà o meno queste benedette tettine?
(voto 4,5/10)


13 commenti:

  1. perchè in america la targa anteriore non è obbligatoria... :)

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    1. no, davvero?
      eppure a un certo punto mi sembrava ci fosse e poi no.
      sarà stata un'apparition :)

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    2. sì sì, è una cosa che - se ci fai caso - si nota spesso, anche nei telefilm!
      a proposito di apparition, ma tu un salto a Torino durante il festival lo farai?

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    3. è pazzesco, ma non c'avevo mai fatto caso fino ad ora... °__°
      al festival non so, c'è qualche evento particolarmente imperdibile?

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    4. oddio, non saprei. per me che non vedo nulla in anteprima sicuramente sì, ma voi che smanettate ovunque magari avete già visto tutto quello che per me è "nuovo".
      Cito a caso: Holy motors di Carax, The lords of salem di rob zombie, Christmas with the dead, Ruby Sparks, The liability, e pure K-11, ovvero l'esordio alla regia della mamma della Stewart...

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    5. ruby sparks sì, già visto e merita assolutamente!
      la mamma di kristen stewart? ma adesso pure i figli raccomandano i genitori? *__*

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    6. eh, lo immaginavo. lo avete già visto tutti e ne ho soltanto letto bene.

      ti dirò di più, nel film c'è pure il fratello. ah ah ah

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  2. E io che mi immaginavo un film religioso, ma forse è lo spettatore che spera in un'apparizione per metter fine alla sofferenza che la visione del film gli procura.

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  3. meno male che ho letto questa recensione!!

    http://nonsidicepiacere.blogspot.it/

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    1. per fortuna dura poco, quindi non è una grossa perdita di tempo.
      però è pur sempre una perdita di tempo...

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  4. Io lo guarderò lo stesso perché sta gran f../..*..@..§.a della Greene merita tutto il mio rispetto :B

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  5. Sembra davvero una robetta molto, molto poco interessante.
    Meglio, già non avevo intenzione di vederlo, almeno mi sono tolto ogni dubbio!

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