domenica 5 maggio 2013

E’ NATA UNA STAR? SI', DA UN'ALTRA PARTE


Immagine pseudo porno tratta dal film inserita per aumentare il numero di visite.
È nata una star?
(Italia 2012)
Regia: Lucio Pellegrini
Sceneggiatura: Massimo Gaudioso, Lucio Pellegrini, Michele Pellegrini
Ispirato al romanzo: È nata una star? di Nick Hornby
Cast: Luciana Littizzetto, Rocco Papaleo, Pietro Castellitto, Cristina Odasso, Alice Torriani, Gisella Burinato, Antonino Bruschetta, Michela Cescon
Genere: pop porno
Se ti piace guarda anche: Nessuno mi può giudicare, C’è chi dice no

"Ma proprio un figlio con Castellitto dovevi fare???"
Perché guardare un film italiano, oggi come oggi?
Bella domanda. La prima risposta che mi viene in mente è: per farsi del male. Sadomasochismo puro. Non per fare di tutta l’erba un fascio, però una buona fetta dei film nostrani contemporanei possiede alcuni difetti in comune:

1) Esteticamente i film italiani sono brutti. Sono visivamente miseri. Hanno una fotografia di qualità televisiva e con qualità televisiva non intendo HBO, ma fiction Rai/Mediaset. Eccezioni? Garrone, Sorrentino e pochi altri.

2) Sono recitati male. Il confronto con le produzioni americane, francesi e con la classe recitativa inglese sono spesso e (mal)volentieri impietosi. Le interpretazioni sono il più delle volte enfatiche, eccessive, sopra le righe, di stampo teatrale quando va bene, di stampo soap-opera quando va male. Quasi mai sono invece di stampo cinematografico. E se si fa cinema, non è un difetto da poco. Per non parlare di tutta una serie di comici e cabarettisti (ma è ancora da vedere se sono capaci a fare pure quello) che si improvvisano attori, ma non sono attori. Qualcuno glielo vada a spiegare.

"Fossi Sergio Castellitto, ti prenderei a schiaffoni dal mattino alla sera!"
3) Sceneggiature deboli, prevedibili, prive di idee. Persino nei film italiani migliori che mi è capitato di vedere di recente, come Reality di Matteo Garrone e Io e te di Bernardo Bertolucci, non abbiamo storie del tutto travolgenti o particolarmente elaborate o mai viste o una costruzione dei personaggi che scavi davvero in profondità. Sono script spesso zoppicanti e non del tutto riusciti, a cui solo i registi migliori sanno mettere una pezza con la loro classe.

È nata una star? non fa eccezione e soffre dei primi due problemi, e anche di brutto. È girato in maniera piatta ed esteticamente non si distingue per qualità da una pubblicità televisiva. La recitazione è poi la nota più dolente: Luciana Littizzetto a me presa a piccole dosi sta anche simpatica. Un’ora e mezza di Littizzetto che prova a fare l’attrice, non riuscendoci un granché, diventa una situazione pesantuccia. Rocco Papaleo invece lo dico subito che non mi sta simpatico, proprio per niente, e quindi lui reggerlo un’ora e mezzo è stata un’impresa davvero gravosa. Direi quasi un'Impreza Subaru.

"Un film tratto da un mio libro recitato dalla Littizzetto, da Papaleo e
dal figlio di Castellitto? I'm laughing for not crying..."
Il peggiore però è il ragazzo che interpreta il loro figlio, Pietro Castellitto, che, come potrete facilmente intuire, nella vita reale è il vero figlio di Sergio Castellitto. Mi spiace per Sergio. Se c’è chi come Sofia Coppola riesce a sfuggire con il talento alle accuse di nepotismo, questo non è il caso del Pietro Castellitto, uno degli attori meno espressivi mai visti in tutta la mia vita e questa affermazione comprende - ebbene sì - persino Steven Seagal. Vabbè che nel film il suo personaggio non è quello di un ragazzo tanto sveglio e quindi il suo volto “espressione zero” ci può anche stare, però la sua interpretazione resta comunque imbarazzante. L’avevo già visto in Venuto al mondo, diretto dal paparino, e ora ne ho ulteriore conferma: questo è un figlio di papà raccomandatissimo che lavora solo grazie al suo cognome. Non esiste altra spiegazione.

Ma È una star? a sorpresa sul terzo punto dei difetti comuni ai film italiani ha invece a sorpresa qualcosa da dire. Non è che abbia una grossa sceneggiatura, no. Toglietevelo dalla testa. Ha però se non altro uno spunto di partenza intrigante. Oh, finalmente una buona notizia per l’Italia?
Eh, insomma… lo spunto intrigante è tutto merito di Nick Hornby, che è poi il motivo per cui ho deciso di avventurarmi nella visione di questa pellicola. Proprio così. È nata una star? è tratto dal romanzo omonimo dell’autore inglese. Io ho adorato Alta fedeltà e About a Boy - Un ragazzo, questo suo libro invece non l’ho letto, però ero incuriosito di vedere cosa ne tiravano fuori con una commedia italiana. Com’è andata potete già immaginarvelo.

Keira Knightley brutta Cristina Odasso
L’idea di partenza come detto non è niente male. Una madre e un padre un giorno scoprono che il loro figlio che credevano un incapace totale ha invece un talento nascosto: è un pornodivo superdotato. E se Pietro Castellitto nella parte del figlio incapace totale era perfetto, in quella del pornodivo superdotato non è per nulla credibile, persino all’interno di un contesto comedy. Pietro Castellitto = Worst actor ever.
Dopo un buon, buon? diciamo decente avvio, il film deraglia inevitabilmente, con una serie di scenette non troppo divertenti, uno sviluppo che non porta da nessuna parte, se non verso qualche banalità assortita. In un paio di occasioni si ride anche, però su un tema del genere i momenti comici e pure, massì, trasgressivi sarebbero potuti essere ben più numerosi. Invece niente. È la solita timida commediola italiana che tratta di un tema osè ma non osa niente, e anche la colonna sonora firmata del cantautore indie Brunori SAS, per quanto non malaccio, non incide e non regge il confronto con quella di Badly Drawn Boy per About a Boy, tanto per rimanere in tema di pellicole nickhornbyane.
Con un cast di veri attori (l’unica che se la cava o quasi è la sosia italiana di Keira Knightley, Cristina Odasso) e una regia degna di questo nome avremmo potuto vedere qualcosa di carino. Quello che resta è invece soltanto una partenza promettente. Però in questo caso il merito non è certo del cinema italiano, ma tutto del fuoriclasse inglese Nick Hornby.
Inghilterra batte Italia, once again.
(voto 4,5/10)



6 commenti:

  1. ovviamente siamo agli antipodi :D
    per me è un filmettino quanto meno vedibile e mi è addirittura piaciuto il giovane castellitto.

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  2. Filmetto abbastanza inutile, che lascia il tempo che trova.
    Io avevo apprezzato l'ambientazione al villaggio Leumann, alle porte di Torino... :)

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  3. Proprio un film della domenica per un blog della domenica! Ahahahahah! ;)

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  4. il racconto di Hornby (NOT A STAR) è buono; il film è una chiavica
    è inutile che in Italia continuiamo a parlare di riforme, di meritocrazia, di valorizzare le risorse umane... ; i figli di papà passeranno sempre davanti ai meritevoli
    comunque Castellittojr. interpreta un idiota totale che (dopo 3 anni di Istituto Alberghiero) non sa cuocere il roast-beef e vuol lavorare nell'ambiente più precario che ci sia (quando non sei più in forma mica ti danno la pensione)

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  5. il film non l'ho visto ma ho letto il libro, e rispetto ad altri di Hornby non è un granché...

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  6. Lo stanno passando su Mediaset Premium (come prima tv) ancora non mi sono dannato la vita per vedere quando lo rifanno, se capita lo vedrò :D

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