(Canada 2012)
Regia: Jen Soska, Sylvia Soska
Sceneggiatura: Jen Soska, Sylvia Soska
Cast: Katharine Isabelle, Antonio Cupo, Paula Lindberg, David Lovgren, John Emmett Tracy
Genere: rifatto
Se ti piace guarda anche: Nip/Tuck, Excision, Pathology, Denti
American Mary è stata la più grande delusione cinematografica della mia vita!

Il paragone impegnativo e proibitivo con Nip/Tuck non è però che il primo dei problemi del film. Quello maggiore è la mancanza di una logica. Nel film tutto sembra succedere in maniera piuttosto casuale. Le scene sono montate insieme alla buona ma l’insieme risulta sfilacciato.
Ad apparire casuale è soprattutto il legame con la religione. Da un film che si intitola American Mary, la Maria americana, uno si aspetta qualche legame, possibilmente destabilizzante e provocatorio, con la religione cattolica. Ancora di più dopo che i titoli di testa suonano proprio l’Ave Maria in colonna sonora. Invece di grosse connessioni con la Maria Vergine e la poco vergine protagonista a parte il nome non ce ne sono. O forse sono io che non le ho viste.
American Mary… Non sarà la Maria Vergine, ma sarà almeno americana, no?
No. La protagonista arriva dall’Est Europa e la pellicola, per quanto apparentemente di ambientazione americana, è una produzione canadese. American Mary fin dal titolo sembra quindi un prodotto in cui le cose sono messe lì a caso. Vai col random! Una pellicola poco ragionata e se a questo punto fosse un film tutto istinto sarebbe una bella cosa. Invece è anche una pellicola fredda, glaciale, come e persino più del citato Nip/Tuck.
No. La protagonista arriva dall’Est Europa e la pellicola, per quanto apparentemente di ambientazione americana, è una produzione canadese. American Mary fin dal titolo sembra quindi un prodotto in cui le cose sono messe lì a caso. Vai col random! Una pellicola poco ragionata e se a questo punto fosse un film tutto istinto sarebbe una bella cosa. Invece è anche una pellicola fredda, glaciale, come e persino più del citato Nip/Tuck.
![]() |
"Cannibal, guarda qua sotto cosa capita a chi osa parlare male del nostro film..." |

Tutto quello che resta è una pellicola che punta tutto sulla confezione, nemmeno troppo curata o pregiata, in cui si può intravedere giusto stando a guardare molto attentamente un potenziale in chiave futura per le Soska sisters. O forse il vero messaggio del film sta proprio in questo, nello specchiare una società di plastica che vuole apparire bella, crede di essere bella, ma non è bella. È solo finta.
(voto 5/10)
io tutto sommato una sufficienza stiracchiata gliela diedi, certo non potrà mai essere un cult...grazie per la ciitazione!
RispondiEliminaCult? Non lo penso proprio... mi pare esagerato
RispondiEliminanon lo vedrei neanche morto
RispondiEliminatra l'altro c'è un sedicente attore, chiamato Antonio Cupo: l'ho visto fare il duro in una cosa orrenda chiamata BARBAROSSA (ho dei momenti di puro masochismo) e mi basta
Non l'ho visto e non credo che lo vedrò, soprattutto dopo questa tua recensione. Ti ringrazio. :)
RispondiEliminaSei stato fin troppo generoso.
RispondiEliminaVeramente un film di merda! ;)
Bella (si fa per dire) cazzata, sì.
RispondiElimina(Però laMerycanmary indossava delle scarpe fighissime)
Per me, come dicettimo nel mio blog, è un pò troppo inconcludente ma non completamente da buttare.
RispondiElimina