lunedì 29 agosto 2016

Kid e le Holograms





Non uno, bensì due post dedicati a Jem e le Holograms, uno dei film più inutili nella storia dell'umanità?
Succede solo su Pensieri Cannibali!

Come se la mia stroncatura di una manciata di settimane fa non fosse bastata, ecco che mi è arrivato un nuovo contributo sul film che ho deciso di pubblicare perché è interessante e propone un punto di vista differente rispetto al mio. Non che in questo caso se ne parli bene, cosa in pratica impossibile da fare. Si tratta di un punto di vista diverso perché è più competente del mio – e va beh non ci va molto – e inoltre offre un approfondimento maggiore sulle bambole e sulla serie animata da cui il film è tratto e che io ormai ho rimosso dai miei ricordi d'infanzia.

Spazio allora a questo ottimo articolo gentilmente offerto da Sara Maira, Digital PR & Copywriter Manager del sito Forbit, oltre che appassionata di cinema.

Il post sarà davvero opera sua, o in realtà è frutto di un mio ologramma?

Naaah, io non sono mica Jem!


JEM E LE HOLOGRAMS - IL FILM: ECCO COME SI DISTRUGGE UN MITO DOPO 20 ANNI
Il film da poco uscito nelle sale è sulla bocca di tutti. Che ci fosse aria di flop era palpabile. Ma, mai e poi mai, avremmo pensato a un risultato tanto discutibile e di dubbio gusto. Cioè un anno di riprese, hashtag sui social e poi: il nulla. Il personaggio di Jem, all’anagrafe Jerrica Benton, viene completamente privato del suo allure e da icona glamour viene ridotta a mero stereotipo adolescenziale.
Ma come nasce Jem? Come ci siamo arrivati dallo sparkling anni ’80 alla tragedia del 2016? Dopo questo post Jem e le Holograms non avranno più segreti!


La nascita di Jem e le Holograms: le Bambole Hasbro

Jem e le Holgrams nascono durante gli anni ’80 e sono state una delle icone del periodo. Jem nasce, sotto forma di bambola, per mano della Hasbro, nota azienda giocattoli statunitense che tra gli altri vanta la paternità del Monopoli e dei G.I. Joe. Il lancio sul mercato USA avvenne nella primavera del 1986. Era il periodo d’oro della Barbie e Jem si discostava completamente dai canoni della rivale presentandosi rock e anche un po’ trasgressiva se vogliamo. Fu così che la Hasbro, per promuovere il prodotto, commissionò a Christy Marx la sceneggiatura di una serie animata che avesse come protagonista proprio la bambola Jem. La Marx non ci pensò due volte e creò un substrato, una storia, un background a Jem. Diede così vita al personaggio Jerrica/Jem creandogli attorno un mondo, dei valori, un mito che ancora oggi in tanti ricordano con affetto.

Se negli USA la serie animata nasce per promuovere il prodotto Hasbro, in Italia succede l’esatto contrario: prima arriva il cartone e poi la bambola. Per superare lo scoglio Barbie, la campagna pubblicitaria a favore della serie di bambole fu martellante e incessante. Dalle pubblicazioni sulle pagine di Topolino alla televisione, ma di poco aumentarono le vendite complici il prezzo (41.000 lire), la scarsa reperibilità del prodotto (in vendita solo alla Standa), e la lontananza con il mondo Barbie.


Il periodo d’oro di Jem: le 3 serie animate

Se la bambola non ebbe il successo sperato, la serie animata creata a mero scopo commerciale conquistò il grande pubblico facendo sognare piccoli e adolescenti. Ma d’altra parte, il cartone seguiva perfettamente il filone del momento affiancato da serie animate come L'incantevole Creamy e Magica magica Emi.
La trama vede protagonista Jerrica Benton che, per salvare la casa discografica del padre (la Starlight) dalle grinfie del crudele Eric Raymond e delle temibili Misfits, fonda assieme alla sorella Kimber e alle amiche Aja e Shana il gruppo pop delle Holograms. Sul palco Jerrica si trasforma in Jem grazie all’intelligenza artificiale inventata dal padre: Synergy. Il computer olografico si nasconde nei suoi orecchini e le permette di diventare la misteriosa Jem.
La prima serie animata racchiudeva 15 episodi da 5 minuti in ognuno dei quali era presente una canzone. Fu dalla seconda stagione in poi che Jem e le Holograms diventarono una vera e propria serie animata composta da puntate da 20 minuti ciascuna.


Il “revival” 2016: il film

Ora, come siamo passati dall’icona pop anni ’80 all’adolescente insicura di YouTube non è poi così difficile da capire. Nell’epoca dei remake, il regista Jon M. Chu, recidivo da G.I. Joe (il film), si butta a capofitto nella grande impresa. Ancora prima delle riprese bombarda i social con hashtag #JemTheMovie. È l’inizio della disfatta.
Synergy si trasforma in un misero robottino costruito dal padre di Jerrica che funziona un po’ come quelle cornici interattive che proiettano le foto in soggiorno, sputando qua e là un ricordo stucchevole o un indizio sul passato della protagonista.
Jerrica Benton si trasforma in quello che, secondo il regista, rappresenta lo stereotipo dell’adolescente 2.0. Si muove così, tra social, selfie e tecnologia, una Jerrica/Jem un po’ imbranata e passiva ma talmente dotata da arrivare comunque al successo per standing ovation del popolo di Internet. Che dopo aver visto su YouTube il video di una performance dell’artista (caricato a sua insaputa) la incorona reginetta pop 2.0.
Il regista manifesta già in questo l’intento di accaparrarsi la fetta più giovane di pubblico, ma senza grandi successi. L’esordio nei cinema americani è pessimo. Il primo fine settimana l’incasso si aggira attorno agli 1.3 milioni di dollari, circa 547 dollari a sala. Un flop totale.


In Italia le cose non vanno meglio. Il film risulta poco allettante per il pubblico più giovane, che non ci si ritrova minimamente, e fuori da ogni logica per i fan del cartone. La pellicola è assolutamente svuotata dei valori originari che caratterizzavano la serie animata originale e i personaggi. La Starlight non è più la casa discografica del padre di Jerrica, ma l’etichetta discografica che decide di produrla. Jem stessa perde di charme, carisma e glamour cadendo ripetutamente nello stereotipo e nello stucchevole. Le Misfits sono relegate a una misera parte marginale e tutto il contorno di personaggi, colori, interazioni, abiti è lontano anni luce da quel Jem e le Holograms che era stato tanto apprezzato un tempo.


Troppe cose buttate a caso con l’intento di conquistare il pubblico dei teenager tanto che il prodotto finale risulta poco appetibile anche a loro che non ci si rispecchiano e forse ci si ritrovano anche un po’ scimmiottati. L’apatica protagonista si ritrova a subire il successo passivamente tra inquadrature di Twitter, YouToube e delle visualizzazioni che si impennano.
Perfino il momento drammatico del film, il fulcro della vicenda, la crisi, quello che come in ogni ciclo narrativo che si rispetti dovrebbe essere il momento di rottura, che porta alla svolta ed infine alla risoluzione dell’intreccio con la meritata vittoria dell’eroe, scivola via in un minuto e mezzo, al punto che quasi neanche ci si fa caso. Ecco che allora la scontatissima scena di lite tra le Hologram e Jem, più che indurre discontinuità nella trama creando una storia avvincente, risulta essere uno stacchetto prevedibile e misero nel mezzo di un continuo nulla cosmico.
L’unica cosa che salviamo in tutta quest’accozzaglia di banalità sono le musiche che, tutto sommato, non sono male.
Certo, nulla a che vedere con la Jem della mia generazione, quella che quando la pensi non puoi non iniziare a cantare:

Il mio nome è Jem, sono una cantante

bella e stravagante, ballo il rock'n'roll…


8 commenti:

  1. Un doppio post su Jem e le Holograms è proprio roba da Peppa Kid!
    Ammettilo, dunque, è stato il tuo ologramma a scrivere questo post! ;)

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  2. Oddio, bastava una foto di me che rimettevo in un secchio per recensire degnamente questo filmaccio!! :D
    Il post mi ha giusto fatto venire (ulteriore) voglia di avere per le mani una di quelle bamboline, che effettivamente da piccola non ho mai trovato in giro...

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  3. Sinceramente il cartone animato non l'ho mai visto perché non mi piaceva...quindi il film non mi ispira per niente ;)

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  4. Probabilmente anche un solo post dedicato a sta schifezza sarebbe stato troppo ;)

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  5. Questo film mi sa di tanta robba bbrutta.

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  6. Ma io a 'ste tizie non me le ricordo proprio (fortunatamente?).
    Aspetto l'ologramma di Heidi-le-caprette-ti-fanno-ciao :-D

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  7. Salto doppiamente!Nè a me nè al Khal(grazie al cielo)interessa 'sta poracciata XD

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