Microbo e Gasolina
(Francia 2015)
Titolo originale: Microbe et Gasoil
Regia: Michel Gondry
Sceneggiatura: Michel Gondry
Cast: Ange Dargent, Théophile Baquet, Audrey Tautou, Diane Besnier, Vincent Lamoureux, Agathe Peigney, Douglas Brosset
Genere: crescere che fatica
Se ti piace guarda anche: Moonrise Kingdom, I 400 colpi, Altruisti si diventa, Nel paese delle creature selvagge
Mi gustano i film di Michel Gondry.
Mi gustano le storie adolescenziali e pure pre-adolescenziali e, dopo il fenomeno dell'estate 2016, parlo di Stranger Things e non di Pokémon GO, ancora di più.
Mi poteva dunque non gustare il nuovo film di Michel Gondry con protagonisti due amici delle scuole medie, o dell'equivalente francese delle scuole medie?
In un anno che sta riservando un sacco di sorprese, sia in positivo che in negativo, sì, poteva benissimo succedere. Non c'era niente di più probabile di una nuova delusione da parte di un regista che amo. E invece no. Microbo e Gasolina non rappresenterà il punto più in alto all'interno della filmografia del genietto francese, ma è un lavoro estremamente... cariiiiino.
Non intendo un cariiiiino negativo. Fossimo stati dentro una pellicola americana, tutto sarebbe svaccato probabilmente nel cariiiiino più buonista e ruffiano immaginabile, e invece siamo nella radical-chic Francia e le cose sono gestite in maniera differente. All'inizio non sembra nemmeno un classico film del regista. È un lavoro molto lineare e – ci crediate o meno – di facile comprensione. Michel Gondry ha fatto una pellicola che si riesce a seguire senza essere strafatti o senza doverla rivedere una dozzina di volte per venirne a capo. Questa volta ha realizzato qualcosa di semplice. La storia di due ragazzini singolari e un po' disadattati, in cui è facile intravedere elementi autobiografici del regista. Microbo, uno dei due protagonisti, è un artista, un giovane pittore di talento che però non viene granché compreso dagli altri. D'altra parte: “Non si può sbocciare o emergere in un ambiente di merda” come gli dice il suo amico Gasolina. Quest'ultimo è un ragazzetto ancora più particolare e strambo. Uno che è troppo maturo e troppo retrò e troppo strano per piacere ai suoi coetanei bimbiminkia.
La vicenda è ambientata nella Francia di oggi, però questi due personaggi fuori dal tempo sembrano provenire da un'altra epoca. Sembrano le due metà di Gondry da giovane e forse un po' così è o forse è solo una cosa che mi sono immaginato io. Fatto sta che – il forse è sempre d'obbligo – il regista ha qui realizzato il suo lavoro più personale e sentito. Quello in cui ha messo di più a nudo se stesso, la sua infanzia. Allo stesso tempo Gondry a un certo punto si ricorda di essere pur sempre Gondry, quello dei videomusicali e dei film strambi, e così sul finale la pellicola prende altre direzioni, aggiunge elementi visionari e c'è una scena in cui si va al contrario, come in uno dei suoi video più geniali, quello di “Sugar Water” dei giapponesi Cibo Matto.
"Non avevate mai visto i miei geniali video degli anni '90? Ma quanti anni avete, 12???" "Ehm... veramente sì!" |
Questo film procede quasi in parallelo con Anomalisa, l'ultimo parto di Charlie Kaufman, lo sceneggiatore di Se mi lasci ti cancello, il film più celebre e celebrato tra quelli diretti da Michel Gondry. In entrambi i casi i due autori sembrano andare in direzioni differenti rispetto a quanto fatto in passato, cercando una maggiore immediatezza e comunicabilità e poi verso la fine si divertono a complicare il tutto con il loro tipico tocco folle. Anche nel caso di Microbo e Gasolina la parte finale si fa parecchio amara, in contrasto con la grande leggerezza del resto. Il resto che è un viaggio on the road fatto dai due ragazzini disadattati di cui dicevo sopra. Una specie di versione francese e gondryana delle pellicole d'avventura anni '80 (o comunque dal sapore anni '80) made in Usa, come I Goonies e il citato Stranger Things. Senza l'elemento fantastico, ma con un'uguale dose di fantasia. Il tutto accompagnato dalle splendide musichette realizzate dal compositore francese attivo soprattutto nei 70s Jean-Claude Vannier, e da un certo sapore fanciullesco a metà strada tra I 400 colpi di François Truffaut e Moonrise Kingdom di Wes Anderson. Pur non raggiungendo gli stessi livelli di poesia e bellezza, quello insieme a Microbo e Gasolina è uno dei viaggi più appassionanti che vi potrebbe capitare di fare quest'anno. Di certo quello a bordo del mezzo di trasporto più singolare dai tempi del trattorino rasaerba dell'Alvin Straight di Una storia vera di David Lynch. Quale mezzo di trasporto?
Adesso non è che vi posso dire tutto. Non fate gli sfaticati come la maggior parte dei ggiovani d'oggi, che cercano ogni risposta su Google o su Wikipedia. O su Pensieri Cannibali. Partite in viaggio insieme a Microbo, Gasolina e Michel Gondry e scopritelo da soli, parbleu!
(voto 7+/10)
Fortunatamente, l'odioso Anderson non ce l'ho rivisto. :-P
RispondiEliminaL'ho trovato carinissimo, leggero e nostalgico, ma Gondry ha un problema coi finali, e anch'io.
Questo, non è di quelli memorabili.
bella recensia, m'ispira. Lo metto in lista.
RispondiEliminaSpero di poterlo massacrare come si deve, considerato che ti sei esaltato così tanto. ;)
RispondiEliminaAnnoto!
RispondiEliminaNe avevo già sentito parlare per radio mesi fa ma me l'ero scordato eheh
CervelloBacato
Sinceramente sto film mi ispira poco o nulla. Non penso che la tua recensione positiva mi potrebbe convincere a vederlo...
RispondiEliminaCarino. Ho visto piccole similitudini con "Il primo bacio (Les Beaux Gosses)", ma per il resto si distacca!
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