martedì 27 giugno 2017

La musica del Cannibale - Top e Flop di giugno 2017





Questo mese in musica c'è tanta, tanta roba.
E, alla faccia dell'arrivo dell'estate e dei tormentoni estivi, a sorpresa c'è tanta roba buona!
Via allora subito ai (molti) Top e ai (pochi) Flop del mese, seguiti da qualche rubrichetta.

Top


12. Foo Fighters

Invecchiare bene è possibile?
I Foo Fighters con il loro nuovo video, che accompagna l'epica cavalcata rock o meglio corsa rock Run, ci suggeriscono di sì.

Sì, insomma, più o meno...




11. Dua Lipa

Il disco di pop commerciale del mese, e forse dell'anno, è Dua Lipa di... Dua Lipa.
Più che un semplice album, suona come un doppio album: da una parte un greatest hits che raccoglie i suoi primi successi, dall'altra una serie di inediti. Dua Lipa is megl che uan!




10. Ed Sheeran

Parte il video di Galway Girl e viene subito voglia di volare in Irlanda.
Merito del pezzo di Ed Sheeran dalle atmosfere celtiche?
Certo, ma anche e soprattutto di Sa💓irse R💖nan.




9. Ariana Grande

La sua musica può piacere o non piacere. A me piaciucchia abbastanza, sebbene le sue prime cose siano troppo teen-pop persino per me e alcuni suoi vocalizzi mariahcareyani non mi entusiasmino molto. Il suo ultimo Dangerous Woman è però un disco pop davvero valido e, soprattutto, c'è da ammirare il coraggio e la forza con cui la piccola Grande è riuscita a realizzare in quattro e quattr'otto un Live Aid per le nuove generazioni. Dopo l'attentato terroristico del 22 maggio scorso alla Manchester Arena, chiunque si sarebbe paralizzato. Persino dei duri come gli Eagles of Death Metal ci hanno messo un po' per riprendersi dalla strage al Bataclan.
Ariana Grande invece è ripartita praticamente subito. Ha chiamato a raccolta i suoi amichetti, più qualche gloria dei 90s e qualche altro big internazionale e ha dato vita al One Love Manchester, un concerto evento toccante, con poca retorica e molta musica. Capace di parlare soprattutto ai più giovani, grazie alla presenza dei vari Justin Bieber, Miley Cyrus, Katy Perry etc., ma anche a qualcuno un pochino più in là con gli anni grazie a Liam Gallagher, Robbie Williams e i Take That, oltre ai Coldplay di un Chris Martin più in forma che mai, capaci per una volta di mettere d'accordo (quasi) tutti.
Il merito maggiore comunque va ad Ariana e ai suoi giovanissimi compari. Gli ormai ex bimbiminkia sono cresciuti di colpo e hanno dato dimostrazione di essere più forti del terrorismo.
Manchester, we're strong, we're stroooooong!




8. Brockhampton

Ho visto il futuro della musica e si chiama...

Vi starete chiedendo: e chi o cosa caaaaaaaa**o è un Brockhampton?

È un collettivo musicale e artistico, o anche una “boy band” come si autodefiniscono ironicamente loro, in arrivo dal Texas che fa un mix di hip-hop ed elettronica con un'attitudine punk. Il loro suono (fighissimo) è un incrocio tra Death Grips, Tricky, i Prodigy, Kendrick Lamar, Beastie Boys, N.W.A, Eminem e Tyler, the Creator.
In altre parole: il nuovo Wu-Tang Clan è qua tra noi.




7. Arcade Fire

Il nuovo singolo degli Arcade Fire Everything Now fa sculettare e ballare...

Hey, ma siamo proprio sicuri che stiamo parlando del gruppo che ha esordito sulla scena mondiale con un album intitolato Funeral e non degli ABBA?!?




6. Queens of the Stone Age

Il rock se ne stava tranquillo, bell'e che morto, ma loro l'hanno riportato in vita, ancora una volta.
Come hanno osato?
Sono proprio dei Villains!




5. Wolf Alice

Due minuti due di esaltazione rock come non ne sentivo dai tempi di Song 2 dei Blur.
E da allora sono passati 20 anni...
Questa bomba è Yuk Foo, prima anticipazione dal nuovo album dei Wolf Alice (quelli di Silk suonata in T2: Trainspotting), Visions of a Life, in arrivo a settembre.




4. Lorde

Melodrama, il nuovo album di Lorde (ormai anche nota come Lorde of the Onion Rings), più che un semplice disco è un giro trionfale. Difficile non stare in piedi ad applaudire questa cantautrice 20enne dalla prima all'ultima nota, dai nuovi inni Green Light e Perfect Places che aprono e chiudono il lavoro, passando per i brividi delle ballate piano e voce Liability e Writer in the Dark, fino all'esaltazione di Supercut. Inchinatevi alla Signora degli Anelli di Cipolla.




3. Phoenix

Il nuovo incantevole album dei francesi Phoenix si intitola Ti Amo e io, citando Ghost, replico con un semplice: idem.

P.S. “Fior di latte” si candida al titolo di canzone del secolo!




2. Cigarettes After Sex

Ancor prima di aver pubblicato un album, i Cigarettes After Sex sono diventati un gruppo di culto. Merito di una manciata di canzoni, diventate virali su YouTube nonostante la band non abbia mai nemmeno rilasciato dei video ufficiali. Per una volta, un piccolo fenomeno del web cresciuto solo grazie alla musica e all'inclusione di alcune loro canzoni in serie tv come The Handmaid's Tale, non alla loro immagine (quasi inesistente).
Ora il loro album di debutto omonimo è arrivato ed è un autentico splendore. Una serie di canzoni ipnotiche, rallentate, che sembrano un incrocio tra Mazzy Star, Cocteau Twins e Lana Del Rey e suonano molto cinematografiche e twinpeaksiane. Un sound ottimo per il relax estivo, ma che tornerà utile anche per riscaldarci nelle fredde notti invernali.

P.S. Il cantante è un uomo, anche se non tutti lo direbbero...

P.P.S. La mia traccia preferita dell'album è John Wayne. Che sogno di canzone!




1. Liam Gallagher

Gli Oasis sono tornati?
No. Non ancora. Forse non lo faranno mai. Poco male però quando, dopo la delusione Beady Eye, Liam Gallagher dà il calcio d'inizio alla sua carriera solista con un singolo esaltante come Wall of Glass. Bella Lì am!
E se il Gallagher di maggior talento, anziché Noel o Lip, alla fine a sorpresa si rivelasse proprio lui?




Flop

3. Alt-J

Ai tempi del loro album d'esordio An Awesome Wave, gli Alt-J sembravano la grande speranza della musica britannica. Magari addirittura i potenziali nuovi Radiohead. Per quanto sopravvalutato, quel disco dimostrava in effetti un talento e un'originalità notevoli. Il secondo LP, il deludente e noioso This Is All Yours, li (e ci) riportava con i piedi per terra.
Il terzo album appena uscito, Relaxer, ci conferma quelle impressioni. Quelle del debutto?
Seeeh, magari! Tra uno sbadiglio e l'altro, purtroppo conferma l'impressione del loro secondo lavoro. Gli Alt-J sono una band con qualche intuizione non male, ma nel complesso sono soprattutto una band pallosa. Sorry, guys.




2. Nickelback

Tremate tremate, le canzoni dei Nickelback son tornate.
E sono ancora peggio di quel che ricordavate.




1. The Kolors

Chi se la sarebbe aspettava una svolta dubstep-gangsta da parte dei The Kolors?
Nessuno, probabilmente, ma solo perché è una sorpresa, non significa sia una sorpresa positiva.
Gli ex Amici della Maria, la band preferita da tutte le bimbeminkia, almeno un paio d'anni fa, prima che passassero di moda e dritti nel dimenticatoio, hanno tirato fuori un pezzo insieme a un rapper noto (ma evidentemente non così tanto se si abbassa a incidere un pezzo con i The Kolors) negli Usa come Gucci Mane (chiiiiiiiiiiiii?).
Il risultato è una canzone assurda. Così assurda da non aver alcun senso di esistere.




Revival Moment
Eminem “Stan”

Eminem è entrato a far parte dell'Oxford English Dictionary. Stan è stato infatti inserito nel prestigioso dizionario inglese come nuovo termine con la definizione di: “un fan ossessionato da una celebrità” e da ora può essere utilizzato correttamente sia come sostantivo che come verbo. Per celebrare questo evento che non è mica da tutti, e in attesa che magari a Marshall Mathers in futuro venga consegnato un premio Nobel per la Letteratura, ci andiamo a risentire il pezzo diventato un neologismo.

P.S. Che fine ha fatto Dido?




Guilty Pleasure del mese
Selena Gomez

Selena Gomez da Spring Breakers in poi ormai fa quel ca**o che le pare: il suo nuovo singolo campiona la linea di basso di Psycho Killer dei Talking Heads del 1977 e proprio in quel periodo ambienta l'ottimo video del pezzo, in cui lei recita in 4 parti differenti, tra cui quella di un uomo. Per essere solo musica guilty pleasure, non è mica male. E ha pure ricevuto l'apprezzamento da parte di David Byrne dei Talking Heads stessi!




Serial Music
Master of None

La stagione 2 di Master of None è un capolavoro dei nostri tempi. Tra i pregi principali di questa comedy creata, scritta, interpretata e occasionalmente girata da Aziz Ansari c'è anche una cura spettacolare nella scelta delle canzoni, sempre azzeccate e perfette per le scene che accompagnano.
Far suonare una tamarrata dance in maniera poetica è una dote rara, rarissima, che di recente ha mostrato giusto il fenomeno Xavier Dolan, suonando Dragostea Din Tei all'interno del suo ultimo gioiellino, È solo la fine del mondo, e provocando brividi. Qualcosa di simile riesce anche ad Aziz Ansari, che tira fuori dal cilindro dei ricordi degli anni '90 la zarrissima We Like to Party! (The Vengabus) degli olandesi Vengaboys e la fa diventare la colonna sonora ideale di una serata in quel di New York City nel 2017 nel geniale episodio New York, I Love You.



Favoloso pure l'uso della ballata anni '80 Say Hello, Wave Goodbye dei Soft Cell nel piano sequenza al termine della puntata The Dinner Party, in cui Aziz accompagna Alessandra Mastronardi in taxi fino al suo hotel e poi rimane solo soletto. Una scena in cui in apparenza non succede niente, e in cui in realtà succede tutto.



Il tocco del maestro parla però italiano. Aziz Ansari e Alessandra Mastronardi ci regalano un twist (quasi) degno di John Travolta e Uma Thurman in Pulp Fiction sulle note di... Guarda come dondolo di Edoardo Vianello. Difficile, davvero difficile, non innamorarsi (ancora di più) dell'ex Cesaroni guardando questa scena. Grazie alla serie, la canzone è apparsa nella Top TV Songs Chart, ed è la prima volta che Edoardo Vianello nella sua carriera finisce in una classifica americana di Billboard. Tutto merito di Aziz e, soprattutto, di Alessandra.




Movie Soundtrack
American Honey

Volete vedervi un bel film?
Yup!

Volete sapere cos'è la trap music?
Nope!

In entrambi i casi vi dovete comunque guardare American Honey. In attesa di parlare della pellicola con un post a parte, vi segnalo intanto la sua pregevole colonna sonora, una delle colonne portanti del film. Al suo interno ci trovate vari esponenti della trap, come Rae Sremmurd, Kevin Gates, E-40 e Migos, con dei pezzi sballati e accattivanti che a sorpresa potrebbero trasformarvi in fan di questo sottogenere musicale, ma non solo.
Nella soundtrack di American Honey c'è spazio pure per country, pop, indie, rock e persino per Rihanna e Bruce Springsteen. Il momento più emozionante comunque è accompagnato dalla sensuale ballad Fade Into You dei Mazzy Star, un evergreen di recente suonato pure nella serie tv 1993. E con queste note poetiche, per la musica cannibale del mese è tutto.


11 commenti:

  1. ...che ricordo meraviglioserrimo quello che mi lega a Stan...
    un mio amico, con la mamma americana, la sapeva tutta a memoria, e sebbene fosse brutto come la fame, e detentore di un nome orripilante, ammetto che mi invaghii di lui, per il solo merito di avere la parlantina sciolta del real Slim Shaddy

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  2. Stan è l'unica canzone rap capace di mettermi i brividi, ha un testo terribile, angosciante. E il video non era da meno.
    Il resto boh, non conosco né le top né i flop, a parte l'orrore nuovo dei The Colors, passato periodicamente su Radio Deejay.

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  3. Mah... Liam non mi convince, così come non mi ha convinto il fratellone nell'ultimo lavoro.

    Grande attesa invece per i Wolf Alice, che zitti zitti sono rimasti saldamente tra i miei artisti più ascoltati a partire dall'uscita del loro singolo Moaning Lisa Smile nel 2014, nonostante a volte mi diano l'impressione di essere un po' "baby band" :P

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  4. Ci sono un pochino di cosette che mi voglio ascoltare.
    Me le segno

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  5. Foo Fighters a parte -ottima, ottima sorpresa la loro canzone- sono come sempre impreparata ma ne approfitterò per mettere tutto su spotify. Oddio, tutto, tralascio per snobismo Ariana Grande e Dua Lipa.
    Più preparata sui flop, con i Nickelback peggio di Ligabue in quanto a creatività, e i The Kolors fastidiosissimi con le loro domande da ritornello.

    La povera Dido l'abbiamo persa nel nulla, ma che gran pezzo ha aiutato Eminem a fare, mentre fai crescere l'attesa per la seconda di Master of None, iniziata da poco e già la amo.

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    1. Ah, e vedo che il grafico si è dato da fare, e che io devo per forza di cose vedere American Honey ;)

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  6. https://www.youtube.com/watch?v=4U9B244Z3go

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    1. Canzone non male.
      Notevole però soprattutto il video! ;)

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  7. Tocca vedere American Honey, anche se dura un po', e recuperare qualche ascolto.
    Com'è bella la Mastronardi: L'allieva me l'aveva fatto quasi dimenticare.
    In quanto alla Grande: è intonatissima, la conosco molto poco, però ho seguito il concerto post Manchester e, davvero, l'ho ammirata tantissimo. Una gran forza, e ha venticinque anni.

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  8. Hai messo cose piuttosto fordiane tra i top: che ti succede? ;)

    Ad ogni modo, i Kolors sono proprio spazzatura.

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