mercoledì 8 agosto 2018

Dark Polo Gang - La serie più trap e sku sku (qualunque cosa voglia dire) del mondo





Dark Polo Gang - La serie
(stagione 1)


Oggi su Pensieri Cannibali volevo parlarvi di Dark Polo Gang - La serie. Poi però mi sono reso conto che non è una serie tratta da un libro o da un film o da entrambi come Romanzo criminale - La serie o Gomorra - La serie, bensì è tratta da... un gruppo. Più per la precisione è una serie documentaristica su un gruppo, i Dark Polo Gang, solo che molti magari non sanno bene chi sono e allora vi dico che sono un gruppo trap. A questo punto credo però che a molti non sia ben chiaro il concetto di trap, visto che c'è chi pensa:

A) Quella non è musica!
B) Se si può considerare musica, è una specie di versione scazzata del rap fatta da bimbiminkia che c'hanno le parole tatuate sulla faccia
C) Chi o cosa è la trap?
D) Quella non è musica!

Credo quindi che ci sia bisogno di fare un paio di passi indietro prima di parlare di Dark Polo Gang - La serie. Partiamo dalla trap, premettendo che:

A) Non sono così esperto del genere
B) Se anche chiedete a qualche rappresentante della musica trap di spiegarvi di preciso cos'è, non penso sappia spiegarvelo, non con un linguaggio umanamente comprensibile, se non altro
C) Mentre cerco di spiegarlo a voi, cercherò di spiegarlo anche a me stesso
D) Quella non è musica... o forse sì?

La trap è un sottogenere dell'hip hop. Come spiega Wikipedia: “La parola "trap" deriva da trap house, appartamenti abbandonati (solitamente nei sobborghi di Atlanta) dove gli spacciatori americani preparano e spacciano sostanze stupefacenti. Inoltre la parola trapping in slang significa "spacciare". Questa musica è infatti molto legata ad ambienti e tematiche relative a vendita e dipendenza da droghe”.

Per spiegarlo in un altro modo, personalmente ritengo che la trap stia al rap come il punk sta al rock. È una questione di velocità: di solito i ritmi del rap si attestano sui 90bpm (battiti al minuto), mentre quelli della trap oscillano tra i 120 e i 140, così come il punk è una versione più accelerata del rock'n'roll. È però anche una questione di attitudine. La trap si basa molto sul do it yourself, sulle produzioni indipendenti fatte in maniera veloce, casalinga, che recuperano quasi quell'attitudine del punk suonato tra amici in garage. Non che io tenessi un gruppo punk in garage, però era così, giusto per fare un esempio. Anche a livello di immagine il paragone ci sta. Il look è una componente fondamentale di entrambi gli stili. Certo, i rappresentanti della trap sono più fissati, molto più fissati con i brand e i marchi di lusso, su tutti Gucci e Balmain, ma anche i punk hanno sempre tenuto in maniera particolare a come presentarsi in pubblico e ad alcuni brand in particolare come gli anfibi Dr. Martens. In tutti e due i casi inoltre quel che ne viene fuori sono dei look che fanno schifo ai genitori.

Come per tutti i generi e i sottogeneri, comunque, esistono filoni differenti all'interno della stessa trap e c'è ad esempio una differenza stilistica notevole tra uno Sfera Ebbasta, più glamour e superficiale, e un Ghali, più riflessivo e impegnato.


Uno degli altri nuovi “fenomeni” della trap nazionale, e con fenomeno intendo a livello mediatico, è Young Signorino, che qualcuno ha paragonato a Sid Vicious dei Sex Pistols. La cosa non deve sorprendere. Entrambi hanno capacità musicali ridotte e discutibili. Entrambi però non lasciano certo indifferenti ed entrambi in epoche differenti hanno rappresentato il peggior incubo per un padre di vedere la figlia uscire con un soggetto del genere.



Sì, ok, ma a livello musicale, che musica è la trap?
Pur avendo un ritmo più veloce rispetto al rap “normale”, ha un effetto piuttosto rilassante. In questo è più simile al reggae. È perfetta per la fattanza (mamma, lo dico puramente a livello teorico, mica per esperienza personale). Ascoltate ad esempio ASAP Rocky.



Tra gli elementi che contraddistinguono la trap ci sono l'utlizzo dei sintetizzatori, del vocoder per modificare e migliorare la voce, di bassi pesanti di matrice dub, e poi un uso del linguaggio fatto di parole ripetute, nelle rime così come nei ritornelli, e ovviamente di termini volgari, con l'aggiunta di abbondanti riferimenti alle droghe, ai brand costosi di vestiti & auto soprattutto, ai soldi come fissa totale e alla figa. C'è poi l'uso della parola bitch come intercalare, più che come offesa. Ok, forse è un genere leggermente maschilista e misogino, ma meno di quanto si possa credere. C'è anzi una fissa per l'abbigliamento, per la cura del fisico e dei capelli, che assume tratti decisamente metrosexual per non dire proprio femminili. C'è ad esempio un passaggio della canzone “Caramelle”, una delle maggiori hit della Dark Polo Gang, che in poche parole rappresenta alla perfezione tutte queste contraddizioni:

Ho più scarpe di una troia (skrt)
Quando ho freddo una pelliccia rosa (ehi)
Baby siamo delle rockstar (rockstar)
Oh mio dio sembro una donna (ehi)



Si può pensare a questo punto a uno stile musicale e di vita superficiale, e un po' lo è, e va bene così. È tempo di finirla con l'ipocrisia da finti impegnati in fissa con il politically correct. Io a livello politico ho un'ideologia a metà strada tra il comunismo de 'na vorta e l'anarchia no global, è vero, però quando ascolto musica non c'ho voglia di sentirmi le menate di Guccini o dei cazzo di Modena City Ramblers, Dio mio che noia! Lasciate questa cosa ai politici di professione. Che poi uno pensa che gente come i Dark Polo Gang siano quattro ignoranti scappati di casa, invece sono dei raga di buona famiglia e pure laureati. Non che il livello d'intelligenza o di cultura di una persona si misuri unicamente in base al suo livello di istruzione, però il fatto che 'sti criticatissimi rapper siano laureati e i nostri votatissimi vice Premier non siano riusciti a prendere una laurea, nonostante c'abbiano provato in maniera fallimentare, dovrebbe quantomeno far riflettere. Per fortuna tanto che come Primo Ministro c'è Giuseppe Conte, uno che ha studiato a New York... maybe.


Va inoltre aggiunto che i Dark Polo Gang quest'anno sono finiti sulla Treccani, cosa di cui molti scrittori e pseudo intellettuali non si possono vantare. Io che c'ho un blog sogno di finirci un giorno su un dizionario con un termine da me coniato. Loro che c'hanno tutti tra i 24 e i 28 anni ce l'hanno già fatta, quanti possono dire altrettanto?

Se ve lo state chiedendo, la parola per cui sono finiti sul vocabolario è “bufu”: “bufu (Bufu) (spreg.) Sigla dell’espressione gergale angloamericana By Us Fuck U (‘per quanto ci riguarda, vaffanculo’), insulto adoperato nei testi di canzoni rap come risposta ad attacchi verbali mossi dall’interno dello stesso ambiente musicale. ◆ La parola Bufu è stata coniata dal gruppo romano di rappers Dark Polo Gang (DPG), formazione composta dagli interpreti Tony Effe, Dark-Side, Pyrex e Dark Wayne.” [Treccani cit.]


Piaccia o meno, la musica trap ha generato un linguaggio nuovo, fatto di espressioni al limite del comprensibile. Un'altra parola usata dalla Dark Polo Gang è "Eskere", un'italianizzazione di "Let's Get It". Ci sono poi altri termini ricorrenti, non solo tra la Dark Polo Gang ma tra tutti gli artisti del genere, come "sku sku" (o "skrrt skrrt" in inglese), intercalare spesso usato nei brani di musica trap. Ma che cacchio vuol dire?
E io che cacchio ne so!

Al di là dei neologismi, gli argomenti principali affrontati dai Dark Polo Gang sono soldi, droghe, figa e marchi di moda, come detto per il genere trap in generale, però qua e là emergono anche altri valori, come quelli dell'amore per gli amici, per la gang, per la famiglia e in particolare per la mamma. La mamma è sacra. E poi voi che leggete da casa non siete forse ossessionati allo stesso modo, o quasi, dal denaro? O forse voi lavorate per la gloria? Per la figa, o per il cazzo a seconda dei gusti, scommetto che c'avete una fissa pure voi. Quanto alle marche, vi ho visti negli scatti su Instagram che siete tutti brandizzati, quindi smettetela di fingervi tanto alternativi. Riguardo alle droghe, non sono forse uno degli argomenti prediletti anche dal rock? Se Eric Clapton canta “Cocaine” è un grande e se i trapper parlano di quante canne e kush (non chiedetemi di spiegare anche questo) si fanno sono solo dei poveri sfigati drogati? Che differenza c'è?


Il fatto è che, piaccia o meno, il rock è morto. Proprio come la Sinistra è un concetto che appartiene al passato. Non è detto che non ritorni. Le mode sono cicliche e c'è tempo per un revival di qualsiasi cosa, quindi figuriamoci se prima o poi non scatta di nuovo il turno del rock e della Sinistra. Se però da qualche parte non nasce un nuovo Elvis Presley o un nuovo Kurt Cobain, il rischio è quello che il rock faccia presto la stessa fine della musica classica o del jazz. Ok, ho amato La La Land e la sua colonna sonora come un artista trap ama i suoi occhiali Gucci, però il jazz in linea di massima continua a farmi due maroni grandi come una casa. Vogliamo che il rock faccia la stessa fine?
Tra i giovani d'oggi la considerazione di cui gode non è proprio alle stelle. Il fatto è che, proprio come la Sinistra, si è imborghesito, ha smesso di lottare, ha perso tutto il suo potere rivoluzionario, di ribellione al sistema. I concerti di Bruce Springsteen e dei Coldplay si sono trasformati in un evento cui andare insieme alla famiglia. Una volta il rock era il genere più detestato dai genitori, oggi è LA musica dei genitori, per non dire dei nonni, e cosa c'è di meno rock di questo?


Il suo posto nel cuore dei giovani negli ultimi anni l'ha preso la musica rap, che di recente si è evoluta (o involuta, se preferite) nella trap. Il momento del passaggio di consegne si è assistito all'inizio degli Anni Zero, dopo che il rock con il grunge e la scena alternative degli anni '90 ha esaurito la sua ultima fiammata creativa e di impatto sulla pop culture. Certo, già in precedenza c'erano stati i Beastie Boys e da noi Jovanotti, ma quello che ha sdoganato definitivamente il genere presso il pubblico bianco è stato Eminem, che senza che nessuno si offenda può essere definito l'Elvis dell'hip hop. Così come Presley ha preso un genere nato grazie alla cultura black e l'ha venduto alle masse bianche, lo stesso ha fatto Marshall Mathers. Pure per i membri della Dark Polo Gang, cresciuti con l'esempio di 8 Mile, Eminem è stato un faro. Sebbene poi la trap attuale sia lontanissima dallo stile sia musicale che di rime di Eminem, che ormai può essere considerato “old school”.


Mi sono dilungato parecchio a parlare di trap e di altre robe, ma di Dark Polo Gang - La serie non ho ancora detto nulla. Quello che posso fare è consigliarvi di darle un'occhiata, la trovate su TIMvision o sui vari siti di streaming più o meno illegale. Probabilmente odierete la loro musica. Forse detesterete pure i quattro membri del gruppo: Tony, Side, Pyrex e Wayne. Se però volete fare una full immersion dentro uno stile di vita, per quanto possa essere distante anni luce dal vostro, e imparare qualcosa di nuovo (non ho detto di bello) sul mondo di oggi, Dark Polo Gang - La serie può risultare una visione estremamente istruttiva, bbitch.
(voto 6,5/10)



7 commenti:

  1. Grazie signor maestro per la lezione sulla trap. Resterò diffidente perché vecchia dentro e ancora piena di speranze per il rock, aspettando il giorno in cui questa moda passerà e questi giovani tatuati finiranno nel dimenticatoio.

    RispondiElimina
  2. Diciamo la verità: non avrei mai (MAI) pensato di provare in qualche modo interesse e in qualche modo così poca antipatia per la trap, prima di questo post.

    RispondiElimina
  3. sono inciampato nell'oh|eh|oh di Ghali ma molto oltre non sono andato, è che il genere musicalmente non mi trascina. quando ascolto musica mi butto principalmente sulle mie care dive|divette del pop|facile e simili :)

    fuori|post: sono contento di vedere qui a lato il mitico|spassosissimo Viaggio delle ragazze, mi ha fatto pisciare dalle risate, e non è un verbo a caso ahaha ;D

    RispondiElimina
  4. C'è solo un Trap, e la musica non c'entra niente ;)

    RispondiElimina
  5. Splendido post, Marco, anche perché non hai parlato del documentario (del quale non me ne frega), ma hai fatto una bella riflessione-excursus su questo fenomeno della musica trap. Non mi appartiene, ma è giusto riconoscere che se ai giovani piace, devono essere liberissimi di ascoltarla senza disapprovazione. Ogni tempo, come hai sottolineato tu, ha i suoi generi. Che poi, a me non piaceva neanche il punk...

    RispondiElimina
  6. FOrse sono troppo old school anch'io per il trap. E per questa roba. ;)

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

DISCLAIMER

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica, pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. L'autore, inoltre, non ha alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti relativi ai post e si assume il diritto di eliminare o censurare quelli non rispondenti ai canoni del dialogo aperto e civile. Salvo diversa indicazione, le immagini e i prodotti multimediali pubblicati sono tratti direttamente dal Web. Nel caso in cui la pubblicazione di tali materiali dovesse ledere il diritto d'autore si prega di Contattarmi per la loro immediata rimozione all'indirizzo marcogoi82@gmail.com